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Autore: LadyPalma    29/10/2021    4 recensioni
|Questa long-raccolta partecipa all'iniziativa del Writober.
Spudoratamente ispirata alla serie tv di Prime 'Nine Perfect Strangers'.
Lumacorno ha inaugurato un nuovo progetto: un centro di benessere e recupero dai trami post-guerra, la LumaHouse. Nove ospiti si trovano a dover convivere per sette giorni, alla ricerca della meditazione, della pace interiore e di se stessi. Sembra un paradiso magico... Ma i nove ospiti si conoscono bene e non sono proprio in rapporti idilliaci. Cosa potrebbe mai andare storto? Tutto.
Dolores/Alastor, Draco/Luna, Narcissa/Xenophilius, Narcissa/Lucius, Molly/Arthur.
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Alastor Moody, Dolores Umbridge, Draco Malfoy, Luna Lovegood, Narcissa Malfoy | Coppie: Arthur/Molly, Draco/Luna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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- Questa storia fa parte della serie 'Alastor&Dolores'
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“E tu Luna?”
La ragazza inclinò la testa da un lato, fissando la porta a lungo, prima di parlare. E nessuno era pronto allo shock che le sue parole avrebbero prodotto.



 


Settimo giorno (alba)
#blu



 


“Stavo pensando… Qualcuno ha provato ad abbassare la maniglia?”
Giunti all’ultima persona da interpellare, tutti si aspettavano ormai il proseguimento di quel gioco fatto di sogni, propositi e progetti per il futuro, non una nuova ipotesi per evadere, che fu accolta quasi con fastidio.
“Oh, tesoro, ma ovviamente abbiamo provato a farlo!” esclamò Molly, con un sorriso indulgente, come se Luna avesse detto l’idiozia più grande del mondo e lei fosse abbastanza magnanima da perdonarla. “Le abbiamo provate proprio tutte: l’Alohomora, le parole d’ordine, sfondarla alla Babbana, non è vero, Arthur? Arthur?”
Ma la signora Weasley rimase senza parole nel seguire con lo sguardo suo marito alzarsi in piedi e provare in effetti ad aprire la porta nel modo più immediato. E quale meraviglia – di Arthur, di Molly, di tutti – scoprire che la maniglia non era bloccata! La porta si era spalancata finalmente davanti a loro, ma il gruppo era così perplesso e confuso da aspettare almeno un minuto intero prima di decidere di varcare la soglia. A quel punto, poi, il passo successivo fu scoprire che il fuoco e la puzza di bruciato non erano altro che il frutto di un incantesimo illusorio.
Erano liberi e vivi, anche se non erano mai stati davvero prigionieri né in pericolo di vita.
“Ce l’avete fatta, miei cari ospiti! Da quello che abbiamo sentito io e Pansy, pare che la nostra idea sia servita allo scopo!”


 
*


Dall’interno della Villa provenivano strilli acuti (Dolores e Molly) accompagnati da grugniti ed esclamazioni di approvazione (Alastor e Arthur), accuse legali ben studiate (Draco) e riflessioni filosofiche non richieste (Luna). Ma nel giardino, davanti all’alba del nuovo giorno, Xenophilius e Narcissa sembravano distanti anni luce da tutto e se ne stavano l’uno accanto all’altra a guardarsi come se ogni cosa detta e fatta in quella stanza non fosse ancora abbastanza. E, in effetti, era proprio così.
“Xeno” disse lei alla fine, cedendo alla curiosità e rifiutando, come insegnava quel pazzo di Lumacorno, la paura. “Siamo usciti sani e salvi da quella stanza. Quindi, ora puoi dirmi cosa volevi dirmi”.
Xenophilius, ancora drogato di Veritaserum, non fece attendere la sua risposta. “Solo che eri molto bella nel tuo abito blu alla festa dei Parkinson. Credo di essermi innamorato di te quella sera, anche se saresti stata bella anche in arancione, suppongo”.
Narcissa riuscì a sentire distintamente il cuore batterle in gola. “Ma sono passati quanti? Trent’anni?”
“Ventisei. Ho amato tantissimo Pandora, ma tu sei stata il mio primo amore, e ritrovarti qui me lo ha fatto ricordare”.
Narcissa si lasciò sfuggire un sorriso, che però era amaro e incredulo. “Perché non me lo hai detto allora?”
Sorrideva anche Xenophilius, in modo aperto e franco. E non era il Veritaserum a renderlo così, era semplicemente lui. “E perché mai? Avrebbe forse fatto la differenza? Avresti mai ricambiato i miei sentimenti o rifiutato il fidanzamento con Malfoy?”
Narcissa abbassò lo sguardo per un attimo, punta sul vivo. No, non era stato allora tempo per loro, anzi di quel tempo lei non aveva mai neanche considerato la possibilità. Ma non importava poi molto: gli prese le mani con dolcezza e poi si lasciò stringere dalle sue braccia. Contava solo il presente, e forse il futuro.












 

NDA: Mi sento un po' in colpa per aver fatto riconciliare i Dolastor in maniera randomica e invece aver regalato un'intera scena ai XenoCissy, ma il delirio si scrive da solo ormai. Il soggiorno alla LumaHouse si conclude qui... ma mancano due capitoli di "epilogo" in cui chiuderò tutte le storyline dei personaggi (e anche, finalmente, la sfida del Writober!).
Piccola precisazione: la porta era bloccata davvero quando era rinchiusa solamente Dolores; dopo, invece, era chiusa ma non a chiave né con un incantesimo speciale, ma loro pensavano fosse così visto il voltafaccia di Pansy e la testimonianza di Doll. 
L'idea di chiuderli in una stanza e di proiettare un finto fuoco viene dalla serie tv, così come il "gioco" di Draco di chiedersi cosa farebbero tutti in un futuro. L'idea che la porta fosse sempre stata aperta è invece una variazione che ho preso dal libro omonimo su cui è basata la serie.
   
 
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