Anime & Manga > Boku no Hero Academia
Segui la storia  |       
Autore: _ A r i a    31/10/2021    1 recensioni
{ Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it } { fantasy!au }
Enji aveva posato gli occhi cerulei in quelli grandi e dorati di Keigo. Come sempre erano luminosi, completamente votati a lui, e non vi era traccia di incertezza. Quando diceva di non sapere perché gli permettesse ancora di restare a corte, Enji mentiva in primo luogo a se stesso. Nessuno riusciva a infondergli sicurezza quanto Keigo, nessuno, a parte lui, sembrava capirlo veramente.
Il re si era lasciato sfuggire un sospiro stanco. «D’accordo», aveva concesso infine.
«Bene», aveva concordato Keigo. Poi, rassicurato, il suo sorriso era tornato a distendersi. «Anche perché dovrai anche organizzare un banchetto per festeggiare il mio ritorno…»
«Te lo puoi scordare», aveva negato seccamente Enji.
Keigo aveva riso sonoramente, grato di essere riuscito ad allentare la tensione.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Endeavor, Fuyumi Todoroki, Hawks, Rei Todoroki, Shouto Todoroki
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
L’estate era la stagione del regno del fuoco.
In quel periodo, il sud si riempiva del profumo paradisiaco dei fiori, mentre il sole splendeva caldo nel cielo. La pelle degli abitanti del regno si tingeva di ambrato, e i viali si riempivano di voci allegre, passi leggiadri, vestiti soffici che svolazzavano leggeri nell’aria.
Dei nemici, nessuno aveva più avuto notizie. A quel punto, era probabile che Dabi e gli altri avrebbero attaccato con l’arrivo dell’inverno, quando chi aveva il potere delle fiamme sarebbe stato più in difficoltà a causa del gelo.
Era un pomeriggio mite e soleggiato. Enji sedeva solo nella sala del trono, lasciando che il silenzio lo colmasse.
In quei giorni, il palazzo ferveva di attività. I giardini del castello apparivano come i più rigogliosi esistenti, e tutti si prodigavano per riempirli di cure. Chi non aveva le capacità per occuparsene, si limitava semplicemente a girare tra di essi, godendo della loro bellezza.
Il re aveva avvertito alcuni colpi raggiungere la porta, e poco dopo questa si era dischiusa appena.
Sull’uscio, aveva fatto capolino il volto incorniciato da indomabili ciocche dorate di Keigo.
«Mi cercavi?», aveva domandato, incuriosito.
Sul suo volto c’era un’espressione dubbiosa. I suoi grandi occhi color oro scrutavano il re, cercando di carpirne l’umore.
«Sì», aveva confermato l’uomo, all’apparenza imperscrutabile. «Vieni pure.»
Keigo aveva chiuso il grande portone alle proprie spalle, per poi muovere passi svelti attraverso la stanza. Sentiva il lungo tappeto rosso scivolare sotto di sé, soffice.
Non aveva idea del perché Enji l’avesse convocato. Aveva provato a rintracciarne il motivo sul suo volto, tuttavia quel giorno appariva illeggibile.
Arrivato al cospetto del re, Keigo aveva fatto per inchinarsi, ma quest’ultimo aveva allungato una mano nella sua direzione. Il ragazzo aveva posato il palmo in quello dell’uomo titubante, e l’istante successivo l’aveva sentito attrarlo a sé.
Era stato sorpreso da quel gesto. Enji difficilmente era incline a lasciarsi sfuggire esternazioni romantiche dove, tecnicamente, chiunque avrebbe potuto vederli, ciononostante la vicinanza al suo re lo rendeva sempre grato, per cui non poteva che esserne lieto.
Aveva pensato che volesse parlare con lui mentre era in piedi, avere i suoi occhi dorati alla stessa altezza dei propri, invece quando aveva visto la mano posarsi in grembo era stato ancora più stupito. Nonostante un attimo di esitazione, si era comunque accomodato sulle sue gambe.
Keigo si era subito sentito al settimo cielo al pensiero. Aveva gongolato allegramente, per poi accoccolarsi contro il petto caldo dell’uomo.
«Mh», aveva mugugnato il giovane. «A cosa devo l’onore?»
Il re aveva affondato una mano tra i suoi capelli dorati. «Rei è in giardino a prendersi cura delle sue rose. Shoto, Fuyumi e Natsuo, invece, sono usciti per una passeggiata a cavallo», aveva spiegato. «Anche se fossero stati qui, però, non ti avrei comunque tenuto distante da me. Sono arrivato a un punto in cui ho deciso che mi farò una ragione di qualsiasi cosa la mia famiglia decida di pensare di me.»
Keigo aveva giocato distrattamente col colletto della camicia di Enji, passandoselo tra le dita. Quelle parole, era inutile negarlo, avevano suscitato in lui un’emozione fortissima. Non dovevano più nascondersi – Enji non voleva più farlo.
Un calore piacevole aveva iniziato a diffondersi nel suo petto, e Keigo si era lasciato pervadere da quella sensazione.
Enji sentiva la mente vuota come non gli capitava da mesi. Il peso leggero di Keigo sulle gambe era l’unica cosa che rimaneva ancora ad ancorarlo alla realtà, altrimenti aveva l’impressione che, fosse stato per lui, sarebbe potuto finire a galleggiare nello spazio.
«Non sapevo neppure che Rei coltivasse delle rose», aveva ammesso, con un tono un po’ amareggiato. Non aveva mai mostrato interesse per le passioni della sua consorte, al punto che a volte credeva di aver condiviso per anni il letto con un’estranea. Avevano raggiunto un accordo, che stabiliva che la famiglia di Rei avrebbe comunque potuto far valere la propria opinione in merito a decisioni future per il regno. La regina e i suoi figli avrebbero continuato a dimorare presso il castello reale, d’altronde però Enji non era mai stato intenzionato a impedirlo loro. Per il resto, lui e Keigo erano praticamente liberi di vivere la loro relazione come meglio credevano.
«Io sì!», aveva esclamato Keigo. «L’ho sentito dire da alcuni domestici. Non ho dubbi a immaginare che siano stupende!»
Enji era d’accordo con lui. Poteva quasi vedere davanti agli occhi le dita soavi di Rei sfiorare i petali di una rosa rossa, lasciando su di essa un leggero strato di brina e rendendola bellissima.
Keigo era rimasto ad ascoltare il cuore battere nel petto dell’uomo, con un ritmo regolare, quasi ipnotico. Avrebbe potuto continuare a farlo in eterno.
«Mio re», l’aveva chiamato piano, con quelle parole che erano scivolate fuori dalle sue labbra come un’abitudine che tornava a ripetersi. «Sei preoccupato?»
Enji aveva respirato profondamente. Era una domanda che, negli ultimi tempi, si era posto spesso anche lui. Gli era sembrato di aver attraversato una tempesta, e di essere rimasto in piedi per miracolo. Ora, però, nell’aria mite dell’estate, gli era parso quasi come se tutte le preoccupazioni potessero dissolversi nel nulla.
«No», aveva ammesso. «Io credo in te, Keigo. Finché ci resteremo accanto, nulla di male potrà accadere.»
Il ragazzo aveva sollevato il capo di scatto, sorpreso. Nei suoi occhi, grandi come tazze da tè, l’oro sembrava galleggiare, attraversato da miriadi di emozioni.
«Anche io credo in te, Enji, tantissimo!», aveva dichiarato, solenne. «Voglio restarti accanto per sempre. Affronterò con te tutte le sfide che il destino ci riserverà in futuro!»
Sul volto di entrambi era spuntato un sorriso tranquillo. Il re gli aveva accarezzato la fronte, per poi lasciarvi un bacio leggero. Poco dopo, le sue labbra erano scese appena più in basso, sfiorando adoranti quelle del più giovane.
Quando il nemico fosse tornato, li avrebbe trovati a combatterlo, insieme.
Dal fondo della stanza, due figure potevano essere viste sedute sul trono, distanti, felici.





notes

e... fine.
lo confesso, spuntare la casellina che indica che la storia è completa mi trasmette sempre un forte senso di soddisfazione, però stavolta vale un po' di più, perché è la long più lunga che abbia mai postato sul mio profilo, perché è su un fandom su cui non pubblicavo da anni e tra l'altro ci sono tornata con dei personaggi che non avevo mai trattato, perché finalmente sono riuscita a portare a termine il writober, una sfida che mi ero sempre prefissata di affrontare ma che poi, per un motivo o per un altro, saltava sempre, perché mentre sto editando (adesso sono le 18:45 del 31 ottobre 2021 e, oh, a proposito, buon halloween!) ho un mal di testa tremendo visto che stanotte non ho dormito e poi ho passato tutta la giornata in fiera a stancarmi. ah, che bella la mia vita.
per l'ultimo giorno il prompt era credere, e l'ho sfruttato parlando di quanto questi due credano l'uno nell'altro. per me questo è canon, gente, per cui non potevo fare diversamente.
lo confesso, sarà la stanchezza ma adesso che ho riletto mi son quasi commossa. sono felice di essere riuscita ad arrivare alla fine di quest'avventura, è stato bellissimo. tra l'altro, se ci fate caso, la storia è cominciata in autunno e insieme ai nostri due personaggi abbiamo attraversato tutte e quattro le stagioni, l'inverno, in cui esplode la loro passione (a discapito del clima freddo), la primavera con la battaglia e infine l'estate nella conclusione. sì, era voluto.
ringrazio tutt
ə quellə che si sono fermatə ad aprire la storia, spero che la lettura vi sia stata gradita. mi auguro tantissimo di poter tornare presto a pubblicare di nuovo su di loro, perché è stata un'esperienza che mi ha fatto tanto bene, loro mi fanno bene.
(anche se, lo dico da subito, non penso che questa long avrà un seguito. sì, la cosa dei nemici è morta un po' così, vbb)
un grazie va anche a fanwriter.it, al lavoro pazzesco che hanno fatto come sempre e alle liste fantastiche che mi hanno ispirata un sacco e mi hanno dato modo di postare finalmente una storia su endeavor e hawks, e di sconfiggere un sacco di miei pare!
vi ringrazio ancora, spero di ritrovarvi in futuro (e di non essermi dimenticata di aggiungere altro) ♥
aria
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Boku no Hero Academia / Vai alla pagina dell'autore: _ A r i a