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Autore: ardemonius    02/11/2021    0 recensioni
- Potevi versarmene di più – le disse, un mezzo sorriso stampato sulle labbra – Non devo guidare!
- Non essere il solito lamentoso – gli rispose, beccandolo dolcemente. Prese la bottiglia e gliene versò un altro po', riempiendolo per metà.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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A bottle of wine


''e debbo stare attento a non cadere nel vino
o finir dentro ai tuoi occhi, se mi vieni più vicino''
Lucio Dalla, Cara.


La lampadina del frigo era l’unica fonte di luce in tutta la stanza. Illuminò brevemente le gocce di sudore che le scorrevano fra i seni, poi richiuse l’anta. Recuperò un apribottiglie dal fondo di un cassetto, poggiò la bottiglia di vino sul tavolo e la impugnò saldamente : una macchia d’acqua si allargava a vista d’occhio sulla tovaglia, macchiata di sugo e bucce di banana.
Svitò il tappo che uscì fuori con un rumore sordo. Verso il contenuto in un calice appena macchiato sui bordi e glielo passò. Poi tornò in veranda, dopo di lui, con la bottiglia in una mano ed il suo bicchiere nell’altra.
Con la bottiglia si accarezzò il braccio e rabbrividì di piacere con quel contatto umido e fresco. L’aria asfissiante di metà Agosto la investì in pieno, costringendola a rotolarsi le spalline del vestito ancora più su.
Era l’estate più calda degli ultimi dieci anni, dicevano alla televisione. Un programma, condotto da un bizzarro ometto di mezz’età, ronzava lontano in cucina.
‘’ Ed ora, le previsioni del meteo : caldo, caldo e aspettate, ancora altro caldo!
Il pubblico scoppiò in una risata fragorosa.
- Potevi versarmene di più – le disse, un mezzo sorriso stampato sulle labbra – Non devo guidare!
- Non essere il solito lamentoso – gli rispose, beccandolo dolcemente. Prese la bottiglia e gliene versò un altro po', riempiendolo per metà. Sorseggiarono in silenzio, guardando oltre lo steccato che recintava il cortile sul quale affacciavano. In lontananza, le luci della città sembravano sfocate. Aveva di nuovo dimenticato gli occhiali sul comodino in camera da letto, pensò, mentre si sforzava di mettere a fuoco i palazzi della città. Le nuvole erano rare sopra di loro e lasciavano posto alla luna piena.
- Cosa farai?
Scosse lievemente la testa, senza distogliere lo sguardo da un punto indecifrato davanti a lui.
- Non lo so ancora. Pensavo di andare in stazione e controllare quale fosse il treno che porta più lontano da qui. Poi capirò, non ho molti soldi con me dopotutto
Lei provò a dire qualcosa ma lui la interruppe con un cenno della mano : aveva rifiutato una dozzina di volte i suoi soldi ma continuava a proporgli aiuto. Non ne aveva bisogno, si ripeteva, anche se il conto in banca era in rosso da parecchio tempo.
La pizzeria sotto casa cercava un fattorino e c’aveva lavorato finché la cosa non l’aveva schiacciato. O gli attacchi di panico o morto di fame. La seconda scelta gli era sembrata decisamente più allettante.
Aveva quel poco necessario per allontanarsi da quel posto. Per allontanarsi da lei.
- Perchè lo fai?
Si versò l’ultimo goccio di vino, spostò la bottiglia sul pavimento e si accese una sigaretta. L’aria era così densa che il fumo rimase intrappolato per qualche istante sopra la sua testa. Ne tirò altre due boccate, poi si voltò a guardarla.
I capelli tirati su maldestramente e tenuti insieme da una matita lasciavano cadere due ciocche di capelli, ora incollati sulla fronte. Il petto imperlato di sudore era una macchia nuda che si muoveva spasmodicamente su e giù. La bocca, come suo solito, era umida di saliva.
Si sporse verso di lei e le carezzò il viso.
- Per diventare un ricordo. Così mi ameresti quasi quanto ti amo io.
   
 
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