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Autore: bic    02/09/2009    5 recensioni
Cosa sarebbe successo se Sirius Black non fosse stato accusato di un crimine che non aveva commesso.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Dursley, I Malandrini, Mangiamorte, Remus Lupin, Sirius Black
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Korat And Black Chronicles'
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TITTIVALECHAN91: non è tutto oro quel che luccica, per il momento non aggiungo altro…

Grazie per la recensione

 

Note d’autore

Bene, ora che tra Mira e Sirius il ghiaccio è rotto vediamo come procede la convivenza

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Convivenza forzata

Quando Sirius si fu riempito lo stomaco, Arabella disse con tono conciliante: - Sirius, caro, cosa ne dici di farti un bel bagno caldo? Ti vedo stanco ed affaticato.

- Magari, sono almeno dieci giorni che non trovo un posto decente in cui comportarmi da essere umano. - In effetti aveva trascorso sotto forma di Felpato gli ultimi tempi. Senza contare che la luna aveva appena iniziato a calare e quel giorno aveva dovuto trascinare Remus, ridotto a straccio per pavimenti, nel suo piccolo appartamento. L'aveva mollato sul divano in stato semi comatoso e poi era schizzato sulla moto.

- Non penso che per uno come te faccia grande differenza, Signor "sono troppo occupato con la mia vita per preoccuparmi del mio figlioccio".

Sbottò Mira velenosamente.

- Non so chi sei, non so cosa vuoi e non credo che tu ne sappia abbastanza della mi avita per giudicare. - rispose Sirius la cui pazienza, come già risaputo, aveva un labilissimo limite.

- Io so solo quello che vedo: un dongiovanni che non è in grado di fare l'unica cosa che gli è richiesta e cioè occuparsi del suo figlioccio e ne delega la custodia ai peggiori Babbani che conosca.

- Cosa diavolo ne sai tu di Harry?

- Si dà il caso che la persona che si occupa di lui sia la sottoscritta, ti faccio una domanda, qual è il colore che gli dona di più?

Sirius rimase interdetto, cosa ne sapeva lui? L'ultima volta che l'aveva visto indossava un pigiamino azzurro quindi ipotizzò: - L'azzurro?

- Sbagliato, il colore che gli dona di più è il verde.

- Qual è il suo animale preferito?

- Il cane.

- Sbagliato, i cani lo terrorizzano, ama i gatti, Snitch in particolare.

- Con cosa gli piace giocare?

- Con la scopa?

- Ma sei scemo? Pensi che potrei lasciarlo gironzolare impunemente su una scopa nel giardino dei Dursley? Verrei messa alla porta nel giro di un secondo! Dici a me che non so niente della tua vita, ma tu cosa sai della vita di Harry?

Sirius rimase in silenzio. La ragazzina non aveva tutti i torti, era stato un padrino piuttosto assente, ma aveva le sue buone ragioni. Certo non le avrebbe spiegato delle sette settimane passate a dare la caccia ad un topo per tutta la campagna inglese, lui e Remus erano partiti dalla Cornovaglia, avevano immaginato che Minus avrebbe tentato di mettersi in contatto con Nora, prima o poi. Avevano setacciato tutte le case di maghi dell'Inghilterra meridionale senza risultati.

- Arabella, puoi indicarmi il bagno per favore? Accetto molto volentieri l'offerta che mi hai fatto prima. - Si rivolse alla signora più anziana con fare affabile ignorando completamente la ragazza che si era piantata di fronte a lui.

La padrona di casa scortò il giovane al piano di sopra, poi tornò in cucina dove Mira stava riordinando con uno stile tutt'altro che tranquillo: posate, bicchieri e piatti volavano per la cucina come se ci fosse un Poltergeist impazzito in giro per casa.

- Mira, potresti cercare nel tuo armadio un paio di pantaloni della tuta da prestare a Sirius? Credo che attaccando una lavatrice ora i suoi vestiti dovrebbero essere pronti per domani pomeriggio.

- Ma...- Mira tentò di ribattere, ma Arabella rispose: - Silente gli ha affidato una missione segreta e rischiosa, è stanco ed abbattuto e vuole solo trascorrere il Natale con Harry, lascialo in pace e cerca di essere un po' conciliante, se vuoi sai essere una ragazza così paziente e comprensiva.

- Arabella, sono paziente e comprensiva con le persone che se lo meritano e ti assicuro che Black non merita nessuna pietà.

- Vedila così, potrai andare a trascorrere il Natale a casa con la tua famiglia...

- Non se ne parla nemmeno, non lascio Harry con quell'essere infame, sarebbe in grado di corrompere la sua sanità mentale nel giro di dieci minuti. Ma a cosa pensavano i genitori di quel povero bambino quando hanno chiesto a Black di essere suo padrino?

- Mira, smettila di comportarti come una bambina a cui hanno appena sottratto il giocattolo preferito e, almeno per una volta, comportati da persona matura. Sirius ha perso il suo migliore amico, credo che lui e James Potter fossero quasi fratelli. Ora sta facendo del suo meglio per portare a termine la missione che gli ha affidato Silente e contemporaneamente per occuparsi del piccolo, non mi sembra una persona così malvagia, cosa ne dici? - rispose Arabella con un tono stranamente serio ed anche un po' severo.

- Va bene, allargherò un paio dei miei pantaloni della tuta, ma questo è quanto, non sarò né carina né cortese, con lui ho un conto in sospeso e non gli renderò sicuramente la vita facile.

Arabella sorrise, un primo passo l'aveva fatto, magari la convivenza civile era ancora lontana, ma per lo meno, Mira sembrava disposta a collaborare almeno un po'.

La strega salì al piano di sopra e vide la luce accesa nella stanza di fronte alla sua, quella degli ospiti per intenderci, notò la porta del bagno aperta e non fece caso al fatto che anche lì la luce fosse accesa.

"Bene, è stata una doccia veloce, a quanto pare" pensò entrando in bagno per lavarsi i denti.

Non fece in tempo ad accorgersi dell'errore che vide l'esimio signor Black in tutto il suo adamitico splendore che sgusciava grondante fuori dalla vasca.

Gli lanciò un asciugamano voltandosi dall'altro lato. Sirius ringhiò: - Non ti hanno insegnato a bussare?

- E a te non ha non insegnato a chiudere la porta del bagno?

Rispose Mira sfacciatamente voltandosi di scatto.

- Sei diventata rossa, cos'è ho sconvolto i tuoi occhietti innocenti?

Mira scoppiò in una sonora risata: - Sono rossa perché qui dentro si fa la sauna, fa un caldo da scoppiare, e poi i miei occhi, per quanto innocenti potessero essere, non sarebbero certo stati sconvolti da una così misera visione. Vedendoti ora nudo come un verme mi chiedo cosa ci trovassero tante sciacquette in te quando eravamo a scuola.

Folgorato da tanta sfrontatezza Sirius cercò di ribattere: - Perché vuoi farmi credere di aver visto di meglio? - Replicò con la migliore aria da seduttore che riusciva a sfoggiare in quella circostanza.

- Senza ombra di dubbio. - rispose secca Mira.

Sirius rimase immobile: colpito, affondato, nessun superstite. La ragazza si lavò tranquillamente i denti, gli passò un paio di pantaloni della tuta color rosa ciclamino che detestava e che aveva sistemato a dovere allungandoli ed allargandoli di venti centimetri. Sirius ci navigava dentro ma non fece commenti. La ragazzina aveva esagerato, ma l'avrebbe pagata cara, doveva solo capire come fare, un simile affronto era un'onta da lavare nel sangue anche se non desiderava finire ad Azkaban per colpa di una simile nullità.

Mentre si infilava sotto le coperte, il mago cominciò a meditare sulle diverse possibilità di vendetta, ma un tarlo si era installato nella sua mente malandrina, possibile che la sua virilità potesse essere messa in dubbio da una ragazzina?

Nel frattempo Mira stava ripensando a Sirius, in effetti non aveva mentito quando gli aveva detto di aver visto di meglio, in realtà si riferiva ad una sola persona: il suo migliore amico, nonché primo amore, nonché miglior esperienza romantica della sua vita: Howard Brackett 185 centimetri di muscoli, capelli biondi ed occhi azzurro cielo, Babbano di nascita e straordinario amante della musica jazz e del buon vino; l'uomo ideale se non fosse per un piccolo inconveniente accaduto una sera di primavera del loro ultimo anno. Intrufolandosi nel suo letto per fargli una sorpresa, l'aveva trovato già occupato dal suo compagno di camera. In effetti il fatto che condividesse con lei gli apprezzamenti sui giocatori di Quidditch, che avesse una spiccata preferenza per My Fair Lady e che avesse acquistato i biglietti per un concerto dei Village People a Londra, avrebbero dovuto farle venire qualche dubbio, ma si sa, l'amore è cieco e così si trovò in una ben strana posizione.

Avevano discusso, avevano litigato, lui aveva pianto e lei l'aveva consolato con le seguenti parole: - Se non altro posso dire che io non ho proprio colpe, diciamo che mi manca qualcosa che probabilmente per te è fondamentale. -  Erano così scoppiati in una sonora risata e Mira aveva deciso da quel momento di lasciarsi crescere i capelli che prima teneva cortissimi.

Erano giunti alla conclusione che la loro amicizia sarebbe rimasta immutata e che ci sarebbero sempre stati l'uno per l'altra.

Howard viveva a Londra: aveva un locale a Diagon Alley, ottimo vino ed ottima musica. Prima che Mira si trasferisse a Little Winghing si vedevano spesso e tra un bicchiere di vino ed un giro di ballo capitava che si ritrovassero a passeggiare per la Londra Babbana aspettando che l'alba spuntasse su Hide Park. A volte scompariva per qualche settimana, si sentivano via gufo e lui raccontava di aver finalmente trovato l'uomo della sua vita, ma invariabilmente finiva sempre con il comparire con la coda tra le gambe e le orecchie basse alla sua porta perché era stato barbaramente piantato.

Mira decise che sarebbe andata a trovarlo la notte della Vigilia, aveva voglia di fare due chiacchiere con un buon amico e di sentirsi raccontare la sua ultima infinita storia d'amore che sarebbe durata tutt'al più un paio di mesi.

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La citazione di oggi è cinefila, chi non lo indovinasse ed è interessato può andare al seguente sito...

http://it.movies.yahoo.com/i/in-out/index-368528.html

 

  
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