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Autore: Shade Owl    07/11/2021    1 recensioni
Nel lontano Sistema Helios esiste la confraternita dei Figli del Sole, un'organizzazione grande e potente che, tra i suoi svariati compiti, si preoccupa anche del mantenimento della pace tra i vari mondi, affidando ai membri più idonei compiti anche rischiosi volti al bene comune.
Tra di essi c'è Leon, che malgrado non abbia mai voluto abbracciare la loro causa, si trova costretta a seguire la strada impostale, e durante i propri viaggi incontrerà un nemico ben deciso ad ucciderla, ma anche nuovi compagni che l’aiuteranno nella lotta per la sua sopravvivenza.
Spostandosi di pianeta in pianeta tra tigri selvagge, orsi giganti, boss mafiosi e paludi, Leon dovrà arrivare a patti con la propria vita e trovare la propria strada, in un percorso di crescita che non è quello che si aspetta, e che potrebbe finire nel peggiore dei modi...
Genere: Avventura, Drammatico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il mattino arrivò con i primi, tiepidi raggi solari, che in capo a un’ora divennero roventi. Il gruppo si svegliò molto presto, e fortunatamente poterono tutti dire che era stata una nottata tranquilla, priva di ulteriori incursioni dell’Alterato.
Tornarono rapidamente alla baraccopoli, dove Marie annunciò che forse poteva aggiustare la navetta danneggiata quanto bastava per portarli ad Ironglass entro la fine della giornata grazie alle proprie conoscenze di meccanica. Siccome sapevano che l’alternativa era aspettare una ventina buona di giorni (gli abitanti del pianeta non erano particolarmente abili con la tecnologia) non trovarono niente da obbiettare, e si diressero con lei alla stazione.
Il rottame della navetta giaceva abbandonato da una parte, sotto un telo che lo riparava dalle eventuali tempeste di sabbia, non lontano dal binario principale. Alcuni attrezzi erano sparsi in giro, e le lamiere erano contorte come quando si era scontrata con la sua gemella. Il parabrezza era distrutto, il muso schiacciato da una profonda ammaccatura, e molte falle si aprivano nello scafo.
- Non male per un semplice tamponamento.- commentò Gareth.
- Che vuoi, ho un dono per aggiustare, superato solo da quello per rompere.- replicò Marie - Mi servirà anche il vostro aiuto, o ci vorrà parecchio.- aggiunse, guardando gli altri. Si rivolse a Leon un istante, aggrottando le sopracciglia - Tu che tipo di Psicocinesi sai usare?-
Leon fece una smorfia, per nulla sorpresa dal fatto che Marie fosse al corrente delle sue abilità. Dopotutto, aveva avuto due fratelli che facevano il suo stesso lavoro.
Non che la Psicocinesi fosse proprio un segreto: quando la razza umana aveva iniziato a espandersi nel Sistema Helios, si era accorta rapidamente che alcuni riuscivano improvvisamente a fare cose fuori dall’ordinario, e dopo una lunga serie di studi si era giunti a una conclusione: la loro mente si era evoluta.
Nessuno aveva chiaro il come, né tantomeno il perché, ma il sole di Helios emetteva una particolare radiazione, forse un tipo di spettro luminoso impercettibilmente differente da quello di qualsiasi altra stella, che stimolava il cervello in modi mai visti prima, spingendolo ad attivare aree altrimenti inutilizzabili.
Da lì veniva la Psicocinesi, e ne esistevano differenti, probabilmente basate sulle attitudini della persona in questione. La Criocinesi, ad esempio, era la capacità di manipolare e creare ghiaccio, inversa alla Pirocinesi, che si basava sul fuoco. Altri due tipi erano invece l’Idrocinesi e l’Aerocinesi.
Ogni facoltà Psicocinetica poteva essere sviluppata in maniere diverse, talvolta mescolandola anche ad altre, e di rado si potevano avere due persone diverse che, pur avendo gli stessi poteri, possedevano anche le stesse capacità. Le variabili erano tantissime, e soprattutto una mente più sviluppata era in grado di ottenere poteri più forti di quelli di altre persone.
Potenzialmente chiunque poteva imparare a usare la Psicocinesi, ma non tutti la studiavano, e solo i Figli del Sole come lei vi dedicavano anni e anni di addestramento approfondito. Tutti i membri della confraternita sapevano usarla, e Leon aveva ereditato da sua madre (che sapeva usare fuoco ed elettricità) un unico potere.
- Elettrocinesi.- rispose lei - Perché me lo chiedi?-
- Beh…- ridacchiò lei - Perché se sei Elettrocinetica, come speravo, allora faremo molto prima.-
Gareth, appoggiato alla carcassa metallica, guardava con vaga sorpresa Marie.
- Dici?- chiese - Come mai? E cos’è l’Elettrocinesi?-
- La capacità Psicocinetica di manipolare o generare l’elettricità.- spiegò Drake - Un po’ come la tua capacità di guarire, solo che quella può essere imparata. L’Elettrocinesi no.-
- Beh, non è che ci voglia molto.- disse Gareth, in lieve imbarazzo - La Guarigione possono impararla tutti.-
In effetti, la capacità Psicocinetica di guarire era la sola a poter essere insegnata e trasmessa tramite i libri e l’esercizio. Tutte le sue altre forme, invece, erano totalmente innate e uniche, e ognuna di esse richiedeva tempo per essere portata pienamente alla luce, benché esistessero persone più portate di altre nel campo della Guarigione e, quindi, capaci di svilupparla meglio.
- Non ti abbattere!- esclamò allegramente Marie, dando al ragazzo una bella pacca sulla spalla che quasi lo fece cadere - Ora forza, dacci una mano e andiamo via di qui!-
Si misero all’opera fin da subito: essendoci una grave penuria di pezzi di ricambio, dovettero accontentarsi di raddrizzare le lamiere storte per quanto era loro possibile, risaldandole e riavvitando i bulloni allentati con alcuni attrezzi che Marie si era portata da casa o col poco che trovarono in giro. Il parabrezza, per fortuna, poterono cambiarlo subito con uno un po’ vecchio ma integro, che i Rashers tenevano da parte. Il motore, piuttosto danneggiato, occupò buona parte del tempo, ma Marie dimostrò un’incredibile capacità di adattamento, rimettendo insieme cavi e tubi scollegati in un tempo relativamente breve. Sotto le sue direttive, Leon e Gareth smontarono tutti i sedili del vano di carico, mentre Drake sigillava quei buchi che non erano riusciti a riparare con una sostanza liquida e densa che, una volta applicata e lasciata seccare, divenne resistente come corteccia d’albero. Quando Gareth gli chiese cosa fosse, lui spiegò che era del semplice mastice mescolato ad escrementi di Hurabèsh i quali, una volta disidratati, diventavano estremamente duri.
Il motivo per cui si prendeva tanto disturbo era dovevano necessariamente passarlo sopra alle crepe o non sarebbero riusciti a viaggiare, non con uno scafo tanto sforacchiato.
L’informazione giunse nuova quanto disgustosa al ragazzo, che dopo quella risposta prese mentalmente nota di non chiedere più allo Stratega cosa fosse cosa.

Fecero ben poche pause, una per mangiare e una per riposare un po’ i muscoli, mezzi disidratati per i raggi del sole bruciante, lavorando alacremente e senza lamentarsi, ben decisi ad andarsene il prima possibile.
- Ehi, Leon…- sbuffò Marie, seduta con la schiena contro lo scafo della navetta in riparazione, alla disperata ricerca di un po’ d’ombra - Sei sicura di non essere anche Criocinetica, per caso?-
Lei scosse la testa, seduta sulla soglia della navetta per stare un po’ più al fresco.
- No.- rispose, sudata fradicia - E comunque, non potrei usare le mie facoltà solo perché ho caldo. I Figli del Sole…-
- … non possono rivelare la loro presenza, quando questa rischia di seminare il panico, lo so.- recitò Marie - Ma qui sappiamo tutti cosa sei, e la situazione è veramente drammatica, nel caso tu non te ne fossi accorta.-
- Gareth e Drake non mi sembra che si lamentino.- osservò Leon.
Marie gettò uno sguardo ai due: se Gareth non si lamentava, era perché sedeva in stato di semincoscienza, all’ombra del telo parasole, sventolandosi un fascio di fogli trovati alla stazione davanti alla faccia. Drake, invece… beh, a lui sembrava non dar fastidio niente… e comunque, non era proprio lì, ma al pozzo a prendere un po’ d’acqua, visto che quella che avevano era finita, qualche metro più lontano.
- Non credo che Gareth sia in condizioni di dire alcunché.- osservò la ragazza.
- Comunque io non sono Criocinetica.- sbottò Leon - Quindi, chiuso il discorso.-
Si passò una mano sulla fronte per asciugare il sudore (dal caldo si era dovuta togliere diversi strati, rimanendo solo in pantaloncini e canotta) e finì con lo sporcarsela di olio per motore. Guardò Marie, la sua faccia impiastricciata di sudore e lubrificante, rendendosi conto che forse erano in uno stato molto simile. Tutto sommato, quella ragazza aveva dei numeri: trovare il coraggio per rubare una navetta da trasporto con tanto di passeggeri a bordo (tra i quali una Figlia del Sole) per poi farla schiantare e scappare a piedi nel deserto corrompendo quelli che erano partiti al suo inseguimento non era una cosa da tutti. Inoltre, sapeva guidare una di quelle trappole infernali ed era anche in grado di ripararla.
- Dove hai imparato queste cose?- le chiese - A riparare e guidare navette della monorotaia e ad aggiustarle?-
Lei si strinse nelle spalle.
- Mio padre guidava la monorotaia.- spiegò - Ora è in pensione. Mia madre, invece, lavorava in officina, e si sono conosciuti alla stazione. Ora hanno un’officina privata, li aiuto ogni tanto, faccio qualche lavoro sui motori, mi infilo un po’ dovunque… sono piccoletta, non è difficile. E poi mi è sempre piaciuto lavorare con gli attrezzi.- disse, quasi tutto d’un fiato - E i tuoi? Che tipi sono?-
Lei distolse lo sguardo.
- Mio padre colleziona funghi.- grugnì prima di allontanarsi.

Nuova settimana, nuovo capitolo. Ringrazio come sempre John Spangler, Easter_huit, Biscottoalcioccolato e Bindaz, che mi seguono. A presto!

   
 
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