I lunghi capelli ondulati erano cullati dal vento e, sembravano imitare il movimento delle onde del mare.
Il color rosso si mimetizzava con le sfumature aranciate del tramonto.
Ormai era quasi un'ora che Nami fissava l'orizzonte.
I suoi occhi castani cercavano qualcosa di indefinito laggiù, dove il mare abbracciava il cielo.
Con la mano sinistra spostò i ciuffi ribelli dietro l'orecchio, poi chiuse gli occhi e lasciò che il vento le accarezzasse il viso.
Le sue orecchie percepivano ogni minimo rumore, e subito riconobbero quei passi leggeri ma decisi.
"Va tutto bene?" Domandò una voce profonda alle sue spalle.
La gatta ladra non si voltò, annuì leggermente.
Poi vide i lineamenti delicati di Nico Robin impedire ai suoi occhi di scrutare l'orizzonte.
"Stai pensando a lui?" Domandò ancora.
"Non mentirmi" aggiunse poi con un tono che non ammetteva repliche.
"Già" si limitò la ragazza dai capelli ramati.
Spostò entrambe le mani sul suo viso, lo sguardo sognante divenne cupo.
Dai suoi occhi si poteva percepire una lieve preoccupazione.
"Tra tanti proprio lui..." sospirò.
Nico Robin sorrise dolcemente. Poi si voltò e iniziò ad osservare il resto dell'equipaggio.
Zoro era intento a litigare con Sanji che, ogni tanto si distraeva ad ammirare lei e Nami.
Brook stava suonando il violino, una melodia malinconica che non si addiceva a quella situazione.
Franky non c'era, probabilmente stava sistemando i cannoni.
Jinbei anche era assente, Robin non aveva idea di dove potesse essere.
E poi Chopper, Usopp e Rufy stavano giocando e ridendo come bambini.
Robin sorrise, il suo sguardo ceruleo si soffermò sul loro capitano.
Nessuno avrebbe mai scommesso che fosse lui a comandare.
"Che male c'è?! È una bravissima persona, forse la migliore a questo mondo" rispose Robin spostando nuovamente lo sguardo sull'amica.
Nami la imitò e si voltò ad osservare la ciurma.
"Questo è vero, ma è ingenuo e non capisce nulla. Sembra non essere nemmeno interessato all'amore" rispose Nami con tristezza.
Nei suoi occhi si rifletteva il fisico tonico di Rufy e il suo sorriso conteggioso.
"Forse perché non si è mai innamorato.
Ma se mai dovesse accadere, probabilmente cambierà" cercò di essere ottimista.
Nami scosse il capo.
"Lui non cambierà mai.Forse se diventassi una bistecca, allora mi degnerebbe di uno sguardo" ironizzò.
"Ma no dai, fors....." ma Nico Robin non fece in tempo a finire la frase che fu interrotta.
"Nami cara sei bellissima" urlò Sanji ignorando gli insulti di Zoro.
"Ehi Sanji" lo chiamò Rufy.
"Ho fame". E Sanji si arrabbiò.
"Possibile che pensi sempre a mangiare?! Ora non ho tempo per cucinare, devo ammirare Robin e Nami" rispose arrabbiato, ma verso la fine addolcì il tono di voce.
"Tanto non ti si filano cuocastro" lo punzecchiò Zoro.
"Zitto Marimo, non ho chiesto la tua opinione". E i due ripresero a discutere.
Robin se la rideva mentre Rufy si fermò a fissare Nami.
I due si guardarono intensamente, gli occhi nocciola di lei si riflettevano in quelli pece di lui.
Piano Rufy si avvicinò alla ragazza senza dir nulla.
Robin capì di essere di troppo e decise di allontanarsi.
Nel frattempo Nami divenne dello stesso colore dei suoi capelli.
Era imbarazzata.
Rufy non l'aveva mai guardata così.
Piano abbassò lo sguardo. Lei sempre così irruente, ora era diventata timida.
Ma il capitano era troppo sciocco per capirlo.
"Nami" la chiamò.
"Sì" disse lei alzando lo sguardo.
"Tu sei una ragazza" continuò.
Ma buongiorno Rufy, avrebbe voluto dire lei.
Ma non lo fece. Se se ne era accorto solo ora, forse un motivo c'era.
Forse si stava interessando all'altro sesso.
"Sì" rispose Nami sottolineando l'ovvio.
"Allora sai cucinare, almeno dovresti cavartela meglio degli altri.
Mi prepari qualcosa?" la supplicò.
E a quella richiesta, Nami si paralizzò.
Si diede della cretina solo per averci sperato.
"La via per arrivare al cuore di un uomo, passa per lo stomaco" le ricordò Robin.
E allora con Rufy ci sarebbe stato da camminare un bel po'.
Il color rosso si mimetizzava con le sfumature aranciate del tramonto.
Ormai era quasi un'ora che Nami fissava l'orizzonte.
I suoi occhi castani cercavano qualcosa di indefinito laggiù, dove il mare abbracciava il cielo.
Con la mano sinistra spostò i ciuffi ribelli dietro l'orecchio, poi chiuse gli occhi e lasciò che il vento le accarezzasse il viso.
Le sue orecchie percepivano ogni minimo rumore, e subito riconobbero quei passi leggeri ma decisi.
"Va tutto bene?" Domandò una voce profonda alle sue spalle.
La gatta ladra non si voltò, annuì leggermente.
Poi vide i lineamenti delicati di Nico Robin impedire ai suoi occhi di scrutare l'orizzonte.
"Stai pensando a lui?" Domandò ancora.
"Non mentirmi" aggiunse poi con un tono che non ammetteva repliche.
"Già" si limitò la ragazza dai capelli ramati.
Spostò entrambe le mani sul suo viso, lo sguardo sognante divenne cupo.
Dai suoi occhi si poteva percepire una lieve preoccupazione.
"Tra tanti proprio lui..." sospirò.
Nico Robin sorrise dolcemente. Poi si voltò e iniziò ad osservare il resto dell'equipaggio.
Zoro era intento a litigare con Sanji che, ogni tanto si distraeva ad ammirare lei e Nami.
Brook stava suonando il violino, una melodia malinconica che non si addiceva a quella situazione.
Franky non c'era, probabilmente stava sistemando i cannoni.
Jinbei anche era assente, Robin non aveva idea di dove potesse essere.
E poi Chopper, Usopp e Rufy stavano giocando e ridendo come bambini.
Robin sorrise, il suo sguardo ceruleo si soffermò sul loro capitano.
Nessuno avrebbe mai scommesso che fosse lui a comandare.
"Che male c'è?! È una bravissima persona, forse la migliore a questo mondo" rispose Robin spostando nuovamente lo sguardo sull'amica.
Nami la imitò e si voltò ad osservare la ciurma.
"Questo è vero, ma è ingenuo e non capisce nulla. Sembra non essere nemmeno interessato all'amore" rispose Nami con tristezza.
Nei suoi occhi si rifletteva il fisico tonico di Rufy e il suo sorriso conteggioso.
"Forse perché non si è mai innamorato.
Ma se mai dovesse accadere, probabilmente cambierà" cercò di essere ottimista.
Nami scosse il capo.
"Lui non cambierà mai.Forse se diventassi una bistecca, allora mi degnerebbe di uno sguardo" ironizzò.
"Ma no dai, fors....." ma Nico Robin non fece in tempo a finire la frase che fu interrotta.
"Nami cara sei bellissima" urlò Sanji ignorando gli insulti di Zoro.
"Ehi Sanji" lo chiamò Rufy.
"Ho fame". E Sanji si arrabbiò.
"Possibile che pensi sempre a mangiare?! Ora non ho tempo per cucinare, devo ammirare Robin e Nami" rispose arrabbiato, ma verso la fine addolcì il tono di voce.
"Tanto non ti si filano cuocastro" lo punzecchiò Zoro.
"Zitto Marimo, non ho chiesto la tua opinione". E i due ripresero a discutere.
Robin se la rideva mentre Rufy si fermò a fissare Nami.
I due si guardarono intensamente, gli occhi nocciola di lei si riflettevano in quelli pece di lui.
Piano Rufy si avvicinò alla ragazza senza dir nulla.
Robin capì di essere di troppo e decise di allontanarsi.
Nel frattempo Nami divenne dello stesso colore dei suoi capelli.
Era imbarazzata.
Rufy non l'aveva mai guardata così.
Piano abbassò lo sguardo. Lei sempre così irruente, ora era diventata timida.
Ma il capitano era troppo sciocco per capirlo.
"Nami" la chiamò.
"Sì" disse lei alzando lo sguardo.
"Tu sei una ragazza" continuò.
Ma buongiorno Rufy, avrebbe voluto dire lei.
Ma non lo fece. Se se ne era accorto solo ora, forse un motivo c'era.
Forse si stava interessando all'altro sesso.
"Sì" rispose Nami sottolineando l'ovvio.
"Allora sai cucinare, almeno dovresti cavartela meglio degli altri.
Mi prepari qualcosa?" la supplicò.
E a quella richiesta, Nami si paralizzò.
Si diede della cretina solo per averci sperato.
"La via per arrivare al cuore di un uomo, passa per lo stomaco" le ricordò Robin.
E allora con Rufy ci sarebbe stato da camminare un bel po'.