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Autore: PrimbloodyBlack    10/11/2021    0 recensioni
(la pubblicazione continuerà su Wattpad) Eloyn fa parte di una famiglia di cacciatori di vampiri. Durante la sua prima battuta di caccia viene separata dal gruppo e catturata. Viene portata nella grande dimora di uno dei 5 Signori Vampiri. Viene resa schiava dalla potente Lux che la renderà una Bloodgiver, il cui compito è quello di donare il suo sangue al suo padrone.
Lux riuscirà mai a sottomettere uno spirito ribelle come quello di Eloyn? Sarà una sfida che lei non vorrà di certo perdere.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Eloyn

Era una giornata decisamente fredda. Eravamo ormai in pieno autunno e le giornate continuavano ad accorciarsi. La notte calava prima e questo mi dava un senso di irrequietezza. Volevo che queste giornate non finissero mai, ma il tempo continuava a sfuggire dalle miei mani. Giorno dopo giorno, la linea che mi divideva da lei si ingrandiva sempre di più. L'unica mia consolazione era avere accanto a me qualcuno. Per quanto irascibile, Cron si era rivelata un ottima compagnia.

"Quindi ti ha rapita?"

Eravamo sedute sul suo letto, come fossimo amiche da sempre. 

Io annuii con un sorriso. Era strano raccontare una cosa così passata pensando a come le cose si sono poi evolute.

"E ti sei anche innamorata di lei?" C'era incredulità nella sua voce, ma era tutto vero, ormai avevo piena consapevolezza dei miei sentimenti.

"Eh già. Ma la nostra relazione è sempre stata complicata, se ripenso a come tutto è iniziato, anch'io non posso crederci."

Raccontare tutto a Cron non è stato facile, ma io avevo bisogno che qualcuno sapesse e mi ascoltasse, ma soprattutto capisse. Cron si è rivelata un ottima ascoltatrice. Mi aveva fissata con occhi preoccupati nei momenti più critici, e con rabbia nei momenti più brutti. Mi capiva e io ero pronta ad ascoltare lei.

"Con Kiana?" domandai. "Dimmi qualcosa."

Era incerta su quello da dire, dopo una pausa, capì che forse doveva partire dalla cosa più semplice, dall'inizio. "Nel nostro regno la schiavitù non esiste, ma abbiamo la servitù, per questo io vengo trattata con più riguardo. Io ero la figlia di uno schiavo di Illiria, venuto con il suo ambasciatore a Kazenuki. Mia madre, invece, era la schiava dell' ambasciatore di Yathrib. Relazioni tra schiavi non sono bene accette. Mio padre fu ucciso mentre ad uccidere mia madre ci pensai io. Avrebbero dovuto uccidere anche me ma Lord Eiko pagò i due ambasciato e mi tenne con se, affidandomi alla servitù della casa. Qualche anno dopo la serva personale e amica di padrona Eiko rimase incinta, non so i dettagli, ero troppo piccola. Eiko cacciò tutti i servi uomini dalla casa. Anche lei morì di parto. Eiko adottò Kiana come figlia propria. Siamo praticamente cresciute insieme, siamo molto legate."

"Quindi era umana?"

"Sì, l'ha trasformata un anno fa, avrebbe addirittura aspettato se non avesse dovuto mandarla qui."

Io storsi il naso e alzai un sopracciglio. "Era urgente?" Ormai ho capito che nulla è una casualità, i miei sospetti e i miei interrogativi continuano crescere.

"Eloyn, sai che ambasciatore è solo un termine gentile per dire spia, vero?"

"Sì?" dissi con un sorriso imbarazzato.

Lei si mise una mano in faccia. Non era colpa mia, vivendo in un villaggio umano so poco e niente di queste cose, già è tanto se so leggere e scrivere.

"Lord Eiko si fida di Kiana più di chiunque altro, e di me, per prendermi cura di lei."

Quindi Kiana è qui come spia, ma formalmente è solo una semplice ambasciatrice. "Quindi è come una sorella per te."

"No," disse più velocemente di quanto pensassi. "E' complicato."

"Tutte le relazioni tra umani e vampiri sono complicate," dissi sospirando. Questa differenza non renderà mai facili le cose, i nostri sono due mondi troppo diversi, troppo disquilibrio. 

"Cron sono preoccupata." Lei si voltò a guardami in modo interrogativo. Io cominciai a giocherellare con le miei mani, a guardarmi le unghie, qualche callo... "Non capisco cosa significhi tutto questo. Non- non capisco perché mi hanno portata via. Cassandra è una Lord, deve essere qualcosa di serio e ho paura per Lux."

"Sarò anche legata a Kiana, ma mi sta nascondendo delle cose, non so nulla. Dovresti parlare con lei. Essendo tu la diretta interessata potrebbe dirti qualcosa."

"Pensi possa farlo? Non è che mi mette nei guai?"

"Chi?!" esclamò ridendo. "Kiana? No, mai. Posso assicurartelo." 

Kiana sarà stata anche gentile nei miei confronti, e per questo ne sono grata, ma l'ultima volta che mi sono fidata cecamente di una vampira, lei ha avuto un peso nella mia cattura. Ma cosa potrà mai accadermi di peggio? Riflettei. Ormai, sono già in territorio nemico.

"Va bene, dove posso trovarla?"

Successivamente, dopo l'ora di pranzo, Cron prese Kiana in disparte. Io le osservavo mentre spazzavo per terra. I vampiri se ne erano andati, e lontane da quei occhi rossi, le due si lasciavano ad atteggiamenti più confidenziali. Tanto era ormai chiaro, a Cron dell'opinione degli umani non importava nulla, e a quanto pare neanche poi così tanto alla sua padrona. Kiana mi lanciò un'occhiata, poi si voltò nuovamente verso la sua serva. Era visibilmente combattuta. Cron le parlava, ma Kiana sembrava persa nei suoi pensieri. Annui leggermente tra se e se e poi a Cron. Vidi la sua bocca formare delle parole, uno sconfitto 'va bene' e Cron sorrise. Si voltò verso di me, io avevo continuato a spazzare nello stesso punto senza farci caso, mi fece l'occhiolino, e Kiana se ne andò. Scossi la testa, ritornando sul lavoro, fortunatamente nessun umano mi aveva notata e finii il lavoro nel giro di una decina di minuti, grazie anche a Cron. Mi diede una pacca sulla spalla e poi mi bisbigliò nelle orecchio che Kiana sarebbe venuta in camera mia, dopo che tutti avrebbero spento le luci. Kiana non voleva attirare l'attenzione e questo mi fece solo preoccupare di più. Annuii a Cron, sforzando un sorriso, ero ansiosa, volevo sapere tutto e ora. 

Il pomeriggio fu straziante, non avevo nulla con cui occupare il tempo. Arrivai a l'ora di cena fremente. Manca poco, mi dissi. Ricordando l'espressione di Kiana mentre Cron le parlava, era evidente che sapeva qualcosa. Se una volta presentatasi davanti alla mia porta si fosse rifiutata di parlare, l'avrei costretta. Finito di mangiare tornai in camera e cominciai a fissare le lancette dell'orologio, era appeso proprio al muro difronte al mio letto, era impossibile non fissarlo. Le nove, le dieci, le undici, e poi silenzio, tutti a dormire, o per lo meno erano bravi a rimanere muti. Aprii lentamente la porta, non filava una voce. Ora dovevo solo attendere.

Kiana bussò delicatamente un'ora dopo. Eravamo io e lei, sole. Avevo solo una scrivania con una sedia e un letto, l'unica cosa che potevo dire era se si voleva accomodare su uno dei due. Si sedette sul letto con timidezza. Portava un lunga gonna che le arrivava fino alle ginocchia, ma teneva comunque le cosce molto unite. Io presi la sedia e la misi davanti a lei. Quando mi sedetti, lei rizzò la schiena, era più agitata di me.

"Cronella mi ha detto che avevi delle domande."

"Sì."

Era strano vedere un vampiro in soggezione, soprattutto difronte ad un umano. Si toccava le mani come se fossero ricoperte da macchie di sporco che non riusciva a togliere, e non riusciva a guardarmi negli occhi. Ma oggi quando parlava con Cron non era stata così, si vede che si conoscono da sempre.

"Eloyn," disse insicura, "tutto quello che sta succedendo è al di fuori della mia portata, so quello che mi vuoi chiedere, perché Cassandra non ti ha degnata di una spiegazione. Qualsiasi cosa tu faccia dopo, non fare il mio nome, è l'unica cosa che ti chiedo."

"Va bene, basta che mi dici quello sai, ti prego."

Le fece un respiro profondo, poi mi fissò negli occhi come non aveva mai fatto prima. "Immagino tu sappia che ci sono cinque nazioni con cinque Lord." Io annuii, lei proseguì. "Fu istituito un trattato millenni orsono, che sancisce la pace tra le nazioni. Ogni Lord ha ovviamente il suo concilio, così da mantenere i contatti con i ducati locali, ma deve anche rimanere un territorio aperto. I regni tra di loro devono essere continuamente in contatto e aggiornati in ogni cosa. Io provengo da Kazenuki, sono qui come ambasciatrice per conto della Lord Yori Eiko. Eloyn, tu sei la Bloodgiver di Lux Thorns, hai mai visto ambasciatori nella sua dimora?"

Io scossi la testa. La mia mente già stava formulando teorie, ma sapevo troppo poco, troppe poche informazioni. Lux non ha mai parlato degli altri regni, ne tanto meno ha accennato i Lord, non conosco neppure i loro nomi, eppure eccomi qui a casa di uno di loro.

"Lux Thorns non sta rispettando il trattato e i Lord stanno cominciando ad agire." Poi con la preoccupazione in volto aggiunse: "Non ci sono più contatti, si è totalmente isolata."

"Perché?" domandai con enfasi, Kiana mi fermò con la mano, io attesi.

"Lux è considerata pericolosa per i Lord. Credono che la chiusura di ogni rapporto comunicativo nei loro confronti è un segno di minaccia e ribellione. E la pace non può essere ottenuta se lei rifiuta di collaborare."

"Ma non capisco... Lux è Lord da decenni. Per tutto il tempo che sono stata al suo fianco non ha mai mostrato segni di volersi rivoltare contro i Lord, non avrebbe senso, sarebbe da sola contro tutti. Non è così stupida."

"Si vede che non capisci, non sei vissuta in questo mondo." Anche lei si stava agitando, passò più volte la mano tra i capelli. "Ai Lord non importa se lei vuole o meno attaccare i loro territori."

"E allora qual è il problema? Parla chiaro!"

"Lux e Cassandra un tempo erano sposate."

Sposate... Corrugai la fronte. Ho sentito male, sicuramente, non Cassandra, lei è troppo orribile per piacere a Lux, non è possibile, non è fattibile.

"'Tianama non dimentica' è questo quello che dicono le persone, è diventato un modo di dire negli anni, ma è così. Cassandra ha subito un'offesa, i Lord lo sanno, lei stessa lo sa e sta usando tutto a suo vantaggio. Tianama è la nazione più potente, segue poi la mia. Yathrib e Illiria sono al momento le più deboli, stanno riscontrando difficoltà economiche e gli umani stanno diminuendo a vista d'occhio. Styria rimane al momento un mistero. Sai questo che significa?"

Non sono un generale, non sono una guardia o un soldato, sono solo un umana, un tempo cacciatrice, ma non sono stupida, annuisco e lascio che sia lei a dirlo, perché a me spaventerebbe pronunciare quelle parole.

"Cassandra ha convinto i Lord che Styria è una minaccia. Sta solo aspettando che Lux la invada, per riprendere te, Eloyn."

Il mio respiro si arrestò, feci un suono strano, Kiana però non si scompone, era presa dal momento, la sua timidezza ormai era lontana e la sua voce bassa e dolce fu sostituita da una decisa, ma a tratti sempre ansiosa. Io distolsi lo sguardo, avevo gli occhi sgranati, la mia testa tentava di ragionare ma immaginavo sempre la stessa cosa, Lux che per colpa mia vieni uccisa.

"Il trattato predispone che se una nazione attacca un'altra, tutti gli altri regni sono costretti ad intervenire in difesa di quest'ultima."

"E' un idea di Cassandra, non è vero?" mormorai con la voce incrinata, ma più a me stessa che a Kiana. Non è possibile, è tutto più grande di me, non posso fare nulla.

Kiana annuì. "I concili dei rispettivi regni non sanno del tuo rapimento, se lo sapessero Cassandra sarebbe nel torto. Significherebbe che è entrata in un territorio senza permesso, è da considerarsi invasione, ma lei ha il supporto di Yathrib e Illiria."

"E Kazenuki?"

"Quello..." rispose incerta, "dipende da me."

Io sgranai gli occhi, d'impulso le strinsi le braccia. "Allora aiutaci!"

Il suo sguardo era un misto di paura e pena. Paura perché se avesse riferito a sua madre che Cassandra non valeva la pena essere protetta, allora Kazenuki si sarebbe ritrovato contro tre nazioni. E poi pena, per me, per Lux, per la nostra innocenza in tutto questo. La capivo, anch'io mi sono ritrovata difronte a due scelte: Lux o mio padre, Lux o la mia vera casa, Lux o la mia vendetta. Ma spero che il suo buonsenso la porti sulla strada giusta.

"Eloyn," esclamò scansandomi, "ti prego."

"Hai detto che era al difuori della tuo portata, e invece ci sei direttamente dentro."

"Io non supporto Cassandra, quello che sta facendo credo sia sbagliato, so che è sbagliato," disse per giustificarsi, "ma farò ciò che è meglio per il mio paese." Si alzò dal letto, veloce raggiunse la porta, schivando la mia mano che aveva tentato di raggiungere la sua. Io non potevo fermarla, non ne avevo il diritto, ma dovevo chiederle una cosa fondamentale.

"Un ultima cosa," mormorai, il mio stato d'animo era distrutto, non ce la facevo neppure più a parlare. Di palle e a testa bassa le domandai: "Come faceva Cassandra a sapere della mia esistenza se non ci sono ambasciatori?" Lei non rispose, rimase a riflettere. Io allora mi alzai in piedi sul posto. "Come fa ad essere tanto sicura che Lux si spingerà così tanto pur di riavermi?!"

"Non lo so, Eloyn. Puoi farti un idea da sola, non credi?" Mi fece un sorriso triste, uno di quelli che mi ricordò quella traditrice di Amélie. E così la risposta arrivò come un fulmine, semplice e chiara. "Se ami Lux, prega che lei non ami te."

La lasciai andare, mentre io mi lasciai cadere sul letto. Un traditore... traditore... E poi tra un pensiero e l'altro mi tornò in mente. Un ricordo dei miei primi giorni qui. Cassandra mi aveva fatta chiamare, aveva posto domande, e quando avevo risposto in modo inaspettato, che cosa aveva fatto? "Questo," si voltò verso Titus, "non è quel che ho sentito." Ha fissato Titus dritto negli occhi, rimproverandolo con lo sguardo.

"Titus..." riflettei. "Titus! Il mio 'migliore amico'!" Mi alzai dal letto. Ero furiosa e Titus avrebbe dovuto rispondere a tutte le mie domande, una per una. Avrebbe fatto ogni nome, oppure io- oppure io... Nulla, non posso fare nulla, solo sperare che mi aiuti di sua iniziativa.

Uscii dalla stanza in cerca di verità. Ma dentro di me si stava già muovendo qualcosa, la consapevolezza di essere il punto cardine di tutto, il motivo di ogni futura azione o manovra. La mia speranza si stava sgretolando e con essa anche il mio desiderio di rivedere Lux.

 

   
 
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