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Autore: Altair13Sirio    12/11/2021    3 recensioni
[Darling in the FranXX]
Mille anni di pace non bastano a far svanire il passato. Quando dalle profondità della terra emergono dei giganti antichi, Hachi e Nana capiscono che il futuro dell'umanità è nuovamente incerto e dovranno agire per proteggere il mondo che hanno aiutato a costruire.
Formata una squadra di nuovi Parasite, i due adulti metteranno a disposizione le loro conoscenze e la loro esperienza per guidarli verso la battaglia, ma non tutto sarà facile per la nuova squadra e i ricordi di vecchi amici ritorneranno a galla dopo tanto tempo.
"Non credo che il caso possa andare così lontano... Forse il destino... E' così e basta. E ora noi dobbiamo prenderci cura di quei ragazzi!"
Genere: Azione, Science-fiction, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo, Violenza
Capitoli:
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Nella sala di controllo, oltre a tutti gli adulti che si occupavano di mandare avanti il funzionamento della camera di addestramento e monitorare i parametri degli Stridiosauri, c'erano anche gli altri compagni di squadra di Momo ad assistere agli scontri: Naho e Ojizaki seguivano attentamente i movimenti all'esterno della sala e ogni tanto davano un'occhiata agli schermi dei tecnici, curiosi di capire che tipo di informazioni arrivassero a quella gente, e poco distante da loro c'erano Maruyama e Sentakami; un po' più in disparte, già con indosso i loro abiti quotidiani, Aiko e Kaoru seguivano le operazioni distrattamente e parlottavano tra loro.
<< Momo! >> La salutò Naho quando si accorse della sua entrata. La ragazza andò da lei e le sorrise. << Sei stata davvero forte! >>
Lei inarcò un sopracciglio confusa. << Ma ho perso. >>
<< Sì, ma hai combattuto con tutte le tue forze! Tu e Kondō siete migliorati tantissimo, pensavo davvero che avreste vinto! >>
L'entusiasmo della sua amica l'aveva spiazzata. Momo sapeva di aver dato il massimo a bordo dell'Aros, ma non credeva di meritare tanti elogi, soprattutto visto l'esito di quella battaglia. Nonostante ciò, fu felice di sentirsi arrivare quelle parole, che dette da una amica onesta come Naho valevano ancora di più.
<< Bel lavoro. >> Aggiunse la signorina Nana avvicinandosi a lei. << Tieni: la battaglia ti avrà disidratata. >>
Momo neanche notò il bicchiere pieno d'acqua che le stava porgendo la donna. Lo scontro era stato deteriorante per lei e Sentakami; il suo corpo era indolenzito e anche se quello fosse dovuto alla postazione scomoda della Pistil, aveva ancora tanti strascichi dallo scontro come un respiro ancora irregolare e un'eccessiva sudorazione.
Accettò il bicchiere d'acqua e cominciò a sorseggiarla ascoltando l'avvertimento della sua insegnante di fare piano. Mentre beveva, adocchiò la Sentakami seduta, impegnata a scolarsi un grosso bicchiere d'acqua; a giudicare dalla foga con cui lo stava finendo non sembrava voler dare ascolto alle raccomandazioni di Nana. Momo decise di raggiungerla e prese posto accanto a lei su una sedia vuota.
<< Secondo te chi vincerà? >> Domandò piegando la schiena in avanti e tenendo sospeso il bicchiere.
La biondina smise di bere per risponderle, sorpresa che la ragazza fosse andata proprio da lei. Momo la vide esalare con forza quando abbassò il bicchiere, ma questa si ricompose in un attimo.
<< E' difficile fare una previsione. Per come conosco Rin, mi sbilancerei di più su una sua vittoria, ma so che Nakamura è imprevedibile… Credo che assisteremo a uno scontro alla pari. >>
Momo annuì pensierosa. Se anche Suzuko non sapeva su chi puntare, doveva fare di tutto per far sentire a Kya il suo supporto.
<< Tetsuya, per favore, mi puoi portare un altro po' d'acqua? >> Domandò Suzuko voltandosi verso il proprio partner, dopo aver svuotato il bicchiere.
<< E' il terzo bicchiere, sei sicura di non stare esagerando? >>
<< Credimi, è probabile che te ne chiederò anche un quarto. Quindi no, muoio di sete! >> Rispose lei con un sorriso imbarazzato, lasciando il ragazzo ad allontanarsi non senza averle lanciato qualche sguardo dubbioso.
Le due ragazze rimasero sole per qualche momento e inizialmente nessuno disse niente. Momo aveva trovato divertente il piccolo scambio tra i suoi due compagni di squadra e pensava che Suzuko fosse incredibile: era provata dopo un incontro così intenso, eppure continuava a guardare avanti, già pronta a tornare a bordo del Gaia e lottare per la finale.
<< Sei stata veramente incredibile, là fuori. >> Ammise alla fine.
Suzuko le rivolse uno sguardo interrogativo, totalmente presa alla sprovvista, facendo sfuggire un sorriso a Momo.
<< Nonostante fossi già al limite, non hai esitato a seguire una strategia altamente rischiosa ma che vi avrebbe assicurato la vittoria. >> Spiegò con tutta l'onestà che riuscì a trovare, realmente impressionata dalla determinazione di Suzuko. Lei sembrò contenta di sentirsi quelle parole, ma si fece scivolare di dosso quei complimenti.
<< Non è stato niente di eccezionale… Avevo la situazione sotto controllo. >> La ragazza chiuse gli occhi con un sorrisetto sicuro di sé, ma Momo aveva già notato quel tremolio nella sua voce.
<< Sarà… >> Mormorò. << Però penso che sia davvero ammirevole come non ti lasci influenzare dalla paura e dal dolore. >>
Momo abbassò lo sguardo mestamente. Le sarebbe piaciuto sentirsi dire quelle stesse parole, un giorno; ma lei era ancora lontana dal raggiungere quella forma… Quando vedeva i suoi compagni faticare a liberare tutte le loro energie, come era successo nello scontro tra Xenomorphus e Anthurium, voleva spronarli a superare le loro paure perché sapeva che erano in grado di farlo, ma quando toccava a lei andare oltre i propri limiti interveniva una sorta di blocco…
Suzuko non seppe come reagire questa volta, veramente toccata dalle parole della sua compagna. << Bé… Grazie. >> Mormorò alla fine. << Ma credo che tu sia ancora più da ammirare. >>
La ragazza alzò la testa con sorpresa, guardandola come per chiederle il motivo di quelle parole.
<< Il fatto è che… Hai dovuto affrontare tante di quelle difficoltà che è difficile pensare che qualcuno possa ritrovare la determinazione, per di più migliorando in modo esponenziale come avete fatto tu e Kondō; siete passati dall'essere gli ultimi della squadra a darci del filo da torcere in questa battaglia simulata! >>
Tetsuya tornò con in mano il bicchiere riempito d'acqua per la sua partner e questa lo ringraziò, poi tornò a rivolgere la sua attenzione a Momo e le puntò contro un dito. << E poi guardati: entrambe abbiamo dato fondo alle energie, però tu sei ancora in forze. Hai una costituzione molto più adatta a pilotare rispetto a me e le altre ragazze, devi solo prenderne atto! >>
Momo abbassò di nuovo la testa mentre Suzuko svuotava di colpo il suo bicchiere d'acqua sotto gli occhi increduli di Tetsuya. Certo, aveva un fisico più forte delle altre ragazze, ma sentiva comunque una grande stanchezza dopo aver pilotato, per non parlare della fatica che avvertiva durante la connessione per via dell'ancora instabile collegamento con Hoshi.
<< Guarda Tetsuya: per non gravare troppo sul mio fisico, ha preso ad allenarsi tutti i giorni con Ojizaki, e guarda adesso che muscoli che gli stanno venendo! >> Riprese a parlare Suzuko dopo essersi asciugata le labbra. Il ragazzo, un po' imbarazzato, cercò di nascondere il fisico e fare finta di nulla, ma ogni tentativo di coprirsi lo portava a gonfiare i muscoli più sviluppati, che sotto alla tuta aderente da Parasite si notavano ancora più facilmente.
<< Ammetto che ci è voluto un po' per sentirlo, ma adesso riesco davvero a notare la differenza rispetto a prima ed la connessione è molto meno faticosa. >> Concluse Suzuko mandando un'ultima occhiata compiaciuta al proprio partner.
Momo non capì subito cosa intendesse la ragazza con quel discorso, ma alla fine ci arrivò: c'era la possibilità di rendere più sopportabile la connessione con le proprie forze, senza dover costringere il proprio partner a fare qualcosa che non voleva. Il suo problema era sempre stato cercare di spingere Hoshi a fare delle cose per lei, ma che cosa aveva fatto lei per rendere le cose più facili a entrambi?
I pensieri della ragazza furono interrotti dalla voce di Hachi attraverso gli altoparlanti, che dichiarò l'inizio del terzo scontro. Momo si alzò in fretta e raggiunse le enormi finestre della sala di controllo, scoprendo che il paesaggio era mutato in una radura erbosa circondata da alberi. Arrivò giusto in tempo per vedere gli occhi della sua amica illuminarsi sul volto dello Iustitia mentre lo Stridiosauro iniziava a muoversi.
Gli avversari si scambiarono i convenevoli per dare inizio al duello. La distanza che li separava era esigua dei modelli capaci di raggiungere alte velocità come i loro e avrebbero potuto chiudere il distacco in un attimo, ma nessuno diede segno di volersi muovere; invece, Animus puntò le proprie armi sul suo avversario e cominciò a sparare.
Era prevedibile che Aki e Rin avrebbero cercato di sfruttare il proprio vantaggio sulla distanza, ma non si aspettavano che Kya e Ryo gli lasciassero tutto quello spazio per muoversi; lo Iustitia era indubbiamente più forte nel combattimento ravvicinato e se fosse riuscito a mettere Animus con le spalle al muro, lo scontro sarebbe finito rapidamente. E nonostante ciò, si limitava a deviare i proiettili con la sua lancia, schivando quanto più possibile dei colpi che gli arrivavano addosso.
Non sembrava avere alcuna fretta di attaccare e continuò a difendersi spostandosi lateralmente con lentezza; per sfuggire a una raffica di proiettili dell'Animus, Iustitia eseguì uno scatto finale mostrando di poter facilmente evitare quei colpi, quindi spiccò un salto dopo aver ottenuto la giusta spinta e quando tornò a terra piantò le gambe nel terreno con tanta forza da far sollevare una zolla di roccia, nascondendovisi dietro.
Ben fatto! Si ritrovò a commentare tra sé e sé Momo, vedendo che Kya e il suo partner non si stessero limitando a subire; era chiaro che avessero una strategia in mente e adesso lo Iustitia aveva un riparo e più libertà nei movimenti avrebbero potuto metterla in atto.
La scarica di proiettili dell'Animus si interruppe e i suoi piloti andarono alla ricerca di una nuova postazione da dove attaccare; appena gli spari cessarono, Iustitia cacciò fuori la testa dal nascondiglio e sembrò sul punto di agire, ma i proiettili ricominciarono a volare nella sua direzione, rendendo un assalto impossibile.
<< Nakamura e Sato stanno prendendo tempo. >> Commentò Yoshiki. Molti nella sala sembrarono d'accordo con lui. << Hanno già mostrato di poter schivare i proiettili senza problemi, quindi non avrebbero motivo di cercare un riparo. Credo che vogliano fare innervosire i loro avversari. >>
Suzuko si fece pensierosa. Era al quinto bicchiere d'acqua ormai, la sua sete si era quasi appagata e le forze stavano tornando, ma la tensione della battaglia le impediva di rilassarsi per bene; era in ansia per Rin e suo fratello, voleva davvero vederli vittoriosi in quella sfida anche se significava che in seguito si sarebbero dovuti affrontare in finale. Sapeva che la sua amica era determinata, ma anche che rischiava di farsi prendere dal panico facilmente; se qualcosa fosse andato storto avrebbero dovuto improvvisare e né Rin, né suo fratello erano bravi in questo.
L'Animus iniziò a girare lentamente per portarsi in una posizione più vantaggiosa dove la roccia emersa dal terreno non sarebbe stata più un problema e continuò a tenere i mirini puntati su di essa per assicurarsi che lo Iustitia non si muovesse da lì… Quando però Aki e Rin raggiunsero la loro nuova postazione si accorsero che lo Stridiosauro avversario era sparito: sfruttando il riparo che si era creato, Iustitia era fuggito verso il bosco senza farsi notare e adesso aveva un grosso vantaggio sugli avversari, che ne avevano perso le tracce.
Animus si portò al centro della radura, il più lontano possibile dal limitare degli alberi, e iniziò a guardarsi intorno per individuare il suo bersaglio il più rapidamente possibile; la foresta che circondava il campo di battaglia era fuori dalla norma, progettata con l'idea di poterci nascondere all'interno degli Stridiosauri delle loro dimensioni. Lo Iustitia non avrebbe abbandonato un riparo tanto comodo adesso che si era messo al sicuro.
Un movimento attirò l'attenzione dei piloti dell'Animus e questi si voltarono all'istante facendo fuoco in quella direzione, ma colpirono solo dei rami che erano stati abbattuti: un diversivo a cui ne seguirono altri, totalmente impossibili da distinguere dal loro vero obiettivo, che sembrava essere diventato invisibile.
La posizione dello Iustitia continuava a cambiare e i diversivi continuavano a cadere, i movimenti nel bosco si fecero sempre più frenetici, tanto da far credere agli spettatori che nella foresta si nascondessero più Stridiosauri.
L'Animus arrancava: la copertura degli alberi era troppo fitta per lasciar intravedere qualcosa e gli spostamenti dello Iustitia erano troppo veloci perché potessero essere previsti. Bastò un attimo di distrazione per ribaltare la situazione che dall'inizio sembrava favorire i piloti dell'Animu: all'ennesimo albero abbattuto per distrarre gli avversari, dalla parte opposta dell'area arrivò veloce come un fulmine la lancia dello Iustitia che si incastrò tra i giunti che collegavano il busto dello Stridiosauro alla sua mezzaluna motrice. La lancia, connessa da un cavo retrattile al braccio di Iustitia, cominciò a tirare con forza facendo venire allo scoperto il suo proprietario: spinto dai retrorazzi, lo Stridiosauro iniziò la sua carica dopo aver immobilizzato parzialmente gli avversari.
Aki non poté rispondere in tempo con il fuoco a causa dell'arma incagliata nel corpo dell'Animus e dovette difendersi dall'assalto di Kya e Ryo, a loro volta limitati nei movimenti a causa della lama bloccata, ma sempre in vantaggio. I due Stridiosauri si affrontarono in un breve scontro a mani nude durante il quale l'Animus cercò di prendere spazio per tornare ad usare i propri proiettili con lo Iustitia a tempestarlo di colpi, nella speranza che cedesse.
Dopo tanto movimento però la punta della lancia di Iustitia si disincagliò e l'Animus indietreggiò a tutta velocità; subito Iustitia gli fu addosso riversando tutta la potenza nei retrorazzi, dando inizio a un inseguimento che andò ad aumentare sempre più di velocità.
Nel tentativo di sfuggire agli inseguitori, durante la fuga Animus ruotò il suo corpo superiore grazie ai giroscopi presenti all'interno del suo scheletro e riprese a sparare allo Iustitia. Sotto la pioggia di proiettili magmatici, Kya e Ryo furono costretti a rallentare per respingere gli attacchi, finendo per perdere il contatto con l'Animus.
Entrambi si fermarono dopo che l'Animus fu riuscito a incamerare una cospicua distanza di sicurezza dallo Iustitia. I suoi cannoni si spensero e cominciarono a raffreddarsi mentre i piloti al suo interno probabilmente tiravano un sospiro di sollievo; la battaglia stava tenendo sulle spine non solo loro, che dovevano reagire a ogni minimo impulso dagli avversari, ma anche gli spettatori che non potevano fare a meno di commentare con ammirazione quello scontro. Fino ad ora la sfida tra Animus e Iustitia si era rivelata quella più attiva e dinamica, come ci si sarebbe aspettato in fondo viste le caratteristiche così simili delle due unità, tanto che i ragazzi nella sala di controllo facevano fatica a seguirne i movimenti.
<< Finiamola di giocare! >> Esclamò la voce di Rin attraverso un altoparlante, quindi la ragazza diede un segnale al fratello e lo Stridiosauro iniziò ad arcuare la schiena in avanti.
I fucili dell'Animus si piantarono al suolo mentre questo assumeva una posizione alquanto precaria, poi qualcosa iniziò a muoversi all'interno del suo corpo, scuotendolo incontrollabilmente, trasmettendo quelle vibrazioni tramite gli arti al terreno in tutte le direzioni. Fu come se l'intero campo di battaglia fosse scosso da un terremoto la cui intensità non accennava a diminuire; l'Animus rimase fermo dov'era mentre lo Iustitia faticava a stare in piedi e cercava appoggio alla propria lancia. Anche chi era all'interno della sala di controllo avvertì gli effetti del terremoto e parte della strumentazione ricevette dei danni.
La squadra aveva assistito poche volte a quella tecnica dell'Animus sostanzialmente perché non c'era stata l'occasione di provarla molto spesso, e di conseguenza nessuno conosceva bene il suo limite; facendo girare a pieno regime i suoi motori, l'Animus produceva vibrazioni talmente forti che se incanalate correttamente tramite le canne dei suoi fucili, raggiungevano magnitudo esponenziali, capaci di scuotere una zona mirata e ristretta. Era un'arma distruttiva che andava usata con cura per evitare che i danni superassero i benefici del suo utilizzo; ma in quell'ambiente controllato era ottima per raggiungere il risultato sperato.
Iustitia cadde al suolo provocando un altro scossone. Appena lo Stridiosauro fu finito a terra, Aki e Rin rallentarono i giri del motore e staccarono le braccia dal terreno per fiondarsi addosso ai loro avversari; li avrebbero finiti con un colpo concentrato a distanza ravvicinata, ma quando arrivarono la situazione cambiò di nuovo.
I retrorazzi dello Iustitia si attivarono mentre questo era ancora a terra, apparentemente disattivato; il corpo metallico dello Stridiosauro si sollevò e la sua testa andò a cozzare con quella dell'Animus, che rimase spiazzato. Ancora un colpo di retrorazzi e lo Iustitia iniziò a volteggiare sul posto, eseguendo capriole e piroette e assestando colpo su colpo all'avversario con una eleganza e un controllo incredibili per aver subito le vibrazioni dell'Animus.
Il colpo di grazia arrivò quando lo Iustitia si scagliò con tutto il suo peso contro l'Animus. I piloti intontiti e indeboliti neanche provarono a scansarlo e la loro connessione saltò una volta che persero l'equilibrio, decretando la vittoria della coppia formata da Kya e Ryo.
<< Bravi! >> Esclamò Momo senza riuscire a controllarsi, battendo le mani con entusiasmo e stringendo poi i pugni. Sentiva l'adrenalina scorrerle attraverso il corpo, quasi come se fosse stata a lottare in prima fila con Kya su quello Stridiosauro.
La ragazza si sentì un po' a disagio quando notò di avere avuto una reazione un po' esagerata, ma fu sollevata dal vedere che nessuno l'aveva notata e, anzi, tutti si erano lasciati andare a commenti simili sullo scontro.
<< Hanno fatto credere agli avversari di averli in pugno e quando si è presentata l'occasione li hanno colpiti al massimo delle forze… >> Borbottava pensieroso Yoshiki, che probabilmente stava già pensando a come avrebbe fatto ad affrontare degli avversari tanto ostici. Lo scontro che si presagiva non sarebbe stato per niente semplice.
<< Peccato, Rin… >> Mormorò Suzuko guardando mestamente gli schermi. << Sarà per un'altra volta. >>
La ragazza era dispiaciuta per la disfatta della sua amica, ma in fondo provava sollievo all'idea non doverla affrontare in seguito; la sua natura competitiva però non poteva fare a meno di preoccuparsi per le prestazioni dello Iustitia, talmente alte da risultare preoccupanti in vista del loro scontro.
La voce di Nana chiuse ufficialmente lo scontro e i piloti iniziarono a lasciare gli Stridiosauri. Momo si affacciò dalle finestre e cercò di avvistare Kya mentre scendeva dallo Iustitia, ma lo sguardo finì per caderle sui parametri dello scontro appena concluso, messi in bella vista su uno degli schermi dei tecnici lì vicino: i livelli di compatibilità di Kya e Ryo sfioravano il settanta percento! Erano numeri che lei e Hoshi potevano solo sognarsi…
Bravi, ragazzi… Pensò, contenta per i suoi compagni di squadra, senza riuscire ad ignorare però quella strana sensazione che iniziò ad avvertire nel petto, come una fretta improvvisa di raggiungere quei livelli.
Che fosse invidia?
 
*
 
<< Scusa se ci siamo andati pesante, ma Kya non mi avrebbe perdonato se mi fossi trattenuto! >>
<< Va tutto bene. Non credo che avremmo avuto molte chance in finale, in ogni caso… >>
<< Col cavolo! >>
La voce di Rin in arrivo dall'ingresso dell'Animus fece voltare i due ragazzi che si stavano scambiando i complimenti per lo scontro appena concluso. Era visibilmente seccata, nonostante avesse già accettato quella sconfitta; quello che non riusciva a mandare giù invece era l'atteggiamento remissivo di suo fratello.
<< Non sei abbastanza cattivo, Aki! Riuscivo a sentire i tuoi sentimenti e non c'è mai stato un momento in cui hai cercato di fare sul serio! >> Lo rimproverò mentre scendeva dalle scale.
<< Rin, ti ho già detto che ho fatto tutto il possibile! >> Reagì lui allargando le braccia stremato. << E' stato uno scontro equilibrato fino alla fine. >>
Lei gli si fermò davanti e schiacciò l'indice sulla pettorina della sua tuta, lo sguardo severo di chi voleva veramente far tirare fuori tutto dal suo partner.
<< Oh, l'ho visto che è stato uno scontro equilibrato; ma a te è mancata la grinta, la motivazione! Non stavi puntando alla vittoria. >>
<< Di che parli? >> Domandò spaesato quello, pensando che fosse lei a voler diventare caposquadra.
<< Parlo del fatto che non credi nelle tue capacità, e di conseguenza non credi nelle mie! >> Gli sbottò addosso la ragazza. << Tu non credi di poter ricoprire la carica di caposquadra e siccome pensi che siamo uguali vale lo stesso per me, dico bene? >>
Il ragazzo non seppe come rispondere a quelle accuse. Lui aveva sempre supportato sua sorella in qualunque cosa, non si aspettava veramente che questa lo trattasse in questo modo; tuttavia, se Rin diceva di avere sentito quelle cose dentro di lui, forse era vero… Forse si era trattenuto.
<< Scusa… >> Mormorò abbassando la testa. << E' solo che… Io non sono tagliato per questo tipo di cose. Fare il leader, dare ordini a qualcuno, assicurarsi che tutti facciano la loro parte… Sono tutte cose che portano un sacco di stress e noi – noi, perché io ti conosco – non sopportiamo lo stress. >>
In un primo momento Rin alzò lo sguardo al cielo e si mosse come se fosse sul punto di ribattere energicamente, ma la precisazione di Aki interruppe il suo sfogo sul nascere. Lei lo guardò sbuffando, scoraggiata.
<< Volevo solo evitare che ci ritrovassimo nuovamente in una situazione difficile… Non significa che non creda nelle tue capacità, ma… Speravo di poterti proteggere. >> Spiegò alla fine il ragazzo, che in quel momento stava scegliendo con cura le parole come se non volesse scatenare una reazione esagerata nella sorella.
Rin sapeva che Aki aveva buone intenzioni, non era il tipo da cercare di rovinare le occasioni degli altri per restare al sicuro; era ancora arrabbiata con lui, ma non poteva continuare ad attaccarlo quando lui le rivolgeva quello sguardo così timido. E nonostante ciò, era frustrata: sì, era vero che non fosse in grado di reggere la pressione e il modo in cui si era conclusa la battaglia lo aveva dimostrato, ma ciò non significava che non potesse migliorare in quel senso. Aveva pensato che diventare caposquadra fosse proprio la svolta di cui aveva bisogno per crescere, ma sembrava che avrebbe dovuto rimandare quei propositi.
<< Dai! >> Sbuffò la ragazza guardandosi intorno. << Adesso non fare il melodrammatico! Proteggermi? Ma se sono sempre io a pararti le chiappe! >>
Aki rise sommessamente. << Hai ragione. Forse mi stavo preoccupando per nulla… >>
A questo punto lei smise di trattenersi e mandò un sorrisetto di complicità al fratello come aveva sempre fatto. << Puoi scommetterci! >> Rispose prima di dargli un pugno sul braccio. << La prossima volta mi aspetterò il massimo da te. >>
Rin si voltò e raggiunse rapidamente i due ragazzi che aveva appena affrontato nella battaglia tra Stridiosauri; Kya aveva raggiunto il suo compagno e vi si era appoggiata volgendo lo sguardo alla coppia di fratelli, curiosa del loro battibecco. Fu sorpresa di vedere gli occhi della sconfitta carichi di determinazione.
<< Voi due vedete di darvi da fare in finale! >> Disse quella severa. << Se mi rendo conto che vi siete trattenuti, verrò a prendervi a botte entrambi! >>
I due sorrisero sperando di non deludere le aspettative, quindi Rin cominciò ad avviarsi verso gli spogliatoi, ma poi sembrò cambiare idea e si voltò a chiamarli.
<< E buona fortuna. Avete degli avversari tosti di fronte a voi. >> Disse  cercando di dargli la carica, ma tradendo un certo disappunto, sapendo bene che avrebbe potuto trovarsi al loro posto. Alla fine superò la delusione e si voltò definitivamente, trascinandosi anche il fratello che continuava a scusarsi per non aver creduto pienamente nella vittoria.
Kya e Ryo erano in finale; il ragazzo non se lo aspettava nemmeno. Certo, erano una squadra molto forte, forse tra i favoriti per quella sfida, ma non capiva perché fossero lì esattamente: lui non aveva aspirazioni a comandare e Kya non era mai stata una giocatrice di squadra… Eppure quando si era connesso a lei nello Stridiosauro, aveva sentito chiaramente una forte determinazione nel voler dimostrare di essere la più forte. Era solo questo che spingeva Kya? Ma non sarebbe bastata la forza di volontà per vincere contro Ojizaki e Sentakami.
Un leader doveva sviluppare una strategia, essere oggettivo e preoccuparsi del morale della squadra; lei era estremamente impulsiva, tutte le sue strategie la portavano a scoprirsi troppo, e il suo giudizio era spesso offuscato dai suoi sentimenti.
<< Andiamo? >> Domandò lei distraendo il ragazzo dai suoi pensieri ed entrando nel suo campo visivo.
Lui rispose distrattamente.
<< A che pensi? >> Gli chiese Kya curiosa.
Ryo non rispose subito. Era ancora un po' scombussolato per la battaglia, i suoi sensi dovevano tornare ancora a funzionare correttamente, ma anche perché non sapeva esattamente cosa dire.
<< Tu perché vuoi vincere così tanto? >> Sbottò alla fine.
<< Prego? >>
<< Non è una cosa da te… O sì? >>
La ragazza sembrò imbarazzata, per qualche ragione. Distolse lo sguardo e sembrò alla ricerca di una giustificazione. << Oh, lo hai visto… >> Borbottò. << Aspetta! Pensi che non sarei adatta a fare da caposquadra? >>
<< Nemmeno per sogno. >>
Zero esitazioni. La ragazza ridusse gli occhi a due fessure quando sentì la risposta del suo compagno e contemplò l'idea di colpirlo; poi però fece oscillare i suoi lunghi capelli e si allontanò di qualche passo da lui, avviandosi verso la sala di controllo.
<< Bé, io credo che farei un bel lavoro! Sono forte, ho un ottimo rapporto con il mio partner, perché non dovrei provarci? >>
Ryo strinse le spalle. << Nessuno te lo vieta… Ma… >> Lasciò perdere. Certe volte la sua migliore amica era un totale mistero; anche se si fosse spiegata non avrebbe capito il motivo di tanta determinazione, perciò la seguì senza aggiungere altro.
Per permettere a tutte le coppie di combattere al meglio, furono dichiarati quindici minuti di pausa. Alcuni dei ragazzi andarono a prendere una boccata d'aria fresca, altri rimasero nella sala di controllo e si riposarono senza dire o fare molto, ripassando la strategia con i partner o semplicemente osservando i tecnici al lavoro. Al suo ritorno dalla sala di addestramento, Kya fu raggiunta dalle sue compagne di stanza che le fecero i complimenti; Momo era la più emozionata, diceva che il suo scontro era stato spettacolare, mentre Naho era probabilmente riluttante all'idea di dover affrontare la sua amica nel prossimo incontro.
Anche Kaoru e Aiko si unirono alla conversazione e il gruppetto iniziò a parlottare mentre Yoshiki, Tetsuya e Suzuko se ne restavano in disparte. Il primo lasciò completamente la sala di controllo senza dire niente a nessuno, forse seguendo Hoshi nella sua ricerca di un po' di luce solare, gli altri due rimasero ai loro posti e osservarono i loro compagni di squadra. Suzuko, dopo aver assistito alla prova dello Iustitia, cominciava a preoccuparsi: la ragazza dello Stridiosauro dalle sembianze antropomorfe aveva dimostrato una grande tenacia mentre lei a confronto aveva resistito a stento agli sforzi che le aveva richiesto il Gaia. A parte questo, l'idillio tra Nakamura e il suo partner sembrava inattaccabile mentre lei e Maruyama, per quanto affiatati, non avevano ancora raggiunto quel livello di perfezione che sperava di avere. In uno scontro con quei due il Gaia sembrava uscirne sconfitto in partenza per via della sua lentezza e la sua limitata portata di attacco; nonostante lo Iustitia avesse molte potenzialità in meno, il suo assetto più equilibrato sembrava molto più indicato per quella battaglia.
E poi c'era l'incognita Anthurium. Ojizaki sapeva essere spietato, non si sarebbe fatto problemi a sfruttare ogni minima debolezza se lei gliela avesse mostrata; e se in uno scontro uno contro uno sarebbe stato facile concentrarsi sull'avversario e trovare un'apertura, nel duello a tre che li attendeva Suzuko avrebbe dovuto costantemente guardarsi da un genio della manipolazione e uno del combattimento ravvicinato.
Fu in quel momento che si ritrovò a cercare nuovamente le mani di Tetsuya fino a stringergliele quasi come se avesse paura di cadere dalla sedia. Il ragazzo fu sorpreso da quel nuovo contatto; la sua partner doveva essere veramente preoccupata se era riuscita a superare l'imbarazzo di farsi vedere anche dagli altri a fare qualcosa del genere. Lui non poteva certo essere da meno!
Si guardarono negli occhi e si caricarono di fiducia a vicenda, poi lei disse che si sarebbero impegnati al massimo e Tetsuya annuì senza alcuna esitazione. Non potevano sapere quante difficoltà avrebbero affrontato di lì a breve, ma sapevano di poter contare l'uno sull'altra.
Quando la pausa fu terminata e tutti quanti furono di nuovo nella sala di controllo, i coordinatori riunirono le tre coppie che si sarebbero affrontate e gli illustrarono nuovamente le regole della battaglia.
Non era consentito ferire gravemente gli avversari né attaccare chiunque fosse al di fuori della battaglia; lo scontro veniva considerato concluso quando due dei tre sfidanti si arrendevano o perdevano la connessione con gli Stridiosauri; se uno solo dei tre sfidanti era fuori gioco, lo scontro continuava finché uno dei due rimanenti non prevaleva sull'altro. Per il resto, ai ragazzi era concesso utilizzare ogni strumento a loro disposizione, così come il campo di battaglia che poteva essere favorevole o meno alle capacità dello Stridiosauro.
Hachi poi ci tenne a precisare che non sarebbe stato l'esito di quella battaglia a decidere chi sarebbe diventato caposquadra. C'erano tanti fattori da mettere in conto e la capacità di prevalere in uno scontro era solo uno di questi, anche se sembrava effettivamente valere molto vista tutta l'organizzazione che era stata predisposta per quel breve torneo. In questo modo erano venute fuori le abilità individuali e di coppia della squadra, la loro capacità di comunicazione con i propri Partner e la coordinazione in battaglia, tutte cose estremamente importanti per poter condurre la squadra.
Kya e Yoshiki erano tranquilli, sicuri di sé, in netto contrasto con la coppia del Gaia: lo Stamen stava cominciando a sudare per la tensione, preoccupato di non essere all'altezza delle aspettative della sua partner, mentre lei era talmente assorta nei suoi pensieri da risultare insolitamente distratta.
Quando furono mandati sulla passerella per raggiungere i propri Stridiosauri e avviare la connessione, i ragazzi erano tutti carichi di eccitazione e potevano a malapena trattenere la propria agitazione: ognuno tramutava quei sentimenti alla propria maniera, come Kya che saltellava energicamente lungo la via in netto contrasto con Suzuko, rigida come un'asse di legno; Naho non la smetteva di parlare con il proprio partner come una che aveva paura di dimenticare qualcosa prima di partire per un viaggio, e lui la ascoltava pazientemente cercando di tranquillizzarla, pur essendo a sua volta teso. Ryo e Tetsuya poi, seguivano le proprie partner in ogni cosa per assicurarsi che non esplodessero dalla tensione.
Una volta arrivati alle cabine di pilotaggio la tensione non calò minimamente, ma almeno lì fu possibile per i Parasite confrontarsi faccia a faccia.
<< Sei preoccupato? >> Domandò Naho quando ebbe chiuso il portellone. Una volta raggiunto l'Anthurium, Yoshiki era andato dritto verso la postazione di comando senza fiatare, facendo intuire alla ragazza che ci fosse qualcosa che non andava; nonostante sembrasse un tipo molto apatico, il suo partner sapeva essere inaspettatamente emotivo alle volte.
<< No, è che… >> Yoshiki non si preoccupò di fingere che fosse tutto a posto, ma fece fatica a spiegarsi. Seduto nella sua postazione incrociò le braccia e guardò dall'altra parte chiudendo la bocca.
Naho si avvicinò a lui e si appoggiò alla postazione della Pistil, quell'incavo nella strumentazione dove doveva infilare le braccia, e lo fissò in attesa che lui trovasse le parole giuste.
<< Certe volte mi chiedo se sto facendo la cosa giusta. >> Ammise il ragazzo alla fine, notando lo sguardo paziente di lei. Quando abbassò la testa, una ciocca di capelli gli andò davanti agli occhi e nascose la sua espressione. Naho piegò la testa preoccupata e gliela spostò con gentilezza.
<< Non era questo che volevi? Il ruolo del caposquadra mi sembrava adatto a te. >>
Yoshiki nascose di nuovo il viso agli occhi della ragazza e strinse le spalle. << Ma non so se sarei veramente in grado di farlo! Mi sono impegnato talmente tanto che adesso tutti mi vedono come uno dei più probabili vincitori, ma se non fosse questo il mio ruolo? >>
La ragazza sorrise pur non comprendendo del tutto le parole dell'amico. << Che succede, ti sei pentito di essere andato così bene nei test? >> Si aspettava di strappare almeno un sorriso al suo partner, ma lui rimase impassibile e allora Naho tornò seria.
<< Yoshiki, non è da te comportarti così! >> Gli disse con voce flebile. << Anche se dovessi vincere ed essere scelto come caposquadra, quale sarebbe il problema? Abbiamo già visto che sei in grado di coordinare le operazioni e possiedi una sensibilità che ti permette di pensare sempre ai tuoi compagni. Perché tutti questi ripensamenti adesso? >>
Il ragazzo girò lo sguardo da una parte e poi dall'altra. Non era sicuro di come volesse rispondere a quelle parole, il suo orgoglio gli premeva di concordare con Naho, ma i timori che lo avevano portato a quella situazione lo trattenevano. Alla fine Naho sospirò e si alzò per posizionarsi al proprio posto.
<< In ogni caso, io sarò sempre pronta a sostenerti. Quindi se dovessi avere mai dei dubbi, sappi che potrai contare su di me! >> La ragazza infilò le mani nei vani per i comandi e poggiò le ginocchia sui sostegni prima di voltarsi un momento per mandare un sorriso al proprio compagno. Non sapeva perché Yoshiki fosse diventato così indeciso all'improvviso, ma lei lo conosceva abbastanza da poter affermare con certezza di credere pienamente in lui.
I piloti dell'Anthurium non erano gli unici a star avendo problemi in quel momento. A bordo del Gaia, nonostante la sua autoconvinzione, Suzuko era ancora incerta sul risultato.
<< Siamo stati bravi fino ad ora, Tetsuya. Ma adesso dobbiamo veramente dare il massimo! >> Disse una volta entrati nella cabina, lasciando andare la mano del ragazzo e agitando i pugni per darsi la carica, sperando che questa positività avesse qualche effetto anche su di lui.
<< Certo! >> Rispose il ragazzo. << Come sempre, d'altra parte. >>
<< Non hai capito! Dobbiamo superarci! Dare il centodieci percento! Non accetterò una sconfitta proprio ora che siamo arrivati così lontano! >>
L'eccessivo entusiasmo di Suzuko avrebbe anche potuto essere contagioso, se non fosse stato forzato in partenza; dietro a quella maschera di positività, gli occhi della ragazza tradivano una forte incertezza nelle loro capacità, e l'espressione così infuocata di lei ebbe l'effetto di spaventare invece Tetsuya, che pur comprendendo la sua determinazione sapeva di non poter fare i miracoli. Avevano trovato un modo per migliorare le loro prestazioni solo poche ore prima, ma sembrava che Suzuko si aspettasse uno stravolgimento sin da subito.
<< Capisco che tu voglia farti valere, ma al momento abbiamo dei limiti. >> Ragionò lui. << E sulla carta, gli Stridiosauri degli altri hanno molti più vantaggi del nostro. >>
Suzuko sbuffò vistosamente. << Ti stai già convincendo di non potercela fare, ed è proprio quello di cui non abbiamo bisogno! >> La piccoletta si voltò con sicurezza e sorrise rimuginando tra sé e sé. << Tu fidati di me, penserò a tutto quanto. Rimani concentrato e andrà tutto liscio come l'olio! >>
Ma Tetsuya non era sicuro che la soluzione fosse tanto semplice. Non voleva deludere la sua partner, ma a volte gli sembrava che riponesse fin troppa fiducia in lui senza veramente includerlo nei suoi piani; temeva che la ragazza finisse per spingersi nuovamente al limite come nello scontro con l'Aros, caricandosi troppo di tutte le responsabilità.
Una scena inusuale e quasi opposto a quelle nelle cabine di pilotaggio dell'Anthurium e del Gaia stava intanto avendo luogo in quella dello Iustitia. Kya e Ryo non sentivano troppo la pressione; il ragazzo in particolare non aveva grosse aspettative, credeva che la loro corsa si sarebbe arrestata con quell'ultima battaglia, visto che non vedeva alcun modo per poter affrontare da soli due Stridiosauri così grossi, ma Kya invece era molto più determinata di lui.
<< Siamo arrivati alla finale, hai visto? >> Disse lei accarezzando la postazione di comando. Cominciava a piacerle quel posto, per non parlare della scarica di adrenalina che riceveva ogni volta che si connetteva allo Iustitia.
<< Sei convinta ad andare fino in fondo? >> Domandò Ryo guardandosi intorno, dubbioso.
<< Certo! >> Rispose secca lei. << Perché sarei qui altrimenti? >>
Ryo la fissò a lungo con un sopracciglio inarcato. Da quando erano arrivati a Mistilteinn la sua amica di sempre sembrava quasi essere diventata un'altra persona; non si trattava del suo modo di parlare o del suo inguaribile ottimismo, quelli erano rimasti gli stessi, ma le sue ambizioni erano in qualche modo cambiate. La stessa motivazione che l'aveva portata ad arruolarsi era ancora un mistero per lui.
<< Tu voi davvero diventare caposquadra! >> Realizzò in quel momento, e la ragazza lo fissò come se fosse un idiota.
<< Mi sembrava che fosse questo il senso di questa battaglia. >> Commentò sarcastica mentre Ryo le si avvicinava. Il ragazzo ignorò il suo umorismo e le chiese invece perché fosse così decisa a diventare caposquadra.
<< Non ti è mai piaciuto avere gente che dipendesse da te. Li hai sempre considerati come delle seccature di cui occuparti. >> Spiegò perplesso.
La ragazza lo fissò conscia che le sue battute non lo avessero scalfito e non fu in grado di trovare un modo per ribattere con il suo solito fare sardonico. Invece si fece seria ed evitò la domanda.
<< Bé, forse sono cambiata… >>
<< Non è questo il punto. >> Ryo intercettò la ragazza prima che gli sfuggisse e le afferrò un polso. La costrinse a guardarlo negli occhi e notò che per la prima volta era infastidita dal suo tocco; fu in quel momento che capì cosa la muovesse. << Tu vuoi vincere a tutti costi, dimostrare che sei la migliore, ma… Lo fai anche per un altro motivo, come se volessi marcare il territorio. >>
La ragazza soppresse una risata alle parole utilizzate dal suo amico e si liberò dalla sua presa. << Non ti sembra di esagerare? Voglio solo dare il meglio di me. Non potrebbe fregarmene di meno di mostrare agli altri quanto valgo… >> Poi si infilò nella sua postazione e aggiunse in un mormorio:<< Non voglio mica distruggere le loro speranze… >>
Ryo la osservò di nuovo e questa volta credette di aver capito. Non avrebbe definito Kya come una persona tanto competitiva; piuttosto, avrebbe detto che era estremamente dominante e la situazione in cui erano stati messi aveva fatto venire allo scoperto quella parte della sua personalità che normalmente non veniva stuzzicata.
<< Promettimi solo che non ti farai consumare da questa cosa. >> Le chiese alla fine, andando a sedersi al proprio posto. Kya si girò confusa e lo squadrò da testa a piedi.
<< Sai, sono contento se sei motivata da qualcosa di nuovo. Però cerca di non trasformarlo in un'ossessione, d'accordo? >>
Il sorriso di lui la paralizzò per un istante e Kya non sentì la voce di Nana negli altoparlanti che li invitava ad avviare le connessioni.
Gli Stridiosauri si accesero uno dopo l'altro: Gaia fu il primo e subito gonfiò le sue sacche di gas per non farsi cogliere impreparato, seguito dall'Anthurium e poi, un po' più in ritardo, Iustitia. La sala cominciò a cambiare e al posto dello sfondo bianco senza confini prese vita quella che sembrava una città in rovina, piena di palazzi disastrati e macerie sparse per le strade; si trattava di un campo di battaglia neutrale, ognuno poteva trarne beneficio a seconda di come sfruttava i suoi dintorni.
Nana diede inizio alla battaglia e subito i piloti iniziarono a spostarsi per trovare una posizione più vantaggiosa: Iustitia si nascose in fretta tra le rovine sfruttando la sua statura e Anthurium iniziò a scavare un tunnel in cui ritirarsi per potersi muovere senza essere visto; solo Gaia rimase ben visibile, tentando di sollevarsi in aria almeno un poco per potersi allontanare dalla portata degli attacchi a sorpresa di Anthurium.
Nessuno sembrava voler attaccare per primo. Gaia avrebbe potuto bombardare l'area volendo, ma invece si limitava a restarsene a distanza cercando di avvertire i movimenti degli altri. Era abbastanza facile capire dove si nascondesse l'Anthurium: a differenza dell'acqua, quando il gigantesco serpente scavava una galleria nel terreno provocava delle scosse che alteravano la conformazione della superficie, lasciando una traccia piuttosto evidente del suo passaggio. Localizzare lo Iustitia invece era un'impresa più ardua; la rumorosa Kya aveva deciso di essere estremamente cauta, per una volta.
Proprio mentre pensava questo, Suzuko vide spuntare da una torre diroccata la figura dello Stridiosauro antropomorfo e questo rimase ad osservarla a distanza. Il volto di Nakamura era impresso sulla faccia dello Stridiosauro, spavaldo come al solito, ma in casi come quello poteva anche tradire pensieri ed emozioni che si sarebbero voluti tenere per sé.
Kya guardava Suzuko come se sentisse già la vittoria in pugno. La ragazza non le avrebbe permesso di trattarla con quella sufficienza, quindi disse al suo partner si tornare a terra e Tetsuya obbedì. Il Gaia iniziò a scendere e contemporaneamente anche lo Iustitia saltò giù dalla torre e tornò a muoversi tra le rovine.
<< Dobbiamo preparare un attacco che colga alla sprovvista lo Iustitia! >> Esclamò Suzuko al proprio compagno di squadra, che però non aveva idea di come potessero fare. Il loro obiettivo era impossibile da localizzare finché non fosse uscito allo scoperto, in questo modo non potevano preparare un attacco!
Senza lasciarsi prendere dallo sconforto, Suzuko ordinò a Tetsuya di spostarsi in un luogo più riparato per non farsi localizzare troppo facilmente e incominciò a riflettere.
C'era un grande grattacielo in rovina che poteva fornire copertura a un essere delle dimensioni del Gaia, ma era anche il nascondiglio più ovvio; Iustitia non ci avrebbe messo molto a capire che era là che si nascondevano, ma in fondo non avevano scelta.
Una volta posizionatisi in modo da avere bene in vista l'unica uscita, Suzuko fece tendere i suoi tentacoli a Tetsuya creando una sorta di rete in cui, con un po' di fortuna, sarebbero riusciti a intrappolare i loro avversari. Non gli avrebbe dato la certezza di bloccare l'avanzata dello Iustitia, ma almeno avrebbe ridotto le loro possibilità di essere presi alla sprovvista, preparandosi nel frattempo a fare fuoco alla prima occasione.
Era sicuro che Iustitia non potesse arrivare da nessun altro lato visto che Suzuko e Tetsuya si erano preoccupati di avere le spalle coperte spingendosi in un angolo, ma dopo un lungo silenzio da parte degli avversari credettero di aver sbagliato qualcosa. I passi dello Iustitia si sarebbero dovuti sentire in lontananza, eppure ancora non c'era niente ed era improbabile che non li stessero cercando; fu quasi un'illuminazione quella che colpì Suzuko, che le fece dire al proprio partner di controllare il cielo.
E quando Tetsuya fece girare il Gaia, avvistarono la piccola sagoma dello Iustitia piombare dall'alto verso di loro; Nakamura aveva preferito scalare l'intero grattacielo e lanciarsi dal tetto per poterli prendere alla sprovvista. Lo Stridiosauro sguainò la sua lancia e si preparò a conficcarla nel suo bersaglio.
Ovviamente il Gaia non era abbastanza veloce per scansarsi, ma quando Iustitia atterrò sulla membrana gonfia sotto la quale riposava il gas, i suoi piloti furono colti alla sprovvista dalla sua consistenza quasi gelatinosa e non riuscirono ad affondare il colpo. Subito Suzuko aprì lo sfiatatoio del Gaia al massimo e ottenne due situazioni vantaggiose da questa mossa: la spinta dello sfiato li aveva fatti allontanare rapidamente dal pericolo, e allo stesso tempo il gas aveva riempito l'intera zona; sarebbe bastata una piccola scintilla per far brillare l'intera zona.
Iustitia fu sbalzato via dal gas del Gaia e si ricompose a mezz'aria per poter atterrare su due piedi. I suoi piloti pensavano che si trattasse solo di una spinta difensiva, ma quando Kya rialzò lo sguardo e incrociò quello della sua avversaria la sentì dire:<< Scacco matto, Nakamura! >>
Una violenta esplosione scosse l'intera area e provocò un crollo nel già fatiscente grattacielo. Iustitia fu avvolto dalle fiamme, ma non rimase a subire quei colpi: spinto dalla forza di volontà di Kya e dall'istinto di Ryo, corse in direzione del Gaia agitando la lancia nel tentativo se non di sfuggire al fuoco, di coinvolgere alche i propri avversari.
Il ragazzo scagliò la lancia in direzione del Gaia senza mirare con particolare attenzione; il corpo del loro avversario non era ben delineato e in più sembrava essere composto di un materiale quasi liquido che invece di essere lacerato veniva perforato senza conseguenze e tornava a posto dopo poco, ma se da una parte sembrava essere un vantaggio, dall'altra poteva trattarsi di una grossa sfortuna.
La lancia dello Iustitia era fissata a un cavo avvolgibile, ciò significava che se la lancia si agganciava a qualcosa avrebbe trascinato con sé l'intero Stridiosauro, e quando l'arma si incastrò all'interno del corpo gelatinoso del Gaia, Ryo sfruttò la trazione del cavo per sfuggire alle fiamme il più velocemente possibile.
L'esplosione danneggiò lievemente lo Iustitia e Kya avvertì chiaramente il calore sulla propria pelle, ma entrambi i piloti rimasero concentrati sul loro obiettivo. Con un gesto acrobatico, Ryo recuperò la lancia e la estrasse dal corpo del Gaia con un violento strattone per continuare ad avanzare superando gli avversari e tornare sulla terraferma con un balzo, voltandosi di nuovo verso di loro. Avendo osservato il loro primo scontro, avevano capito che Sentakami non poteva produrre tanto gas in tempi così rapidi, per questo dovevano riprendere subito ad attaccare.
Rimessi i piedi per terra, Iustitia si lanciò nuovamente all'attacco. Questa volta Gaia reagì in modo molto più violento, mulinando nell'aria tutti i suoi tentacoli nel tentativo di colpire almeno una volta gli avversari.
Ma la precisione di Tetsuya era scarsa; dover controllare sei tentacoli contemporaneamente e con un bersaglio così piccolo e veloce non era affatto semplice. In pochi attimi lo Iustitia fu di nuovo di fronte a loro.
Suzuko, disperata dall'attacco che non gli lasciava tregua dei suoi compagni di squadra, fece appello a tutte le sue energie e gonfiò un'altra volta le sacche del Gaia, ma prima che queste potessero esplodere, il terreno sotto i loro piedi cedette.
Dalla terra venne fuori l'Anthurium che tentò di colpire entrambi gli Stridiosauri impegnati nella lotta. Iustitia venne sbalzato via mentre il Gaia subì qualche piccolo danno e vide la sua sacca di gas perforarsi, lasciando fuoriuscire tutto il combustibile.
<< Maledizione! >> Esclamò la Pistil, che non aveva più energia sufficiente per scatenare un'esplosione. Fortunatamente per lei, Anthurium si era dato una spinta sufficiente a salire di quota di alcune centinaia di metri, concedendole abbastanza tempo per rimarginare le ferite in tempo, e quando tornò a terra Gaia si era già scansato.
Il gigantesco serpente meccanico non scavò un'altra galleria, invece scivolò sul terreno assumendo una posa semieretta e si guardò intorno osservando la situazione che fino a quel momento aveva solo potuto immaginare restando sotto terra.
Gaia era in trappola. Continuando di questo passo, con Anthurium e Iustitia ad alternarsi nei loro assalti, Suzuko e Tetsuya sarebbero stati sconfitti inevitabilmente. La ragazza avrebbe preferito evitare di arrivare a questo, ma a quel punto non le rimaneva altra scelta se non giocare quella carta…
<< Ojizaki! >> Chiamò a gran voce. Quel nome rimbombò verso l'alto all'interno della trappola in cui si era cacciata e l'Anhurium reagì a quel richiamo voltando leggermente la testa verso di lei, con lo Iustitia ancora distante.
<< Nakamura e Sato sono molto forti; ti propongo una tregua, finché non riusciamo ad eliminare loro due. >> Sotto gli occhi esterrefatti del suo compagno, Suzuko fece quella proposta allo Stamen dell'altro classe Gutenberg. Era una follia pensare che Yoshiki avrebbe accettato, ma anche lui voleva vincere quella battaglia in fondo, e probabilmente come lei reputava Kya e Ryo degli ossi troppo duri da affrontare faccia a faccia.
A sua sorpresa, il ragazzo non rispose subito con un rifiuto o un assenso ma invece interpellò la sua partner, chiedendole che cosa ne pensasse di quella offerta.
Fukuda, rimasta in silenzio fino a quel momento, sembrò seriamente combattuta all'idea di unire le forze con il Gaia per affrontare la sua amica Kya, ma alla fine accettò.
<< Allora non vi attaccheremo finché lo Iustitia non si sarà disattivato! >> Stabilì Yoshiki muovendo lo Stridiosauro in direzione dell'uscita. << Tiratevi fuori da questo buco in cui vi siete cacciati, noi penseremo a distrarre Nakamura e Sato! >>
E senza aggiungere altro, l'Anthurium si interrò di nuovo dirigendosi verso le strade più aperte. Suzuko era riuscita ad ottenere una breve pausa per poter tirare il fiato, ma i loro problemi non si erano ancora risolti.
Fuori dall'angolo in cui il Gaia si era intrappolato da solo, Iustitia vide comparire di nuovo l'Anthurium e si preparò allo scontro. Il serpente meccanico uscì dalla terra senza tentare di colpire alla sprovvista il suo avversario; sapevano che lo stesso attacco non avrebbe avuto effetto una seconda volta e preferì tenersi a distanza di sicurezza.
<< Ben fatto, Naho! Siete riusciti ad annullare la vostra presenza e a coglierci di sorpresa. >> Disse Kya ghignando, il volto chiaramente visibile sullo Iustitia. << Ad essere sincera, il vostro arrivo improvviso mi ha spaventato un pochino! >>
Naho sembrava divertita da quella situazione. Non poteva esprimere le emozioni allo stesso modo della sua amica, ma dai movimenti del suo Stridiosauro era chiaro che qualcosa fosse cambiato nel suo approccio dalla prima battaglia con lo Xenomorphus.
Iustitia sollevò l'ancia e la fece roteare un po' prima di puntarla in direzione dell'Anthurium.
<< Giusto per essere chiari, voglio che tu sappia che non ho nulla contro te e Yoshi. >> Disse nuovamente la ragazza mentre fingeva di stiracchiarsi. << Voglio solo vincere! >>
<< Ovviamente. >> Le rispose l'altra con tono di complicità.
Anthurium partì arcuandosi verso il basso ma questa volta invece di iniziare a scavare un'altra galleria sotto terra, scivolò sulla superficie e si mosse a grande velocità richiudendo il distacco in un attimo. Iustitia reagì prontamente e scagliò la lancia diretta alla fronte del serpente, ma questo la schivò all'ultimo istante e l'arma rimbalzò sul cemento dissestato.
Iustitia riavvolse immediatamente il cavo, ma con sorpresa di entrambi i piloti l'Anthurium non attaccò all'istante; invece, il gigantesco serpente iniziò a girargli intorno, disorientandoli e sollevando una enorme nuvola di polvere che ricoprì tutta l'area.
<< E' questa la vostra strategia? Accecarci per prenderci alle spalle? >> Domandò Kya, intrigata dall'impegno che ci stavano mettendo. Era soddisfatta nel vedere che i suoi avversari preferissero evitare un approccio diretto, perché significava che riconoscevano la sua forza e la temevano!
Non si riusciva più a vedere niente oltre la nuvola di polvere. L'Anthurium continuava a girare in tondo sollevando anche un gran frastuono che avrebbe indebolito i sensi dello Iustitia, ma i Parasite si divisero i compiti per non rimanere impreparati: mentre Ryo si occupava di seguire visivamente il loro obiettivo, Kya teneva d'occhio i dintorni e faceva attenzione ai minimi segnali mandatigli dall'ambiente, e fu così che poté accorgersi con la coda dell'occhio di un'ombra diversa, appena fuori dalla coltre di polvere.
<< ECCOTI! >> Gridò lanciando istintivamente la lancia.
L'ombra, divenuta gigantesca in pochi istanti, si rivelò essere il Gaia che sfruttò i suoi tentacoli per afferrare l'arma e bloccare l'attacco senza problemi. Kya era stata tratta in inganno: adesso che la sua lancia era tra i tentacoli del Gaia non poteva più riavvolgere il cavo in sicurezza e fino a che questo rimaneva teso non poteva spostarsi da lì, era una preda facile!
Si voltò appena in tempo per vedere l'Anthurium scagliarsi contro di lei; questo investì la schiena dello Iustitia con il suo corno e lo trascinò per centinaia di metri grazie alla sua forza dirompente. Il Gaia lasciò andare la lancia dell'altro Stridiosauro e questa fu trascinata lontano assieme al suo possessore, scontrandosi con i diversi detriti sul campo di battaglia, prima di incagliarsi definitivamente tra le macerie una volta che lo Iustitia ebbe finito la sua corsa.
Anthurium tornò sotto terra a prepararsi per il colpo finale; allo stesso modo Gaia gonfiò nuovamente le sue sacche di gas. La connessione dello Iustitia non si era ancora interrotta anche se sembrava in grossa difficoltà, e i ragazzi sapevano che se non si fossero sbrigati la tenacia dei loro avversari avrebbe cambiato nuovamente le carte in tavola.
E come volevasi dimostrare, Iustitia si rialzò. Si reggeva a malapena in piedi, ma anche in quelle condizioni poteva essere un'arma letale; richiamò a sé la lancia per essere pronto a rispondere a qualsiasi attacco e tentò di mettersi in posa, ma proprio mentre si riarmava il terreno sotto ai suoi piedi franò e ne eruppe la testa di Anthurium, che sollevò in aria il suo avversario.
Le urla dei piloti si mischiarono in quel frangente, con Iustitia che manteneva l'equilibrio sulla testa del serpente meccanico e Anthurium che continuava a salire di quota. In quel momento di incertezza, per evitare di rimanere scoperti troppo a lungo i piloti di Iustitia decisero di rispondere e sollevarono la loro lancia conficcandola nelle scaglie della testa dell'Anthurium, che ebbe una reazione inaspettata.
Naho avvertì un forte dolore alla testa, proprio vicino ad un occhio, mentre tutto il corpo iniziò a scuotere come se non fosse più suo; era la prima volta che provava una sensazione simile a bordo dell'Anthurium. Si lasciò sfuggire un gemito ed ebbe l'impulso di andare a toccarsi la ferita, ma si rese conto rapidamente che la sua pelle era ancora intatta; quel dolore era ciò che provava lo Stridiosauro, arrivava dal profondo del suo cervello e non c'era modo di alleviarlo.
Mentre si passava una mano sulla fronte nel tentativo di scacciare quella sensazione orribile, gli occhi di Anthurium le permettevano di vedere Iustitia mentre estraeva la lancia dalla sua testa, saltando via proprio mentre Anthurium iniziava a cadere.
Iustitia non gli diede un attimo di tregua: mentre precipitava, scagliò nuovamente la lancia contro il serpente meccanico e questa si conficcò tra le sue scaglie vertebrali. Sfruttando il cavo della sua arma, si oscillò in aria tenendosi a distanza da un Gaia posizionato proprio sotto di lui che non aspettava che il momento giusto per colpire. Suzuko avrebbe potuto aspettare ancora un po' per rilasciare l'attacco, ma quando vide Iustitia tornare indietro ordinò a Tetsuya di fare fuoco lo stesso, sapendo che non sarebbe potuto comunque sfuggire alla gravità.
Il gas raccolto nelle sacche del Gaia esplose sollevando una colonna rovente che travolse il piccolo Stridiosauro. Il cavo non resse all'onda d'urto e la lancia si sganciò dalla schiena dell'Anthurium, facendo precipitare Iustitia che venne afferrato prontamente dai tentacoli di Gaia.
<< Preso! >> Esultò Tetsuya, preparandosi a colpire la preda con i tentacoli rimanenti. Ma Iustitia era ancora libero di muovere le braccia e parò ogni attacco delle molli protuberanze del classe Gutenberg, al punto da far spazientire i suoi avversari.
Suzuko non era il tipo da lasciarsi condizionare dalla frustrazione e quando Anthuruim atterrò con pesantezza sul campo di battaglia, decise di lanciare lo Iustitia in direzione dei suoi alleati.
<< Ojizaki, è tutto tuo! >> Urlò mentre il gigantesco serpente meccanico si ricomponeva contorcendosi e iniziava lo slancio verso gli avversari.
<< Hai capito cosa hanno fatto Yoshi e Naho? >> Borbottò tra sé e sé Kya. La mossa di Gaia l'aveva colta alla sprovvista, ma non era particolarmente preoccupata nonostante la situazione critica. Il vento che le tagliava il viso mentre il suo corpo si agitava incontrollabilmente andando incontro a una fine inevitabile per mano dei compagni che si erano alleati per sconfiggerla era solo un altro stimolo per lei. << Hanno stretto un patto con gli altri! >>
<< Non è il momento di pensare a queste cose! >> Tagliò corto Ryo, che faceva fatica a stabilizzare lo Iustitia nella caduta libera.
Proprio prima che lo Iustitia si scontrasse con l'Anthurium, Kya si stampò in viso un sorriso beffardo e sperò che la sua amica la vedesse, quindi attivò i retrorazzi un istante prima dello schianto, schivando l'Anthurium quanto bastava per passare da una situazione di totale svantaggio all'avere tutto sotto controllo.
Con uno scatto felino, Iustitia si aggrappò alle scaglie dell'Anthurium e si assicurò di restarvi saldo. Poi, ancora in equilibrio precario, si rialzò e corse verso la testa acquattandovisi sopra e afferrando con fermezza il corno del serpente. Quando sentì il terreno mancargli da sotto ai piedi Kya capì di non avere molto tempo e urlò a Ryo di dare il massimo; pur non sapendo esattamente quale fosse il suo piano, il ragazzo riuscì ad intuire i suoi pensieri attraverso la connessione e attivò di nuovo i retrorazzi, cominciando a tirare nella direzione opposta a quella che stava seguendo l'Anthurium.
La spinta dello Iustitia, unita al fastidio causato dai retrorazzi in faccia per Naho, fece destabilizzare l'Anthurium permettendo agli avversari di manovrarlo a loro piacimento, abbastanza da rendere il suo atterraggio il più caotico possibile. Dopo lo schianto Iustitia fu scaraventato lontano e Anthurium fu fuori gioco per qualche istante.
Kya prese una botta talmente forte che temette di essersi scollegata da Ryo. Le sue paure svanirono quando aprì gli occhi, tornando a vedere dagli occhi dello Stridiosauro. I sistemi erano un po' scombussolati, sembrava che Iustitia avesse qualche tipo di avaria: davanti ai suoi occhi volavano messaggi di errore che non riusciva a decifrare e tutti i suoi sensi sembravano aver smesso di funzionare per un momento, ma lo Iustitia non aveva mai perso la connessione e lei poteva continuare la battaglia.
<< Tutto a posto, Ryo? >> Domandò col tono di chi era pronto a tornare all'attacco. Il ragazzo si stava massaggiando la testa, intontito dopo aver sbattuto al sedile durante la caduta.
<< Sì… >> Rispose lui con meno convinzione. La battaglia stava raggiungendo dei livelli troppo estremi per i suoi gusti, ma non poteva deludere Kya proprio ora!
Entrambi i ragazzi alzarono lo sguardo per vedere l'Anthurium mentre si rimetteva in piedi e spariva nuovamente sotto terra, illeso.
<< Si muovono ancora? >> Sbottò incredula Kya, che pensava già di aver dato il colpo di grazia.
<< Dobbiamo farli scontrare tra loro! >> Propose Ryo a quel punto, sicuro che non ci fosse altro modo.
<< Non sarà facile. >> Mormorò Kya digrignando i denti. << Si sono coalizzati contro di noi, saranno molto cauti per non danneggiarsi a vicenda. >>
Già, era evidente ormai che Anthurium e Gaia stessero facendo gioco di squadra per sconfiggerli per primi. Kya avrebbe dovuto essere infastidita da quella cosa, ma la intrigava l'idea di doversi confrontare con due nemici nello stesso momento, e poi il fatto che quei quattro si fossero uniti per sconfiggerla le confermava il suo presentimento: riconoscevano la sua forza.
<< Andiamo! >> Esclamò. Lo Iustitia partì di corsa verso il Gaia, che continuava ad accumulare gas.
Iustitia mirò subito alla membrana che tratteneva il gas: se l'avessero bucata di nuovo, le esplosioni sarebbero diventate innocue. Ma Tetsuya questa volta fu pronto a reagire e afferrò la lancia a mezz'aria con i suoi tentacoli.
Ryo provò a riavvolgere il cavo prima che venissero tirati nuovamente in aria, ma l'avversario si mosse più rapidamente e lo Iustitia tornò con i piedi per aria. Nel tentativo di stabilizzarsi e preparare un contrattacco al volo, attivarono i retrorazzi e tesero le gambe contro l'obiettivo; se gli fossero saltati addosso in quella posizione avrebbero come minimo danneggiato la membrana del Gaia, ma a quel punto avrebbe potuto essere troppo tardi.
I tentacoli non riuscirono ad intercettare il corpo dello Iustitia, che finì dritto contro la sacca del gas. L'atterraggio fu morbido, la membrana non si bucò ma la spinta fece aprire lo sfiatatoio in cima allo Stridiosauro, liberando un po' del gas nell'area circostante.
Il colpo fece perdere al Gaia la presa sulla lancia dello Iustitia e Ryo poté finalmente richiamare a sé l'arma; nel frattempo, dal terreno ormai dissestato rispuntò l'Anthurium che puntò direttamente i due Stridiosauri in lotta. Ormai noncuranti della tregua, i piloti del serpente meccanico avevano deciso di dare il tutto per tutto in quella mossa.
Spaventati e confusi dall'improvviso avvicinamento dell'Anthurium, i piloti del Gaia innescarono la deflagrazione noncuranti del gas che si era raccolto attorno a loro. Appena Kya sentì la concatenazione di esplosioni dietro di sé, prese il controllo e sollevò drammaticamente la lancia, piantandola nella membrana del Gaia proprio sotto ai suoi piedi.
Il gas fuoriuscì dalla riserva con una pressione intensa, scaraventando in aria Iustitia mentre attorno ad esso tutto prendeva fuoco e gli Stridiosauri si scontravano tra loro. L'intera area fu avvolta dalle fiamme che dopo pochi istanti furono sostituite da un fumo scuro e fitto, mentre lo Stridiosauro più piccolo precipitava senza ormai più forze.
Il campo di battaglia rimase in silenzio, avvolto da quell'impenetrabile cortina di fumo a impedire ai coordinatori e gli altri Parasite di vederci chiaro. Erano tutti stupefatti, increduli delle prestazioni mostrate da quei sei ragazzi.
Persino i tecnici nella sala di controllo erano rimasti senza parole. Uno di loro si era distratto a tal punto da dimenticare di controllare i parametri delle connessioni dei Parasite in battaglia; fu una piccola spia lampeggiante a richiamarlo al suo dovere, portandolo a controllare la situazione di tutti gli Stridiosauri in campo. Dopo aver controllato più volte i dati, richiamò Hachi e Nana per dar loro i risultati.
 
*
 
<< No, no, no! >>
Suzuko riprovò ad avviare la connessione, ma non c'era più niente da fare: ormai il Gaia si era spento e la battaglia era persa. Non sapeva neanche che cosa fosse successo all'esterno, l'esplosione aveva fatto disconnettere lei e Tetsuya quasi all'istante; tutte le falle che aveva causato lo Iustitia saltando sulle loro teste avevano fatto estendere le fiamme a punti critici dello Stridiosauro, danneggiandolo eccessivamente, e lo scontro con l'Anthurium aveva fatto il resto, facendogli perdere la presa sui comandi.
<< Tetsuya, dobbiamo riprovare…! >> Chiamò frettolosa, ma quando si girò a cercarlo, trovò il proprio partner riverso per terra, privo di sensi.
<< Oh, no! >> Suzuko uscì dalla propria postazione e raggiunse Tetsuya incominciando a dargli qualche colpetto sul viso per tentare di farlo riprendere. Dopo che lo ebbe chiamato un paio di volte, il ragazzo sembrò riprendere i sensi.
<< S-Suzuko? >> Mormorò lo Stamen sbattendo le palpebre con insistenza. << Abbiamo vinto? >>
Lei lo guardò mestamente e tirò un lungo sospiro. Si allontanò un poco da Tetsuya per farlo respirare meglio e in quel momento il suo intero corpo si afflosciò, svuotato delle energie che l'avevano fatto andare avanti fino a quel momento.
<< No… Abbiamo perso. >> Mormorò delusa. Tetsuya continuò a sbattere le palpebre e si portò una mano alla fronte, mentre cercava di sedersi.
Non sapeva bene come reagire a quella notizia; Suzuko era visibilmente stizzita a causa della sconfitta, ma non potevano farci più niente e lui credeva di aver battuto la testa perché sentiva ancora girare la testa. Alla fine alzò una mano verso di lei e provò ad accarezzarle una guancia, ma ci ripensò all'ultimo istante. << Tu stai bene? >>
Suzuko non rispose a quella domanda, distratta dai suoi pensieri. Non che servisse una risposta, bastava guardare le sue condizioni; le continue esplosioni l'avevano portata al limite, il respiro affannoso non era dovuto solo allo spavento per Tetsuya, le faceva male la schiena e cominciava a sentire tutti i muscoli del corpo intorpidirsi, che adesso tremavano in maniera impercettibile.
<< Suzuko? >> La chiamò di nuovo lui. Il viso di lei trasmetteva malinconia, delusione.
La ragazza alzò la testa e si sforzò di piegare le labbra in un mezzo sorriso per rassicurare il suo partner, ma non ci riuscì per niente e alla fine si alzò con equilibrio precario dicendo:<< Dai, usciamo da qui. >>
 
*
 
Yoshiki si rialzò da terra e scosse la testa come se fosse appena ritornato da un'immersione. Ci vedeva doppio; la connessione era saltata in modo troppo improvviso e adesso stava avendo quei fastidiosi effetti collaterali… Andò a cercare Naho con lo sguardo; la sua partner si stava riprendendo allo stesso momento, un po' intontita ma illesa.
<< Immagino che abbiamo perso, vero? >> Borbottò lui sarcastico. Naho rise.
<< Già, missione compiuta! >>
Yoshiki non capì. Lo sguardo raggiante della compagna gli sembrò fuori luogo e le rispose inarcando un sopracciglio, visibilmente confuso; lei sembrò far finta di niente per un po'.
<< Non era quello che volevi? >> Domandò piegando la testa da un lato.
Ancora più confuso, Yoshiki la imitò. << Di che stai parlando? >>
Un po' sorpresa da quella reazione, Naho iniziò ad agitarsi pensando di aver interpretato male ciò che aveva sentito e cercò di spiegarsi.:<< E' che… Mentre eravamo connessi ho sentito qualcosa da parte tua, come se non volessi andare fino in fondo. >>
Fino a quel momento Yoshiki aveva fissato con curiosità la ragazza; adesso sulla sua fronte apparvero delle rughe più marcate e Naho capì che non fosse stata solo un'impressione.
<< C'è qualcosa che non va? Pensavo che fossi deciso ad ottenere la nomina di caposquadra… >>
Yoshiki mantenne lo sguardo basso e agitò una mano come se fosse in procinto di dire qualcosa, ma poi si interruppe e andò avanti così per un paio di volte. << Non volevo perdere. >> Disse alla fine con rassegnazione. << E' che non… Non so come potrei essere se dovessi diventare caposquadra. Immagino che la paura dell'ignoto mi abbia trattenuto… >>
<< Perché? >> La voce di Naho rimbombò con frustrazione all'interno della cabina di pilotaggio. << Hai tutto quello che potrebbe desiderare un ragazzo della tua età, sei intelligente e capace, oltre ad avere un bel carattere e ad essere impeccabilmente educato… >>
<< Bé, sul carattere avrei da ridire… >> Borbottò divertito lui tra una parola e l'altra della sua compagna. Lei ignorò il suo sarcasmo.
<< Hai tutte le qualità per diventare il caposquadra, anzi sei la persona più adatta a farlo! Perché sei così pessimista allora? Che cos'è che ti ha fatto cambiare idea così? >>
Yoshiki guardò il soffitto della cabina e rimase in silenzio, sospirando lentamente. Alla fine tornò a guardare la sua partner e le sorrise. << Chi lo sa… >> Disse archiviando quella questione. << Forse un giorno lo scopriremo. In ogni caso, quel che è fatto è fatto… Mi dispiace averti influenzata in questo modo con il mio pessimismo… >>
Yoshiki si alzò e si diede una scrollata alla tuta, poi offrì la mano alla ragazza con un sorriso sincero. Naho non capiva perché volesse mettere da parte quella discussione così in fretta; avrebbe voluto essere ancora nella connessione per poter sentire i suoi pensieri e capire cosa gli passasse per la testa, ma dovette semplicemente accettare quella situazione e prendergli la mano per uscire di lì.
All'esterno era tornata la luce abbagliante della sala di addestramento, la passerella si stava lentamente riempiendo di gente in arrivo dalla sala di controllo mentre i piloti appena usciti dagli Stridiosauri erano tutti vicini; all'appello mancavano Kya e Ryo, che ancora non erano venuti fuori dallo Iustitia.
Suzuko, vicino al proprio Stridiosauro, osservava il gigante con leggero disappunto e una grossa stanchezza negli occhi; questo sembrò ricambiare come un grande animale ferito, ma probabilmente si trattava solo dello stato d'animo di lei che si rifletteva in esso. Poi Suzuko si voltò per accogliere i compagni e congratularsi con loro per la battaglia.
<< Anche voi vi siete disconnessi dopo l'esplosione, vero? >> Domandò subito, non molto interessata a conoscere la risposta.
Naho annuì e osservò Yoshiki e Tetsuya mentre si davano delle pacche amichevoli sulle spalle.
<< Forse abbiamo sbagliato a collaborare… >> Borbottò l'altra con delusione, poi si voltò a guardare la sagoma dello Iustitia non lontano da lì. Yoshiki si avvicinò intromettendosi nella discussione.
<< La nostra tattica era quella giusta, ma Nakamura e Sato sono stati troppo forti e alla fine ci hanno messo gli uni contro gli altri. Quei due sono una vera forza della natura! >> Era un modo per dire che avevano perso più per merito dei loro avversari che per demerito loro, ma questo significava solo quanto fossero avanti quei due rispetto a loro…
Come se li avesse evocati, il portellone del classe Mohorovičić si spalancò e la ragazza dai capelli rosa uscì di corsa guardandosi intorno; non sembrava risentire minimamente della battaglia appena conclusa, mentre Ryo arrancava dietro di lei. Quando avvistò il gruppetto di piloti riunito davanti al Gaia, Kya li raggiunse di corsa e chiese:<< Chi ha vinto? >>
Ci fu sconcerto nel gruppo. Credevano fosse ovvio, ma Nakamura spiegò in tutta fretta di aver perso la connessione poco dopo dell'esplosione, quando lo Iustitia era precipitato schiantandosi.
Se le cose stavano così, allora chi aveva vinto? Avevano pensato tutti che Iustitia fosse sopravvissuto all'impatto, ma sembrava che neanche i suoi piloti avessero delle risposte.
<< E' stato uno scontro incredibile! >> Si fece sentire Hachi quando lui e gli altri Parasite furono arrivati; aveva un tono particolarmente eccitato, come un tifoso alla fine di una partita della propria squadra del cuore. Le tre coppie si voltarono verso di lui e Kya gli si lanciò contro per fargli la stessa domanda di prima.
<< Voi lo sapete per forza chi ha vinto! >> Concluse stringendo i pugni con eccitazione. Quella questione l'aveva veramente rapita, non si sarebbe data pace fino  a che non avrebbe scoperto il risultato.
Hachi e Nana si guardarono sorpresi. Anche loro pensavano che lo sapesse già, ma non vollero tenerla sulle spine più di così, quindi la donna si schiarì la voce e iniziò a spiegare:<< C'è stata un po' di confusione, tuttavia al momento dell'esplosione il Gaia e l'Anthurium si sono disattivati immediatamente. Lo Iustitia ha mantenuto la connessione quanto bastava per poter rimanere l'ultimo Stridiosauro attivo sul campo di battaglia. >>
Gli occhi della giovane si illuminarono quando sentì queste parole. << Vuol dire…? >>
<< Complimenti per la splendida vittoria, Iustitia! >>
Kya si voltò verso Ryo e lo abbracciò strillando, incapace di contenere l'eccitazione. Il ragazzo fu travolto dall'entusiasmo della sua compagna e per poco non cadde a terra nel tentativo di trattenere il suo impeto, ma alla fine fu contagiato da quell'allegria e iniziò a esultare a sua volta in compagnia della sua migliore amica, che aveva mantenuto fede al proposito dato.
Le amiche di Kya li raggiunsero per fargli i complimenti e festeggiare assieme a loro e la ragazza si voltò abbracciando tutti quanti, ancora incredula; poi si unirono ai complimenti anche Aki, Rin e Kaoru, e in pochi istanti l'intera squadra fu riunita attorno alla coppia dello Iustitia.
Suzuko però non riusciva ad essere serena. Era stata sconfitta e questo era indiscutibile, tuttavia sentiva che non fosse giusto… Fissava la sua compagna di squadra mentre festeggiava e pensava che sarebbe stato bello essere nei suoi panni, ricevere tutti quei complimenti… Invece adesso era solo un'altra sconfitta.
Come faceva Ojizaki ad essere così sereno dopo aver perso contro Nakamura? Anche lui avrebbe dovuto essere determinato a vincere, adesso invece si congratulava come se non avesse neanche partecipato…
Comunque non aveva intenzione di passare per quella incapace di accettare la sconfitta: preso un bel respiro, Suzuko sfoggiò un gran sorriso deciso e andò a fare i complimenti alla sua compagna di squadra per la sua maestria nel pilotare. In fondo, una persona tenace come lei avrebbe fatto sicuramente bene alla loro squadra.
Però la sconfitta faceva male lo stesso…
   
 
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