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Autore: Yellow Canadair    17/11/2021    3 recensioni
Nami aveva le narici piene di sangue e le mani piene di sangue. Sentiva un rumore assurdo, che non aveva mai sentito, e non capiva da dove venisse. Perché non smetteva? Era Franky con quella maledetta fresatrice, di nuovo?
La sigaretta scivolò via dalle labbra schiuse.
Il rumore era lei, era lei che piangeva e lo chiamava.
Poi, altissimo, un urlo disumano: «CHE HAI FATTO???»
La voce di Rufy squarciò il silenzio facendo tremare la nave.
«ZORO, CHE HAI FATTO???»

SPOILER CAPITOLO 1031 (lo spoiler è relativo a un dialogo tra Sanji e Zoro. Tutto il resto è fanfiction!)
Genere: Angst, Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Monkey D. Rufy, Mugiwara, Roronoa Zoro, Sanji
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Per sempre uomo libero

 

“Semmai dovessi perdere il senno… voglio che tu mi uccida”

Ecco cosa gli aveva detto Sanji.

Sulle prime, Zoro aveva pensato “finalmente, aspettiamo l’occasione giusta”: Sanji perdeva il senno (e un mare di sangue) ogni volta che vedeva una donna, non ci sarebbe voluto molto. Che liberazione sarebbe stata!

Non ci aveva dato peso, ci aveva scherzato su. Non che potesse fare altro, al momento della richiesta: quel King aveva una pelle dura come il diamante, e lui non poteva certo stare a sentire i capricci del Sopracciglione. 

Poi, sulla nave, sconfitti gli Imperatori e i loro sgherri, aveva visto un Sanji completamente diverso:

fumava, silenzioso e immerso nei suoi pensieri.

“Sanjiiiii! vieni a divertirti con noi!!!” lo avevano chiamato Chopper e Usopp. E lui aveva declinato.

Che strano, aveva pensato Zoro, mentre si scolava il quarto boccale. 

Qualcosa non andava.

Non sembrava avesse “perso il senno”, però era evidente da come evitava Nami e Robin che Sanji aveva qualcosa di strano.

 

~

 

Nami sentì il calore sulla guancia, e non riuscì nemmeno a spiegarsi perché.

“Spostati”, aveva detto Sanji.

“Aspetta, sto prendendo una cosa…”

Erano sul ponte, in un punto stretto, c’era una sartia da riparare per terra, non si poteva passare in due, ma lei era china a raccogliere le foglie dei mandarini che, portate dal vento, si erano ammucchiate lì...

E poi aveva sentito quel calore sulla guancia. Il calore di uno schiaffo.

Si voltò e vide gli occhi gelidi di Sanji che la fissavano con ira. La brace della sigaretta ardeva furiosa.

«Non hai sentito?» le sibilò. «Spostati sub-»

Un fiotto di sangue caldo le arrivò sul petto, Sanji la guardava ancora.

Una lunga ferita gli trapassava il torace, dalla spalla al fianco, profonda e nera.

«SANJI!» gridò la ragazza afferrando il corpo che cadeva, rovinando a terra.

Alzò lo sguardo: Zoro era in piedi, di spalle, e la Wado Ichimonji era sguainata, bianchissima, e lorda del sangue del loro compagno. Le gocce fluivano dal filo di lama a terra, e c’era un silenzio che potevi sentire il loro bacio sull’erba verde.

Sanji sorrideva, fra le braccia della sua Nami.

Muoveva le labbra, Nami si appressò a udire le povere parole:

«...gliel’ho… gliel’ho chiesto… io...»

Smise di respirare, il sangue con un ultimo fiotto dal petto smise di sgorgar fuori.

«Che vuol dire…? Sanji…!»

Nami aveva le narici piene di sangue, le mani piene di sangue, e stringeva al petto il ragazzo che stava andando via. Sentiva un rumore assurdo, che non aveva mai sentito, e non capiva da dove venisse. Perché non smetteva? Era Franky con quella maledetta fresatrice, di nuovo?

La sigaretta scivolò via dalle labbra schiuse.

Il rumore era lei, era lei che piangeva e lo chiamava.

Poi, altissimo, un urlo disumano: «CHE HAI FATTO???»

La voce di Rufy squarciò il silenzio facendo tremare la nave.

«ZORO, CHE HAI FATTO???»

Chopper, stralunato, corse al fianco di Sanji. Era in forma umana, per riuscire a trasportarlo in infermeria.

«Nami, Nami, ti prego, fallo portare a me...»

La ragazza sapeva che non c’era più nessuna fretta di raggiungere quell’infermeria.

Stringeva al petto il capo biondo del suo cuoco gentile, e urlava, e piangeva senza riuscire a smettere.

Nico Robin atterrò con gentilezza alle spalle della ragazza. «Nami, forse possiamo fare ancora qualcosa...» cercò di convincerla.

Chopper allungò le dita tremanti sotto il collo del compagno. Cercò inutilmente il suo respiro.

Gli occhi grigio-azzurri come il mare d’inverno erano rimasti vuoti. Guardavano il cielo oltre Nami.

La piccola renna strinse i denti, tornò in una forma piccola e rotonda. 

Con lo zoccolo che tremava chiuse per sempre quegli occhi, e poi si piegò a piangere assieme a Nami.

Rufy prese il vicecapitano per il bavero dello yukata verde, lo tirò verso di sé e gli assestò un tale pugno da ridurlo a terra in un colpo solo. E poi un altro. E un altro. E un altro.

Zoro non reagiva. 

Le spade erano sparse per terra, mute e assassine.

«Rufy… Rufy basta.» Jinbe afferrò le braccia del capitano, lo tolse di dosso a Roronoa Zoro, che ancora non si muoveva, e aveva incassato tutto senza neppure provare a difendersi, nemmeno con l’Ambizione dell’Armatura.

«HA UCCISO SANJI.» gridò Rufy stravolto.

«Lo so.» tuonò serio Jinbe. Alzò lo sguardo su Zoro.

Era immobile, seduto a terra gonfio di sangue e di ossa spezzate, col respiro affannato e le spalle chine, e gli occhi chiusi in un silenzio tombale.

«Me l’ha chiesto lui.» disse soltanto. «Mi ha chiesto di ucciderlo, se avesse fatto qualcosa di grave a qualcuno di noi.»

Quella fu l’ultima volta in cui la ciurma sentì la voce di Roronoa Zoro.

 

~

 

Brook andò vicino a Chopper e a Nami.

Anche Usopp e Rufy erano in ginocchio con loro.

Sanji era sempre più freddo.

«Chopper.» mormorò con delicatezza, posando una mano sulla morbida spalla del medico. «Bisogna portarlo dentro, adesso. Ti posso aiutare io.» 

Aveva già seppellito altri amici, pensò tristemente. I suoi compagni di ciurma erano così giovani… era suo il compito, anche questa volta.

La navigatrice, sconvolta, pregò di no.

«No, Nami, ascoltalo.» disse con dolcezza Nico Robin. «Lo portiamo solo dentro. Così è più protetto.»

 

~

 

Nessuno osava toccare i fornelli.

C’era ancora un pentolino accanto ai fuochi, dentro un baffo di latte. Sanji doveva lavarlo, ma era andato fuori un attimo, e poi… 

E poi era finito tutto.

Era in infermeria. 

Brook e Jimbe gli avevano messo dei vestiti puliti: il completo nero, con i bottoni dorati. Brook si occupò di scegliere la pochette più bella da infilargli nel taschino, e la sua cravatta preferita, quella che gli avevano regalato al compleanno di un anno prima.

A bordo regnava il silenzio, rotto solo dai singhiozzi di un cyborg.

Nico Robin aveva staccato penosamente Nami dal corpo dell’amico, le aveva fatto togliere i vestiti sporchi di sangue, le aveva fatto fare una doccia.

Nami, come in trance, si era lasciata lavare e pettinare come una bambola, per poi andare da Rufy, abbracciarlo, e rimanere insieme, per terra, davanti alla porta dell’infermeria.

Arrivò anche Usopp, si sedette insieme a loro, e piansero abbracciati nel buio del corridoio profumato di legno.

 

~

 

Roronoa Zoro non c’era.

Si era volontariamente chiuso nella coffa, in palestra. Il capitano, poche ore dopo l’assassinio, andò fin lassù. Entrò senza bussare, Zoro era in ginocchio sul pavimento, in silenzio.

Davanti a lui c’erano le garze e il disinfettante che Chopper gli aveva lasciato: Zoro gli aveva impedito di prendersi cura di lui, ma la piccola renna gli aveva lasciato qualcosa per medicarsi.

Lo spadaccino non aveva toccato niente: il sangue si era rappreso, le costole rotte ancora gridavano, senza essere ascoltate.

 

~


 

Giunse l’ora.

«È speciale.» tuonò Franky tirando su col naso, e posando una grande mano sul legno della bara. «È composta da una lega particolare che farà sì che galleggi esattamente a metà tra il fondale e il pelo dell’acqua. Prima o poi...» la voce gli si ruppe, Nico Robin gli posò una mano sul braccio. «Prima o poi troverà l’All Blue.»

Era il tramonto. Era l’ora preferita da tutti, quella in cui cominciava a diffondersi a bordo l’odore della cena.

...che non sarebbe mai più stata preparata da Sanji.

Erano tutti attorno a lui, distrutti, in lacrime.

Tranne Zoro.

Non gli era stato permesso, e lui non aveva protestato.

Brook prese la parola. 

«Sono stato uno degli ultimi a conoscerti, Sanji.» mormorò. «Con la tua passione e il tuo talento hai riempito anche me, che uno stomaco nemmeno ce l’ho. E hai riempito di gioia e di pranzi meravigliosi le nostre fragili esistenze. Ti ricorderemo come cuoco, gentiluomo, compagno fedele, e per sempre uomo libero dal grande cuore. Grazie per tutti i cestini da pirata.»

Chopper scoppiò a piangere e Usopp lo strinse a sé con i denti serrati. 

«Troveremo l’All Blue, Sanji, e tu sarai con noi. Che ti piaccia o no.» sistemò vicino all’amico un pacchetto di sigarette. Si tolse il cappello, e fece un cenno al carpentiere.

Il sole scomparve. Il mare sotto di loro sembrò calmarsi, per accogliere suo figlio.

Franky inchiodò il coperchio, battendo più delicatamente che poteva.

 

~

 

Nami aprì il giornale.

Era seduta sulla sedia più grande e più comoda della “ TangEarthines”, la sua meravigliosa casa editrice di mappe nautiche, le più precise e più costose del mondo.

Le lacrime cominciarono a scenderle senza freni. 

Dieci anni prima, Zoro era sparito. Dopo quel maledetto funerale, appena approdati su un’isola, semplicemente, non l’avevano più trovato sulla nave: scomparso.


 

Roronoa Zoro trovato morto

Il pericoloso cacciatore di pirati, nonché migliore spadaccino del mondo, noto come Roronoa Zoro, è stato trovato morto sulla spiaggia degli atolli dell’All Blue, ancora in parte inesplorati. Fonti locali riferiscono che si sia trattato di suicidio: sembra abbia usato le sue leggendarie spade conficcate nel terreno. Il corpo è stato trovato vicino alla spiaggia, nei pressi di una vecchia tomba. L’epigrafe di quest’ultima recita: “In memoria del miglior cuoco del mondo, qui noi ti…” Seguono i dettagli a pagina 5...

 

 

 

 

Dietro le quinte...

Bentornata a meeee! :D 

Ok, forse vista la storia avreste preferito che non tornassi affatto. Ma ormai fatto il misfatto! :D 

Ringrazio chiunque sia venuto fin qui a leggere questo tristissimo capitolo. Nel capitolo 1031 Sanji chiede a Zoro di ucciderlo, semmai "perdesse il senno". E potevo io, amante dell’angst, farmi scappare questa fantastica occasione per devastare i poveri Nakamas con una bomba atomica così potente??

C’è poco da aggiungere se non: era una cosa che volevo ardentemente leggere o scrivere, ma altrettanto ardentemente spero che nel canon non succeda mai. Sanji, ti voglio un mondo di bene!! ♥ scusami se ti ho accoppato!!! ♥ 

Si ringrazia la meravigliosa Eneri Mess per i consigli ♥

E grazie a voi lettori per aver letto ♥ sarei molto felice (anche se non lo merito) di leggere le vostre impressioni nelle recensioni, se vi è piaciuta oppure se… bleah, sono stata troppo sviolinata!

Grazie e un abbraccio!

 

Yellow Canadair

 

ps. long sul Cp9 in arrivo ♥

 


 

  
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