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Autore: Secotidiemori    18/11/2021    1 recensioni
Sara ha 25 anni e ha vissuto fino a quel momento in un mondo in cui l'amore le era quasi del tutto estraneo.
L'aveva intravisto negli occhi di molti, ma mai colto per davvero.
Poi arrivano Shoyou e Tobio, ancora Atsumu e Omi
E tantissimi altri.
Spettatrice di amori altrui, in attesa che arrivi il suo.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Nuovo personaggio, Osamu Miya, Shouyou Hinata, Tetsurou Kuroo, Tobio Kageyama
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sara avrebbe ucciso qualcuno prima della fine della giornata, magari uno dei ragazzi responsabili della palestra che, con l'espressione più innocente del mondo le avevano ripetutamente detto che no, non avevano visto da nessuna parte il suo borsone e nessuno tra loro lo aveva preso.
Poi maledice se stessa per la sua ancora troppo scarsa conoscenza del giapponese, che non le permette di esprimere per bene a parole le imprecazioni che le ronzano per la mente.
È al limite, e se solo qualcuno avesse osato sottolineare il suo ritardo allora sarebbe finita in prigione e non avrebbe provato alcun rimpianto.
Alla fine ha optato per prendere in prestito l’attrezzatura fornita dallo stabilimento, osservandola con disprezzo sempre crescente e tristezza verso i suoi attrezzi, dispersi chissà dove, presi da chissà chi.
Uno stronzo sicuramente.
La palestra nella quale si tengono gli allenamenti della nazionale giapponese di pallavolo è enorme, piena di persone e fuori dalla sua portata, ma Tobio aveva insistito per portarla lì, come i bambini quando fanno i capricci, perché lui non si sarebbe fatto toccare da nessuno se non da lei.
Nonostante la serietà del momento non era riuscita a trattenersi dal  sottolineare quanto quella frase suonasse ambigua, e alla fine aveva accettato di essere la sua fisioterapista ufficiale durante tutta la durata del ritiro della nazionale.
La fisioterapista più incapace e con meno esperienza tra tutti quelli forniti dalla nazionale stessa. (Il fatto che fosse anche preparatore atletico era completamente ignorato)
Da quando era arrivata era stata guardata con malizia, poi con crescente disgusto e diffidenza: le sue cose erano scomparse più volte, (felpe, il cellulare due volte, i vestiti dallo spogliatoio e, la più recente,la sua preziosissima borsa con gli attrezzi nuovi che Tobio le aveva regalato proprio per l’inizio di quel nuovo percorso).
Il ragazzo si era arrabbiato, molto arrabbiato, e aveva anche tentato di difenderla, sentendosi rispondere che non ci fossero prove su chi le avesse fatto quegli innocui scherzetti, ma la verità é che a nessuno  fregava nulla di una fisioterapista di venticinque anni italiana.
Non bastavano la sua intera famiglia e i suoi amici che, chi scherzosamente chi meno, le avevano rinfacciato che si era unita al nemico, andando a lavorare in Giappone, no, perché oltre ad essere una traditrice della patria era anche odiata da quella scelta.
Maledetto Tobio e i suoi occhi blu.
Quando lo cerca con lo sguardo lo trova al centro del campo a parlare con alcuni componenti della squadra, Bokuto Koutaro e Wakatoshi Ushijima, il casinista e quel bestione burbero che Sara non riesce proprio a decifrare.
Shoyou saltella poco più distante, schiacciando le alzate di Miya Atsumu, il secondo palleggiatore.
Kiyoomi Sakusa la raggiunge non appena la vede, la mascherina abbassata sul viso perfetto, contratto in un'espressione esasperata.
"Giuro che li uccido prima che finisca la giornata" 
Sara sa benissimo a chi si riferisce e ride divertita, prima di sospirare
"Non me ne parlare. Il mio borsone é sparito
Omi-kun, così aveva preso a chiamarlo anche lei, le poggia una mano sulla spalla stringendola teneramente.
A sorpresa di tutti Sakusa con Sara si era rivelato comportarsi in modo quasi normale nonostante la misofobia, sempre dietro l’angolo pronta a sorprenderlo con un attacco di panico;
Tutti (Miya in special modo) si erano dimostrati sconvolti, e dopo una serie di ‘Omi-Omi a me hai permesso di toccarti dopo mesi” “Omi perché da lei ti fai passare la bottiglietta dell'acqua e da me no? ”“Sakusa guarda che le relazioni tra giocatori e personale non sono permesse”, (regola inventata) tutte ad opera dello stesso Miya che per Sakusa era diventato peggio di una zavorra, un po’ per pena un po’ per esasperazione, Sara aveva dovuto svelare l’arcano: durante una delle prime conversazioni tra loro, aveva consigliato al centrale un prodotto per disinfettare ogni tipo di superficie (particolarmente potente ed efficace),e ne era rimasto così soddisfatto che Sara aveva surclassato tutti i gli amici e compagni diventando la persona preferita di Kiyoomi Sakusa.
Miya l’aveva odiata per un breve periodo, poi uno scappellotto da parte di Tobio lo aveva riportato alla sanità mentale (anche se Kageyama si premurava sempre di sottolineare che Atsumu non l'aveva mai avuta).
La squadra le piace, i ragazzi le stanno simpatici (chi più chi meno),Tokyo è come se lo è sempre immaginata, la cucina è fantastica,l'unica pecca é il rapporto con i colleghi.
"Sono solo invidiosi, lasciali perdere. Che c'era dentro?" 
"Gli attrezzi che mi ha regalato Tobio prima di venire qui. Mi dispiace principalmente per quello" 
Omi alza le spalle "È meglio che glielo dici prima che se ne accorga da solo. Sbraiterà un po' minacciando gente in giro e alla ti comprerà attrezzi più belli. Quel ragazzo ti vizia peggio di un genitore" 
Sara si ritrova suo malgrado ad annuire, poi le urla di Miya “Oomiii vieni a schiacciare le mie alzate” fanno ridere lei e sbuffare Sakusa,che raggiunge comunque il ragazzo.
Ad insegnarle cos'è l'amore furono anche Atsumu Miya e Sakusa Kiyomi.
La prima volta che lo aveva visto Sara aveva inserito Miya nell'elenco delle persone con cui non sarebbe mai potuta andata d’accordo.
Si era dimostrato presuntuoso, arrogante, egoista e un Dongiovanni al limite del ridicolo.
Tobio glielo aveva detto, prima di partire “Stai lontano da Miya, mi raccomando”; quando aveva chiesto spiegazioni a Shoyou il ragazzo ridendo le aveva rivelato che Tobio era solo geloso, principalmente perché era Miya ad alzargli la palla la maggior parte del tempo, e che in realtà l’altro era un ottimo alzatore e una bravissima persona; poi si era ricordata che Shoyou avrebbe trovare piacevole anche un suo ipotetico rapitore.
Da qualche parte aveva letto che solo gli stupidi non cambiano idea.
Erano al ristorante a festeggiare l’inizio del periodo di allenamenti, un ritrovo di amici ed ex compagni di squadra, poche persone ma decisamente casiniste, Sara era leggermente brilla e così il resto del gruppo, anche se tutta la confusione per via del l’alcool passó in un istante appena si rese conto delle condizioni di Sakusa, trasformandosi in terrore e adrenalina.
Il ragazzo era seduto accanto a lei, bianco come un lenzuolo,completamente sudato e il respiro affannato.
Le aveva parlato dei suoi attacchi di panico e di come solitamente li trattasse (e come aiutarlo nel caso gli fosse venuto in sua presenza), ma apprenderlo verbalmente e poi metterlo in pratica erano due cose diverse, così mentre cercava di fare mente locale, le mani immerse nella borsa alla ricerca di guanti e disinfettante per poterlo toccare e Omi che stava sempre peggio, Miya l’aveva spintonata di lato,facendola volare giù dalla panca, si era inginocchiato davanti a Sakusa e gli aveva stretto il viso tra le mani fasciate dai guanti da cui arrivava un forte odore di limone.
Omi ci sono qua io, è tutto ok respira, segui il mio ritmo, va bene?”
Poi le aveva fatto cenno di liberarsi del piatto sporco di fronte a Sakusa e lei aveva agito in fretta, Bokuto che urlava in sottofondo agitatissimo e Hinata che tra l’arrabbiato e il preoccupato le continuava a chiedere se stesse bene.
Fortunatamente Tobio era in bagno in quel momento, altrimenti sarebbe saltato al collo del biondo.
Solo il giorno dopo si sarebbe accorta del livido enorme che aveva sulla coscia, ma le era importato poco.
Sei come un bisonte in un negozio di cristalli Miya” aveva sussurrato Omi una volta ripreso, il viso un po’ più colorito e la presa di Atsumu sulle spalle, le dita che si muovevano in circolo.
I due avevano continuato a bisbigliare fitti tra di loro, Sara a guardarli incantati dalla panca su cui si era immobilizzata. 
Avevano un’intimità che la ragazza aveva già visto, ma che non ricordava dove.
Il giorno dopo Shoyou si fece male durante gli allenamenti e Tobio gli urlò addosso ogni insulto possibile, il tutto mentre lo portava correndo verso di lei a mo’ di principessa, il viso contratto dalla preoccupazione e il centrale che, rosso come i suoi capelli dall’imbarazzo, gli strillava di metterlo a terra
Ecco dove avevo già visto quel sentimento.


 
   
 
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