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Autore: Aladidragocchiodiluce    18/11/2021    1 recensioni
[I Regni del Fuoco]
Ci sono storie che non hanno bisogno di profezie per essere uniche, a volte basta avere un pò di curiosità e spirito di iniziativa per fare la differenza.
Questa è la storia di tre bizzarri draghi, cuccioli scomparsi e un viaggio per il regno di Pyrrhia
Nota: saranno presenti solo personaggi originali, ma ci saranno camei e citazioni
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Sette anni dopo, un mese dopo il compimento delle profezia e la fine della guerra

-Dovrebbe mancarmi di smontare il proiettore e avrò finito...- Borbottò fra sé il drago.

Era parecchio strano per i canoni degli ali di cielo, il suo corpo era arancio dalla pancia gialle ma il dorso, parte del muso e alcune squame sotto gli occhi e sulle zampe era completante nere per non parlare dell'interno delle ali, nero con puntini bianchi, simile a un cielo stellato.

Il suo nome era Pirite, un ibrido ali di notte e ali di cielo e stava attualmente percorrendo i corridoi del palazzo reggendo sotto la zampa un enorme sacco.

In prossimità di una scala sentì la zampa posteriore inciampare su qualcosa e ruzzolò giù dalle scale, mentre la presa sul sacco si allentò, lasciando uscire il contenuto.

Anche l'impatto col terreno non fu dei migliori e per un attimo vide le stelle prima di riconosce il suono d una risata.

-Dovresti guardare dove metti le zampe, sanguesporco.- Ridacchiò un ali di cielo, affiancato da un suo simile in cime alla scala.

-Grazie della tua preoccupazione ma tranquillo, è così che scendo le scale.- Rispose l'ibrido alzando gli occhi ambrati al cielo per poi guardare il contenuto del sacco.

Si trattava di cristalli con delle incisioni di vario tipo che giacevano sparsi sul pavimento; a causa della caduta molti si erano spezzati.

-In ogni caso, le voci erano fondate: la regina ti ha davvero cacciato.- Intervenne il secondo drago mentre l'altro raccoglieva ciò che rimaneva dei cristalli.

-Chiamiamolo un “taglio alle spese”.- Borbottò a bassa voce, raccogliendo l'ultima pietra quando una zampa gli afferrò il muso e si ritrovò a fissare quello dell'altro drago.

-Dovresti ringraziare che Scarlet non ti ha mai dato a Ardent.. o forse aspettava che foste diventati abbastanza grandi per...-

-C'è qualche problema?-

All'udire la vice femminile il drago mollò subito Pirite e guardò la nuova coppia di draghi che era appena arrivata.

Quella che aveva appena parlato era una draghessa rosso fuoco dalla pancia arancio con il dorso e qualche squama delle zampe viola scuro e la pancia arancio così come le ali tempestate da chiazze nere a punti bianchi.

L'ultimo drago era ancor più strano, di ali di cielo aveva solo la sagoma: i suoi occhi completante arancioni e le ali ricordavano più quelle di un grosso insetto, persino le sue squame verdi avevano la stessa consistenza del guscio di un coleottero.

-No no, ce ne stavamo andando.- Dissero i due draghi, risalendo in fretta la scala.

-Tutto bene fratellino?- Domandò la draghessa a Pirite quando se ne furono andati.

-Si,si. Stavo giusto per fagli vedere una mossa che li avrebbe messi al tappeto.-

-Conoscendoti, sarebbe accaduto il contrario.- Lo prese in giro il drago insetto, sbirciando la borsa dell'amico per emettere un ringhio.

-Li hanno distrutti!- Esclamò notando i cristalli spezzati.

-Non tutti, posso farne altri.-

-Ma non subito, non credo richiederanno cristallostorie per un bel po' di tempo.-Disse l'ibrida.

“Cristallostorie” era il nome dato all'”arte” di Pirite: incideva disegni sul cristallo e poi faceva in modo che una fonte luminosa lo colpisca, proiettando l'immagine sulle superficie.

Era una tecnica ideata dalla madre del drago, lui si era limitato a perfezionarla.

-Hai ragiona sorellina, ora che Ruby ha deciso di fare altri investimenti, non credo ci pagheranno per i nostri spettacoli.-

-La scomparsa di Scarlet ci ha liberato della minaccia “Ardent”, ma non abbiamo più nemmeno la sua protezione.- Commentò il drago-insetto.

-Mantis ha ragione, con lei avevamo un tetto sulla testa.- L'appoggiò la draghessa.

-Lo so, Selene.

Ma se devo fare una lista dei suoi lati positivi direi: ci ha dato un tetto, ci ha dato un lavoro e basta.

Forse ora le cose andranno meglio.- Rispose Pirite con un sorriso forzato mentre entravano in una sala al cui centro vi era un enorme marchingegno in legno e metallo con una serie di specchi.

-Lo spero, le cose sono peggiorate da... quel giorno.- Mormorò la sorella.

Gli altri due draghi annuirono mogi prima di iniziare a smontare l'aggeggio.

Si riferiva a quando, due anni prima, la madre li ha lasciati a causa di una malattia.

Quando la loro madre, Dawn, aveva scoperto di aspettare delle uova, fece di tutto per nasconderli e ci riuscì per due anni e venne portata a palazzo dove pregò Scarlet di risparmiali e alla fine ella acconsentì, ma le tolse il ruolo sul campo di battaglia e le scaricò un terzo drago: Mantis.

Da quello che sapevano, suo padre era un cacciatore di animagus e uno di essi per vendetta gli lanciò una maledizione che gli diede quello strano aspetto e il drago non ne volle sapere di lui fin dal momento in cui l'ha visto.

Scarlet era stata abbastanza chiara a loro riguardo: “Quando saranno cresciuti, saranno un ottimo regalo per la mia amica Ardent”.

Per questo i tre si erano impegnati tanto per essere fondamentali, nella speranza che la regina avesse un motivo per volerli lì e con la sua scomparsa (si spera morta) le cose potrebbero migliorare.

-Domani farò richiesta per entrare a far parte della guardia della regina.- Disse di punto in bianco Serene.

-Buona idea, ti sei allenata tanto apposta.- L'appoggiò il fratello.

-Secondo me non ti prendono.- Disse invece Mantis.

-Non portare sfortuna!- Lo rimbeccò Pirite, colpendogli leggermente la testa con un pezzo del macchinario che aveva in mano.

-Sono solo realista.

Fa l'essere ibridi e l'essere stati sotto l'ala della precedente regina...-

-Ma lo sanno tutti che l'abbiamo fatto solo per sopravvivere.- Gli ricordò Selene legando i vari componenti.

-Il nostro status di “futuri regali per Ardent” è ben noto.- Confermò il fratello.

-Direi che abbiamo finito, torniamo a casa.-

Mentre i due uscirono per dirigersi verso la propria abitazione, posizionata nei pressi del palazzo, l'occhio di Pirite cadde sull'arena.

Si ricordava bene quel giorno, quando la regina fece combattere i draghi del destino e dal cielo comparvero tutti quegli ali di notte.

Se sue ali hanno iniziato a fremere d'impazienza dal desiderio di volare con loro mentre li guardava, sperando di vedere suo padre o che fosse lui a riconoscerlo. Fu sul punto di spiccare il volo, ma una guardia lo trattenne.

“Credimi, ti ho salvato la vita.” Gli aveva detto.

Se da una parte ce l'aveva con lui per questo, dall'altra sembra aver taciuto sull'accaduto e non poteva risparmiarsi dal domandarsi se nel caso li avesse raggiunti l'avrebbero accettato? Sarebbero stati attaccati dalle guardie? E suo padre? Lo voleva anche se era un ibrido senza i poteri degli ali di notte?

Scosse la testa per liberasi da quei pensieri e si concentrò sul volo, ma una nuova idea gli si formò in mente.

E se lasciassero il regno del cielo?

   
 
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