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Autore: ReikaDragneel94    21/11/2021    1 recensioni
Questa storia mi è stata "richiesta" da un paio d'amici che mi hanno quasi assillata, spero solo che vi piaccia anche a voi ^_^
Trama:
Bakugo Katsuki è il più giovane capo branco e villaggio del suo popolo ed un ottimo combattente
Izuku è uno dei più particolari spiriti della foresta che vivono nella zona in cui c'è la tribù di Bakugo
Cosa accadrebbe se i due si incontrassero e per colpa del pessimo carattere del biondo cenere dovesse vivere per un certo periodo con il verdino? Spero che vi intrighi
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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6° Calore
 
 
 
Tornati a casa Izuku si rinchiuse nel suo ufficio lasciando solo Katsuki, che avendo percepito il pessimo umore della divinità decise di lasciarlo stare; aveva rivisto in quei atteggiamenti il suo pessimo carattere e si conosceva abbastanza da dire che se si fosse “intromesso” sarebbe stata la sua fine e quel pensiero lo spaventò, ma sperò che lasciandolo in pace si sarebbe calmato. Allora di pranzo, però, Izuku non si fece vedere e quindi dovette pranzare e pensò di tenerglielo in caldo ancora un po’, purtroppo non arrivò, quindi, stringendo le mani a pugno, prese la decisione di portaglielo lui stesso; arrivato alla porta, per una buona volta decise di fare il bravo e bussò, cosa che non avrebbe mai fatto se in quell’occasione non rischiava d’essere sul serio maledetto o peggio ucciso, in ogni modo al permesso d’entrare entrò e lo vide molto teso.
Da quando aveva parlato con il suo corpo si sentiva pieno e teso, come se da un momento all’altro dovesse scoppiare, vedere Katsuki sia inversione animale sottomessa e quell’umana, il suo istinto gli urlava di prenderlo ed usarlo come anti-stress, però la sua razionalità gli urlò di stargli lontano e così fece; si era rinchiuso nel suo ufficio e studiato antiche pergamene e quant’altro che lo potessero distrarre da qualsiasi pensiero o ricordo del lupo in casa. Sfortuna volle che dopo qualche ora trascorse tra quelle carte, un bussare deciso, ma rispettoso, gli arrivò alle orecchie e dopo aver dato il permesso d’entrare alzò un attimo lo sguardo trovando quello preoccupato di Katsuki, che tra se e se lo eccitava parecchio; di fatti alla solo vista di quel ragazzo gli fece crescere dentro un desiderio per usarlo per sciogliersi e purtroppo la sua lucidità gli diceva che non doveva farlo, era talmente debole che la soffocò per benino.
Katsuki notò uno strano cambiamento nello sguardo del verdino, che era diventato quasi nero e lucido; lesse anche nei movimenti quel tale mutamento, perché quando si alzò, per prima cosa schioccò le dita facendo sparire il vassoio che aveva tra le mani e dopo di che se lo trovò ad un palmo dal naso ed infine gli afferrò quasi con decisione la mascella per fissarlo negli occhi. Il lupo si sentì come se quegli occhi gli stessero perforando l’anima e dopo tanto tempo, ebbe paura per quello che sarebbe potuto accadere; veloce come un fulmine, Izuku si impossessò delle labbra del biondo travolgendolo in un bacio quasi brutale e possessivo che fece quasi tremare le ginocchia al povero Yokai.
-Sei venuto nel momento peggiore- sibilò al suo orecchio
-Vi ho solo portato il pranzo visto che non siete uscito da qui e poi ho pensato che dopo tutte queste ore vi foste calmato- mormorò in difficoltà
-Interessante- gli mordicchiò l’orecchio sentendolo addirittura fremere; -Sei una continua sorpresa lupetto- spingendolo contro una parete, -Ora mi hai fatto perdere un po’ controllo- sussurrò spostandosi al collo
-Di che... parlate?- Mormorò ansimando
-Di questo- prendendo la sua mano e portandosela al cavallo dei pantaloni
-Io...- arrossì
-Spero che capisca perché ti dissi che ero diverso, ma ora tu mi hai portato all’esasperazione-
-Io... non... capisco-
-Oh vedo- gettandolo sul pavimento, -Adesso capirai- mettendosi a cavalcioni su di lui
-Aspetta un secondo!- Intuendo le sue intenzioni, -No! Non lo farai!- Riuscendo a racimolare parte del suo carattere e della sua forza e lo allontanò
-Oh finalmente un po’ del tuo orgoglio è tornato a galla- ghignò mettendosi di nuovo in piedi
-Non andrai oltre- indignato, -Se sei diverso come dici allora trattieniti-
-Non è così facile mio caro Kacchan- la sua voce risuonò seducente, -Saranno passati pochi giorni ed oggi sono successe cose che mi hanno reso nervoso che adesso mi serve uno sfogo- leccandosi le labbra
-Non sono un giocatolo- indietreggiò nel vederselo pararsi ad un millimetro dal viso
-Forse hai ragione, ma... sei sicuro di non voler provare?- Sfiorandogli il suo inguine eccitato.
Katsuki per non si sa quale motivo, il suo corpo si era eccitato a quella irruenza, per niente troppo pesante, ma cercò di trovare una soluzione, nonostante l’altro lo stava facendo accaldare un po’ troppo; a quel pensiero l’intero corpo si bloccò come un asse di legno, si era dimenticato che il suo raro periodo di calore dettato dai geni della sua razza si stava avvicinando ed ebbe la conferma di tutto ciò quando percepì che il suo corpo stava reagendo sempre più a quei tocchi. Per fargli perdere del tutto la lucidità ancora presente in lui fu l’ennesimo bacio possessivo del verdino per farlo scogliere e diventare creta nelle mani del padrone di casa; in pochi minuti lo Yokai si era ritrovato nudo con la sola coda che ogni tanto si metteva in mezzo alle gambe cosa che eccitò la divinità che l’afferrò senza fare troppo male e la sposò per giocare con l’intimità del lupo.
-Aaaaah!- Gemette il lupo
-Ti piace eh?- Usando solo la mano; -Stai per venire, vero?- Sussurrò suadente
-Sì!- Ansimando eccitato
-Bene- dando le ultime pompate e solo nel momento in cui lo rilasciò ci mise la bocca
-Woooooh!- Venne senza troppi problemi
-Delizioso- si leccò le labbra per poi prenderlo in braccio, -“Dannazione sono crollato, per fortuna sono rinsanito appena in tempo”- pensò
-A... ancora- mormorò quasi estasiato il biondo
-Ok, ma prima ti porto in camera nostra- finse malizia
-Stringimi a te-
-Certo lupacchiotto- mormorò avviandosi
-Mi piace che mi chiami così- borbottò assonnato
-Sarai il solo a farti chiamare così- mezzo sorriso portandolo in camera
-Sono tuo- per poi addormentarsi
-Per fortuna sta dormendo- portandolo sotto le coperte, -Devo documentarmi per procedere al meglio- sospirò prima d’uscire.
Si diresse per prima cosa in biblioteca dove conteneva vari generi di libri e pergamene di tutte le epoche e da lì prese ciò che gli serviva per sapere di più sulla razza dei lupi per documentarsi anche sul loro stile di vita e comportamento durante svariati momenti; da lì capì che il comportamento, quasi ormonale, di Katsuki poco prima di scivolare in un buon sonno, era derivato dal periodo chiamato proprio Calore, perché in quei precisi giorni, il lupo entra in uno stato d’essere accoppiato o se è un soggetto dominante, voler ingravidare il proprio partner. Ciò indusse in Izuku darsi dell’imbecille e del superficiale, per non aver pensato da subito che una cosa del genere potesse accadere così velocemente; per schiarirsi le idee e trovare una soluzione che non portasse a “scopare” duramente Katsuki, decise di raggiungere il bagno e concedersi così un bagno rilassante. Una volta lì riuscì a rilassarsi per qualche minuto, finché non sentì dei passi frettolosi che lo stessero per raggiungere; dopo di che la porta fu aperta con gesti quasi d’ansia e gli mostrò un Katsuki da prima agitato ed ansioso e solo quando lo sguardo color rubino videro Izuku si rilassò a tal punto che la coda iniziò a scodinzolare.
-Padrone- raggiante
-Katsuki- calmo, -Perché non sei a letto?-
-Pensavo... mi... aveste... abbandonato- mormorò Katsuki
-Non ti abbandonerei mai, dovresti saperlo- sospirò
-Allora perché... non mi avete aspettato? Volevo... stare con voi- pigolò
-Allora entra che aspetti?- Sbuffò Izuku e l’altro sorrise e si gettò in vasca
-Sto bene con voi- mormorò accucciandosi tra le sue gambe
-Ne sono felice- monotono
-Non vi... soddisfo?- Chiese ad un certo punto
-Cosa ti fa pensare a ciò?- Gli chiese ad occhi chiusi, -Non mi risulta che ti ho portato qui per quello-
-Allora perché sono qui? In che altro modo posso farmi perdonare?-
-Lo stai già facendo non ti devi preoccupare- sospirò
-Se lo dite voi- sospirò quasi affranto.
Tra i due calò un silenzio pacifico che insieme alle delicate carezze che il biondo gli dava, senza dargli fastidio, indusse Izuku ad appisolarsi; era andato tutto bene e solo quando tentò di uscire dalla vasca per andare chi sa dove, Katsuki in un moto di coraggio dettatagli dal Calore ancora presente in lui, agì quasi impulsivamente. Nel momento in cui Izuku si era alzato ed era quasi del tutto fuori dalla vasca, Katsuki lo spinse a sedere con forza sul bordo della vasca e in pochi secondi prese in bocca la virilità rubandogli pure un gemito di sorpresa; per tutta risposta Izuku cercò di allontanarlo da lì, ma sembrava che Katsuki avesse una forza fuori dal comune in quel momento e continuò a dargli piacere con la bocca. Più volte la divinità era sull’orlo dal perdere la razionalità e quindi cadere anche lui nel vortice della lussuria che lo Yokai stava emanando per via del suo stato in cui era e sempre più volte era riuscito anche se di poco allontanare a forza Katsuki da se, ma ogni volta l’altro tornava quasi sempre più prepotentemente con la bocca intorno alla sua virilità.
-Adesso basta!- Sbottò dirompente riuscendo a spingere lontano il biondo
-Pa... padrone- spiazzato cercando di avvicinarsi
-Resta dove sei!- Ringhiò l’altro
-Ho fatto qualcosa di male?- Disorientato e preoccupato
-Prendi la tua forma animale ora!- Gelido
-O... ok- lo fece, dopo essere uscito dalla vasca
-Bene, seguimi e niente storie- iniziando ad avanzare
-Dove... mi portate?- Impaurito
-Niente domande- per poi aprire una porta, -Entra- lui lo fece; -Finché il tuo calore non finirà resterai in forma animale in questa stanza- gelido
-Aspetti, perché?!- Nel panico
-Mi vuoi disunire Yokai?- Sempre più gelido
-No, ma ho fatto qualcosa che non va?-.
Non ricevette una risposta verbale, ma ben sì un Izuku che gli chiuse la porta a chiave per evitare che lui, disubbidendo, lo andasse a cercare; quei momenti passarono quasi una settimana in cui: Katsuki rinchiuso in quella stanza gemeva e cercava in vano di attirare l’attenzione del verdino, mentre quest’ultimo svolgeva i suoi compiti dentro e fuori dal tempio per non rischiare di liberarlo. Ad un certo punto un pomeriggio, mentre si recava nel suo studio percepì la rabbia ed arroganza ben conosciuta del suo ospite, segno che finalmente quel maledetto Calore era scemato; andò subito ad aprire e come immaginava, se lo trovò bello ed incazzato con il poveretto che tirò un sospiro di sollievo e ciò placcò inconsciamente il biondo. Di fatti era pronto a “sbranarlo” quando si era ritrovato in una specie di sgabuzzino chiuso dentro e per giunta a chiave, ma quando lo aveva liberato corrugò la fronte nel vederlo stranamente rilassarsi; lo seguì nel suo studio per fargli delle domande, quando l’occhio cadde prima sull’orologio che indicava un orario che lo confuse e poi cadde sul calendario che a quanto pare c’erano delle date contrassegnate con un X rosse.
-Deku?- Preoccupato
-Uhm?- Senza guardarlo
-Dimmi che sto leggendo sbagliato, ma qua- indicando il calendario, -Risulta che è passata una settimana-
-Ah quello- con nonchalance, -Eri entrato in Calore-
-In... Calore?- Diventò prima bianco e poi rosso per l’imbarazzo
-Sì, volevi tanto essere scopato e mi avevi fato anche un pompino abbastanza bene- gli lanciò uno sguardo divertito
-Non ero in me!- Rosso, -Non lo avrei mai fatto di mia volontà- secco
-Lo so, secondo te perché ti ho rinchiuso la dentro ed io qui fuori?- Sbuffò, -Ti rispetto, non ti userei come beh... ne abbiamo parlato prima che tu entrassi in quello stato delirante e troppo sottomesso-
-Già...- rosso ricordando l’ultimo evento prima di perdere lucidità.
Izuku non poté non guardarlo in un modo dolce e poi tornò un attimo alle sue carte, finché una delle sue pergamene non iniziò da prima illuminarsi e poi emanare un suono che per poco non stordì il povero Yokai; quel rotolo custodiva la cartina geografica dei territori sacri ad Izuku e quando quest’ultimo l’aprì essa rivelò che nei suoi territori erano entrati un gruppo d’uomini con la piccola Eri che piangeva dispera. La divinità scattò in piedi richiamando a se le due falci e poi si preparò ad uscire, mentre ordinò a Katsuki di badare al tempio e prepararsi nell’evvenutalità che qualcuno di presentasse ferito, per poi sparire in un lampo verde e bianco; dall’altro canto Katsuki strinse le mani a pugno e fregandosene che forse avrebbe ricevuto una punizione, lo seguì di nascosto.
Nel frattempo con passo spedito, gli uomini che tenevano la piccola Oni, si erano addentranti nella foresta diretti ad una piccola caverna dove si diceva che era avvenuta la dipartita della divinità più potente, All For One; ad un certo punto, prendendo in contro piede tutti loro, Izuku apparve esattamente tra gli esseri umani e la piccola Eri e quando lei lo riconobbe, decise di spostarsi per dargli la possibilità di combattere. Dopo essersi ripresi dalla sorpresa, molti di loro si lanciarono contro il verdino per riprendersi la bambina, mentre altri si prepararono con amuleti pronti a bloccarlo e sigillarlo; quest’ultimi iniziarono ad innalzare canti di dubbia provenienza, che fecero alzare un sopracciglio ad Izuku capendo il significato di certe parole e si ritrovò a ghignare sotto i baffi intuendo il loro intento, anche se con scarsi risultati. Scosse la testa divertito per quella situazione e di conseguenza si lanciò contro di loro pronto a colpirli; nel farlo però non si accorse subito che quegli esseri umani avevano un asso nella manica ed in qualche modo, con delle catene riuscirono a catturarlo.
-Bene siamo riusciti a prenderti bastardo- ghignò un uomo con una strana maschera bianca e nera
-Tsk! Crede veramente che queste catene mi possano trattenere? Poveri illusi-
-Illuso sarai te, su prova a liberarti se hai coraggio- ghignò un secondo uomo
-Molto bene- sorrise calmo.
Delle forti scariche elettriche comparvero su tutto il corpo della divinità che si rimise in piedi distruggendo quelle catene, spiazzando quegli esseri umani rimasti sbigottiti per quella cosa che mai si sarebbero immaginati; nel frattempo poco lontano da tutti vi era Katsuki che era rimasto estasiato dalla fierezza e freddezza del suo “padrone”, anche se l’influenza del regno degli spiriti era cessata, nel suo animo Katsuki sentì che il legame tra lui ed Izuku era cambiato. Non sapeva nemmeno lui com’era possibile, ma appena rimise piede nel “suo” mondo tutti avvenimenti riguardanti il suo Calore se li ricordò, soprattutto il desiderio di “appartenere” al verdino; quel pensiero in un primo momento lo aveva destabilizzato, perché non riusciva a capire per quale assurdo motivo doveva provare qualcosa per quel tipo, poi nel momento in cui lo vide effettivamente circondato completamente dal suo potere e per di più a petto nudo tutto in lui crollò.
Sotto gli occhi dei più attoniti di quelle persone Izuku impugnò saldamente la sua falce e li uccise senza pensarci due volte, anche se uno di loro riuscì a riprendersi in tempo ed afferrare quell’arma rischiando di ustionarsi e spostare in qualche modo la divinità; nello stesso momento altri uomini riuscirono in qualche modo a recuperare la piccola Oni e poi portarla dove c’era l’umano che aveva recuperato in qualche modo l’arma. Ciò che non videro fu un sorriso sotto i baffi segno stava andando tutto secondo i suoi piani, cosa che non seppe subito nemmeno Katsuki, che sconvolto ed incredulo nel vedere quella scena; lo Yokai si preparò ad attaccare, quando sotto gli occhi di tutti, al tocco della piccola Oni l’arma era diventata solo un pezzo d’acciaio magico e di conseguenza tutti guardarono Izuku che stava ridendo.
Izuku li fissò un po’ più calmo e li definì degli sciocchi nell’averlo sottovalutato e fin troppo e credendolo veramente un ingenuo per non aver pensato e saputo delle loro intenzioni fin dall’inizio; per prima cosa schioccò le dita e fece in modo che la piccola Eri si trovasse un attimo tra le sue braccia e le sussurrò di nascondersi dove c’era uno Yokai lupo dal pelo biondo cenere e poi la mise a terra e per seconda cosa, una volta che lei fosse allontanata chiamò a se una specie di frusta nera che avvolse tutti quei umani e con l’altra mano fece apparire Shigaraki e con essa uccise quei bastardi. Dopo di che si girò verso l’albero dove aveva percepito Katsuki nel momento in cui si era fatto sfilare la falsa falce e poi richiamò a se la piccola che gli corse incontro, -Stai bene?- Le chiese Izuku accucciandosi di fronte a lei
-S... sì... sei... Deku... giusto? Aizawa mi ha parlato di te- mormorò
-Sì sono io- prendendola in braccio, -Ti porto da lui e... Katsuki Bakugo come mai sei qui?!- Gelido nel guardarlo negli occhi
-Non mi andava di rimanere a casa nel aspettarti per chi sa quanto!- Ringhiò avvicinandosi, -Non sono un cane che aspetta il proprio padrone davanti alla porta- sibilò
-Non avevi il mio permesso di venir qui- gli ricordò, -Adesso andiamo e quando torniamo al tempio vedrò che punizione darti- secco avviandosi con Eri tra le braccia.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Angolo Autrice:
 
Che ne pensate, Katsuki verrà punito e se sì in che modo? Decidete e ditemelo ok? A presto!
  
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