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Autore: sallythecountess    21/11/2021    0 recensioni
Julie è una ragazza madre di vent'anni, ingenua e piena di sogni, che un giorno per caso ha notato un ragazzo bellissimo che abita di fronte a casa sua. Riuscirà a far innamorare di lei lo schivo e tenebroso 4ld3r4n, hacker nemico numero uno delle maggiori potenze mondiali?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 1: 4ld3r4n e la spia
Avete presente quel segreto che custodite caro come un tesoro? Quelle piccole macchie di muffa nel bianco candido della vostra personalità pubblica? Ecco, quello è il target del nostro eroe, il suo obiettivo. L’unica cosa che faceva, nella vita era scovare scheletri.
No, non parliamo di un cacciatore di fantasmi, semplicemente di un esperto di computer, o almeno questo dice la sua prestigiosa laurea. Di fatto Rami era una specie di mago: capace di far apparire e scomparire cose e persone a suo piacimento, nascondere armi clandestine, coprire e scoprire traffici loschi come e quando più gli fa comodo. Fa saltare accordi di pace, li costruisce, li mostra al mondo e fa iniziare le guerre. Insomma è un onnipotente figlio di puttana, capace di entrare in qualsiasi sistema di sicurezza al mondo. Detto in breve? Un hacker.
  A diciassette anni ha fondato un gruppo, che in realtà è più una setta che un team di lavoro, il cui nome appunto è “Scheletri”. Vi stupirà sapere che non ne conosce nessuno personalmente, non li ha mai visti di persona e non conosce i loro nomi, ma neanche gli importa. Perché? Perchè controlla le loro vite a distanza, come quelle di tutti.
 Per il mondo il suo nome è 4ld3r4n, un nome che terrorizza i governi di tutto il mondo, ma in realtà lui ama definirsi come un nessuno. Mai avuto una famiglia, amici o persone importanti. Cresciuto in un orfanotrofio qualunque, di quei paesi poverissimi che i simpatici paesi ricchi continuano ad “aiutare” inviando eserciti e armi, invece che cibo. La sua fortuna più grande è stata la sua intelligenza, che gli ha permesso di vincere una borsa di studio e finire in America. Sei anni dopo, da solo, il nostro uomo è riuscito ad entrare nei sistemi informatici di una delle più importanti agenzie di spionaggio del mondo (non faccio nomi, ma non penso serva) e ha ottenuto i suoi primi dieci milioni di dollari.
Da allora sono passati quindici anni, ma è rimasto sempre lo stesso. Un’ombra, un pirata. Un fantasma, che cambia casa ogni anno circa, prima se rischia di essere scoperto e porta con sè sempre e solo una cosa: i suoi gatti. E’ costretto a vivere con un basso profilo, quindi niente donne, niente famiglia e niente lusso. L’imperativo categorico è che lui sia invisibile, ma spesso la sua bellezza lo rende oggetto di attenzioni da parte del genere femminile che neanche lui riesce a spiegarsi.
 Fino a nove mesi fa, c’era solo una persona nella sua vita, ed era una storia complicata. Sapete, no, come vanno queste cose? Cresciuti insieme, entrambi senza nessuno, e molto uniti. Lei è sempre stata come una sorella per lui, mentre lui per lei era da sempre il suo unico amore. Rami non aveva le idee chiare sul loro rapporto, ma aveva due certezze: non la trovava attraente, e amava parlare con lei. Nella sua vita c’era una lunga fila di regole, in realtà, ma la prima era: nessun coinvolgimento con persone sconosciute. Per questo generalmente rifiutava ogni ragazza che provava ad avvicinarsi a lui, per questo aveva la fobia degli estranei. Per questo era convinto di non potersi fidare di nessuno, e quindi di non potersi innamorare, ma stava per scoprire di aver fatto un errore.
Era il quindici di ottobre, quando è iniziato tutto. Rami aveva un simpatico meeting online con un’importante organizzazione di Stati (così, sempre per non fare nomi) alle cinque del mattino, e stava lavorando tranquillo, quando si accorse di aver finito le sigarette. Non ce l’avrebbe fatta a gestire quell’incontro senza neanche una sigaretta, perché ne era letteralmente dipendente, ma neanche aveva voglia di comprarle, perchè significava dover andare personalmente al negozio, e onestamente avrebbe preferito che il suo gatto Han lo uccidesse nel sonno piuttosto che uscire di casa.  Aveva un po’ di problemi con il mondo esterno il nostro bellissimo amico thailandese, e non amava l’idea di dover uscire.
Generalmente si faceva portare tutto a domicilio, ma questo richiedeva un minimo di organizzazione, perché nessuno avrebbe potuto consegnare le sigarette a quell’ora. In quel momento Leia, la sua gattina preferita, lo raggiunse e miagolò languida per fargli capire che aveva fame. Realizzò che stavo anche finendo le scatolette all’agnello, che lei amava tanto e così si decisi a uscire a prenderle. Si sistemò la felpa e il cappotto nero, infilò le dita nei suoi bellissimi capelli neri e controllò di avere il suo calmante in tasca. Ne aveva preso uno, perché era preoccupato per la conferenza con gli stati, ma aveva comunque deciso di portarli con sé nel caso avesse avuto una crisi in pubblico. Uscì pensando che comunque essendo notte fonda non avrebbe trovato molta gente al supermercato, e questo per un attimo lo rasserenò.
 Odiava incontrare le persone, gli dava fastidio ogni cosa di loro, ma per Leia e le sigarette avrebbe fatto questo ed altro. Faceva un freddo strano per essere ottobre, ma quella cavolo di città tedesca era particolarmente fredda. Notò soltanto il cassiere entrando nello store, e una coppietta fastidiosa di adolescenti che non riusciva a fare nulla senza baciarsi prima. Limitò al minimo la permanenza nel negozio, e raggiunse la cassa il prima possibile. Il commesso aveva forse meno voglia del nostro protagonista di comunicare, e questo era il motivo per cui generalmente andava sempre il quel posto per le emergenze. Gli porse la carta, come sempre, ma lui scosse la testa e gli indicò un cartello in tedesco che non aveva notato.
“Porca puttana, ma come è possibile?” ruggì furente, ma lui si strinse nelle spalle con indifferenza, perché di fatto per lui era una complicazione comune avere il POS fuori uso in piena notte. Per Rami, invece, era una catastrofe. Si frugò la tasca in cerca di qualche banconota, per prendere almeno le sigarette, ma era completamente al verde, e stava per avere una crisi d’ansia. Avrebbe dovuto uscire e cercare un bancomat a quell’ora? E dove diavolo era? O forse avrebbe fatto prima a cercare un altro negozio. Poteva andare a quell’altro aperto tutta la notte, ma avrebbe perso un sacco di tempo e niente gli avrebbe garantito di tornare a casa con quello che voleva.
Il cassiere gli chiese ancora come pensavo di pagare, e lui non aveva la minima idea di come rispondere, quando qualcuno disse piano “Lo metta sul mio conto, se vuole…” con un accento stranissimo. Rami si girò confuso e anche infastidito, e per la prima volta notò questa piccola ragazza con i capelli biondo scuro e due bellissimi occhi azzurri che gli sorrideva. Era incredibilmente bella, ma in quel momento in nostro amico si sentì soltanto a disagio e così scosse la testa e uscì lasciando le cose sulla cassa.
Era stato preso dal panico, non riusciva a ragionare razionalmente. Era convinto che quella ragazzina fosse una spia, perché chi si offre di pagare la spesa a uno sconosciuto? E così fece per tornare a casa a mani vuote, quando sentì di nuovo quello strano accento dire “Vicino?”
Si disse soltanto che per nulla al mondo avrebbe dovuto girarsi, che era una trappola, e così procedette spedito verso casa, in preda al panico. Lei, però, era una tipetta ostinata, così continuò a chiamarlo e quando sentì “vicino con i gatti” dovette per forza girarmi.
“Queste sono per te, buona serata…” gli disse con il fiatone, porgendogli il pacchetto di sigarette e le due scatolette all’agnello con un sorriso bellissimo. E poi sapete cosa fece dopo averlo inseguito, quella testolina matta? Lo salutò con la mano, e se ne andò.
Rimase totalmente interdetto per quel suo atteggiamento, si disse che era una trappola, lo ripeté nella mente mille volte, ma spontaneo gli venne fuori un “perché diavolo mi hai preso le cose? E che ne sai dei miei gatti?” perché era davvero spaventato.
Lei si fermò, e girandosi con un sorriso rispose “volevo essere gentile. A me è capitato mille volte di non avere i soldi per prendere tutto quello che mi serviva, e avrei voluto qualcuno che mi aiutasse…”
Sembrava onesta, e anche molto tenera, con quel suo sorriso innocente, ma sono proprio le innocenti quelle più pericolose, si disse.
“Mi dispiace se ti ho offeso, pensavo ti avrebbe fatto piacere, perché hai l’aria di uno che muore dalla voglia di fumare. Buona serata…” concluse e fece per andarsene ancora una volta, quando le chiese perché l’avesse chiamato vicino.
“Abito nell’appartamento di fronte al tuo. Quello da cui provengono sempre le urla di mia figlia a tutte le ore…” aggiunse divertita, e Rami pensò solo “oh è sposata” ma non disse nulla e lei aggiunse che ogni tanto per farla stare buona le aveva mostrato i suoi gatti, che le piacevano tanto.
Era totalmente stranito, e convinto che si trattasse di una trappola, perciò non si soffermò a pensare a quanto bella e dolce sembrasse quella biondina. Le disse soltanto che non poteva accettare il suo gesto, e lei scuotendo la testa rispose piano “Se ci tieni tanto, domani vieni alle sette a casa mia e restituiscimi i soldi. Tieni, questo è lo scontrino. Buonanotte…”
Non si era accorto di essere arrivato davanti al palazzo dove evidentemente lei abitava, e non le disse nulla per salutarla, perché l’aveva colto totalmente alla sprovvista. Rientrò a casa estremamente perplesso e anche spaventato.

Nota:
Ciao a tutti, grazie per aver letto questa nuova storia. Allora siete curiosi di sapere cosa sta per succedere? Fatemi sapere, vi aspetto.
   
 
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