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Autore: 20maggio2013    24/11/2021    1 recensioni
E se Kurt e Blaine si fossero conosciuti quando erano ancora bambini?
mini ff natalizia sui Klaine, tutta la storia è ambientata durante il periodo di natale nei diversi anni
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'fearlessly and forever'
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Io ti ho regalato quella sciarpa

 

New York, Natale 2021

Quello sarebbe stato il primo natale che Blaine avrebbe trascorso da solo. Cooper gli aveva offerto di passarlo con lui a Los Angeles, ma Blaine aveva rifiutato la proposta del fratello. Si era trasferito da qualche mese a New York per il college e aveva appena trovato un lavoretto natalizio per mettere da parte dei soldi. Non aveva mai avuto problemi di soldi, anzi ne aveva sempre avuti fin toppi forse. Ma non voleva più dipendere dai suoi genitori, non voleva che gli rinfacciassero anche quello. Non aveva mai avuto un gran rapporto con loro, forse solo da bambino. Ma poi era cresciuto, aveva capito chi fosse e quello che era non era esattamente quello che volevano i suoi genitori. Così mano mano il loro rapporto era andato a spezzarsi e Blaine non era mai stato più felice di andare via da casa una volta finito il liceo. Certo i suoi genitori non gli avevano mai fatto mancare nulla e si erano anche offerti di pagargli la rata del college, ma il loro rapporto si limitava a quello. Ma a Blaine andava bene così, aveva suo fratello su cui poteva contare per qualsiasi cosa. Nonostante da bambini si fossero sempre presi in giro, o meglio Cooper lo avesse sempre preso in giro, con gli anni erano diventati più uniti e poi anche Cooper non andava molto d'accordo con i genitori. Forse era proprio quello che aveva unito i due fratelli, quello e la loro passione per la musica e la recitazione. Si erano sempre supportati a vicenda e ora Cooper era a Los Angeles per cercare di intraprendere la strada dell'attore e Blaine era a New York, iscritto alla NYADA. Nonostante i loro sogni fossero simili, erano anche diversi. Cooper sognava il cinema, Blaine sognava Broadway. Si erano spesso messi a discutere su questo, ma poi avevano sempre chiarito cantando una canzone.
«Schizzo, sicuro che non vuoi venire da me per Natale? Sei ancora in tempo e non mi piace sapere che passerai il natale da solo» gli stava ripetendo Cooper, ormai tutte le volte che parlavano al telefono Cooper tornava sempre su quell'argomento.
«Ne sono sicuro Coop- aveva affermato Blaine incastrando il telefono tra la spalla e l'orecchio mentre faceva passare il suo badge per entrare negli spogliatoi dedicati al personale- Devo lavorare e devo partecipare ad uno spettacolo oltre che allo Showcase della NYADA -gli aveva ripetuto, avevano parlato tante volte di quanto fosse importate aver ricevuto quell'invito per il Winter Showcase della NYADA quando era solo una matricola- E poi sono sicuro che non sarà così male passare il natale qui, sono a New York, Coop!» aveva ribadito, come se ogni tanto avesse bisogno lui stesso di ricordarsi che era veramente a New York e non era solo un sogno. Cooper aveva sospirato e poi l'aveva salutato dato che breve Blaine avrebbe iniziato il suo primo giorno di lavoro. Aveva chiuso la chiamata con il fratello e aveva indossato il suo costume da Babbo Natale e poi aveva fatto una strana smorfia quando aveva dovuto indossare la barba, pungeva ed era fastidiosa. 

«Kurt! Ti vuoi sbrigare? Siamo in ritardo» aveva esclamato Rachel mentre osservava il suo migliore amico correre da una parte all'altra del loro appartamento.
«Ci sono eccomi» aveva ribadito il ragazzo mentre si avvolgeva la sciarpa Burberry al collo e raggiungeva la sua amica. Quella sciarpa l'aveva conservata per anni nel suo comodino, la prima volta che l'aveva utilizzata era stato quando si era trasferito a New York l'anno prima. Ormai non era più un bambino e quella sciarpa non era più troppo grande. Quando si soffermava a pensare a come l'aveva avuta sorrideva malinconico. Blaine era stato il suo unico amico per molti annui, almeno finché non era entrato nel Glee Club della sua scuola. Erano stati anni difficili quelli del liceo e se non fosse stato per i suoi amici non era sicuro che sarebbe riuscito ad affrontare il tutto. Ma era uscito da quella scuola più forte di prima e aveva iniziato una nuova vita quando era arrivato a New York. Era andato a vivere con la sua migliore amica che era lì per frequentare la NYADA e lui aveva trovato un lavoro da stagista da vogue.com. Doveva essere una cosa temporanea, ma poi era finita per diventare un vero e proprio lavoro. Così si divideva tra le lezioni alla Parson e il lavoro lì.
«Io davvero non so come tu mi abbia convinto a fare una cosa del genere -stava borbottando Kurt mentre entravano al centro commerciale- No seriamente, Rach.. come mi hai convinto a indossare questi osceni costumi di poliestere?» aveva ribadito osservando schizzinoso il vestito da elfo che aveva in mano mentre la sua amica aveva già indossato il suo.
«Soldi Kurt! -aveva esclamato Rachel in risposta mentre si sistemava allo specchio- Soldi!» Kurt aveva annuito per poi spogliarsi dai suoi preziosi vestiti, conservarli con cura in quell'armadietto e indossare, un po' riluttante, quello stupido costume.
«Ma poi, si può sapere come hai trovato questo lavoro?» le aveva domandato mentre usciva dagli spogliatoi e raggiungeva il palco insieme alla sua amica, palco dove c'era già Babbo Natale che parlava con alcuni bambini, ma Kurt non ci aveva prestato attenzione in quel momento.
«Ne aveva parlato distrattamente un mio compagno alla NYADA, Blake credo -aveva affermato pensierosa cercando di ricordare il nome del ragazzo, per poi agitare la mano come a dire che il nome non aveva importanza- Lo sai che anche lui parteciperà allo Showcase anche se è una matricola?» Kurt aveva annuito senza prestarle veramente attenzione, voleva bene a Rachel ma quando iniziava a parlare della NYADA sapeva che poi non la smetteva più e lui automaticamente iniziava a pensare ad altro.

Kurt era corso a togliersi quello stupido costume appena finito il turno, senza neanche aspettare Rachel che si era fermata a parlare con il suo compagno. Era ormai di nuovo nei suoi vestiti quando Rachel aveva fatto il suo ingresso accompagnata da Babbo Natale, questa volta non aveva più la barba sul volo e Kurt si perse un attimo a guardarlo. Non immaginava che Babbo Natale potesse essere così bello. Ma quello che lo aveva catturato più di tutto, una volta che gli si era avvicinato, erano stati i suoi occhi. E Kurt poteva giurare di aver conosciuto già quegli occhi.
«Lui è il mio migliore amico e coinquilino -stava dicendo Rachel indicandolo e raggiungendolo- Kurt» lo aveva presentato e Kurt era abbastanza sicuro di aver visto una luce accendersi negli occhi di Babbo Natale.
«Kurt -aveva ripetuto e il suo nome era stato quasi melodico. "Ho conosciuto un Kurt anni fa -aveva pensato Blaine per poi osservare attentamente il ragazzo che aveva difronte- Aveva i tuoi stessi occhi" aveva pensato ancora osservando gli occhi azzurri del ragazzo che aveva difronte. Kurt non sapeva il motivo, ma era sicuro che fosse arrossito, forse per il modo in cui lo stava guardando- Di dove hai detto che siete?» aveva poi chiesto guardando di nuovo Rachel, come se gli sfuggisse qualcosa.
«Lima, Ohio» aveva risposto Kurt per poi sentire di nuovo quello sguardo dorato su di lui. E quella risposta aveva solo aumentato i pensieri di Blaine. "Anche il Kurt che ho conosciuto era dell'Ohio, ma non ricordo di dove con precisione" aveva pensato ancora. Rachel guardava confusamente quello scambio di sguardi e, conoscendo Kurt e capendo che fosse in imbarazzante il modo in cui Babbo Natale lo stava osservando, aveva deciso di intervenire.
«Tu invece, di dove hai detto che sei?» aveva domandato al ragazzo che aveva spostato poi il suo sguardo dorato su di lei, facendo così avere una tregua a Kurt.
«Anche io vengo dall'Ohio, Westerville» aveva affermato e Kurt sentendo quella città aveva alzato di scatto lo sguardo, che aveva abbassato momentaneamente, incontrando di nuovo quello dorato di Babbo Natale che non faceva altro che scrutarlo, come se stesse cercando di capire qualcosa. Kurt aveva balbettato qualcosa confusamente e si era girato per recuperare le ultime cose e quando aveva indossato la sua sciarpa Blaine l'aveva riconosciuta. Ma, insomma, era davvero la stessa sciarpa? Ci sono infinite sciarpe di quel genere e sono a New York, non era strano che un ragazzo indossasse una sciarpa Burberry. Eppure da quando aveva sentito quel nome non faceva altro che ripensare a quel bambino conosciuto anni prima, quello stesso bambino che non vedeva da undici anni ormai. E andiamo, non poteva essere davvero lui quel bambino. Quante probabilità c'erano.
«Babbo Natale -lo aveva richiamato Kurt rendendosi contro che ancora non sapeva il suo nome, Blake forse, era così che lo aveva chiamato Rachel- non pensarci neanche a rubarmela -aveva affermato dopo aver notato lo sguardo del ragazzo sulla sua sciarpa- Oltre ad essere un modello non più in produzione -aveva aggiunto e Blaine aveva alzato un sopracciglio confuso, cosa c'era di diverso tra questa sciarpa e quella dell'ultimo modello? A lui sembravano perfettamente uguali- è un regalo di tanti anni fa» aveva affermato, ci teneva particolarmente a quella sciarpa proprio perché gli era stata regalata dal suo vecchio amico. Chissà se Babbo Natale lo conosceva, aveva detto di essere di Westerville. Aveva pensato Kurt, ma Blaine ormai non pensava più fossero solo delle coincidenze. Come era il detto? Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova. E ora lui si trovava davanti un ragazzo che aveva all'incirca la sua stessa età e si chiamava Kurt, veniva dall'Ohio e aveva gli stessi occhi del Kurt che aveva conosciuto lui. E in più aveva una sciarpa Burberry uguale a quella che aveva rubato a suo padre per regalarla al suo amico e aveva detto che era un vecchio regalo.
«Io ti ho regalato quella sciarpa -aveva affermato poi Blaine, con tono non troppo sicuro. Sia Kurt che Rachel avevano guardato confusamente il ragazzo a quell'affermazione.- Okay no.. forse ti ho solo confuso con qualcun altro, scusa» aveva aggiunto Blaine, poi aveva scosso la testa e si era allontanato, diretto verso il suo armadietto per togliersi quel costume di Babbo Natale e rimettere i suoi vestiti. "Avanti Blaine, non può essere davvero lui. E se lo è perché dovrebbe ricordarsi di te?" si ripeteva in mente mentre si spogliava senza rendersi conto che Kurt lo stava fissando, senza volerlo. E intanto Rachel guardava Kurt confusa, non capendo cosa era appena successo. 
«Che vuol dire che mi hai regalato tu questa sciarpa?» Kurt non si era neanche reso conto di aver raggiunto Babbo Natale e di aver parlato. Ma quell'affermazione l'aveva turbato. Quella sciarpa gli era stata regalata dal suo unico amico, unico fino all'arrivo dei ragazzi del Glee, amico di cui aveva completamente perso le tracce da anni. Di lui sapeva solo che si chiamava Blaine, che era di Westerville e che era di famiglia ricca. E non poteva essere davvero lui, giusto? O forse sì? Forse era per questo che aveva avuto l'impressione di conoscere quegli occhi?
«Niente, lascia stare» gli aveva risposto Blaine mentre infilava velocemente il suo maglione natalizio.
«Come hai detto che ti chiami?» aveva chiesto ancora Kurt.
«Non l'ho detto -aveva risposto mentre si passava una mano tra i ricci per sistemarli- Mi chiamo Blaine» aveva aggiunto sotto lo sguardo curioso del ragazzo. "Blaine. Westerville. Sciarpa." Kurt ripeteva queste parole in mente, come una specie di mantra.
«Non.. non può essere» aveva mormorato a voce alta senza rendersene conto, ma il tono era talmente basso che Blaine al suo fianco non era riuscito a capire cosa aveva detto.
«Tutto bene, Kurt?» aveva domandato Blaine vedendo lo sguardo spaesato del ragazzo. Kurt si era portato una mano davanti alla bocca per lo stupore. Era davvero lui, forse era assurdo, ma ricordava bene il modo in cui Blaine pronunciava il suo nome una volta che lo aveva finalmente imparato e ricordava bene il suo sguardo. E sapeva che all'epoca erano solo due bambini, che erano cresciuti ora. Eppure il modo di pronunciare il suo nome era sempre quello, gli occhi sempre li stessi, innocenti e pieni di speranza. E poi aveva detto di essere di Westerville, aveva detto di essere stato lui a regalargli quella sciarpa.
«Cosa mi sono persa? Cosa sta succedendo?» aveva domandato Rachel più confusa che mai mentre spostava lo sguardo tra i due ragazzi.
«Mi hai regalato tu questa sciarpa» aveva poi affermato Kurt, ignorando la domanda di Rachel e Blaine aveva spostato di nuovo lo sguardo su di lui senza rispondere alla ragazza che era sempre più confusa. Blaine osservava il ragazzo non sapendo bene cosa dire, troppo stupito per poter dire qualcosa. Erano passati undici anni, undici, dall'ultima volta che si erano visti. Nessuno dei due avrebbe mai pensato che si sarebbero rincontrarti anni dopo, per di più di nuovo sotto periodo natalizio.
«Vi conoscete?» aveva domandato ancora Rachel cercando di capire di più.
«Sì» avevano risposto in coro, senza neanche farlo apposta.

«Quindi, fatemi capire, vi siete conosciuti quindici anni fa a Natale e non vi vedete da undici anni?» aveva domandato Rachel quando Kurt e Blaine le avevano raccontato il modo in cui si erano conosciuti anni prima. Kurt e Blaine avevano annuito in risposta.
«E tu gli hai regalato quella sciarpa? -aveva domandato ancora Rachel, questa volta guardando solo Blaine e indicando la sciarpa che Kurt portava al collo. Blaine aveva semplicemente annuito- E avevi quanto? Quattro anni? -aveva chiesto ancora Rachel e Blaine aveva annuito di nuovo- E come fa un bambino di quattro anni a fare un regalo del genere?» aveva domandato ancora e Blaine si era messo a ridere.
«Diciamo che potrei averla rubata dall'armadio di mio padre» aveva ammesso ridendo e Kurt a quella frase aveva spalancato gli occhi. Non si era mai posto il problema di come Blaine a soli quattro anni si fosse preoccupato quella sciarpa, ma di certo non pensava che l'avesse rubata.
«Oddio allora te la ridò subito» aveva affermato portandosi le mani al collo per togliersi la sciarpa e porgerla al ragazzo che in risposta si era messo a ridere.
«Kurt sono passati quindici anni da quando te l'ho data e mio padre non si è mai accorto che mancava. È tua, tienila tranquillamente» l'aveva rassicurato Blaine posando una mano su quella di Kurt per impedirgli di togliersela. Era stato un gesto istintivo, non ci aveva neanche pensato. Kurt aveva sentito una scossa quando aveva sentito la mano calda e callosa di Blaine sulla sua, ma aveva cercato di non darlo a vedere. Si era limitato ad annuire e a sistemarsi di nuovo la sciarpa. Poi si erano ritrovati a parlare del perché fossero lì a New York e di cosa avrebbero fatto durante quelle vacanze, scoprendo che nessuno dei tre sarebbe tornato dalla propria famiglia quell'anno.
«Ehi Blaine! Eccoti» una ragazza dai boccoli biondi era arrivata all'improvviso schioccando un bacio sulla guancia di Blaine, fin troppo vicino alle labbra aveva pensato Kurt.
«Ehi Steffy -l'aveva salutata Blaine risvegliandosi da quel mondo fatto di ricordi in cui era sprofondato dopo aver rivisto Kurt- Scusate ragazzi, ora devo andare -aveva affermato poi rendendosi conto che si era perso in chiacchiere con loro- Ci vediamo domani»
«Domani?» aveva domandato Kurt confuso.
«Si, domani -aveva confermato Blaine- Sai io sono Babbo Natale, tu uno dei miei elfi» aveva spiegato sotto lo sguardo confuso di Kurt.
«Oh si.. giusto. A domani» lo aveva salutato con un cenno della mano Kurt per poi vederlo andare via con quella ragazza spuntata all'improvviso.
«Ti piace!» aveva affermato Rachel una volta che erano rimasti da soli.
«Cosa? -aveva balbettato confusamente- No, cosa dici? Cioè ci conosciamo a malapena, no.. non mi piace» aveva blaterato confusamente facendo sorridere Rachel.
«Oh avanti è così carino con quegli occhi da cucciolo. Hai visto i suoi occhi Kurt?» aveva domandato Rachel agitando il suo braccio. 
«Rachel lascia il mio braccio e il fatto che sia carino non significa nulla. E poi non hai visto che ha una ragazza? Non c'è niente tra me e Blaine, siamo stati amici in passato e ora siamo colleghi. Fine.» aveva risposto con quel suo tono piatto, facendo capire che non voleva parlarne. Perché sapeva che se si fosse soffermato un secondo di più a pensare a quel occhi che aveva riconosciuto sin da subito, alla sua mano calda che aveva sfiorato la sua, ai suoi ricci non più pieni di gel come quando era bambino e al fatto che aveva soppresso per tutto il tempo un'irrefrenabile voglia di infilarci una mano, sapeva che se ci avesse pensato un secondo di più, quel ragazzo sarebbe stata la sua rovina. E ne aveva abbastanza di cotte per ragazzi etero.

  
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