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Autore: Elodar76    25/11/2021    2 recensioni
Il cuore di una donna fa più rumore quando si rompe?
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Axel von Fersen, Oscar François de Jarjayes
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sei vivo!!!

Fersen, sei qui!

Sei tornato oggi come un bellissimo regalo di compleanno.

Arranco felice percorrendo il pendio che mi separa da te.

Sei sul tuo cavallo: i lunghi capelli al vento.

Ridi felice ed io con te. Dimentico André che fino a poco fa scherzava con me mentre mi allenavo con le armi da fuoco.

Sei vivo e sei finalmente tornato dalla guerra in America.

Sette lunghi anni in cui avevo perso le speranze di rivederti vivo.

 

Sento una gioia infinita pervadermi l'anima.

Ora sei mio ospite. Ti ascolto mentre ci racconti delle tue imprese e della nostalgia che hai provato per la  Francia.

Sorridi parlando con André ed io, osservandoti, prendo atto che potresti essere solo tu, l'uomo da amare.

Il mio cuore di donna batte veloce quando mi guardi.

Hai forse dimenticato il tuo amore per la Regina?

Ci sarà posto nel tuo cuore per me?

Mi hai detto che non vuoi andare a Versailles perché credi di aver lasciato ormai alle spalle quell' amore infruttuoso.

Io sono così confusa. Ti guardo mentre duelli con la spada con André.

Sì, ho deciso.

Devo provarci almeno una volta...devo sapere! Capire come ci si sente...

Lo farò solo per te.

 

***

 

Con le mani liscio l'abito di seta bianca che mi stringe il busto peggio di un’armatura.

Il mio respiro, già reso difficoltoso dall'emozione di vederti, diventa affannato. È un supplizio portare il corsetto che Nanny ha allacciato con tutta la sua meticolosa forza.

Povera Nanny! Aveva cucito questo abito per me con la speranza che un giorno come questo arrivasse.

Correva felice come una trottola per tutta la casa cercando i vari accessori per rendere tutto perfetto, mentre tu, André, aspettavi fuori.

Ti ho sentito, sai? Hai detto che sembrerò un "manichino con il vestito che le penzola da tutte le parti". Quando la nonna ti ha richiamato, ti sei bloccato sulle scale dinanzi a me con un’espressione indecifrabile e con gli occhi che ti brillavano.

Mi hai detto che ero bellissima ed io ho abbassato gli occhi turbata e ti ho ringraziato. Ho pensato a quanto sia buffo cambiare agli occhi di un uomo grazie ad un abito diverso.

Chissà se anche lui mi guarderà come hai fatto tu!

Continuo a toccarmi il vestito ed il bustino nervosamente, cercando di calmarmi, mentre sono seduta nella carrozza.

Sono venuta da sola con una vettura senza fregi per non rivelare la mia identità.

I capelli raccolti mi tirano, le scarpe mi fanno male.

Il mio corpo non è abituato a queste costrizioni.

Le mani tremano leggermente trattenendo il ventaglio fatto con superbe piume di pavone.

Penso tristemente a come sia possibile che proprio io che ho vissuto una vita fatta di sfide ben più difficoltose, possa essere così in apprensione per uno stupido ballo.

Solo una cosa mi da’ la forza di proseguire: la voglia di sentire il tuo sguardo accarezzarmi anche solo per un minuto.

 

La carrozza si ferma all'improvviso destandomi dai miei pensieri. Guardo fuori ansiosa: sono arrivata!

Entro camminando lentamente: le scarpine sono abbastanza scomode per me. Preferisco di gran  lunga i miei adorati stivali.

L’abito è molto bello ma ho paura di inciampare.

Mi fermo vicino all'ingresso guardandomi intorno.

La sala da ballo è piena di persone elegantissime, ma io ne cerco una in particolare.

Eccoti! Incroci il mio sguardo. Io ti cammino incontro e appena ti sono vicina mi inviti a ballare.

Annuisco. Non voglio parlare per evitare che tu possa riconoscere la mia voce.

Balliamo leggeri un walzer. Tu mi parli: chiedi il mio nome. Scuoto la testa per prendere tempo.

È una sensazione così strana sentire la tua mano calda ferma sulla pelle nuda della mia schiena.

L'altra mi tiene la mano...mi sento così perdutamente felice tra le tue braccia, Fersen.

Sapete, assomigliate ad una persona che conosco: è bella come voi, nobile d’animo. Nasconde il suo bel corpo di donna in abiti maschili. Questa persona di cui vi parlo è il mio migliore amico!"

Nel sentire questa frase ho un sussulto che mi fa sbagliare un passo e scivolo.

La tua mano mi afferra il polso, veloce.

 “Ma no, non è possibile! Voi siete...”

No, ti prego! Non dire altro! Mi sciolgo dalla tua presa e corro via, fuori dalla villa.

Corro verso il giardino. Il vento freddo sulla pelle accaldata, piccole nuvole di respiro escono dalla mia bocca tremante.

Mi appoggio alla fontana per riprendere fiato. L’acqua mi schizza in viso e  sull’abito bagnandolo.

Mi hai detto cosa provi per me: sono  un amico.

Un amico...

Devo rinunciare a te, a questo amore impossibile!”

Salgo sulla carrozza e mi sciolgo subito i capelli con stizza.

Le lacrime mi bagnano le gote. Il cuore nel bustino sta scoppiando.

E’ questo il dolore di un cuore di donna?

Perché penso solo ai tuoi occhi, André?

 

   
 
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