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Autore: ClostridiumDiff2020    27/11/2021    0 recensioni
Questa Storia Partecipa alla 365 Writing Days Challenge 2021
365 finestre...
365 storie, una raccolta di racconti, una raccolta di vite.
Ogni giorno, partendo da una parola, si aprirà una porta verso qualcosa, verso qualcuno...
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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333 - Sentimenti che si confondono…




Jules si sollevò per rimirare il corpo di Nathaniel. “Sei consapevole che non ti permetterò mai più di rivestirti?” gli sussurrò all’orecchio sfiorandogli il fianco ferito.

Edith aveva dato di matto quando lo aveva visto sporco di sangue, ancora di più quando in un secondo momento gli aveva confessato che la persona che lo aveva ferito era la stessa con cui poco dopo aveva fatto sesso.
E continuava a esserlo.
“Dovresti fargli il terzo grado ma ogni volta che lo vedi finisce che passate tutto il tempo nudi nel letto”
Nathaniel avrebbe voluto ribattere ma, forse non aveva tanto torto l’amica quando lo accusava di perdere ogni capacità di pensiero perché gli defluiva ogni goccia di sangue dal cervello. Ma quando provava a fargli delle domande sul loro passato o sui loro genitori, oppure su cosa cercasse nel covo di suo padre Jules lo trascinava a letto.
Voleva che dimenticasse tutto, la causa del loro incontro, il loro passato ma Nathaniel proprio non ci riusciva. Anche se Jules riusciva a distrarlo maledettamente bene.
La cosa che più si era avvinata a un discorso di senso compiuto tra loro era stato quando gli aveva gemuto in orecchio che tutto sommato quelle cicatrici lo rendevano ancora più sexy.

“Dovrei alzarmi… e cercare di non farmi cacciare di casa…” bofonchiò Nathaniel con poca convinzione.
Jules gli carezzò la gamba “Cosa ti fa pensare che ti lascerò andare?”
Nathaniel sorrise, era incredibile come pur sapendo così poco di lui non riusciva a desiderare altro che lui. Eppure, del loro passato non restava che qualche spazzo di ricordo al sapore di fragole.
“Quando mi guardi così mi viene voglia di mangiarti…” aggiunse Jules sdraiandosi sul compagno.



Edith salì le scale sbuffando, perché doveva andare a chiamare Nathaniel, non era mica la sua segretaria. La porta della sua stanza era chiusa, ma di certo la porta del magazzino che comunicava con la sua non doveva esserlo.
Edith avanzava nello stanzino ai buio quando sentì un rumore provenire dalla stanza accanto. La porta non era chiusa come previsto e quando la spinse i rumori che sentì le fecero intuire subito che l’altro non fosse solo.
Edith sapeva che sarebbe dovuta andare via, ma invece si sporse, strinse il pugno conficcandosi le unghie nel palmo della mano. Detestava quel che sentiva crescere dentro di lei. Non riusciva a smettere di guardare Nathaniel e desiderare che Jules morisse all’istante.


Day 333 - Prompt - una spiegazione (27.11.2021)

   
 
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