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Autore: lmpaoli94    29/11/2021    1 recensioni
Civitella Cesi, Viterbo
Nessuno sapeva suonare come lui.
La melodia che emanava in quel luogo risuonava in tutto il castello e in tutto il piccolo borgo di quel luogo dimenticato dal passato.
Ma il conservatorio, inaugurato all’interno del Castello del borgo, cercava di far riecheggiare quel passato tanto dimenticato ma che aveva un assoluto bisogno di ritornare alla luce grazie ad un piccolo gruppo di adolescenti passionevoli di musica che scopriranno la voglia di imparare l’arte delle melodie dimenticate e di una voglia di riscoprire l’amore senza dimenticarsi del loro percorso formativo.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Perché una simile sconosciuta dovrebbe scambiare qualche parola con me? Che forse gli sia arrivata voce che il mio carattere dirompente sarebbe potuto essere un problema per gli altri?
< Chi sei tu? >
< Mi chiamo Amanda e anch’io suono il violino come te. >
“Bene a sapersi. Ma a me cosa dovrebbe fregare?”
< Posso fare qualcosa per te? >
Credevo che mi avrebbe domandato se gli avessi potuto fare qualche lezione per migliorarsi, ma tutti qui dentro si sentivano molto più bravi per me.
Il suo sguardo sedicente e ammiccativo mi rendeva inerme dinanzi a tale sguardo.
ma ciò non potevo credere che la mia carne e la mia indole sarebbe stata debole di fronte a tale bellezza.
Che il mio professore avesse ragione?
< Il modo in cui suoni e il modo in cui ci metti tutto il tuo talento è davvero strabiliante > cominciò a dire la ragazza < Vorrei tanto conoscerti meglio, se tu vuoi. >
< Magari dopo la lezione > risposi freddamente < Ho bisogno ancora di migliorarmi. Non mi sento il musicista che sono adesso. >
< So che vuoi tanto essere il migliore tra tutti noi, ma forse sarebbe meglio conoscerci un po’. Che ne dici? >
“Magari per spifferarti i miei segreti? Grazie, ma sto bene così.”
< Magari un’altra volta, ok? Davvero, ho bisogno di stare da solo. >
Quella ragazza sarebbe stato tutto per me.
Quella ragazza avrebbe recato non pochi problemi alla mia persona.
ma come sarei riuscita a fronteggiarla?
Mi fissava con occhi guardinghi e anche se mi sarei dovuto recare a lezione, capii che ormai era tardi.
< Ci ritroveremo presto, Alessandro. Ormai siamo diventati una grande famiglia qui. >
“Una famiglia? Certo, però vedi di stare nel tuo, ragazzina. Non mi piacciono tutti quegli sguardi addosso.”
Allontanandomi, presto capii che i miei problemi di rimanere inerme dinanzi a tale bellezza sarebbe stata davvero la mia rovina e che la sua insistenza sarebbe stato il primo pretesto per essere attratto davvero da lei.


Dopo la lezione, decisi che era meglio riposarmi un po’.
Le lezioni dei miei professori di musica erano veramente pesanti e snervanti., senza riuscire a capire quando sarebbe stato il momento di imparare davvero qualcosa che non so.
Eppure credevo di aver trovato la mia dimensione, ma essa sarebbe stata davvero una molto diversa da quello che credevo.
Tornando nella mia camera, vidi che il mio compagno di stanza, un certo Giulio, se ne stava andando per seguire alcuni dei nostri compagni durante una ricerca sulla storia musicale.
< Tu vuoi venire con noi, Alessandro? >
“Io? Ma stai scherzando? Nemmeno morto.”
Volevo fare il solitario perché non m’interessava imparare qualcosa di inutile.
Sapevo quasi tutto della storia della musica e non mi piaceva rileggere le solite cose se le sapevo di già.
Io ero fatto così. O mi si ama, o mi si odia.
< No, grazie > cercai di dire con tutta la calma e gentilezza del mondo < Ho bisogno di riposarmi. Oggi è stata una lunga giornata per me. >
< Come tutti noi, volevi dire. Sei già stanco? >
< Devo ancora recuperare dal lungo viaggio che ho fatto… Da quello che ho sentito, tu abiti qui vicino, giusto? >
“Ma cosa vuoi sapere di me, razza di secchione nullafacente? La tua famiglia è ricchissima e non sa davvero come ci si guadagna il pane in tavola. Io ho dovuto sudare e ancora oggi devo pagare pegno per il mio talento.”
< Sì è vero, ma… >
< Mi hai già detto tutto, Giulio. Non ho bisogno di sapere altro > dissi infine chiudendo la porta alle mie spalle senza ricevere risposta da quella nullità che chiamavo compagni di classe.


Mentre cercavo di prendere sonno e dimenticarmi di tale sguardo, ecco che qualcuno si apprestava a forzare la porta della mia camera e ad entrare.
Io l’avevo chiusa a chiave, ma qualcuno voleva cercare di farmi arrabbiare in tutti i modi.
Non ce la facevo a rimanere inerme e aspettare che qualcuno mi avrebbe distrutto la maniglia, e con mia grande sorpresa aprii quella dannata porta.
Non potevo crederci. Non poteva essere lei.
< Che cavolo vuoi da me?! Mi hai svegliato. >
< Scusami. ma io e la mia amica Beatrice non ce la facevamo più ad aspettare. >
“Anche quella dannata troia lì dinanzi a me? Ma che vuole?”
sentivo una strana melodia nell’aria, come se qualcosa di inaspettato potesse succedere ancora. E poi ancora.
Quelle due ragazze erano davvero pericolose ed io non riuscii a fare niente per tenerle alla larga.
le mani e le carinerie di quelle due mi lasciarono interdetto mentre Beatrice mi accarezzava il mio pacco.
Sentivo ancora il violino suonare una dolce melodia mentre l’aggressività si apprestava a prendere piede.
Era davvero incredibile.
Forse gli ormoni stavano prendendo il sopravvento in maniera inaspettata.
< Dovete uscire dalla mia stanza > cercai di avvertirle < Non potete fare questo. >
< Perché no? tu non fai altro che respingerci > replicò Beatrice con ghigno malefico < Poi sarei la stronza. >
“No, sei una troia. Il che è diverso.”
< Perché mi fate ciò? >
< Vogliamo davvero capire se hai altri talenti, giovane Alessandro. Noi sia due ragazzine annoiate che hanno bisogno di divertirci. E siccome questo conservatorio sembra una sorta di clausura, ci penseremo noi a dare vita a queste mura.
All’improvviso, la melodia che mi stavo immaginando, scomparve improvvisamente.
Cercai di chiudere gli occhi convincendomi che era tutto un sogno.
Ma quando sentii le continue carezze erotiche di quelle due, sapevo che tutto ciò era reale.
Tremendamente reale.
Non mi era mai capitato una cosa simile e la loro forza era in me la mia grande debolezza.
davvero un musicista doveva attraversare tutto ciò?
Ma perché proprio io?
Che cos’ho fatto di male?
< Ti faremo divertire noi, Alessandro. Tu chiudi gli occhi e non pensare a nulla > mormorò invece Amanda < Rilassati. >
Mi rilassai.
ma quando sobbalzai dallo spavento, i miei occhi e il mio viso pieno di sgomento capirono che il buio aveva offuscato tutto.


Mi svegliai di soprassalto senza capire dove potessi essere.
Ero ancora all’0interno dell’aula di violino e il Professor Tucci mi stava guardando malamente.
< Alessandro, sono passate poche lezioni e già ti addormenti? Che diavolo ci sei venuto a fare qui se dormi durante… >
< Mi scusi professore, ma io non… >
Non riuscivo a trovare nessuna scusa da poter obiettare, il che fu tutto un programma.
Non avevo idee di quello che stava accadendo e la voglia di scomparire si faceva davvero forte.
< Io… non volevo mancargli di rispetto > balbettai come uno sciocco < E’ solo che due donne… >
< Donne? Che cosa vuoi dirmi, Alessandro? > domandò curioso il mio professore.
< Niente. lasci perdere. Sono solo sciocchezze nei meandri dei miei incubi. >
< Ma come? Non credevo che le donne fossero un incubo per te. Sei forse dell’altra sponda. >
< Assolutamente no! > gridai straziato < Ma cosa le viene in mente? >
< Non sarebbe niente di male, Alessandro. Il tuo fuorviante talento non ne sentirebbe minimamente, sai? Ma con le donne… Non c’è da scherzare. >
“Perché quest’uomo ha ragione? Che vorrebbe dirmi?”
< Professore, per noi ragazzi giovani è difficile non pensare a ciò. Ma stranamente la mia mente mi sta giocando brutti scherzi. >
< Non voglio sapere a cosa pensi, ma smettila di dormire durante le mie lezioni, o la prossima professoressa che incontrerai ti darà filo da torcere. >
< Chi sarebbe, se posso chiedere? >
< Signor Tucci? >
una voce femminile attirò l’attenzione dell’uomo come se un fulmine squarciò il cielo sereno.
Quelle gambe e quelle labbra rosso carnose fremevano in me incubi troppo reali.
< Signora Baldi, stavo giusto spiegando al suo alunno… >
< E’ lui il grande suonatore di violino? > domandò la donna con tono curioso.
“Grande suonatore di violino? Ma che sta succedendo?”
< In carne ed ossa. Alessandro, ti presento Amanda Baldi. La tua professoressa di arpa. >
Un grande strumento per una bellissima donna, anche se preferivo di gran luna il violino.
Ma ciò per me non era importante.
IL Signor Tucci mi stava lusingando dinanzi a questa donna. Non potevo credere che fosse reale.
< Mi piacerebbe vedere le tue abilità con l’arpa, Alessandro > mormorò la donna con tono sensuale < Sono convinta che non mi deluderesti. >
“Nessun uomo, a parte quegli stupidi, possono deludere una simile donna.”
< Assolutamente no, Signorina. E non vedo l’ora che incomincino le sue lezioni. >
< Allora non dovrai attendere molto. Ti aspetto nell’aula accanto. I tuoi compagni stanno già prendendo posizione. >
Non era passata nemmeno una settimana e già le sorprese erano sempre più gradite.
Non so se per il Signor Trucci era una prova, ma quelle professoressa non mi avrebbe mollato gli occhi di dosso.
ma cosa stava succedendo? Che qualsiasi persona stesse facendo di tutto per tenermi lontano dal mio obiettivo di diventare un grande musicista?
I miei fatti provati che mi rendevano debole non potevano uccidermi dentro. Non l’avrei potuto sopportare.
E il mio talento sarebbe stato il mio biglietto da visita di fronte a quella magnifica donna così perfetta.
Così intelligente.
Così sensuale.
E mentre mi rodevo ancora le mani per cercare di non guardarla troppo, il Signor Tucci si stava rivelando un ottimo alleato per me. Che gli fossi simpatico?
< Signor Tucci, io non so dove vuole arrivare > cominciai a dire mentre la mia professoressa si stette allontanando.
< Vuoi rimanere concentrato sul tuo obiettivo? In questa scuola sarà molto difficile. Ma so che riuscirai a farlo. Ho fiducia in te. >
Non capii se l’uomo mi stava prendendo in giro oppure no.
Sapevo solo che la prossima ora stava incominciando.
   
 
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