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Autore: John Spangler    30/11/2021    5 recensioni
La favola di Cappuccetto Rosso narra di una dolce bambina che si avventura nel bosco, per portare da mangiare alla sua cara nonnina. Questa però non è una favola. E' un racconto molto più tetro, dove il sangue scorre a fiumi.
Genere: Dark, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Capitolo 3

Una volta, qualcuno di cui non ricorda il nome le aveva raccontato che, quando si è a un passo dalla morte, si rivede tutta la propria vita in un lampo. Ha sempre avuto dei dubbi al riguardo. Si chiedeva se era tutto vero, o se invece era solo un modo di dire.

Ora però sa con certezza che è un mucchio di idiozie.

L'unica cosa che vede in questo momento è la creatura che affonda il muso nel ventre di Hans il guardaboschi. E' uno spettacolo orrendo, ma per qualche motivo non riesce a distogliere lo sguardo. Hans ormai non grida più, deve essere morto. La strana creatura gli sta divorando gli intestini, i rumori di masticazione che riempiono l'aria. Il rosso del sangue dell'uomo si mischia al nero del corpo della creatura.

Ora che ci pensa, la creatura ha un aspetto abbastanza strano. Una sagoma che ricorda quella di un lupo, con tanto di zanne, artigli e coda. Eppure, il suo colore ha qualcosa che non va. E' troppo...troppo scuro, talmente tanto che sembra risucchiare la luce circostante. Non sembra neanche avere dei peli. E' come se la sua pelle fosse un'unica superficie liscia.

Non ha mai visto una creatura simile, nè ne ha sentito parlare. Si chiede da dove sia spuntata fuori. E se fosse uno dei demoni infernali di cui parla la Bibbia? Una creatura malvagia, il cui unico scopo è tormentare gli esseri umani?

E se...e se una volta finito di mangiare le interiora del guardaboschi, decidesse di dedicarsi a lei? Il cuore prende a batterle all'impazzata. Deve provare a scappare via mentre quell'essere è ancora intento a pasteggiare. Forse, se corre abbastanza veloce, potrebbe riuscire a mettersi in salvo.

Non fa neanche in tempo a finire quel pensiero che la creatura interrompe il suo pasto e solleva il muso, mettendo in mostra delle file di denti aguzzi. Tira fuori una lingua lunga e rossa con cui si pulisce il muso dal sangue dell'uomo, dopodichè emette un rutto fragoroso che la terrorizza ancora di più.

"Niente male. Non di prima scelta, ma comunque soddisfacente."

Come? Ha sentito bene? La creatura ha parlato? Forse è davvero un demone.

"Ti ringrazio, povero idiota. Sei stato un buon antipasto." L'essere si erge sulle due zampe posteriori, e si gira verso di lei.

La ragazza trema come una foglia. Ormai è troppo tardi per scappare. Se anche ci provasse, è sicura che non andrebbe molto lontano.

"Ti prego..." La voce le viene fuori in un pigolio strozzato. Non ha mai avuto così tanta paura, neanche quando sua madre la picchiava. "Ti prego...non voglio morire."

"E chi lo vuole?" Il mostro inizia ad avvicinarsi, e lei ora riesce a distinguere anche i suoi occhi. Sono due piccoli cerchi rossi, senza pupille. Non hanno niente di naturale.

Che razza di creatura è questa?

"Il maiale vuole forse morire? No, eppure la sua dipartita permette a un uomo di nutrire la sua famiglia. E allo stesso modo, tu ora nutrirai me. Sei pur sempre il mio sacrificio." La sua voce è come la lama di mille coltelli, le fanno male le orecchie a sentirla. Il freddo che aveva avvertito prima diventa più intenso.

"Sacrificio?"

"Non ti hanno detto di me, prima di mandarti qui?"

Fa cenno di no con la testa. La creatura emette un suono che sembra un grugnito.

"Non ha importanza. Ti basti sapere che mi sei stata offerta in cambio di due anni di raccolti abbondanti e un figlio maschio. Era una donna alta e magra, con capelli come i tuoi."

Una donna con...no! Il tempo sembra fermarsi per un attimo mentre la ragazza realizza ciò che l'essere ha appena detto.

"Era...mia madre." Non riesce a credere alle sue orecchie. Aveva sempre saputo che sua madre la odiava, ma che arrivasse a fare una cosa del genere...era davvero un mostro senza cuore. 

"Chi fosse non mi interessa." La creatura le è ormai davanti. "Ora, se prometti di non agitarti, sono disposto a ucciderti in modo rapido prima di iniziare a mangiarti."

Fa per muovere un braccio. L'essere la blocca in un secondo con una zampa più simile a una mano umana che a quella di un lupo.

"Se poi hai voglia di lottare, fà pure. Per me è lo stesso." Si piega verso di lei e scopre i denti aguzzi.

La sua mente è un vortice di pensieri mentre cerca rapidamente una soluzione. Non può lasciarsi mangiare così, come se niente fosse. Deve almeno fare un ultimo tentativo di difendersi. Sì, ma a che servirebbe? La sua parte pragmatica le suggerisce di arrendersi e accettare l'inevitabile. Lei però non ci sta. Non può morire in questo modo. Non ho nemmeno vent'anni, che diamine!

Poi, improvvisamente, le viene un'idea. E' un azzardo, ma vale la pena tentare.

"Aspetta! E se...se ti offrissi anche io qualcosa, in cambio della mia vita?"

L'essere inclina la testa da un lato.

"Si può fare. Ma cosa vorresti offrirmi?"

La ragazza trattiene un sorriso di sollievo mentre pensa a cosa dire. Le vengono in mente diverse soluzioni.

"Che ne dici del mio corpo? Sono vergine, sai." Quando va al villaggio, le capita a volte di appartarsi con qualche ragazzo per scambiarsi baci e carezze intime. Ma non si è mai spinta oltre. Spera che la creatura accetti. Forse, se ha bisogno di nutrirsi, ha anche altre necessità.

La creatura la fissa per un attimo, come se stesse riflettendo. Poi getta la testa all'indietro e...ride?

La risata del mostro è anche peggio della sua voce. Quando finisce la guarda di nuovo e scuote la testa.

"Senza offesa, ma della tua verginità non saprei che farmene."

Il panico la assale di nuovo. E adesso cosa...

"Se però ci tieni così tanto a fare un patto, potresti diventare il mio famiglio."

Famiglio? "Non conosco quella parola."

"Vuol dire servo." La creatura si mette a quattro zampe. "Per un motivo che mi è sconosciuto, non posso lasciare questo bosco. Tu però puoi. Se accetti di diventare il mio famiglio, sarai i miei occhi e le mie orecchie nel mondo esterno. Svolgerai le missioni che ti assegnerò, e di quando in quando, mi porterai di che nutrirmi." 

"Intendi...persone?" La creatura annuisce.

La ragazza si prende un attimo per riflettere sulla proposta. E' la sua unica possibilità di salvezza, non può lasciarsela scappare. Però...la creatura si nutre di esseri umani. Non sarebbe giusto condannare altre persone a una fine così orrenda. Poi però si ricorda che al mondo non ci sono solo persone buone. Esiste anche gente come Hans il guardaboschi. Gente come sua madre.

"Accetto." E' la soluzione migliore. Gli porterà solo persone orribili, che meritano di morire.

E sa già chi sarà la prima.

"Molto bene. Allora alzati."

La ragazza si alza in piedi. L'essere le prende una mano, e, prima che lei possa dire alcunchè, le pratica un piccolo taglio sul palmo.

"Serve il sangue per siglare un patto."

Lei annuisce, mentre l'essere le stringe la mano sanguinante. Non fa male, e il freddo di prima è sparito.

Prova solo una grande gioia.


NOTA: Ed eccoci alfine giunti al termine di quest'altra storia. Vi è piaciuta? Spero di sì. Come sempre, vi invito a lasciare un commento (e se vi va, anche a dare un'occhiata alle altre mie storie) e vi ringrazio per aver letto questa storia.

A presto, care forme di vita a base di carbonio!
  
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