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Autore: Nao Yoshikawa    01/12/2021    8 recensioni
Severus/Lily, fluff, lieve erotismo.
«Ah! Ci devono solo provare. Non preoccuparti per me, sono forte.»
Era forte. Era come fuoco che non distruggeva nulla al suo passaggio, ma che restituiva vita. Severus non sapeva a cosa si stesse appellando per resistere. Perché anche se era timido, anche se dell’amore sapeva poco, era pur sempre un ragazzo sì con paure, ma anche con desideri. E il suo desiderio era lei.
Lily in tutta la sua interezza. Lily nel corpo e nell’anima.
«Sì, lo sei…» sussurrò attonito.
Storia partecipante all'iniziativa "Regali d'inchiostro" del gruppo facebook "L'angolo di Madama Rosmerta".
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Evans, Severus Piton | Coppie: Lily/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Segreti sussurrati tra lenzuola spiegazzate
 
Se Severus era come ghiaccio, Lily era come fuoco. E se di solito ghiaccio e fuoco non potevano stare insieme, loro erano la prova che non per forza l’uno dovesse essere nemico dell’altro.
Lily era una vera Grifondoro, ardeva di una luce splendente che illuminava tutto intorno a sé. Severus era il buio o almeno lui di ciò era abbastanza sicuro. Non poteva esserci alcun fuoco che ardeva in lui, tranne i momenti in cui lei gli era vicino.
Chissà perché, poi, una come lei voleva essere amica di uno come lui?
A volte a Severus capitava di mettere per iscritto i suoi pensieri su carta, che poi puntualmente stracciava senza rileggere. Perché era imbarazzante e fin troppo sentimentale. C’erano segreti che dovevano rimanere tali: a cosa sarebbe servito dirle quanto immensamente l’amasse?
Le persone come noi, si diceva parlando a sé stesso, non stanno con le persone come lei.
Le persone come lei bruciano soltanto per un fuoco potente quanto il loro.
Severus non diceva certe cose ad alta voce, ma Lily in qualche modo sembrava capire e non era affatto d’accordo. Preferiva avere accanto qualcuno diverso da lei che la completasse, come lui. Anzi, doveva essere lui e nessun altro, questo gliel’avrebbe fatto capire in qualche modo.
 
«Ah, eri qui eh? E io che ti cercavo come un’idiota.»
Severus non si voltò neanche. Piccoli pezzi di carta erano sul pavimento, i residui di un segreto che doveva aver confessato poco prima e che aveva cercato di eliminare senza successo.
Lily era alle sue spalle, l’unica Grifondoro che senza alcun problema aveva imparato a entrare nei dormitori di Serpeverde per andare a trovarlo quando gli altri erano impegnati in altre attività.
«Non avevo molta fame» sussurrò, seduto sul tappeto, con fare un po’ malinconico. Lily si portò le mani sui fianchi, alzando gli occhi al cielo.
«E dai, Sev. Ha iniziato a nevicare. Non vuoi prendere un po’ d’aria?»
«Come se non ce ne fosse già abbastanza qui dentro.»
Lily era abituata ai suoi modi talvolta un po’ bruschi, ma sapeva anche come lasciar venire fuori il suo lato più dolce.
«Va bene, d’accordo. Allora rimaniamo qui.»
La ragazza si tolse le scarpe e il maglione, sfilò via la cravatta di Grifondoro e, rimasta con la camicia e la gonna addosso, si infilò sotto le coperte.
«Me ne starò qui tutta sola, magari mi addormenterò anche!»
Severus volse la testa, arrossendo. Spesso lei s’infilava nel suo letto e lui la seguiva. Rimanevano a parlare, i visi vicini. Lì, dove nessuno poteva disturbarli. Lì, dove nessuno lo prendeva di mira, facendolo sentire sbagliato o di troppo.
Allora si alzò e senza pensarci troppo sollevò la coperta, infilandosi sotto.
«Lumos» sussurrò, tenendo la bacchetta tra loro per fare un po’ di luce.
Lily sorrideva. Oh, se qualcuno li avesse visti avrebbe frainteso, la voce sarebbe girata per tutta Hogwarts e sarebbero stati puniti.
Ma Lily aveva sposato la filosofia del chi se ne frega.
«Rimaniamo qui sotto per sempre?» sussurrò, giocosa.
«E perché no? Niente disturbatori. Niente Potter e i suoi amici che mi prendono di mira. Prenderanno di mira anche te.»
«Ah! Ci devono solo provare. Non preoccuparti per me, sono forte.»
Era forte. Era come fuoco che non distruggeva nulla al suo passaggio, ma che restituiva vita. Severus non sapeva a cosa si stesse appellando per resistere. Perché anche se era timido, anche se dell’amore sapeva poco, era pur sempre un ragazzo sì con paure, ma anche con desideri. E il suo desiderio era lei.
Lily in tutta la sua interezza. Lily nel corpo e nell’anima.
«Sì, lo sei…»  sussurrò attonito.
Il suo tono fece arrossire Lily, la quale gli diede un pizzicotto al braccio.
«Così mi rendi timida! Ehi, Sev. Posso confidarti un segreto?»
Severus si fece più vicino, poggiando la fronte contro la sua. Avrebbe desiderato sfiorare le sue ciglia e le labbra e nello sforzo di trattenersi si irrigidì.
«Io sto simpatica a molti – e voglio dire, guardami, sono fantastica!» scherzò Lily. «Tuttavia, mi sento completamente a mio agio con un Serpeverde dall’aria malinconica che se ne sta sempre da solo.»
Severus sospirò. Oramai lo sapeva, stava per cedere. Non si poteva resistere per sempre, non si poteva. L’amava così tanto che certi giorni quel sentimento gli sembrava esasperante. L’amava così tanto da ricordarsi di essere vivo.
«Non dire così» disse sottovoce, chiudendo gli occhi.
«Perché no? È la verità. Potter e gli altri possono dire ciò che vogliono, loro non capiscono.»
Ad un tratto anche il tono di Lily era cambiato. Non rideva più, non scherzava. Lo guardava dritto negli occhi e per qualche istante Severus ebbe l’impressione di poter sentire il battito del suo cuore. Un po’ accelerato, come il suo.
«Sev, adesso svelami tu un segreto.»
«Ma io non ho…»
«So che ce li hai. Li scrivi e poi stracci la carta così che nessuno possa leggerli, nemmeno tu. Io sono qui per ascoltare. Ciò che mi dirai, rimarrà qui.»
Adesso aveva caldo.
Io ti amo, avrebbe voluto dirle. Ma forse noi insieme siamo sbagliati, forse io sono sbagliato per te?
Come si fa a dirlo ad alta voce?
«Oh, accidenti, diamine…» imprecò e poi la guardò negli occhi con la fronte aggrottata. Lily chiamò il suo nome con aria interrogativa. Severus lasciò perdere la bacchetta e tutto divenne buio lì sotto, perché era al buio che i segreti si consumavano meglio. Strinse la sua palla e la baciò. Con disperazione, determinazione e un po’ di possessività. Non aveva mai baciato e non aveva idea di come andasse fatto, ma aveva agito comunque e quando se ne rese conto, rimase così. Immobile, senza respirare, ad attendere una sua reazione che, lo sapeva già, sarebbe potuta essere qualsiasi. Lily era imprevedibile, come il fuoco, dopotutto.
Invece, Lily non reagì. Si lasciò baciare e aspettò che lui si allontanasse, pian piano. Severus ansimava per l’eccitazione e la paura. Rischiare era impegnativo.
«Quindi è questo il tuo segreto» disse, seria.
Oh, cosa andava a pensare? Quale reazione sperava di ottenere se non rabbia, delusione? Amare era un rischio troppo grande.
«Sì, ma non avrei dovuto farlo» sussurrò.  Afferrò la coperta e cercò di cacciare la testa fuori, ma Lily gli afferrò un polso.
«E la mia opinione non conta niente?» domandò. Severus non voleva che lui la toccasse, perché non sapeva cosa ne sarebbe stato del suo autocontrollo.
«Sì che conta. Ma non voglio che tu sia gentile con me solo perché ti faccio pena.»
«Oh, Severus. Smettila e stai zitto!»
Lily gli saltò addosso e gli restituì il bacio. Essere gentile solo perché le faceva pena? Non aveva capito proprio nulla, allora. Severus rimase immobile, lei era sopra di lui, ma ancora non osava toccarla. Anche se poteva sentire il calore del suo corpo sul proprio. Anche se poteva sentire il suo cuore. Era possibile che lei, in qualche modo, lo amasse?
«Lily, ma…» ansimò, quando lei si staccò appena, sfiorandogli poi le labbra con un dito.
«Forse, alla fine, i nostri segreti sono molto più simili di quanto pensavamo.»
Era quello il fuoco che adesso lo stava bruciando, ma senza fargli male. Che lo avvolgeva in un caldo abbraccio, facendogli capire per la prima volta cosa fosse il vero desiderio, il vero amore, il vero tutto. Severus non la toccò – non ne aveva proprio il coraggio – ma fu Lily a prendergli le mani per portarle sul suo corpo, per farglielo esplorare anche solo in modo superficiale.
Lei era bella, bellissima e lui così patetico.
Eppure Lily lo guardava come se al mondo non esistesse nessun altro. Di quel momento, Severus avrebbe ricordato le labbra di Lily che si spostavano dalle labbra al collo, del suo corpo rigido e caldo che si strusciava sul proprio. Le proprie mani che le stringevano la schiena e trovavano il coraggio di proseguire più, verso il basso. La mano di Lily che cercava il suo punto più intimo, che lo trovava poco dopo lì tra le gambe e lo accarezzava.
Lui stesso che, spinto dalla foga e dal desiderio di donarle delle sensazioni piacevoli, la sfiorava e fino a raggiungere la sua intimità calda e umida.
Il piacere, all’inizio timido e incerto, poi sempre più intenso, più sicuro. I loro gemiti sottovoce, soffocati nei baci e infine l’apice raggiunto quasi nello stesso momento. Ed era successo lì, in mezzo alle lenzuola spiegazzate, dov’erano solo Severus e Lily e nient’altro.
«Quello che è successo è da pazzi, ma…» ansimò lui, il viso ancora arrossato, la mente ancora annebbiata. Lui, proprio lui era stato così audace? E lei lo aveva cercato, lo aveva desiderato?
Lily sorrise, scostò la coperta per riprendere fiato e poggiò la fronte contro la sua guancia.
«…Ma è stato bellissimo» mormorò, completando la frase. «Ne voglio ancora. Di me e di te, intendo. Solo di te. E ti prego, risparmiami tutti quei discorsi sul fatto che io sono troppo per te. Rassegnati, Sev. Assurdo per quanto ti possa sembrare, io voglio tutto questo.»
Severus stava sorridendo senza rendersene conto. Aveva il suo corpo appiccicato al proprio, il suo odore addosso. Lei lo voleva, per davvero. E lui aveva il cuore che gli scoppiava di felicità, perché forse non era scritto da nessuna parte che la sua vita dovesse essere miserabile e vuota.
Forse dirle ti amo, sarebbe stato troppo in quel momento. Ma lo avrebbe fatto, prima o poi, perché se non era amore quello, l’amore non poteva allora esistere.
«Lo voglio anche io» disse, poggiando le labbra sulla sua fronte. «Ma non avrai vita facile, quando gli altri sapranno che noi due…»
Stiamo insieme, stiamo proprio insieme, io e te?
«Ah, lascia perdere. Ci devono solo provare a darci fastidio. A me non importa e non deve importare neanche a te» Lily alzò lo sguardo e gli sorrise.
Possibile che fosse stato così immensamente fortunato?
In effetti, in quel momento non gli importava di nient’altro. Forse l’amore non gli era precluso, forse perfino uno come lui poteva essere amato, aveva tutto il tempo del mondo per scoprirlo. Portò le dita tra i suoi capelli rossi e le sfiorò le labbra con le proprie, un’altra volta ancora.


 
Nota dell'autrice
Dopo un po' di tempo, torno con una Snily introspettiva e con un accenno di erotismo che dedico a pampa98, spero tanto ti piaccia <3
Volevo scrivere qualcosa di tenero e anche un po' malinconico, ma senza sfociare nell'angst totale perché siamo oramai in pieno periodo natalizio e quindi mi sono voluta trattenere. Ma se parliamo di Severus e Lily, beh... non può mai essere tutto rosa e fiori. 
Spero sia stata una lettura piacevole.

Nao
 
   
 
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