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Autore: Voglioungufo    02/12/2021    3 recensioni
ObiNaru | AU | Break-up to make-up
01: Naruto continua a disegnare Obito, nasconde il suo amore dentro i suoi quaderni.
02: A volte pensa che in fondo il corpo di Obito è solo un’altra tela che lui deve riempire di colore.
03: “Con un mare in mezzo, non potremmo baciarci”.
04: Per Obito è sempre stato un bambino da portare per mano.
05: “Mi stai spezzando il cuore”
06: Allora perché si sente come se l’amore fosse scivolato oltre la sua portata?
07: Si chiede come delle note possano avere il suo stesso sapore.
08: E si è accorto di aver dimenticato di dire il suo nome.
09: “Se sapessi disegnare, avrei dipinto le stesse cose”.
10: "Torna a casa per Natale, ti farà bene”.
11: “Quindi a trent’anni passati fai ancora merenda qui”.
12: Succede nel modo più banale possibile, nell’unico modo in cui può succedere durante questa dannata stagione.
13: Singhiozza. “Sì, cazzo, sì”.
Amarsi in segreto o seguire i propri sogni in solitudine? Per Naruto sembrano due possibilità inconciliabili.
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Naruto Uzumaki, Obito Uchiha, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: AU, Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Il freddo condensa il suo respiro in nuvolette bianche, ma la corsa in salita con la bicicletta lo scalda come se fosse piena estate. 
Naruto non è più un bambino, ha diciotto anni e insieme al suo fedele ronzino cigolante può raggiungere ogni angolo del paesino di Konoha senza la supervisione dei genitori. In questo caso è un bene che non vedano dove stia andando.
Arriva in cima alla collina, la discesa si presenta come aria fredda schiaffeggiata sulla sua guancia e gli fa lacrimare gli occhi. Frena brusco, sgommando sul selciato, a bordo strada. Lì scende dalla bici e a mano la conduce fuori dal percorso, tra l’erba rigida di brina e ghiaccio, sembra di avventurarsi in un regno segreto. Nella boscaglia c’è una vecchia cascina abbandonata, il tetto e i muri di pietra ancora solidi nonostante il tempo e l’incuria, solo le finestre scheggiate e l’edera che abbraccia tutta una fiancata la fa assomigliare al vecchio rudere che è. Per lui è come un castello. 
Naruto abbandona la bici sull’erba ed entra, si fa luce con la pila del telefono. 
Sa di essere abbastanza in ritardo di trovare qualcuno già dentro. 
Supera l’entrata, attraversa una porta in legno tutta sporca e sbilenca, entra in una stanza più piccola e meglio conservata. È illuminata da lampadine con batteria autonome appese un po’ ovunque, che rende il luogo simile a una caverna di fate luminescenti. Non ci sono mobili, ma il pavimento sporco è coperto da un materasso e alcuni sacchi a pelo; tre stufette elettriche e portatili riscaldano l’ambiente abbastanza da poterci stare senza cappotto, senza vestiti; infine c’è Obito con un sorriso sfacciato.
Naruto sapeva di avere ragione di aspettare. Sapeva che credere nel proprio amore avrebbe portato a una vincita e la sua attesa è stata ricompensata da un picco di crescita stupefacente. A diciotto anni Naruto può vantare un bel viso e un bel corpo adulto, qualcosa a cui sa che in pochi restano indifferenti. 
Obito non è restato indifferente.
Forse bastava solo aspettare di crescere per essere preso seriamente.
Slaccia il cappotto, lascia cadere il suo zaino pieno di quaderni e cade sul materasso al fianco del più grande. Le sua braccia sono già aperte ed è spontaneo scivolare contro il suo petto, baciargli il collo e infilare le mani sotto la maglietta, contro il calore della pelle.
Obito emette un sospiro infastidito. “Sei gelato”.
“Fuori si gela, non come qui” aggiunge con un sorriso carico di aspettative, di chi sa che la situazione si farà presto più bollente. Le mani di Obito che scivolano a coppa ad afferrare le sue natiche sono solo una conferma.
“Allora scaldiamoti” offre con una serie di baci sul suo collo e la mascella, il fiato caldo e le labbra morbidi che lo fanno ansimare.
Obito è più grande ed è più esperto, sa sempre come guidare Naruto nei suoi ormoni adolescenziali impazziti facendogli toccare il paradiso. E Naruto è desideroso di imparare, impaziente di soddisfare ed essere soddisfatto. A volte pensa che in fondo il corpo di Obito è solo un’altra tela che lui deve riempire di colore.
Il maglione viene velocemente sfilato e la pelle d’oca sulle braccia non è per il freddo, ma per le carezze di Obito sul suo petto, per il graffio sui capezzoli già turgidi. Naruto finisce in grembo al più grande, a gambe aperte cavalca l’erezione ancora vestita.
“Non mi chiedi come è andata?” chiede Naruto, lavorando per togliere la maglia di Obito.
Non gli rende il compito facile avvicinando il viso al suo petto, leccando il punto sensibile.
“Com’è andato?” cantilena, poi ride. “Bene, sicuramente bene”.
La carriera liceale di Naruto si sta avvicinando al termine e già sta facendo test di ingresso per scuole d’arte, ovviamente ha scelto solo le più accreditate e virtuose. Vuole essere l’eccellenza, non importa gli ostacoli da superare.
La fiducia di Obito è un balsamo caldo. Ha appena partecipato al test di ingresso della sua prima speranza, un’Accademia che si trova solo a 50 chilometri da Konoha: potrebbe studiare ciò che ha ama stando vicino a casa, in una delle scuole che ha creato i migliori artisti moderni di Honokuni.
Naruto ha tante speranze nel suo futuro. Spera di rincorrere il suo sogno, spera di stare con Obito alla luce del sole e non solo nascosto tra le mura di una vecchia casa ricoperta di edera. È una relazione segreta e la cosa è emozionante. Lo eccita pensare che nessuno sa di tutto quello, di quante volte ha avuto un orgasmo nella bocca di Obito, quante volte è stato stretto fino a temere di rompersi. Nelle strade affollate del paese si guardano e solo loro capiscono tutto quello che c’è dietro. È il loro segreto.
“Quando sarò un artista famoso tu sarei ufficialmente la mia musa” dichiara audace.
Obito sorride. “Sì, chissà”.
“E tu quando mi dedicherai una canzone?” insiste.
“Sai che non ho molto tempo”.
Obito studia ancora musica e nel frattempo lavora. Aspetta che il vecchio professore del suo liceo vada in pensione per prendere il suo posto, al momento si accontenta di insegnare pianoforte ai bambini del loro paese. 
“Io ti disegno sempre” continua con un broncio. “E tu…”
Le mani che si infilando nei suoi pantaloni lo fanno interrompere con un gemito acuto. Gli occhi neri di Obito brillano divertiti.
“Io ti faccio cantare molto spesso” gli fa notare.
Non può ribattere a questo, non con l’eccitazione che gli annebbia del tutto il cervello. Si lascia stendere sulla schiena, i pantaloni che vengono sfilati da quelle mani così esperte.
Naruto pensa che a quelle mani lascerebbe distruggere tutti i suoi piani.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo dei gufi:
Seconda one-shot, più rossa e piccante della prima xD Come avete visto non vi ho fatto attendere molto sul loro stare assieme, ma perché questa storia è più centrata su una rottura e il ricongiungersi dopo c:
Spero vi sia piaciuta. Questa tra l’altro è una delle mie preferite dell’album <3
Grazie mille per l’accoglienza che avete dato anche a quest’idea, vedrò di non deludervi e passare con voi una bella attesa del Natale ^^
Hatta

 
   
 
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