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Autore: Melchan    03/12/2021    3 recensioni
[OMEGAVERSE, AU STORICA, no quirk] [BakuDeku]
"Non pensi che quando Bakugou si risposerà il fortunato consorte ti vedrà come fumo negli occhi, con quello sguardo da cerbiatto sperduto e il legame d'infanzia che dividete? Sarai allontanato nel giro di una settimana, non prenderti in giro da solo. E quei ragazzini resteranno soli.”
[...]
Izuku voltò gli occhi stanchi verso l’ingresso della biblioteca, e lì trovò il padrone di tutto ciò che lo circondava. Il suo odore di legna arsa e falò autunnali avvolgeva già la stanza. Tutti gli alfa avevano un odore forte e dominante, ma quello di Kacchan era sempre stato più penetrante della media, denso e crepitante come fiamme capaci di incendiare un universo intero.
Solo un'altra omegaverse, e un altro mondo con un Deku e un Bakugou incapaci di stare lontani.
Genere: Omegaverse, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: All Might, Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou, Ochako Uraraka, Tsuyu Asui
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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“I critici tendono a disprezzarlo, ma sembrano non accorgersi
che la vita è fatta in gran parte di melodramma”.


(Borzage)


Quel mattino Yuki si svegliò in preda all’ansia. Avrebbe voluto raccontare tutte le cose terribili che aveva sentito la sera prima a Kagome appena entrato in camera, ma la presenza di Uraraka glielo aveva impedito, e non era proprio riuscito a restare sveglio fino al momento in cui se ne era andata.
Così, appena aprì gli occhi scalciò via le coperte del futon per poi lanciarsi a peso morto sul letto della sorella.

“Sei impazzito?!” gli chiese lei svegliandosi all’improvviso, arrabbiata ma già con i sensi allerta, una delle tante caratteristiche che facevano intuire quanto fosse ormai una certezza il suo destino da alpha.
“No, ma è successo una cosa tremenda, stammi a sentire!” scalpitò lui, restandole a cavalluccio, e poi cominciò a raccontare tutto ciò che era successo la sera precedente. Lei lo ascoltò a occhi sgranati.
“Quindi mi stai dicendo che Izu se n’è andato chissà dove?!”
“Proprio così! Ma ho sentito Uraraka che gli bisbigliava qualcosa su un quartiere giù in paese con delle luci rosse… è lì che va cercato, Gome!”
La ragazzina si mise a riflettere con cipiglio corrucciato.
“In effetti dobbiamo riportarlo qua il prima possibile, non possiamo lasciare che si allontani troppo o rischiamo di non riuscire a riprenderlo in tempo! Stasera, appena saranno tutti a cena..."

*

Izuku finì di legare la fasciatura intorno al polso dell’omega che si era bruciata prendendo da mangiare in cucina, sorridendole con fare incoraggiante.
“Tranquilla, andrà tutto bene.” le disse con un sorriso.
“Sei sicuro che non resterà la cicatrice?” chiese lei mordendosi il labbro inferiore, preoccupata. Izuku sapeva che la sua non era una preoccupazione da poco: con il lavoro che faceva, era automatico temere problematiche legate al proprio aspetto, per  quanto piccole. Scosse la testa per rassicurarla.
“Ci siamo occupati della bruciatura da subito, non hai di che preoccuparti.”

La ragazza gli sorrise riconoscente, ma sentendo sbattere la porta della piccola stanza che fungeva da infermeria alzò di scatto il capo. Izuku la imitò e quando vide chi era entrata subito si alzò in piedi per potersi inchinare rispettosamente.
“Come sta andando qui?” chiese la signora Shuzenji con cipiglio deciso.
“Molto bene signora, grazie” rispose in tono composto e gentile la ragazza con il polso fasciato. L’anziana donna annuì, ispezionando con occhio esperto la fasciatura fatta da Izuku.
“Bel lavoro, ragazzo” lo lodò. Izuku si sentì arrossire per il piacere. Amava essere apprezzato per ciò che faceva, ancor più pensando di non poter contare più di tanto sull’aspetto fisico per ricevere complimenti, cosa che - data la grande, troppa importanza data all’apparenza degli omega - a volte riusciva ancora stupidamente  a ferirlo.
La giovane fece a sua volta un inchino e tornò a servire i pochi clienti che aveva raggiunto in quella fredda notte la sala da tè. La la guaritrice della Locanda di Mezzanotte invece volse lo sguardo verso Izuku.
“Midoriya, sei davvero sicuro di volertene andare domani? So che la padrona ti ha invitato a restare per farmi da aiutante. La paga non è altissima, ma impareresti un mestiere e non saresti costretto a fare lavori di extra, a meno di non volerlo tu stesso.”
Izuku le sorrise, grato per la gentilezza sia dell’anziana donna che della pittoresca e determinata padrona della Locanda, ma scosse la testa.
“Siete entrambe fin troppo gentili, davvero. Purtroppo però dovrò andarmene per forza, in realtà avrei dovuto essere già partito.” “Mmmh… non so cosa ti costringa a dartele a gambe in questo modo, ma è davvero un peccato. Sei portato come guaritore.” Izuku alzò le spalle. “Ho avuto la fortuna di poter studiare un po’ al riguardo su libri di grande valore. Avevo… avevo un padrone gentile.” finì la frase a fatica, la voce che gli moriva in gola, e dovette voltarsi per non mostrare alla donna gli occhi.

Lei non commentò il suo comportamento e si limitò a consigliargli di riposare bene prima della partenza dell’indomani; Izuku le fu grato per la sua discrezione.
Stava per uscire, così da poter controllare che tutto andasse bene nella sala da tè al centro della locanda (gli anni passati a gestire e sorvegliare una casa padronale si facevano sentire, poco importava se adesso si trovava in un ambiente diverso, era comunque un grande locale con tante persone e ancor più fermento che nella dimora dei Bakugou), quando delle voci concitate dall’ingresso della Locanda bloccarono sul posto sia lui che la signora Shuzenji. Una voce infantile che avrebbe riconosciuto ovunque riempì l’aria: “Aiutateci!”
Prima ancora di rendersene conto, Izuku si fiondò all’ingresso.

La scena che vide gli sembrò provenire dritta da uno dei suoi incubi: Kagome, in lacrime, teneva sulla schiena Yuki, che tossiva così forte da macchiare il kimono della sorella con piccole e raggelanti goccioline di sangue.


 
_______


Note:
E finalmente ecco qui il penultimo/terzultimo capitolo! Scusatemi davvero per l’assenza, proprio arrivati all’ultimissima parte della storia ho dovuto interrompere la pubblicazione regolare che sono riuscita a tenere quasi tutto il tempo >< purtroppo gli impegni di studio/lavoro che avevo alla fine sono diventati qualcosa di allucinante. Comunque l’importante è che siamo nuovamente qui <3 so che il capitolo è breve, ma intanto ci tenevo a pubblicare questo momento di transizione verso il gran finale! Gli impegni non sono spariti ma adesso avrò modo di rimettermi a scrivere in modo abbastanza regolare, quindi a presto con il finalone (che forse sarà diviso in due parti, dipenderà dalla lunghezza)! -w-
Grazie per essere ancora qui a leggermi nonostante la pausa, spero di sentirci nello spazio commenti, fatemi sapere che ne pensate di questo capitolo “di ritorno” :*

Un abbraccione,
Mel
  
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