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Autore: 9Pepe4    03/09/2009    7 recensioni
Eccomi qua con una Raccolta di One Shot che vedranno come protagonisti Gohan e Videl sotto la pioggia. Scusate la brevità della prima ^^"
Inserita quarta One-Shot. Momentaneamente sospesa
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gohan, Videl | Coppie: Gohan/Videl
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Succo di frutta

Il temporale, con gran delusione del professore di ginnastica, non si era chetato. La pioggia continuava il suo incessante tamburellare sui vetri, mentre ogni tanto il rombo di un tuono si perdeva in lontananza.
No, chiamare delusione il sentimento che francamente si agitava dietro il viso in ombra del docente di educazione fisica era senza dubbio riduttivo. Era arrabbiato, frustrato, infuriato contro quel maledetto tempaccio che gli impediva di poter usare il campo da baseball all’esterno della scuola. Quando ci aveva informati che avremmo passato la sua ora a gironzolare come ci garbava nell’atrio aveva l’espressione di uno appena obbligato ad inghiottire un rospo.
Qualcuno si sarebbe potuto chiedere come mai non avesse deciso di usare la palestra al chiuso e di fare comunque lezione, ma noi alunni lo conoscevamo troppo bene. Amava avere dei piani, e se andavano a rotoli rinunciava a tutto.
Pensosa, infilai la mano in tasca a prendere il portafoglio. Feci cadere qualche moneta nella mia mano aperta, quindi mi diressi verso la macchinetta.
Osservai taciturna le merendine ed i succhi esposti all’interno di essa. Per un momento mi soffermai ad osservare il mio riflesso sbiadito.
Quasi si riusciva a distinguere il cobalto delle mie iridi. La pelle del mio viso replicata dal vetro sembrava quella quasi trasparente di un fantasma, mentre i capelli si distinguevano a malapena. Da sciolti mi arrivavano più o meno a metà petto. Al momento, tuttavia, li tenevo legati in due generose trecce.
Di solito erano acconciati in una coda o in due codini. Ma quella notte Iresa era stata a dormire da me. E la mattina mi aveva svegliata un’ora prima di quanto mi fosse abituale per mettersi al lavoro e farmi “delle treccione decenti”, come aveva detto lei.
Scossi appena il capo e infilai un paio di monete. Avevo optato per un succo di frutta. Premetti rapidamente i pulsanti e attesi.
Iniziò a sporsi lungo il bordo ma, un esatto momento prima di cadere, si bloccò. Attesi qualche istante, ma rimase ostinatamente fermo.
Azzardai un’occhiata verso il basso per controllare che almeno mi avesse restituito le monetine, ma con mia grande delusione non era così.
Con prudenza, allungai una pacca sul lato della macchinetta, nella speranza che movendola il mio succo si sbloccasse e cadesse come ogni merenda dovrebbe fare.
Purtroppo, non fu così, quindi la colpii di nuovo, un po’ più forte.
Niente.
Ero in grado di arrestare criminali, di salvare persone dagli incendi, di mettere in salvo ostaggi di pericolosi furfanti, di sventare rapine di banche... Ma proprio non riuscivo a far sì che il mio succo di frutta potesse arrivare alle mie mani.
«Maledetto coso!» imprecai tra i denti, dando un calcio al macchinario. Questo tremolò in modo preoccupante, tanto da allarmarmi in quanto temetti seriamente di averlo danneggiato in maniera anche grave. Poi, però, tornò immobile, senza che il contenitore del succo avesse minimamente cambiato posizione.
Prudente ma impaziente, tornai a battere la mano sulla macchinetta.
Avevo ormai un diavolo per capello quando una voce gentile e un po’ timida, dietro di me, domandò: «Serve aiuto, Videl?»
Mi voltai con uno scatto repentino, per trovarmi davanti il sorriso imbarazzato presente sul viso di Son Gohan. Era uno studente giunto da poco nella mia classe. Apparentemente era solo un alunno diligente – anche secchione, come diceva con aria di superiorità Shapner – e abbastanza imbranato, ma io avevo il forte sospetto che nascondesse qualcosa.
Tanto per dirne una, alla prima partita di baseball aveva fatto un salto alto... almeno quattro metri. La cosa era stata liquidata con un po’ di commenti nervosi, ma io non l’avevo dimenticato.
Comunque pensai che non era il caso di essere troppo ostile. Infondo si stava offrendo per darmi una mano. E io, anche se non l’avrei mai ammesso, per timore di passare per una sorta di damigella in pericolo, in quel momento avevo davvero bisogno di una mano.
«Non riesco a far cadere il succo» dissi, accennando alla macchinetta.
«Quale? Il B7?» domandò Gohan, avvicinandosi.
Annuii, voltandomi verso di lui. Si inumidì le labbra con aria pensosa, osservò per qualche istante il contenuto della macchinetta... Quindi alzò la mano a colpire con precisione.
La macchinetta non traballò in modo evidente e per un momento fui assolutamente certa che non sarebbe successo nulla.
Invece, dopo un paio di ondeggiamenti, il contenitore del succo di frutta precipitò in basso. Mi morsi il labbro, impegnandomi a non lasciar trasparire la sorpresa, quindi mi abbassai a prendere il succo.
Mi rialzai e guardai Gohan. «Grazie» dissi, dopo qualche istante.
Lui portò una mano a grattarsi la nuca con fare imbarazzato, quindi replicò, con un ché di nervoso nel tono: «Ehm... Di niente».
Si spostò di qualche passo. Ora lo vedevo esattamente davanti alla finestra bagnata dai rivoli creati dalle gocce di pioggia. Forse per la gratitudine che, tutto sommato, provavo verso di lui in quel momento, forse per il sorriso un po’ agitato che aveva in viso, forse per la luce bigia derivante dal tempaccio, per un attimo pensai che Iresa aveva ragione quando insisteva dicendo che Gohan era un bel fusto.
I suoi capelli neri erano più scompigliati del solito, forse anche merito dell’umidità. Gli occhi, poi... Mi doleva anche solo pensarlo, ma mi affascinavano. Non avevo mai visto un paio di occhi tanto scuri, in vita mia, e probabilmente non ne avrei mai visti.
Erano di un nero denso, assoluto, ma allo stesso tempo, forse per la scintilla un po’ ingenua che li illuminava, contribuivano a dargli un aspetto spensierato.
Le guance mi si tinsero di rosso quando realizzai quali pensieri stava formulando la mia mente mentre guardavo Son Gohan.
Mi voltai di scatto e iniziai a camminare verso Iresa.
Sentivo la pioggia tamburellare. Di sfuggita, in un’altra finestra, vidi il bagliore di un fulmine illuminare tetramente il cielo. Okay, era carino, allora? Strinsi le dita attorno al contenitore freddo del succo di frutta. E poi, inspiegabilmente, sorrisi.


Spazio Autrice:
Lo so, lo so. Qua la coppia non è ancora unita, se capite cosa voglio dire. Insomma, non sono ancora innamorati profondamente l’uno dell’altra. Per ora sono solo compagni di classe, e in questo momento Videl si sente un po’ grata con lui perché le ha permesso di far merenda...
Comunque...

Nightwish4ever: Oddio, dovremo stare attente, allora, uscendo di casa durante un temporale >< Non si sa mai se potremmo beccarci un ragazzo sulla nuca... Sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo. Be’, se ti può consolare io ricordo come mi sono vestita ieri solo perché ero vestita come oggi. Baci^^

S_ara: Purtroppo l’ispirazione per questa raccolta va e viene. Per ora cerco di accontentarmi del riuscire ad acciuffarla quando mi passa vicino, perché può anche succedere che stia tre ore (non proprio tre, forse...) davanti al computer senza avere la minima idea di che scrivere, di come usare questa benedetta pioggia. Un bacio!

Pan_Tere94: Sono contenta, quindi, di essere riuscita a non sprofondare nel vergognoso OOC... Felice che ti sia piaciuta... Concordo, a me Gohan è parso dolcissimo quando ha regalato il fiore a Videl (arrossendo sino alla radice dei capelli, poi...). Grazie^^

DarK_FirE: Ehm. Direi di scusarmi tu per il ritardo ^^” Sono una cosa vergognosa, non c’è che dire... Gohan è un bambino più unico che raro, secondo me è difficile trovarne di così teneri *-* Per quanto resta direi che sono arcifelice, stracontenta e tutto quello che vuoi che ti piacciano così tanto le One-Shot di questa raccolta. Ciao!

Videl241097: Mi dispiace, ma purtroppo l’ispirazione per questa raccolta è tutt’altro che stabile. Mi dispiace di averti fatto attendere così tanto. Spero questo capitolo non abbia deluso le aspettative.

Ayumi Yoshida: Come vedi anche io sono in tremendo ritardo. La tua recensione, a momenti, mi ha fatto saltare di gioia. Non sai quanto sono contenta che pensi che io sia riuscita a rendere così bene sia il carattere di Videl (alcuni dei commenti su quanto sono da femmina certe cose li ho aggiunti dopo, per cercare di dare... non so, più spessore al carattere di lei, quindi sono felicissima che abbiano fatto il loro lavoro!), sia la dolcezza di Gohan che l’atmosfera che li circonda, con la pioggia e tutto il resto. Come avrai letto, anche in quest’ultimo capitolo ho usato la prima persona e spero di essere riuscita a darle la realtà che mi è riuscita nella scorsa One-Shot.
Che dire... Grazie, grazie, grazie!
  
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