Anime & Manga > Lady Oscar
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Autore: frenzazero    12/12/2021    4 recensioni
Si riparte da qui.. con qualche anno in più, qualche ruga in più, e qualche esperienza in più!! Ma l’amore per alcune cose non finisce e non cambia mai, come ad esempio per Oscar e Andrè. Ispirata dalle canzoni di Raffaella stavolta, mi è venuto di nuovo lo schiribizzo di buttarmi a capofitto nello scrivere di loro, con “Ti ammazzerei” in cuffia sul tapis roulant, ho deciso di ripartire. Con in realtà anche la spinta di una cara amica. Stavolta però, parto da Andrè. Un foglio trovato per caso e soprattutto aperto e letto, può fare dei danni o può risolverli? Chi si fa i fatti propri campa 100 anni, si suol dire, ma forse può essere un aiutino per campare meglio....
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ebbene si, sono tornata.. ho lasciato questa storia nel cassetto e come per magia l'altro giorno ho riacceso pc e ricominciato a buttare giu qualcosa... speriamo vi possa piacere... ovviamente ancora non saprò dove andrò a finire...ahahahhahahahahaha... un abbraccio a tutti e grazie a chi leggerà! 

Cap. 5
Il primo round si era concluso a favore di  Andrè, e questo Oscar lo sapeva bene, e a dirla tutta non le dispiaceva così tanto. D’altronde era nata per lottare, per battersi sempre e comunque, e soprattutto vincere, non una battaglia ma bensì la guerra, certo era abituata a battersi ad armi pari, e qui di pari non vedeva proprio nulla al momento.. solo tanta confusione su tutti i fronti! la guerra che davvero era in atto era in particolar modo verso se stessa, verso quella parte più profonda del cuore che stava scoprendo di avere piano piano.. il merito pensava fosse di Fersen, il primo uomo che aveva guardato come tale, che le aveva strappato qualche sorriso solo nel pensarlo e che le aveva fatto fremere quel cuore nel petto, impaziente nel poterlo incontrare e godere anche solo del suo saluto in mezzo ai corridoi del palazzo. Ma questa lotta non coinvolgeva più solo lei e il suo cuore, aveva scoperto qualcosa che in quelle ore l’aveva assolutamente scombussolata, nulla di tutto ciò era nei suoi piani più remoti,  il suo amico di e da una vita, la amava..e la cosa che più le dava noia e la infastidiva era la sua sicurezza, come sempre, lui mostrava fermezza, ma come poteva realmente essere convinto di amarla? E di sapere cosa potesse essere l’amore? Come poteva credere di avere la verità in mano rispetto ad una cosa che non avevano mai preso in considerazione nei loro discorsi? Come poteva esserci arrivato per primo? Perché lui arrivava sempre prima di lei nonostante tutto? E perché continuava a pensare a quelle parole d’amore così belle, così profonde, ma che non corrispondevano a ciò che provava per Fersen? Ma lei le provava quelle dannate cose? Ma dannazione, perché Andrè doveva aver lasciato quel maledetto foglio apposta?
Tutti questi pensieri vennero interrotti dal suo bussare alla porta, come non riconoscerlo… e corrispose ad un colpo al cuore tremendo
“Oscar… mi hanno mandato su a dirti che c’è un ospite per te, il conte Hans Axel di Fersen…” poche parole dirette e veloci, neanche il tempo di rispondere che Andrè gia era scappato via, lontano da lei..
Rimase ferma dove si trovava senza muovere nemmeno un muscolo, nonostante sentisse il cuore battere ad un ritmo più frettoloso, come se volesse uscire dal suo corpo e correre via, correre verso quell’uomo che soltanto ora stava iniziando a vederlo come tale…Andrè… non sapeva ancora se questa sua voglia fosse dettata dal volerlo picchiare o altro…
“ma basta Oscar, che ti prende? Non posso far  aspettare un ospite… e poi, lui, il lui che da sempre desidero…o almeno credo…” Finì questi pensieri guardandosi allo specchio e cercando di rimettersi in sesto e poter affrontare Fersen..
“a noi due…” ma noi chi??? Scese le scale con una calma invidiabile, con la coda dell’occhio intravide quel capello nero corvino dietro ad una colonna e di colpo accellerò il passo imbattendosi in altri capelli non cosi familiari
“Buongiorno Conte di Fersen, a cosa devo la vostra visita?” mentre si avvicinava per versare del liquido alcoolico pronto sul tavolino per loro
“Oh cara Madamigella Oscar, la mia visita oggi è puramente di piacere, non fraintendetemi, non voglio mancare di rispetto, ma volevo semplicemente scambiare due parole con Voi… sono giorni che non vi intravedo neanche e volevo rimediare a questa assenza…” e mentre prendeva molto volentieri quel bicchiere di vino, sfiorò le mani di Oscar, che subito ritirò per prendere il suo bicchiere e posto sulla poltrona senza neanche guardarlo in viso… calò il silenzio, e questo breve momento di imbarazzo sembrò durare un’eternità, Fersen prese posto di fronte a lei, e lei nel frattempo pensava solo a far ruotare il vino in modo vorticoso come i suoi pensieri in testa… poi si decise a rispondere…
“caro Fersen, mi fa piacere questa visita inaspettata e di piacere…senza fraintendimenti… come state?” domanda difficile come d’altronde la risposta e in quel momento per entrambi, particolarmente tesi per motivi diversi
“Vedete madamigella, non è semplice dar credito a ciò che si prova, giornate piene e a tratti frenetiche, ma senza realmente dei motivi… a volte anche vuote, soprattutto in mancanza dei vostri sorrisi e sguardi vivaci  nei corridoi…” non smetteva di guardarla in viso ricercando quei sorrisi e quegli sguardi che tanto lo facevano sentire supportato, ma quel che riusciva ad intravedere era solo la sua chioma bionda che copriva quel suo viso riverso totalmente nel bicchiere…
“vi trovo pensierosa, cosa succede?” domandava mentre sorseggiava il vino
E fu in quel momento che si sentì un rumore di vetri infranti, e proprio questo attirò lo sguardo di Oscar, ed eccoli li, i capelli che tanto conosceva e quelle spalle così larghe di nuovo davanti ai suoi occhi…
“Andrè che succede?” le uscì una voce bassa e vibrante
E senza neanche girarsi rispose: “Si, si, Oscar tranquilla, un bicchiere mi è scivolato dalle mani..continua pure la tua chiacchierata, non volevo disturbarvi…conte…”
Non diede neanche il tempo di rispondere che prese i cocci e si allontanò furtivo verso le cucine.
“il vostro sguardo Oscar è cosi.... per... lui?” domandò tutto d’un fiato e guardando il vino nel bicchiere il conte di Fersen ad una Oscar colpita e più pensierosa di prima, e soprattutto poco interessata alla domanda un po' fuori luogo e invadente, e rispose con naturalezza un semplice “non lo so, Conte, non lo so…”
Aveva finalmente salutato il Conte di Fersen, la loro chiacchierata in realtà fu piena esclusivamente di silenzi e sospiri, un incontro veramente surreale viste le sue convinzioni sui suoi sentimenti verso quell'uomo, e ora stanca di quella giornata così fuori dal normale per lei, si stava dirigendo trascinando le sue stanche membra  nella sua stanza , aprì la porta e tirando su lo sguardo vide quel libro sul suo scrittoio. Il libro, il libro colpevole di tutto ciò che era capitato nelle ultime ore.
“ma guarda un po' per cosa mi ammazzerebbe il caro Andrè… questo dannato libro” bofonchiando queste parole si gettò sul letto con il libro in mano e continuò  "cosa crede il caro Andrè che io possa aver paura della sua velata minaccia di ammazzarmi???"  che cadendo sul materasso si aprì e ne uscì fuori un altro foglio bianco ripiegato…
“eh no, eh no… un altro foglio no!!!!” disse a voce alta nascondendo il viso sotto il cuscino, mentre tastava il letto alla ricerca di quel pezzo di carta.
Si fece coraggio e lo aprì quasi socchiudendo gli occhi per paura di leggere cose che non voleva più sapere, ma che in realtà non vedeva l’ora di scoprire
“…Ti ammazzerei Oscar perché sei una testona, piena di te e sempre pronta ad obbedire agli altri e a non ascoltare mai una mezza mia parola o un mio consiglio,per non parlare di quello che senti tu dentro di te,  quando lo ascolterai? mai! Ti ammazzerei per quel tuo sguardo di fuoco e quella tua voglia perenne di combattere, ogni cosa per te diventa una battaglia e una guerra, prendi tutto così, una sfida!!  E vogliamo parlare di quei tuoi occhi blu come il cielo capaci di diventare neri offuscati dalla tua brama di vincere qualsiasi cosa ti si presenti davanti… ma stavolta sei così sicura di poter vincere? di poter disarmare il tuo cuore e di vincermi?”
Infilò immediatamente il foglio dentro al libro e richiudendolo forte sbraitò con quei famosi lampi negli occhi: "Di una cosa sono sicura caro Andrè, di poterti vincere e disarmare sempre!!!" 
   
 
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