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Autore: fiphina    15/12/2021    1 recensioni
"Capisco" proseguì lo sconosciuto "So bene come ci si sente ad essere sottomessi. Quando sei temuto per i tuoi talenti"
"Lo sai davvero?" sussurrò in risposta il ragazzo, sollevando entrambe le sopracciglia, lasciando trasparire una finissima punta di sarcasmo in quella finta domanda.
"Si, lo so. Ed infatti... penso proprio che in te c'è esattamente ciò che cerco per i nostri ranghi, Severus"
Le sopracciglia del giovane serpeverde scattarono nuovamente, ma verso il basso insieme alle palpebre: stavolta le parole che udì suscitarono in lui un punto sospettoso nei riguardi del suo misterioso interlocutore, spingendolo a spostare lo sguardo nella sua direzione.
"Non capisco... di quali ranghi parli? Chi sei tu?"
Lo sconosciuto si voltò lentamente alla sua sinistra, mostrando a Severus il volto pallido e visibilmente intaccato nascosto sotto il cappuccio nero del mantello; lo fissò per diversi secondi, prima di dargli finalmente una risposta.
"Tu sai chi"
Severus non lo sapeva ancora, ma la decisione che prese quella sera avrebbe scatenato una serie di orribili conseguenze; non sapeva ancora di aver commesso il peggior errore della sua vita.
Genere: Avventura, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Severus Piton | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Severus aggrottò leggermente la fronte assottigliando con essa gli occhi scuri e racchiuse le dita a pugno: la stessa identica procedura che aveva applicato due anni prima nei confronti di una goccia d'acqua sul vetro della finestra della sua camera.

La differenza tra il momento appartenente a due anni fa e quello attuale erano due: l'obiettivo era nettamente più grande ed era più di uno alla volta invece di una semplice goccia, inoltre il movimento impostogli seguiva il volere del bambino.

L'anta dell'armadio si aprì e ne fuoriuscì una coperta di stoffa nera che fluttuò nell'aria fino ad appoggiarsi sulle spalle del piccolo Severus: era decisamente troppo lunga e larga per lui, per questo non era di suo particolare interesse per adesso; il tempo esterno mostrava i soliti nuvoloni carichi di pioggia che raffreddavano di parecchio la temperatura già di per sé bassa all'interno della sua stanza; a dir la verità, però, il freddo non era l'unica ragione, infatti il tocco della coperta ed il fatto che si mimetizzasse alla perfezione con i suoi capelli neri lo facevano sentire al sicuro, quasi invisibile agli occhi degli altri, che lo proteggesse dalla tristezza dovuta alla solitudine che lo invadeva più spesso di quanto avesse immaginato.

Nascondeva metaforicamente bene la vergogna che provava nel mostrarsi debole.

Chiunque avesse letto questo pensiero nella sua mente lo avrebbe preso per un paranoico.

Quando non hai altre strade davanti finisci per far divenire la solitudine parte integrante di te, della tua vita, come fosse un pezzo necessario del tuo corpo; il problema rimaneva però sempre lo stesso: lui non desiderava la solitudine, per cui si limitava a posarsela sopra proprio come aveva fatto con la coperta.

Tendeva a stringersela attorno al corpo, quasi volesse cucirsela addosso.

Chinò di nuovo il capo sul tomo aperto che stava leggendo e riprese da dove aveva interrotto, finché, durante la lettura, i suoi occhi non si assottigliarono di nuovo nell'imbattersi sull'introduzione di un termine che stuzzicò particolarmente la sua attenzione.

L'occlumanzia.

Occlumanzia... termine alquanto curioso, osservò il bambino di otto anni; senza sbattere le palpebre neppure una volta avvicinò il viso alla riga, potendo sentire l'odore particolare della carta leggermente giallastra, seguendo il proprio indice puntato sul paragrafo dov'era arrivato.

Lesse fino in fondo e solo dopo essere giunto all'ultima parola riempì i polmoni d'aria che poi buttò fuori sonoramente.

Le pupille mimetizzate con il nero delle iridi di Severus s'ingrandirono involontariamente: se un istante fa era incuriosito, ora era decisamente affascinato.

Il termine occlumanzia era usato per indicare la difesa magica della mente contro la penetrazione esterna, chiamata legilimanzia, così da evitare che qualcuno potesse leggere i pensieri altrui; era una branca non molto conosciuta della magia, ma era di grande utilità benché di difficile esecuzione: per utilizzarla bisognava svuotare la mente dalle emozioni, per poi rilassarsi.

Ciò che aveva letto proveniva da un libro di magia molto avanzata, certo, eppure lui sembrò provare un'istantanea familiarità verso quello che aveva appena appreso: si ricordò di quando paragonava la mente della madre ad una porta blindata.

E se fosse tutto collegato?

Il libro spiegava che l'occlumanzia era la difesa contro la legilimanzia, oltretutto esistevano casi di magia involontaria, quindi... unendo i due concetti si poteva dunque giungere alla conclusione che si fosse trattato di uno di quei casi e che sua madre avesse letteralmente protetto la propria mente? L'aveva fatto davvero?

Oltre alla magia involontaria esisteva anche la magia praticabile senza l'uso della bacchetta, perciò la sua ipotesi era tutt'altro che priva di fondamenta.

Inoltre, sempre grazie agli studi, aveva appreso che pur usandone una non avrebbe potuto essere accusato di violare la legge magica a causa della traccia usata per controllare i maghi minorenni, perché il divieto entrava in vigore dal momento in cui ne possedeva una propria; e comunque, pur potendoci provare con la bacchetta della madre, in casa era presente una strega, lei, il che rendeva difficile capire chi avesse effettuato gli incantesimi.

Severus scese dalla sedia e si avvicinò alla finestra.

Con una bacchetta tutta sua sarebbe stata un'altra cosa... quanto desiderava averne una... il bambino spostò lo sguardo sconsolato sul cielo cupo: purtroppo doveva attendere di compiere undici anni per poter vedere un gufo portargli la famosa lettera che, ne era certo, avrebbe cambiato la sua vita per sempre.

Mancavano ancora tre lunghissimi ed asfissianti anni prima di quel giorno.

Come avrebbe ancora sopportato l'attuale situazione per tutto quel tempo? Ce l'avrebbe fatta oppure sarebbe scoppiato definitivamente?

 

   
 
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