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Autore: cabin13    19/12/2021    0 recensioni
[Modern!AU][multiship]
Una settimana di storie per aspettare l'arrivo del Natale.
#1: Se avessero lasciato il vischio nell’ingresso, i risvolti della festa avrebbero potuto essere parecchio divertenti. {Mugiwara}
#2: La ragazza inarca un sopracciglio, per niente convinta da quella farsa. Come mai Luffy si è presentato alla sua porta senza preavviso? {Nami/Zoro & Mugiwara}
#3: Che ne sapeva lui che, per sua somma sfiga, nello stesso giorno e alla stessa ora ci sarebbe stata anche Koala? {Sabo/Koala}
#4: "Amore, ti sanguina il naso..." obbietta Viola con un sopracciglio inarcato. {Sanji/Viola}
#5: Eccolo lì, è lui. Il dono perfetto per lasciare Luffy di stucco. {Law/Luffy}
[Fanfiction partecipante al Christmas Countdown 2021 indetto dal forum FairyPiece-Fanfiction&Images]
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara | Coppie: Nami/Zoro
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Scritta per il Christmas Countdown Challenge 2021 sul forum FairyPiece Fanfiction&Images

Pallina 2 (19 dicembre)
Citazione: A Natale dovremmo essere più bravi, non più stupidi! (Carl William Brown)
Situazione: A crede ancora a Babbo Natale, toccherà a B svelargli/le la verità
Prompt: Biscotti

 

 

 

Profumo di biscotti

Il profumino proveniente dal forno aleggia per tutto l’appartamento, facendo sperare bene per il risultato finale. Nami sente già l’acquolina in bocca, mentre osserva con impazienza le cifre squadrate sullo schermo del cellulare che segnano i minuti mancanti al termine della cottura.

È accovacciata insieme a Zoro sul divano di casa loro, un morbido plaid a coprire loro le gambe, mentre guardano senza troppo interesse uno di quei film natalizi di serie B che danno il sabato pomeriggio sotto le feste. In realtà sta quasi per addormentarsi; Nami avverte il suo fiato regolare che le solletica i capelli mentre tiene la testa poggiata contro il petto di lui.

È il loro primo periodo di vacanze come coppia convivente e la rossa si è divertita un mondo a convincere Zoro a preparare i biscotti allo zenzero insieme a lei. È rimasto due minuti buoni a fissare lo sbattitore come se fosse il suo peggior nemico sulla faccia della Terra.

– Non ti morde, sai. – ha scherzato, e Zoro ha fissato male pure lei.

Il verde deve ancora prendere dimestichezza con la cucina – assurdo che sia riuscito a campare fino a quel momento senza dar fuoco a qualsiasi abitazione dove abbia mai vissuto –, ma quel momento domestico le ha dato una sensazione piacevole che ancora le scalda il petto. Lei e Zoro, a preparare da mangiare insieme, fianco a fianco tutti i giorni... Non le dispiace affatto.

Sta per abbandonarsi anche lei alla sonnolenza, cullata dal volume sommesso della televisione, quando il trillo del campanello la coglie alla sprovvista e la fa sobbalzare. Non aspettano visite, quindi chi diavolo può essere? Nami si alza dal divano cercando di fare in fretta e al contempo non disturbare il fidanzato; nemmeno inforca le ciabatte quando saltella in punta di piedi verso l’ingresso.

Sbircia dallo schermo del citofono e vorrebbe tanto prendere a craniate il muro – o vuole sbatterci contro la testa del suo visitatore indesiderato, ancora non ha deciso. Con un sospiro fa scattare la serratura del portone al piano terra e attende fin quando l’ascensore con il suo amico raggiunge il piano.

– Ciao, Luffy. Che cosa c’è? – chiede, più brusca di quanto volesse.

Il moro la saluta con un sorrisone raggiante che potrebbe far concorrenza a una palla da discoteca. – Ehi, Nami! Come va? Che fate di bello?

La ragazza inarca un sopracciglio, per niente convinta da quella farsa. Come mai Luffy si è presentato alla sua porta senza preavviso e adesso le rivolge quelle domande vuote, tipiche di una conversazione di circostanza?

La rossa si fa ancora più sospettosa. – Luffy...

Ma il moro anticipa ogni sua parola, perché annusa l’aria e quasi la spintona mentre si fionda dentro casa. – Ma avete fatto i biscotti?!

– Ma che cazzo...! Luffy! – sbotta Nami, furiosa, la mano che si protende per tentare invano di afferrare il cappotto rosso fuoco dell’amico e sbatterlo fuori di casa.

Peccato che il ragazzo sia veloce come una scheggia e la sua corsa concitata passi anche per il salotto, svegliando di colpo anche Zoro. Il verde si stropiccia gli occhi, sbadiglia, e deve sbattere un paio di volte le palpebre per mettere a fuoco e realizzare che la figura che traffica in cucina decisamente non è Nami. La sua fidanzata sta marciando a grandi passi verso quella figura, con intorno un’aura omicida che fa intuire a Zoro che deve scattare all’azione, altrimenti quel poveraccio di Luffy potrà considerarsi un uomo morto.

– Che diamine ci fai tu qui?! – esclama, balzando giù dal divano.

Sbarra la strada a Nami, raggiungendo per primo l’intruso accovacciato di fronte al vetro del forno. Rivolge un cenno alla giovane per farle intendere che se ne occuperà lui, e può vedere lo sguardo della rossa simile ai tuoni in una tempesta. Si sente addosso la sua occhiata assassina, mentre si inginocchia accanto all’amico e lo strattona malamente per il giaccone ancora freddo.

– Si può sapere che stai combinando...? – sibila, una nota di pericoloso avvertimento nella voce.

Il moro si volta a osservarlo come se gli avesse appena chiesto una stupidaggine. – Osservo i biscotti che cuociono. Non vedo l’ora di assaggiarli!

– Ti è andato di volta il cervello??

– Ma che c'è? – protesta Luffy, e Zoro può giurare di aver appena sentito la corrente d'aria che gli passa in mezzo a quello spazio vuoto che si ritrova nella scatola cranica in mezzo alle orecchie.

Il volume della sua voce si abbassa ancora di più per non farsi udire da Nami, mentre gli mormora all'orecchio: – Non andava in questo modo il piano. Stai solo facendo casino!

– Rilassati! Vedrai che funzionerà! – ridacchia quell'altro, e Zoro gli preme una mano sulla bocca perché sta alzando troppo il volume.

– Funzionerà... cosa, esattamente?

Ecco, infatti. Proprio quello che volevano evitare è appena accaduto: Nami ha sentito l'ultima parte della conversazione e adesso ha le mani sui fianchi come una madre che scruta sospettosa i figli pestiferi. I due ragazzi si voltano verso di lei, i cervelli che lavorano alla velocità della luce per inventarsi una bugia che non sembri del tutto ideata sul momento.

– Funzionerà... funzionerà il nuovo metodo di cottura che ho consigliato a Zoro per i biscotti!

Suddetto ragazzo si schiaffa una mano in viso con aria rassegnata, perché quella che ha infornato i dolcetti è stata Nami e Luffy è l'ultima persona al mondo da cui un sano di mente potrebbe accettare consigli culinari. E di tutto questo la giovane ne è perfettamente a conoscenza.

I suoi occhi nocciola lampeggiano micidiali. – Che diavolo sta succedendo qui? – domanda, con lo stesso tono di un comandante.

Maledetto Luffy e la sua ingordigia! La prossima volta che avranno in programma qualcosa, lui lo escluderanno dal piano a priori. Col cavolo che gli si affida di nuovo. C'è solo da sperare che gli altri complici si siano accorti che qualcosa è andato storto e si stiano preparando a intervenire prima del previsto.

Cerca di sbirciare dietro la figura di Nami, che dà le spalle all'ingresso, per vedere se la porta si sta aprendo di nuovo o meno -avrà pur prestato loro le sue chiavi per una ragione! Tuttavia non osa fissare lo sguardo, per paura che la rossa possa insospettirsi e girarsi a controllare.

La serratura scatta, con un movimento lento che però pare riecheggiare nell’intera abitazione. Zoro dà una gomitata sul braccio a Luffy, sperando che il moretto possa capire il suo sguardo eloquente, e poi attacca a ridacchiare nervosamente. Non ha idea di cosa inventarsi da dire, gli basta solo che il suono della sua voce copra il casino che stanno facendo nell’androne esterno.

– Ma che hai, Zoro? – Nami inclina la testa di lato, confusa. Non sta capendo niente della situazione corrente; lo si intuisce dalla sua espressione che è proprio persa, oltre che un po’ contrariata. La furia iniziale si è attenuata un poco.

Usopp, Chopper e il cuocastro sono apparsi sulla soglia, i volti solcati da dei ghigni divertiti che il ragazzo può immaginarsi anche se sono nascosti dalla figura di fronte a lui. Con sua somma soddisfazione, Nami è ancora focalizzata su di loro e non si è accorta di niente.

I tre complici si avvicinano sempre di più, mentre Luffy si muove – a balzelli come una papera, in uno spostamento davvero ridicolo  per poter essere protetto dietro la schiena di Zoro. Il verde gli lancia un'occhiata stranita, ma ha vita breve perché la ragazza ha accorciato le distanze e adesso sembra proprio intenzionata a suonarle a tutti e due.

Il giovane si sta alzando in piedi per parlarle, quando la sua visione diventa d’improvviso bianca e viene investito da una massa che gli scivola sul corpo, si infila sotto i vestiti e si incastra tra i capelli. Dura solo un attimo, e quando Zoro torna a vederci si ritrova coperto di farina da capo a piedi. Davanti a lui, Nami sembra una statua, sporca anche lei di bianco e impietrita con un’aria sorpresa stampata in viso.

Chopper, Usopp e Sanji se la stanno ridendo alla grossa e nemmeno Luffy si sta risparmiando. Li sente pure che si battono il cinque, tutti fieri del loro operato.

– La farina? Sul serio? – sbotta, spostando lo sguardo dai tre idioti ai suoi vestiti zozzi. – E poi, razza di deficienti...

– ...avete beccato pure me! – una voce femminile gli ruba le parole di bocca, e Zoro si ritrova a fissare Nami a occhi sbarrati. La rossa si volta a fulminare i tre amici: – Avete preso pure me, cazzo!

– Come pure te? – è il turno di Zoro di essere confuso per la reazione della sua fidanzata. – È me che non dovevano prendere. Lo scherzo dovevano farlo a te!

– In realtà, Marimo, tu credevi che lo scherzo dovessimo farlo a Nami-swan – interviene Sanji, ancora divertito dal risvolto che ha preso la situazione. – Lei ci ha sgamato e ha proposto di rigirare la cosa a tua insaputa. E chi sono io per dirle di no? – conclude poi, con il suo tono tipico da moina.

– Più che avervi sgamato, sarai stato tu che non riesci a tenere chiusa la tua boccaccia se si tratta di donne... – borbotta tra i denti il verde, ma per fortuna Sanji non sembra aver sentito la provocazione.

– Solo che la situazione era troppo divertente per non fregarvi entrambi! – interviene Usopp, con un ghigno furbo stampato in volto.

Zoro non ci crede: quei quattro idioti li hanno fregati entrambi. E ci sono riusciti anche parecchio bene, perché nessuno dei due si era aspettato un risvolto simile. Vorrebbe uscirsene con un commento sarcastico che li lasci di stucco, ma non riesce a trovare niente che possa volgere a suo favore e sente solo che la punta delle orecchie gli sta diventando dello stesso colore dei capelli di Nami.

– A Natale si dovrebbe essere più buoni, non più stupidi... – sta commentando la ragazza, anche se non ce la fa a rimanere seria. Poi però Zoro coglie il luccichio che le attraversa gli occhi e capisce che la vendetta è vicina. – Manca ancora un po’ alla cottura dei biscotti. Io vado a farmi una doccia, voi che ne dite di ripulire tutto questo macello? – è una domanda, ma il tono non ammette un “no” come risposta. – Visto che siamo in tema natalizio, potrei anche non addebitarvi il costo dei detersivi...

Si incammina verso la camera e fa cenno a Zoro di andarle dietro. Mentre la segue, il ragazzo accenna un sorriso compiaciuto: le espressioni sbigottite sui volti dei quattro amici – specialmente il cuocastro – valgono più di qualsiasi altro stupido scherzo per vendetta. 

 

 

Hola gente

Se a scrivere il primo capitolo mi sono divertita, questo è stato ancora meglio. Luffy che sragiona quando sente profumo di cibo mi è piaciuto troppo da buttar giù come idea e in realtà è partito tutto da lì...

Di nuovo, nulla da aggiungere se non ringrazio chi recensirà e anche chi leggerà e basta

Alla prossima gente

Adios

   
 
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