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Autore: N92    20/12/2021    0 recensioni
Tre Fratelli vivono in una terra pacifica.
Vicino a loro, un oscuro e secolare conflitto infuria fra le grandi nazioni di Hyvreria, del Soletramonto e Rax-Marhy, del Buiocrepuscolo.
Un'esistenza semplice e tranquilla, quella dei Fratelli, che ben presto verrà sconvolta irrimediabilmente. I loro cuori, fino a quel momento uniti, semplici e puri, arderanno di nuove convinzioni e Verità Assolute.
Verrà il momento in cui i Fratelli dovranno mettere da parte amori e legami di sangue, poiché il prezzo di un potere antico e potente richiederà loro sacrifici e sforzi enormi.
In un mondo di luce e ombra, di poteri millenari, dove Giorno e Notte hanno un’importanza fondamentale, si svolge questa storia.
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo

 

Luci, Ombre e Verità

 

 

 

Non dare mai niente all’Ombra,

Poiché lei è Male,

E il Male prende sempre senza restituire”

 

Detto Popolare dei Soletramonto

 

 

 

 

«Senti Nonno, perché il mondo è diviso?» chiese il Nipote.

Il Nonno, che stava fissando le fiamme guizzare in cerca di gloria contro il buio della sera, posò lo sguardo sul Bambino seduto al suo fianco sopra un vecchio ceppo. Gli sorrise.

«E’ davvero un’ottima domanda Figliolo» commentò dolcemente, «ma non sei un po' troppo piccolo ancora per preoccuparti di certe cose?»

Il Nipote scosse il capo energicamente «Ho nove anni ormai Nonno, non sono più un bambino!» affermò con fierezza, poi continuò: «Ieri sera ho sentito papà e mamma che ne parlavano con i loro amici sai?»

«Ah si?» chiese il Nonno fingendo stupore. Il Nipote annuì «Però erano tristi» continuò abbassando gli occhi, «papà stava dicendo che le persone sono divise e… ehm… che… che gli Ideali Assoluti non vengono condivisi... si, ha detto così» concluse con decisione, «ma io non so cosa vuol dire. Però poi ho pensato che tu lo potevi sapere Nonno, perché sei più grande di Mamma e Papà e sai più cose». Il volto gli si illuminò, sicuro che il Nonno conoscesse la risposta.

Il Vecchio invece si concentrò sui due pesci che cuocevano sulla brace guadagnandosi un’occhiata delusa dal Nipote che attendeva impaziente che cominciasse a parlare. Dopo un’attenta osservazione concluse che necessitavano ancora di qualche minuto per essere pronti. Lo riusciva a capire dalla quantità di vapore bianco che emettevano. Poggiati su una base di bastoni intrecciati fra loro poco sopra dei carboni incandescenti, erano avvolti in delle grandi foglie verdi, per evitare che la carne e la pelle si bruciassero a contatto col calore. Li avevano pescati quel pomeriggio in un torrente nelle vicinanze della radura dove si erano ora accampati per la notte, e il Nipote aveva insistito affinché il Nonno gli insegnasse come fare per prepararli a dovere alla cottura. Allora il Nonno glielo aveva spiegato ed era stato bellissimo. Insegnare ai nipoti dava un senso nuovo alla sua vita ormai poco più che vuota.

Ora era arrivata la sera, e il Nonno era felice per poter condividere con il suo nipotino una tranquilla cena a base di pesce arrosto.

Ad un certo punto, dopo aver girato il fagotto per far cuocere la parte che era stata rivolta fino a quel momento verso l’alto, il Nonno alzò la mano sinistra, callosa per il grande uso che ne aveva fatto nel corso della vita, verso l’abbraccio caldo del fuocherello.

«Vedi li?» chiese indicando con l’altra mano un punto poco dietro a loro sul terreno erboso. Il Bambino annui.

«Che cosa vedi?» Il Nipote aggrottò la piccola fronte illuminata dalle fiamme.

«Vedo l’Ombra della tua mano Nonno» rispose, osservando nel punto indicato dall’uomo la debole sagoma nera che occupava una piccola porzione di terra.

«Giusto! Ora immagina che questa sia tutto il mondo» disse il Nonno facendo ballare le dita della mano alzata in ogni direzione.

«Da una parte c’è la Luce, che corre fino a fermarsi, quando si infrange sulla pelle. Vedi? Dall’altra si crea l’Ombra, che viene proiettata andando poi a finire nel terreno. Guarda, nessuna delle due si mischia con l’altra. Luce e Ombra sono due facce della stessa medaglia completamente opposte fra loro, tuttavia l’una non può esistere senza l’altra. Dove c’è la luce, debole o forte che sia, da qualche altra parte c’è anche l’Ombra».

«Non capisco Nonno, e questo che cosa c’entra con il fatto che il mondo è diviso?» chiese il nipote.

Il Nonno ritrasse la mano e guardò con un sorriso la faccia confusa del Bambino.

«Potremmo dire che la Luce e l’Ombra sono tutte le persone con le proprie idee e opinioni. Alcuni vedono l’esistenza in un modo, e con le loro esperienze, belle e brutte che siano, arrivano a delle conclusioni. Quelle conclusioni, che diventano essenziali per la vita di queste persone vengono, chiamate Verità Assolute. Ma altri arriveranno a delle Verità Assolute differenti, e questo cambierà il loro modo di fare le cose e di pensare rispetto ai primi. E purtroppo è proprio la differenza fra Verità Assolute che porta le persone alla divisione. Ma capisco che è un concetto difficile Figliolo, è normale se non lo capisci.»

Il Nipote invece aveva capito molto bene, e tutto quello che ne conseguì fu una faccia sofferente, che quasi oscurò la luce calda del fuoco che la stava accarezzando.

«Quindi... il mondo non potrà mai essere unito?» domandò guardando il Nonno negli occhi.

«Non lo so questo Figliolo» rispose il Nonno ricambiando lo sguardo, «capirai, col tempo, che il mondo è uno strano posto. Ma tu non preoccuparti, pensa solo a vivere felice e cercare di costruire le tue Verità Assolute nel modo migliore possibile. Trova qualcuno che le condivida, le apprezzi e le ami come fai tu, e vedrai che la tua vita sarà meravigliosa». Gli arruffò i capelli con dolcezza e il Nipote gli sorrise di rimando.

«Bada bene però...» continuò sollevando l’indice, «che la Verità Assoluta non è una semplice idea o convinzione, ma qualcosa di molto più profondo, che non se ne va. Rimane legato per sempre all’anima della persona, ne guida le azioni, ne determina gli errori o le scelte giuste, e sta solo, e soltanto a noi decidere che Verità Assoluta vogliamo onorare, quando arriva il momento».

Il Nipote rimase meravigliato. Non aveva mai sentito di queste “Verità Assolute”, ma gli piaceva l’idea e voleva saperne di più. Pensava fosse una cosa degna di uno di quegli eroi leggendari che venivano raccontati nelle storie.

«Quindi ne avrò alcune anche io, Nonno?» chiese tutto eccitato. Il Nonno rimase in silenzio per qualche attimo, contemplando sulla risposta che avrebbe dovuto dargli. Lui sapeva. Sapeva tutto, ma non c’era bisogno che sapesse anche il Bambino, non ancora almeno.

«Si Figliolo. Tutti prima o poi ne riceviamo una, e sono sicuro che la tua sarà bellissima, perché sei un bravo bambino, e io sono fiero di te».

Il sorriso del Nipote si allargò e il Nonno ne ammirò la grande purezza. Questo era ciò che gli piaceva dei bambini: la purezza nell'esprimere le emozioni, nel meravigliarsi delle cose, nel viverle sempre al massimo dell'intensità.

«Nonno, cos’è quest’odore?» domandò il Nipote annusando l’aria all’improvviso.

«Maledizione!» imprecò il Vecchio girandosi per guardare il fagotto. Si operò immediatamente per toglierlo dalla brace. Poco dopo Il Bambino e il Nipote osservarono con aria delusa la carne bruciata. Avevano adagiato i pesci tutti abbrustoliti sul terreno soffice, spogliati della protezione di foglie che era ormai piena di fori contornati di nero.

«Scusa Figliolo, mi sono distratto solo un momento…» cominciò a dire Nonno...

«Non preoccuparti Nonno» l’interruppe il Nipote con allegria, «la mamma dice sempre che sei un po' sbadato, e ha preparato qualcosa da mangiare semmai non fossimo riusciti a pescare niente». Tirò fuori da una bisaccia del pane e della frutta. «Scusa, ma mi ha fatto promettere di non dirti niente, perché sapeva che ti saresti arrabbiato».

«Arrabbiato?» fece eco il Nonno, «no, anzi fortuna che tua madre mi conosce così bene» concluse ridendo. La ringraziò in silenzio, per aver permesso al Bambino di poter mettere qualcosa sotto i denti, e maledì se stesso per essere stato così poco attento.

Il Nipote divise la cena col Nonno, che ne fu molto felice. Parlarono e risero per tutta la sera, con il Vecchio che gli raccontò tante storie di quando era giovane. Fu un momento perfetto, e alla fine il Bambino crollò sfinito. Il Nonno allora preparò un giaciglio con alcune foglie e rametti che aveva raccolto in precedenza, e ce lo adagiò delicatamente, notando la difficoltà del Nipote a tenere gli occhi aperti.

«Sai Nonno?» esordì all’improvviso il Nipote quasi in dormiveglia, «ho deciso: unirò il mondo con le mie Verità Assolute, così la Luce e l’Ombra potranno finalmente incontrarsi e Papà a Mamma non saranno più tristi». Quell’affermazione colpì il Nonno forte come un pugno sullo stomaco. Sgranò gli occhi e lacrime cominciarono a sgorgargli copiose dagli occhi.

«ne sono sicuro Nyterian, ne sono sicuro! Sei un bravo bambino!»

«Nonno te l’ho già detto, non sono un bamb...» la frase gli morì in gola e finalmente si addormentò.

Il Nonno lo strinse forte per qualche momento ancora con le lacrime che scendevano dalle guance rugose.

Poi lo lasciò al suo sonno.

 

 

 

 

 

 

Non guardare mai la Luce direttamente,

Perché ti accecherà,

Alimentata dalla tua fiducia

E dalla sua superbia”

 

Detto Popolare dei Buiocrepuscolo

 

 

   
 
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