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Autore: ROSA66    24/12/2021    1 recensioni
Raccolta di oneshot, natalizie e non, scritte per l'iniziativa "Calendario dell'Avvento", indetta da Coraline sul forum "Ferisce la penna".
-1 dicembre: Christmas Pudding (Draco/Hermione)
-2 dicembre: Adesso è veramente Natale (Fred/Astoria)
-3 dicembre: Mal di gola e speranze disilluse (Neville/Pansy). Questa storia è candidata agli Oscar della Penna 2023 indetti sul forum "Ferisce più la penna"
-6 dicembre: Il mondo sottosopra (Draco/Hermione)
-9 dicembre: Creme di bellezza e profumi fioriti (Fred/Hermione)
-13 dicembre: Lei, lei, lei... (Draco/Hermione)
-24 dicembre: Dieci passi (Draco/Katie)
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Fred Weasley, George Weasley, Hermione Granger, Neville Paciock | Coppie: Draco/Astoria, Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Dieci passi
 
 
Dieci passi, era questa la distanza tra l’ascensore e la sua meta.
Dieci fottuti passi, per liberarsi la coscienza.
Dieci maledetti passi, e avrebbe avuto – almeno ci sperava – il suo perdono.
Da quando il Wizengamot lo aveva calorosamente invitato a dimostrare all’intero Mondo Magico il suo pentimento, aveva iniziato con sgomento a pensare al come.
Il chi era ovvio, visto che la lista di coloro che avevano sofferto a causa sua era mediamente lunga. Così, occhi bassi e orgoglio sotto le scarpe, si era ritrovato a stringere la mano a Potter, balbettare una scusa a mezza bocca alla Granger e abbozzare un sorriso – più simile a una smorfia imbarazzata che ad altro – a Ron Weasley.
Ma quando arrivò il momento di chiedere a Katie Bell di perdonarlo, sentì forte dentro di sé il peso della colpa per ciò che le aveva fatto, e si fermava impotente.
Erano secoli che ci rimuginava, ma a decidere non si decideva mai.
Faceva due passi avanti e cento indietro.
E ogni volta tornava sconfitto al punto di partenza.
Pareva come se le sue gambe, giunte a metà strada, fossero animate di vita propria e lo costringessero a fare dietrofront.
Forse era l’immagine di lei che si librava in cielo – come un fantoccio spaventoso – vittima inconsapevole della maledizione della collana, a fargli provare una sensazione che sapeva tanto di doloroso rimorso. Ci conviveva da tempo, lo sentiva scavargli l’anima, ma avvertiva di dover fare qualcosa, altrimenti sarebbe stato assalito anche dai rimpianti di ciò che avrebbe potuto, ma che non aveva fatto mai.
 
 
§§§
 
 
Katie era rimasta da sola in ufficio. I suoi colleghi erano già andati via da un bel pezzo per festeggiare il Natale in famiglia, tra il calore delle mura domestiche. Sentì un pizzico di invidia al pensiero della cena solitaria che l’attendeva a casa, troppo grande per lei, con l’unica compagnia di un buon bicchiere di vino.
Da quando aveva terminato gli studi e iniziato a lavorare al Ministero, la sua vita era diventata un susseguirsi di giornate tutte uguali, così diverse dal tempo trascorso a Hogwarts quando, tra lezioni e partite di Quidditch, era sempre circondata dall’affetto dei compagni di Casa.
La sua relazione con Alicia Spinnet si era rivelata un fiasco completo: concentrate solo sul lavoro, avevano realizzato che tra loro non vi poteva essere nulla più di una tenera amicizia e si erano lasciate senza alcun rimpianto.
Sospirò: anche quell’anno avrebbe trascorso il Natale in completa solitudine.
Guardandosi intorno, notò che la stanza era troppo silenziosa, anche per lei che aveva fatto del silenzio un suo inseparabile compagno di vita. Non aveva più voglia di terminare il lavoro, per quella sera. Così prese il cappotto, la borsetta e si preparò per uscire.
 
 
§§§
 
 
 “Settimo livello”.
La voce metallica lo riscosse dai suoi pensieri.
Sospirando sonoramente, uscì dall’ascensore per dirigersi verso il suo ufficio.
Uno, due, tre…
Sei ancora in tempo, Draco.
Quattro, cinque, sei…
Se torni indietro adesso, nessuno se ne accorgerà.
Sette, otto, nove…
Pensaci bene, lo vuoi fare veramente?
Dieci.
Ecco, era arrivato.
Davanti a lui c’era l’Ufficio per i Giochi e gli Sport Magici. Sulla tabella dorata spiccava un cartello:

Katie Bell    - Assistente
 
Ci siamo, disse tra sé e sé.
Forza, Draco, coraggio, bussa.
In quel preciso istante la porta si spalancò. Davanti ai suoi occhi c’era Katie Bell che, sgranando gli occhi, lo stava fissando sorpresa.
«Malfoy?» esclamò Katie portandosi una mano al petto.
«Bell… » iniziò a dire, ma le parole gli morirono in bocca, come se fosse incapace di parlare. Il cuore aveva iniziato a battere più forte, annullando in un solo momento tutti i discorsi che si era preparato da tempo.
Si fissarono intensamente per attimi lunghissimi.
Poi Draco, riacquistando la parola, sussurrò imbarazzato: «Volevo dirti… ecco, io… », il viso chiaro iniziava a colorarsi di rosa.
Katie lo squadrò incuriosita, provando un lieve fastidio al pensiero del male che le aveva procurato. Sembrava diverso, con meno arroganza e più… umanità, forse?
«Io… volevo parlarti, Bell», riuscì a dire alla fine, «puoi dedicarmi qualche minuto del tuo tempo?». Il rosa della pelle stava virando lentamente al rosso.
La giovane sorrise: non aveva più senso alimentare vecchi rancori. Era tempo di guardare avanti.
«Questa sera, Malfoy, ho tutto il tempo che vuoi».
Il rimorso ci sarebbe stato per sempre, con tutte le sue dolorose conseguenze.
Il rimpianto di non aver chiesto perdono, no, quello non l’avrebbe tormentato mai più.
 
 
 
 
 
 
Nota dell’autrice:
Questa storia partecipa all’iniziativa “Calendario dell’Avvento”, indetto da Coraline sul forum “Ferisce la penna”.
Il giorno è il 24, il prompt è: rimpianto.
La coppia, insolita per me, è Draco /Katie.
 
 
 
 
 
  
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