Storie originali > Introspettivo
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Autore: ClostridiumDiff2020    27/12/2021    0 recensioni
Una creatura incorporea, dopo aver vagato sulla terra per un'immortale eternità, inizia a desiderare di sfiorare la vita. Quando il suo sguardo incrocia quello di una ballerina.
Il suo desiderio di percepire il mondo materiale lo farà precipitare.
Inizia così la sua ricerca, del suo io mortale e di colei che lo ha strappato all'eternità.
Ispirazione ~ Il Cielo Sopra Berlino di Wim Wenders ~~~
~ Sì è magnifico vivere di solo spirito, e giorno dopo giorno testimoniare alla gente, per l'eternità, soltanto ciò che è spirituale. Ma a volte la mia eterna esistenza spirituale mi pesa. E allora non vorrei più fluttuare così, in eterno: vorrei sentire un peso dentro di me, che mi levi questa infinitezza legandomi in qualche modo alla terra, a ogni passo, a ogni colpo di vento. Vorrei poter dire: "ora", "ora", e "ora". E non più "da sempre", "in eterno"....
~ ... Il tempo guarirà tutto... Ma che succede, se il tempo stesso è una malattia? ...
~ ... Quei giorni perduti a rincorrere il vento a chiederci un bacio e volerne altri cento ~~~ Amore che vieni, amore che vai- Fabrizio De Andrè
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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05- What shall we use to fill the empty
 



Cassie osservò con aria sconsolata il vuoto lasciato dal grande tendone da circo.
“Mi dispiace…” annaspò davanti alle spalle di Damiel che si incurvavano dalla tristezza.
Era come se il cielo stesso si incurvasse assieme a lui.
“L’ho persa…” sussurrò l’angelo osservando il vuoto.
“Non dirlo… è solo rimandato il vostro incontro…”
Damiel si strinse mentre il freddo gli penetrava nel petto come una pugnalata “Io… Ero certo che lei sapesse, che mi avesse visto quel giorno quando sono caduto e che mi avrebbe aspettato perché… sapeva che sarei arrivato…Perché mi aveva sfiorato come io avevo sfiorato lei… E invece…”
Cassie voleva dire qualcosa, ma non trovava le parole per consolarlo.
Ogni cosa che le passava per la mente non era di alcun aiuto, non voleva finire per rattristarlo ancora di più e nemmeno spazzare via quell’aura di purezza che ancora sembrava così vivida in lui.
Però negare la realtà non sarebbe ugualmente servito. La compagnia si era definitivamente sciolta e non aveva idea di come avrebbe potuto trovare la ballerina che il suo giovane angelo stava cercando tanto disperatamente.
 
“Non puoi ritrovarla… Lei è polvere da molto tempo…”
Una voce riecheggiò nello spazio vuoto spezzando il silenzio. Damiel si voltò e sussultò sorpreso.
Suo fratello lo osservava, suo fratello Samael reale quanto Cassie, con lunghi capelli candidi come la neve, occhi di cielo e un’aria pallida e diafana, ancora troppo legato allo spirito ma non più così impalpabile.
“Samael tu…”
La consapevolezza di quel che l’altro angelo aveva fatto lo colpì come le parole che aveva pronunciato.
“Stai inseguendo un fantasma, la ragazza che ti ha fatto cadere è vissuta molte lune fa… L’hai incontrata in questo stesso luogo ma non in questo tempo. È durata così a lungo la tua caduta come anche la mia ricerca… Ero smarrito ma poi ho sentito il suono della tua risata e sono disceso per te… Per riportarti da me, al luogo a cui appartieni…”
 
Damiel non seppe perché arretrò quando l’altro avanzò verso di lui e Cassie di istinto si frappose tra i due. “Chi sei? Lo Stai spaventando con tutte queste assurdità”
Lo sguardo di Samael fiammeggiò “Allontanati creatura mortale, non lo tratterrai lontano da me, noi siamo destinati a passare assieme questa eternità, siamo le due parti di una stessa cosa…”
Damiel arretrò “Samael io… Non voglio tornare nell’eternità… Non puoi obbligarmi o minacciare Cassie…”
 
Un vento sferzante colpì Damiel cose uno schiaffo, chiuse gli occhi e cercò di proteggersi il volto. Cassie urlò, l’angelo caduto invocò il suo nome ma una stretta gli si serrò al polso e Samael lo scosse con forza. “Ti ho osservato e… Questo involucro mi ha fatto cadere e mi ha spinto a cercare una forma mortale per poterti afferrare… Per questo devi tornare all’immortalità con me. Questo distacco…”
Damiel annaspò e Samael strinse la presa smarrendosi per un attimo nei grandi occhi scuri dell’altro. Le sue ali d’avorio lo avvolsero.
“Sei caduto sulla terra per l’ombra di uno spettro… Dimenticando che tu mi appartieni, tanto quanto io appartengo a te…”
Damiel percepì in lontananza la voce di Cassie che invocava il suo nome, poi le labbra di Samael premettero contro le sue. Damiel percepì un forte senso di disagio mentre l’altro cercava di insinuarsi approfondendo forzatamente quel contatto. La mano libera scorreva lungo la sua schiena sforando i segni che le sue ali perdute avevano lasciato. “Per te sono caduto, per questa ossessione, per questo desiderio di averti”
 

 

   
 
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