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Autore: NicoRobin95    30/12/2021    0 recensioni
Un regno governato da un re dittatore, ma affascinante e a dir poco bellissimo. Un giorno per una serie di eventi e coincidenze la sua vita si incrocia con un'altra ragazza di stirpe nobile, ma che a differenza di lui non vorrebbe esserlo. Nonostante ha una nobiltá che lui non possiede:, quella del cuore.
Durante una forzata convivenza con lui scopre che in presenza di lei lui riesce a sfoderare dolcezza, delicatezza e generosità cose che non sembrano appartenergli.
In virtù di questo, giura a se stessa di scoprire perché e se è diventato così, oppure in principio anche lui era dolce e buono.
Combattendo con un popolo che la reputa una venduta a causa della vicinanza con lui e dei privilegi che gode; con donne a lui vicine che la odiano perché loro rivale in amore (a loro dire) e la paura di scoprire chi sia per davvero l'uomo che per destino sembra che debba avere accanto, Viola proverà a scoprire chi sia veramente il "signorino" Donquixote Doflamingo...
Genere: Fantasy, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Donquijote Doflamingo, Donquijote Family, Violet
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Questo é il piano? É tutto chiaro? Se lo farete fallire non avrò pietà e sarò implacabile. Siamo intesi?"
 
"Si signorino."
 
"E ora preparate tutto. Andrò io personalmente come vi ho già ribadito non affiderei mai un incarico simile a uno di voi. Quando lei sarà in casa nello chalet in cui andrà in vacanza che voi scoprirete dove si trova, passeremo di lì. Mi butterete addosso dell'acqua gelata e indosserò vestiti strappati in più mi farete un bel taglio su un fianco, poi come tocco come tocco finale mi sdraierò per terra in una pozzanghera, se il tempo ci assiste. Starete appostati e non c'è ne andrete di lì finché non verrà a soccorrermi, una volta certi che mi abbia visto e soccorso, tornerete a palazzo e preparerete la seconda parte del piano. Ci sono domande?"
 
"No signorino." Nessuno comunque avrebbe osato farne, la cosa lo irritava parecchio.
 
"Bene. Ora potere ritirarvi. Domani scoprirete dove alloggerà e lunedì entreremo in azione."
 
"Eccoci arrivati signorine!" disse Thiago fermando la macchina davanti allo chalet di campagna. Nonostante, suo padre ritenesse quel posto " rustico e povero", per Violet era anche troppo lussuoso.
 
C'era il camino automatico, la vasca idromassaggio, lo schermo grande quanto la parete, la sauna e il bagno turco e addirittura una piscina fredda di giorno e calda la notte.
 
Per Violet quel posto significava libertà, relativa, ma pur sempre libertà poteva essere sé stessa, mangiare, vestirsi e comportarsi come voleva.
 
Appena entrata in casa corse felice fino al piano di sopra, adorava dormire in mansarda, si tolse quello scomodo vestito lungo pieno di pizzi e balze e indossò un semplicissimo vestito corto e semplice come tutte le ragazze di paese, sciolse i capelli acconciati e li raccolse in una normalissima coda di cavallo, scaraventò con i piedi quelle odiose scarpe a punta e indossò delle normalissime scarpe comode.
 
Finalmente avrebbe potuto andare al mercato la cosa che più desiderava, avrebbe acquistato del buon formaggio appena fatto, del pane fresco, delle salsicce da fare sul fuoco e soprattutto avrebbe riempito parecchie borracce dell'acqua buonissima che scorreva nella fontana della piazza. Avrebbe comprato anche olive, salame e molti altri cibi che non arrivavano mai sulla sua tavola perché considerati troppo frugali. "Se davvero non potrò sottrarmi dal diventare regina, almeno queste abitudini cambieranno, non continuerò queste assurde tradizione."
 
Violet arrivò all'inizio del mercato, alla prima bancarella c'era un pastore che offriva a tutti un assaggio del suo latte fresco, appena munto. Violet si avvicinò:
 
"Me ne sarebbe una scodella, la voglio bere subito, mi dica quanto costa."
 
"Certo cara signorina, ma dopo averlo provato sono sicuro che lo vorrai comprare per tutta la tua famiglia."
 
Violet ringraziò il signore che le porse la scodella, lo bevve tutto d'un fiato era buono e nutriente, nulla a che vedere con quello scremato perché "più sicuro" che arrivava sulla tavola reale ogni mattina.
 
"Sa ha proprio ragione é buonissimo, allora me ne venderebbe due litri."
 
"Certo signorina ma ti consiglio di acquistarlo alla fine del mercato, non ti conviene portartelo dietro, potrebbe deteriorarsi, fa caldo é una bella giornata. Passa da me dopo aver terminato i tuoi acquisti. Come vedi io tengo le bottiglie di vetro in acqua fredda così il mio latte rimane bello fresco."
 
"Lei é gentilissimo buon uomo. E il suo latte é speciale."
 
"Ti ringrazio e anche le mie mucche ti ringraziano."
 
Violet sorrise a quella battuta genuina: "Intanto le pago la scodella."
 
" Non voglio niente. É un omaggio della casa, pagherai solo il latte che compri dopo."
 
Violet incredula disse: "Ma no. Mi ha appena conosciuto, come fa a fidarsi potrei non tornare. Cioè, io tornerò ma lei come fa a sapere che non sono una di quelli che poi non lo fa."
 
"Mi fido della tua parola, nel caso tu non la mantenga il problema sarà tuo e a me invece, verranno abbinate due opere buone: l'aver avuto fiducia nel prossimo e l'aver offerto un bicchiere di latte a qualcuno."
 
Violet rimase colpita, quell'umile pastore era un uomo ricco in realtà, così ricco da avere tutta quella bontà e genuinità dentro di sé. Avrebbe tanto voluto essere come lui, scambiare la sua vita con quella di una qualsiasi persona, mai nella sua vita, nessuno a palazzo, nonostante fossero tutti più benestanti di quell'uomo semplice, aveva tutta quella ricchezza interiore.
 
"Lei é una gran bella persona, un giorno se mi sposerò vorrei trovare un uomo con il suo cuore."
 
"Ehi signorina, mia moglie é solo andata a comprare del pane in un altro banco, non posso scappare con te."
 
"Oh... No, ma io non intendevo, scusi..." disse Violet arrossendo.
 
"Sto scherzando gioia, non imbarazzarti, ho capito cosa intendi e ti ringrazio. In fondo, sai per vivere basta poco, non sarà per aver offerto un po' di latte che morirò di fame, se anche qualcuno m'ingannasse, forse potrei comprare un po' meno carne o un cappellino in meno a mia moglie, ma grazie alle mie fedeli mucche io un po' di latte e formaggio li ho sempre per riempirmi lo stomaco."
 
Quell' uomo forse non lo sapeva, ma per quanto fosse umile il suo stile di vita aveva tutto Violet le chiese cambiando discorso:
 
"Ma quindi fa anche il formaggio?"
 
"Certamente, é nel banco qui affianco, lo gestisce mia moglie che tornerà tra poco."
 
"Allora a fine mercato comprerò anche quello buon lavoro intanto."
 
"Buoni acquisti cara."
 
Violet di godette tutta la passeggiata e il mercato, com'era tutto così semplice, genuino, bello.
 
Comprò vestiti di qualità, ma comodi, semplici e lineari come piacevano a lei. 
 
Si fermò al banco dei salumi, del pane, dei dolci, del miele, comprò uova fresche, olive, del pesce, della frutta e della verdura e del buon vino.
 
Alla fine del mercato passò dal gentile signore che gli aveva offerto il latte e acquistò da lui formaggi freschi, stagionati e latte fresco.
 
Dopo averlo salutato tornò subito a casa per evitare che il caldo rovinasse il cibo comprato.
 
Nonostante avesse fatti molti acquisti non gli era di peso trasportare i sacchi grazie al trasportino con ruote che aveva acquistato all'inizio del mercato.
 
Tornò a casa che era quasi ora di pranzo.
 
"Thiago voglio cucinare e poi mangiare all'aperto con la spesa che ho fatto. Ti unisci a noi?"
 
"Ma principessa Viola io..."
 
"Non tollero un no come risposta e ti prego non rimanere in divisa. Rilassati siamo qua in vacanza."
 
Dopo circa una mezz'ora tutto era pronto formaggi, salumi, pane, vino rosso, verdura e frutta fresca e soprattutto l'acqua fresca presa dalla fontana.
 
Le due ragazze e il maggiordomo si sedettero insieme parlando allegramente e banchettando.
A causa dell' aria, dell'allegria e della bontà del cibo erano tutti molto affamati.
 
Alla fine del pranzo Thiago disse:
" Se mi vedesse il re, se sapesse che sua figlia la principessa ha apparecchiato, fatto la spesa e mangiato a tavola con un servitore... Se venisse a saperlo."
 
"Thiago! Per favore mio padre non c'é, perché pensi a lui... Puoi evitare per favore?"
 
"Certo, certo scusami principessa permettimi almeno di fare il caffè."
 
"Accetto, ma solo se lo prendi con noi e assaggi i dolci che ho comprato."
 
"Con grande piacere principessa."
   
 
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