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Autore: kiki0297    06/01/2022    0 recensioni
Che cosa accadrebbe se una maganò acquisisse improvvisamente i poteri?
È quello che è successo a Clare Gordon.
Hogwarts sarà per lei l’inizio di una nuova vita.
Ma sarà l’incontro con Draco Malfoy a sconvolgere per sempre la sua esistenza.
"-Conosci Draco Malfoy? Biondino, occhi chiari, Serpeverde-. Clare si voltò, per essere sicura di chi le stesse chiedendo e lo vide di nuovo, i suoi occhi fissi su di lei. Si affrettò a distogliere lo sguardo.
-Quello seduto proprio dietro di noi?- chiese per essere sicura che si riferisse proprio a lui e la ragazza annuì.
-Perchè da quando sei entrata non ha distolto lo sguardo da te- disse. "
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Il Secondo Trio (Neville, Ginny, Luna), Il trio protagonista, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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Per fortuna il mattino seguente Clare non ebbe nessuna difficoltà a svegliarsi e in un attimo fu pronta e piena di energia per affrontare quella nuova avventura. E che dire della colazione, qualcosa di mai visto prima.
Le lezioni si susseguirono senza intoppi fino all’ultima ora prima del pranzo in cui aveva Difesa Contro le Arti Oscure e doveva ancora trovare l’aula che pareva essersi dileguata. Si era dovuta trattenere a parlare con la professoressa McGrannit alla fine dell’ora precedente e quindi non poteva contare sulla guida dei suoi nuovi amici. Cercò di fare mente locale e provò a salire le scale ma poi si trovò in un punto che proprio non riuscì a riconoscere, segno inconfutabile che ormai si fosse persa. Il professor Piton le sembrava molto severo, se fosse arrivata in ritardo alla sua prima lezione con lui non l’avrebbe presa bene.
Stava cercando do capire cosa fare per non beccarsi una punizione il suo primo giorno quando ad un certo punto in fondo al corridoio scorse un volto familiare.
-Grazie al cielo- mormorò, affrettandosi a raggiungerlo. Draco Malfoy avanzava a passo spedito, con lo sguardo perso nel vuoto e non si accorse di lei fino a che la ragazza non si parò davanti a lui.
-Scusami…- disse Clare e lui fissò gli occhi nei suoi. Improvvisamente si sentì nervosa.
-Non riesco a trovare l’aula di Difesa Contro le Arti Oscure… potresti aiutarmi?- gli chiese e nei suoi occhi lesse della sorpresa.
-Perchè lo chiedi a me?- domandò, come se lei fosse stupida. La ragazza non riusciva proprio a capire cosa ci fosse di male.
-Bè, ci sei tu qui- rispose, le sembrava abbastanza ovvio.
-Io sono un Serpeverde- disse indicando la sua cravatta verde e argento, con lo stesso tono di prima. La stava trattando come se fosse una perfetta idiota, come se proprio non capisse l’ovvio. La ragazza però non riusciva ad intuire il problema.
-E quindi?- gli chiese confusa. Da quello che sapeva non le sembrava proprio che non si potesse parlare con quelli delle altre case.
-E quindi di solito voi Grifondoro non avete a che fare con noi- disse con malcelato scherno, ma lei non voleva dargli la soddisfazione di intimidirla di nuovo.
-Non ti sto chiedendo di diventare il mio migliore amico, ti ho chiesto come posso arrivare all’aula di Difesa Contro le Arti Oscure. Non ho voglia di ricevere una punizione il mio primo giorno. Non mi interessa se sei un Serpeverde. Sono appena arrivata e non so come funziona qui. Ho solo bisogno di aiuto- replicò, cercando di non farsi prendere dall’ansia.
-Per favore- aggiunse, incrociando il suo sguardo e probabilmente fu quello a sorprenderlo più di tutto il resto. Non appena avesse trovato il tempo lei avrebbe dovuto chiedere a Hermione o Ginny come funzionassero le cose con i Serpeverde.
-Terzo piano- rispose lui, infine, quando ormai la ragazza si era convinta che non avrebbe più detto niente, e se ne andò.
-Grazie!- gli gridò, lui fece solo un cenno con la mano e sparì in corridoio.
...
 
Fortunatamente, grazie all’aiuto del ragazzo, Clare riuscì a raggiungere l’aula in perfetto orario. Il professor Piton la sottopose a qualsiasi domanda riguardante l’argomento, tentando più volte di metterla in difficoltà, ma grazie alla sua preparazione la ragazza riuscì sempre a rispondere. Di certo lui voleva metterla alla prova, verificare che fosse davvero all’altezza del suo corso.
Quando Clare uscì dall’aula insieme ad Harry, Ron ed Hermione un paio di studenti di Serpeverde bloccarono loro il passaggio.
-Bene, Sfregiato, adesso oltre a Weasley e alla Mezzosangue hai una nuova amica, una maganò. Complimenti Potter hai fatto dei passi avanti!- ridacchiò uno di loro guardandola con scherno. Clare sentì il mondo crollarle addosso. Sapeva che prima o poi qualcuno si sarebbe fatto domande sul perché fosse venuta a scuola solo il sesto anno, ma non avrebbe mai immaginato un simile trattamento. E fu in quel momento che capì quello che Draco Malfoy le aveva detto poco prima, sulla rivalità tra Serpeverde e Grifondoro. Proprio in quel momento lui uscì dall’Aula di Difesa Contro le Arti Oscure, lanciandole un’occhiata incuriosita, ma quando si rese conto dei suoi compagni i suoi occhi tornarono ad essere freddi come il ghiaccio. Clare non si era nemmeno resa conto che ci fosse anche lui in classe, presa com’era dalla lezione. I due che li avevano bloccati gli si affiancarono e dal loro modo di fare la ragazza si rese conto e era lui a contare, quelli lì erano semplici leccapiedi.
-Draco, visto cosa abbiamo qui? Un’ex maganò. Peggio che essere una mezzosangue…- ridacchiò quello tarchiato lanciandole un'occhiata e dandogli di gomito. Per un secondo a Clare parve quasi di scorgere del fastidio sul suo viso, ma fu subito sostituito da un sorriso diabolico.
-Andiamo, non vale neanche il tempo che perdiamo a prenderci gioco di lei- disse e gli altri scoppiarono a ridere. Quando finalmente se ne andarono Clare si sentì come svuotata, nessuno l’aveva mai trattata in quel modo. Negli anni precedenti i suoi genitori l’avevano mandata nelle scuole babbane per non farla sentire diversa, adesso invece veniva disprezzata per quello che era stata in passato, per qualcosa che non era colpa sua. Cercò di trattenere le lacrime, non voleva che nessuno la vedesse piangere. Anche se loro ormai erano andati via altri studenti di Serpeverde stavano uscendo dall’aula lanciandole occhiate. Non avrebbe permesso che la vedessero crollare. Mantenne la testa alta e, senza dire niente, si diresse velocemente verso il suo dormitorio e una volta lì si permise di liberare sotto forma di lacrime tutta la sua frustrazione. Preferì non andare a pranzo per non scatenare altri insulti e prese in giro, aveva bisogno di un po’ di tempo per riprendersi completamente. Quando sognava di andare ad Hogwarts nulla di tutto quello era contemplato, le era sempre sembrato tutto meraviglioso.
Più tardi nel pomeriggio Hermione e Ginny la raggiunsero e si sedettero sul letto con lei.
-Clare, io so come ti senti- mormorò Hermione, -Sono cinque anni che Malfoy e i suoi amici mi perseguitano perché sono una mezzosangue. Fa male, ma devi ignorarli, mostrare che sei meglio di loro- disse poggiandole una mano sul braccio.
-Sono degli idioti, Clare. Idioti viziati e spocchiosi. Non meritano nemmeno un secondo del tempo che stai usando pensando a loro-
-Lo so, è solo che fino adesso non avevo mai dovuto preoccuparmi di essere diversa. Ma non voglio che i loro pregiudizi mi impediscano di fare del mio meglio. Sarò più forte e li lascerò perdere- promise Clare, sia a loro che a se stessa.
 
...
 
Il tempo passò in fretta, le lezioni procedevano bene e Clare ed Hermione erano le migliori dei corsi. Alcuno Serpeverde, gli amici di Malfoy, infastidirono Clare qualche volta, ma la ragazza non diede mai più loro la soddisfazione di farla soffrire, le loro cattiverie non la scalfivano. Malfoy, dal canto suo, non fece mai niente di concreto contro di lei, si limitava ad ignorarla, per lui era come se non esistesse. Sembrava sempre talmente preso dai suoi pensieri da estraniarsi  del tutto da ciò che gli stava attorno. Le cose però cambiarono un giorno di metà ottobre. Clare era appena uscita dall’aula di trasfigurazione, in ritardo rispetto ai suoi amici perché di era fermata a parlare con la professoressa McGrannit dei progressi che aveva fatto da quando era arrivata, quando proprio quei due Serpeverde, gli amici di Malfoy, le passarono affianco ridacchiando. Clare si costrinse ad ignorarli e proseguire per la sua strada, voleva ancora passare dal dormitorio per posare le sue cose prima di andare a pranzo e non aveva tempo da perdere con loro.
-Hey Gordon, ti esce qualcosa dalla borsa- ridacchiò quello tarchiato e il suo sospetto modo di fare la spinse a controllare. Non appena l’ebbe aperta da dentro uscì un grosso ragno, nero e peloso, quasi delle dimensioni di un libro. Clare lanciò un urlo e lasciò cadere la borsa a tessa. Aveva sempre avuto una paura folle e irrazionale nei confronti di quelle creature e il vederlo avvicinare a sé sempre di più la fece andare nel panico. Continuò a indietreggiare, pensando a cosa fare.
“Accidenti a me, sono una strega!” si rimproverò, com’era possibile che non fosse in grado di liberarsi di uno stupido ragno? Eppure tutta la sua conoscenza degli incantesimi pareva non volerne sapere di andarle in soccorso.
-La piccola maganò ha paura dei ragni!- quei due stavano continuando a ridere. Ad un certo punto, indietreggiando, Clare finì addosso a qualcuno che le sfiorò la mano. Gli afferrò il braccio, in preda al panico, non le importava nemmeno di sapere di chi si trattasse. Lui la spostò dietro di sé e in quel momento la ragazza riuscì a riconoscerlo: era Draco Malfoy. Aveva lo sguardo fisso sui suoi compagni, sul ragno che continuava ad avvicinarsi a loro. Quando fu abbastanza vicino lo schiacciò con il piede e da sotto la suola della sua scarpa Clare vide alzarsi del fumo nero. Era solo un incantesimo. Tirò un sospiro di sollievo e gli lasciò andare il braccio. Poi raccolse le sue cose e corse via.
Si fermò solamente quando raggiunse un punto appartato e deserto del giardino e si sedette a terra, con la schiena appoggiata al tronco di un albero. Non riusciva a capire cosa fosse appena successo, era tutto troppo assurdo. Stava ancora tentando di darsi una spiegazione convincente quando alzando lo sguardo davanti a sé vide delle scarpe nere e lucide, coperte quasi interamente dal mantello scuro. Una sola persona poteva permettersi di indossare delle scarpe del genere. Quando alzò gli occhi, infatti, incrociò quelli di ghiaccio di Draco Malfoy.
-Cosa? I tuoi amici non si sono divertiti abbastanza?- sbottò, mentre sentiva gli occhi riempirsi di lacrime fastidiose.
-Mi dispiace per quello che è successo- disse però lui, prendendola del tutto in contropiede.
-Cosa?- domandò incredula. Di sicuro era l’ultima cosa che si sarebbe aspettata di sentirgli dire. Lui in tutta risposta si chinò fino a raggiungere la sua altezza, e le porse un fazzoletto di seta con sopra ricamate le sue iniziali.
-Mi dispiace- ripeté, trattandola per la prima volta come se non fosse una stupida.
-Perchè, i Serpeverde non sono crudeli con i Grifondoro maghinò come me?- borbottò sarcastica.
-Sì, ma i Grifondoro evitano i Serpeverde, non chiedono loro aiuto- ribatté lui con un ghigno. Poi siccome sembrava non volersi riprendere il fazzoletto Clare lo prese e si asciugò gli occhi.
-Grazie- gli disse sinceramente. Lui annuì, senza aggiungere altro, e se ne andò, lasciandola sola a meditare sulla sua improvvisa gentilezza.




Nota dell'autrice: ecco a voi il secondo capitolo. Non essendo molto pratica avevo fatto un pasticcio nel pubblicare il primo capitolo che spero di aver risolto. 
Avendo già tutta la storia pronta dovrei riuscire a pubblicare regolarmente, impegni scolastici e lavorativi permettendo. 
Fatemi sapere cosa ne pensate 
 
   
 
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