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Autore: LadyOA    06/01/2022    1 recensioni
Zoro la guardava, era più acida del solito quella strega, non capiva perché le era sembrata tanto contenta al loro incontro, non capiva questo suo sbalzo d’uomo
-Zoro-Sama – una voce smielata attirò la sua attenzione, Hiyori era attaccata al suo braccio spingendo i seni da dentro il kimono contro il suo braccio, strusciandosi contro con insistenza, grugnì in disappunto, non sopportava tutte quelle moine.
Genere: Comico, Erotico, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro, Z | Coppie: Nami/Zoro
Note: Lemon, Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 9 siate femminili idioti!
 
  Avevano passato tutto il resto della giornata ad evitarsi erano troppo imbarazzati, sotto gli occhi divertiti ed esasperati dei loro nakama che avevano capito da prima dei diretti interessati cosa accadeva tra di loro.
Era notte ormai e Zoro era nel letto che si rigirava non era d lui non riuscire a dormire, ma quello che era accaduto nei giorni precedenti e quel pomeriggio lo destabilizzavano, che significava? Aaargh non ci capiva nulla, si tirò su dal letto deciso ad allenarsi per schiarire la mente, uscito dalla stanza si avviò verso il giardino e si bloccò quando vide vicino l’albero di ciliegio una esile figura illuminata dalla luce della luna, si nascose per osservarla e non disturbarla
Nami eri li di fronte a quell’albero lo guardava persa nei suoi pensieri, abbassando poi gli occhi sul terreno dove durante il giorno erano seduti lei e Zoro, il cuore prese di nuovo a batterle veloce sentendo caldo sulle guance, si sfiorò la ciocca incriminata e sospirò cercando di calmarsi, era stata tutto il giorno a pensare e ripensare agli ultimi avvenimenti destabilizzandola sempre di più, più volte aveva portato la sua mente a pensare che i gesti dello spadaccino fossero un segnale che forse tra loro poteva nascere qualcosa ma poi brutalmente la mente le riportava a galla le immagini di Zoro con Hiyori, quasi a schiaffeggiarle in faccia che era solo una sua illusione, questo la tormentava, non era brava a gestire i suoi sentimenti, soprattutto quando si parlava di amore e di gelosia, non avrebbe potuto farcela a gestire quei sentimenti non era in grado di calmare la tempesta che era dentro di lei, non ne era in grado, poteva gestire una vera tempesta in mare, quella la domava come nulla ma i suoi sentimenti non era mai stata brava in quello, strinse le mani in pugni con forza, come poteva farlo? Strinse la mano intorno l’elsa della katana, come avrebbe potuto gestirla? Sentì la spada pulsare in reazione ai suoi tormenti, scalpitava per essere estratta, Però come un fulmine a ciel sereno la voce di Zoro la colpì in pieno
-segui il mio respiro e il mio battito Nami, so che puoi farlo, chiudi gli occhi-
Gliele aveva sussurrate quel pomeriggio per infonderle coraggio e in quel momento la calmarono, la quiete dopo la tempesta sembrava, chiuse gli occhi facendo un profondo respiro per calmarsi allentò la presa sulla katana, che smise di pulsare, respirava lentamente con il naso come le aveva detto di fare lui, lenti respiri, calmi profondi, lei era Nami la gatta ladra navigatrice della ciurma di cappello di paglia non poteva non riuscirci, doveva farcela, i suoi nakama contavano su di lei, credevano in lei, Zoro credeva in lei, ci sarebbe riuscita avrebbe domato anche la sua tempesta interiore, tenendo gli occhi ancora chiusi cambiò posizione portò una mano sulla custodia della katana e l’altra sull’elsa, come aveva visto fare a Zoro un’infinità di volte, fece un respiro profondo prima di estrarre la spada, lentamente, cercando di imitare i movimenti di Zoro, la estrasse completamente e controllando sempre il respiro la muoveva con lenti movimenti, cercando di seguire le correnti d’aria, non aveva idea se quello che stesse facendo era corretto, doveva solo riuscire a gestire i fremiti del suo spirito per poter gestire quella spada, bastava che la controllasse per pochi minuti l’indomani poi ci avrebbero pensato gli altri, ma lei stavolta voleva far vedere soprattutto a Zoro che lei non era una mocciosa, lei era una donna, una donna che sarebbe riuscita a salvare gli altri compresa quella odiosa di un’oiran che gli stava appiccicata, tutto il tempo, una vena le pulsò sulla testa, quella smorfiosa appiccicata al petto di Zoro, che gli si struscia, nella mente di Nami quell’immagine non le si levava dalla testa e come prevedibile la spada reagì la sua lama pulsò diventando una saetta che colpì un ramo del povero albero di ciliegio, Nami si spaventò e lasciò cadere la spada a terra arretrando e imprecando, dannazione a lei e alla sua gelosia, non andava bene così! si sbrigò a rinfoderare la spada e guardò quel povero ramo spezzato, doveva darsi un contegno o non avrebbero potuto salvare i loro compagni ne il villaggio, strinse la mano in pugno e corse via era meglio andare a dormire.
Zoro era rimasto tutto il tempo ad osservarla, era ammaliato da lei, la luce della luna e i suoi movimenti, anche se imprecisi, lo avevano stregato, i riflessi della luce sulla lama durante i movimenti colpivano la pelle di Nami di riflesso l’avevano resa ancora più bella agli occhi di Zoro, aveva notato anche il cambio d’espressione quel tormento e furia che nei giorni passati l’avevano resa irascibile tornare a farsi strada in lei, vide la spada reagire alla forza e scagliare un fulmine contro un ramo che cadde al suo facendola spaventare, voleva correre da lei, ma qualcosa lo bloccò non capì cosa ma non fece un passo, vide Nami riporre la spada con frustrazione prima di correre via, sapeva che il giorno dopo sarebbe stata ancora più tesa e frustrata per tutto, ma lui sarebbe stato al suo fianco, in silenzio sarebbe stato li per lei per aiutarla e non avrebbe permesso a nessuno di farle del male, avrebbe combattuto per proteggerla, come sempre avrebbe fatto.
 
La mattina dopo arrivò velocemente, Nami alla fine era riuscita a dormire mentre Zoro l’aveva passata ad allenarsi.
-bene è ora di prepararsi ragazzi. – disse divertita Robin guardando i tre ragazzi che stavano mangiando la colazione, alzando verso di loro degli kimoni femminili, i tre sudarono freddo, ma doveva farlo per forza? Ingoiarono il loro boccone guardando male la loro amica
-forza sarete delle bellissime ragazze – disse sghignazzando Nami, almeno qualcuno doveva patire oltre lei, Yume accanto a lei ridacchiava a sua volta.
I ragazzi cercarono di scappare ma Rufy fu bloccato da Robin, Sanji sa una riluttante Yume e Zoro da Nami che lo tirava per il kimono mentre lui si dimenava con foga, lei gli diede un pugno stendendolo
-finiscila! Cavernicolo! – lo mise seduto e pieno di bernoccoli, mentre cercava di levargli il kimono lui riprese a dimenarsi, cercando di fermarla, finirono a terra, lei sopra di lui che gli teneva bassa la parte sopra del kimono lasciandolo a petto nudo, mentre lui cercava di bloccarle le mani tenendola dai polsi, quando senti le sue forme premute contro il suo petto e i volti che si sfioravano, si zittirono entrambi guardandosi dritti negli occhi paralizzati dalla situazione, Zoro sentiva il corpo di Nami premuto al suo e la cosa non gli dispiaceva affatto anzi, faceva risvegliare in lui pensieri non molto casti, lo stesso valeva per Nami che sentiva il caldo corpo e petto dello spadaccino sotto di se, lo guardò nell’occhio trovandolo a fissarla con intensità da farle divampare ancora di più il fuoco dentro se come solito la voce di Sanji li richiamò alla realtà
-Nami-swannn dea vestimi tu e lascia quel carciofo da solo a vestirsi! – le urlava con occhi a cuore mentre Yume lo tirava per i capelli – buttati addosso a me mia deaaa! – continuava facendo innervosire Zoro che si tirò su senza lasciare i polsi di Nami se non per tirare uno zoccolo in faccia a Sanji per farlo tacere, urlandogli contro con i denti a squalo
-finiscila pervertito! Non ci pensare nemmeno! – non lo sopportava proprio a quel damerino quando faceva così, Nami addossata a lui ma neanche morto poteva permetterlo, Nami lo guardò, che fosse gelosia la sua? Zoro con lo sguardò andò sulla ramata che era ancora vicino a lui quasi tra le sue gambe e imbarazzato cercava una scusa per quella reazione esagerata
-forza mocciosa pensa a farmi diventare più bella di te – cercò di provocarla, lei cambiò espressione, la stava sfidando?
-te lo sogni a diventare una donna bella quanto me- sghignazzò
-non ci vuole molto, basta un po' di trucco e un bel abito – ghigno ancora punzecchiandola ulteriormente, la vide guardarlo furente e lo prese per il kimono
-buzzurro neanche con 10 kg di trucco potresti essere paragonabile a me! Ma ora ti faccio vedere io diventerai una oiran perfetta! – ghignò maligna gliela avrebbe pagata Zoro per quelle parole, il suo sguardò lo preoccupò forse aveva esagerato, ma non disse altro e lasciò Nami fare, infondo non era male sentire le sue mani che lo spogliavano e rivestivano.
Sistemarono i ragazzi con i kimoni, trucco e anche delle parrucche apposite impreziosite da i tipici fermagli che ornano le acconciature delle oiran, le ragazze e gli altri Nakama guardarono i tre, e cercarono di trattenere le risate, i vestiti colorati e impreziositi dai ricami e le parrucche erano perfette ma l’espressione che avevano i tre cozzava, avevano tutte e tre uno muso lungo e lo sguardo truce anche se truccati, Nami non riusciva a trattenere le lacrime dalle risate
-forza ragazzi sorridete un po' – diceva mentre rideva a crepa pelle, questo fece imbronciare ancora di più i tre giovani aumentando le risate degli altri invece, Sanji e Zoro con i denti a squalo urlarono di smetterla di ridere e ricevettero da Nami i suoi cazzotti micidiali
-finitela e vedete di essere femminili idioti! – gli urlò minacciandoli ancora con il pugno, i tre tremarono non volevano ricevere un’altra scarica di pugni di Nami, Robin calmò l’amica toccandole la spalla
-direi che è meglio se usano questi, che dici sorellina? – disse mostrando 3 ventagli che poi passò ai giovani che li aprirono davanti ai volti, lasciando intravedere solo gli occhi, che truccati poteva passare per l’occhio di donna, annui soddisfatta
-si così può andare! Come al solito Robin hai sempre idee perfette, ora fate i bravi mentre ci prepariamo io e Robin – parlò guardando male i giovani, minacciandoli con un pugno alzato prima di andare via con Robin per prepararsi, seguite a ruota da Yume che urlava di aiutarle a spogliarsi, facendo grugnire Zoro.
Si prepararono e tornarono dai ragazzi ma prima di entrare in sala Yume le fermò per entrare con un salto in scena e presentarle
-ecco a voi stolti ominidi le vere bellezze! La mia amata Nami-sama e la lucente Robin-sama! – disse indicandole mentre un po' esasperate le ragazze entrarono in scena, lasciando tutti i presenti di stucco per la loro bellezza, Robin indossava un kimono sui toni del viola scuro, ricamato con carpe bianche e rosse, con fili argentati che ricordavano dei cerchi sull’acqua e tante foglie argentate, la fascia alla vita di un lillà delicato stretta per far risaltare la sua figura, i capelli raccolti anche per lei con i pendagli e accessori tipici delle Oiran, il viso ancora più bello per il leggero trucco che ne risaltava il taglio degli occhi con il colore, si portò il ventaglio davanti il volto guardando gli altri con i suoi bellissimi occhi azzurri da dietro di esso, sorridendo dolcemente, Mentre Nami accanto a lei indossava un kimono di color rosso fuoco, con tanti fiori tutti colorati impreziositi da fili dorati nei contorni, la fascia della vita era rossa bordeaux stretta anche nel suo caso per evidenziare la sua figura, i capelli di Nami legati in alto con i fermagli dorati delle oiran che brillavano tra i suoi capelli facevano risaltare i lineamenti piccoli e delicati di lei, truccato con delicatezza ma che la rendevano ancora più perfetta, gli occhi da cerbiatta che scrutavano con fare furbetto e le labbra rosse nascose dietro al ventaglio, era bellissima Zoro non riusciva a levarle gli occhi di dosso e infine legata alla vita la todoroko inazuma insieme ad altre 2 katane, una con la custodia viola e una avorio tendente al rosa, aspetta 3 katane? Si chiesero gli altri, soprattutto Zoro che significava e dove le aveva prese? 
-mie adorate siete bellissime! Stupende! – piroettava Sanji con fare ancora più ridicolo vestito da donna attorno a loro, notando poi le 3 katane al fianco di Nami
-mia adorata perché 3 spade? –
Lei lo guardò e veloce inventò una scusa
-così gli farò credere di essere ancora più micidiale- non credeva che quella scusa banale servisse a coprire la vera motivazione, cioè imitare Zoro ma con Sanji questo bastò e iniziò a piroettare con ancora più venerazione attorno a Nami, finendo però a terra con uno sgambetto di Zoro che avvicinato nascose dietro al ventaglio il suo ghigno
-oh scusami non riesco a camminare – sghignazzò guardandolo dall’alto, mentre Sanji lo guardava truce da terra
-lo hai fatto a posta brutto idiota! – urlò Sanji pronto a dargliene 4 quando Nami lo colpì in testa
-PIANATATELA SUBITO! –
Guardò i due con i denti a squalo facendoli ammutolire, tornò a concentrarsi sulla missione
-bene, dobbiamo andare è ora, ricordate tutti i vostri compiti giusto? – disse guardando ognuno dei suoi Nakama, che annuirono, Nami guardò verso Yume e il suo maestro, l’espressione della piccola miko la intenerì, così le si avvicinò per accarezzarla sulla testa dandole un bacio sulla guancia
-vedrai risolveremo la situazione e potrete tornare a vivere sereni – la miko arrossì e la guardò con occhi ancora più sognanti, chiamando il nome della rossa, poi guardo il maestro Usho
-le riporterò le spade maestro e salveremo il villaggio – disse con un inchino
-pensate anche a voi ragazzi e tu Nami-sama ricorda, le emozioni anche se forti non devono prendere il sopravvento almeno non sempre – le sorrise guardandola tornare dritta con la schiena e stringere la spada con la mano titubante, ma si tranquillizzò quando la mano di Zoro si posò sulla sua spalla, girò il volto Nami guardandolo
-so che puoi farlo Nami, ci sono io con te- quelle parole la scaldarono dentro, dandole la forza e la sicurezza, annuì per poi sorridergli di cuore, Zoro sapeva sempre come darle fiducia, non poteva deluderlo.
Sorrise Zoro vedendo il sorriso sul suo volto, amava quel sorriso non avrebbe permesso a nessuno di spegnerglielo, le sarebbe stato accanto e dopo quella situazione voleva parlare con lei, quegli episodi successi tra loro, quegli sguardi, tocchi, voleva capire cosa significavano per lei, poi non si era bevuto molto la storia delle 3 spade, giusto quel cuoco poteva crederle, la guardò ancora tenendo la mano sulla sua spalla saldamente ma dolce allo stesso tempo, era lì per lei e con lei, lei con sua gioia e stupore le strinse la mano come ad averlo capito, intrecciò le dita alle sue per qualche istante come in una tacita promessa di chiarire poi furono richiamati dalle urla di eccitazione del loro capitano così si avviarono era ora di andare.
   
 
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