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Autore: dragun95    07/01/2022    2 recensioni
Le Terre dimenticate, sono un luogo ostile e molto pericoloso. Tanto che anche la Chiesa se ne serve per esiliare
chi ritiene un eretico o le creature troppo pericoloso.
Ma in questo luogo vive anche una delle razze Ancestrali. Giran è un membro dei Brashak che da tempi antichi vivono
in quelle terre, per lui la vita è un semplice tiro di dadi. Ma quando la sua tranquilla routine viene interrotta, sarà costretto
a scendere a patti con i suoi rimpiatti e affrontare il suo passato.
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Thorn Cronicles'
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CAPITOLO 3
 
 
Pacifica si strinse la mano con cui un’istante prima reggeva la pistola, guardando il predone che gliel’aveva fatta volare via. O per meglio dire la predona.
 
Si trattava di una donna che dall’aspetto doveva essere una Felinx. I membri di questa razza erano un’incrocio tra uomini e felini.
La donna che le stava davanti infatti aveva un fisico umano ma tratti felini come orecchie e coda e la sua pelle era maculata con macchie nere, proprio come un ghepardo, inoltre il naso era lievemente schiacciato come quello di un gatto.
 
-Anche tu micetta!- rispose la rossa con un ghigno in volto. Anche se dentro era preoccupata, la velocità era il punto forte di un Felinx di tipo ghepardo.
La donna ghignò mostrando i canini e spostandosi i lunghi capelli biondi con un gesto della mano artigliata.
 
-Credo che mi divertirò ad usarti come tiragraffi!- rise prendendo due coltelli e facendoli roteare sul palmo delle mani.
 
In risposta la rossa portò la mano alla spada al fianco, quando Tosak si fece avanti alzando la mazza e calandola dove c’era la donna felina. L’arma si abbatte sul legno della nave spaccandolo, l’Orco era furioso e aveva gli occhi rossi a causa del fumo urticante.
 
-Questo era pericoloso!- affermò la bionda che si era spostata dalla traiettoria della mazza. Mentre alcuni dei suoi compagni indietreggiarono di un passo spaventati.
 
-Ma mi hai mancato!-
 
-Tranquilla provvedo subito a rimediare- ringhiò l’orco muovendo la mazza verso di lei. Ma l’attacco venne arrestato da un bastone in acciaio, piantato nel legno per avere stabilità e bloccare la mazza.
 
-Ti hanno sempre detto di fare attenzione Keila- disse chi stava impugnando il bastone, si trattava di un Wukong alto e muscoloso con una zazzera totalmente alzata in testa di un color mandorla e una cicatrice sull’occhio destro.
 
-Sta zitto Hétào, l’avrei schivato facilmente!- rispose irritata la Felinx.
 
-Si come no- ribatté l’altro stringendo il bastone e alzandolo facendo rimbalzare la mazza dell’orco. Questo preso in contropiede provò a colpirlo al fianco, ma la scimmia si abbasso colpendolo alla gamba e facendolo finire in ginocchio.
 
-Se hai solo la forza allora sarà veloce- sul volto del Wukong si dipinse un sorriso sadico, mentre guardava Tosak.
Pacifica prese una secondo pistola per aiutare il suo capitano, ma la Felinx non era d’accordo. La rossa si accorse appena in tempo della sua presenza e usò la pistola per parare un fendente.
 
-Dove credi di andare rossa? Tu sei mia!- miagolò Keila provando a trafiggerla con il secondo pugnale. Pacifica alzò la spada deviandola e allontanarla da se, per poi riuscire a disincastrare la pistola puntandola alla testa della donna ghepardo.
Prima che potesse tirare il grilletto, la coda della bionda si avvolse intorno al suo polso spostando la traiettoria dello sparo.
 
Anche gli altri predoni e il resto dell’equipaggio della nave avevano iniziato a combattere a vicenda, mentre la nave continuava a muoversi.
 
Tosak cercò di fare a pezzi il suo avversario tempestandolo con una carica di colpi, ma il Wukong li evitava o deviava usando il suo bastone. Quando la sua mazza venne parata nuovamente usò l’altra mano per tirare un pugno al suo avversario.
L’orco era certo di riuscire a prenderlo. Hétào alzò la mano deviando il pugno con un solo gesto e facendo perdere la stabilità all’avversario e colpendolo alla schiena facendolo quasi cadere a terra.
 
-Vedo che manchi di riflessi!- scimmiottò lui deridendolo.
 
L’orco espose le zanne in un ringhio di rabbia, caricandolo con la mazza alzata. Il Wukong rispose separando la distanza  tra loro e colpendolo al petto con il palmo della mano.
La forza dell’impatto fu sufficiente a spedirlo contro la balaustra della nave e fargli volare di mano la sua arma.
 
-Capitano- lo chiamò Pacifica, ma quella distrazione gli costò cara. La predona ne approfittò per fargli volare via la pistola e pugnalarla alla spalla facendola urlare di dolore.
Lei rispose stringendo i denti e assestandogli una testata in pieno volto e un calcio allo stomaco mandandola a terra.
 
-Lurida puttana- soffiò Keila rimettendosi subito in piedi pronta a vendicarsi.
 
-Allora pelle verde, tutta qui la tua spavalderia?- gli chiese il Wukong.
Tosak doveva ammettere di essere molto in difficoltà, soprattutto perché la razza di quelle scimmie era esperta nel combattimento corpo a corpo e soprattutto nelle arti marziali. Ma nonostante questo svantaggio non intendeva arrendersi.
 
-Non credere che mi dia per vinto senza combattere!- ribatté rimettendosi in piedi. Quando la nave si arrestò di colpo e tutti i passeggeri vennero sbalzati in avanti.
 
Sbattendo nuovamente contro la balaustra della nave scosse la testa guardando fuori dalla prua per vedere cosa fosse successo. Una piccola montagnetta di sabbia aveva arrestato la loro corsa.
L’Orco era sicuro che non ci fosse prima, quando percepì una presenza schiacciante a lui familiare.
 
 
 
Giran era in piedi sulla polena osservando tutti i presenti. Appena lo videro gli occhi dei membri dell’equipaggio della Cittadella si riempirono si sollievo, al contrario dei predoni che deglutirono.
 
-Direi che sono arrivato giusto in tempo!- affermò scendendo e andando vicino all’Orco aiutandolo a rimettersi in piedi. La differenza di altezza dei due era molto evidente, tanto che il Brashak superava il capitano della nave di un bel po’.
 
-Fatti da parte Tosak. A lui ci penso io!- il suo era più un ordine che una richiesta. E il capitano fu più che felice di accontentarlo, mentre andava a riprendere la sua mazza.
 
-Così la Bestia dimenticata è arrivata- rise il Wukong guardando il Brashak dal basso verso l’alto.
 
-Vi concedo dieci secondi per andarvene da questa nave. Oppure vi farò ritornare alle sabbie!- disse con tono che non tralasciava alcuna emozione se non la minaccia, liberando la sua aura intimidatoria che fece tremare tutti i presenti.
Hétào si sentì schiacciato da quella forza intimidatoria, ma il suo orgoglio gli stava dicendo di resistere.
 
-Allora fatti sotto…Bestia!- rispose mantenendo il ghigno.
 
Giran serrò la mascella accettando la sfida. Con un movimento veloce separò la distanza che li separavano, muovendo il braccio verso la sua testa.
Il Wukong si difese con bastone e il braccio, ma la forza fu tale da staccarlo da terra e lanciarlo fuori bordo.
 
Hétào rotolò sulla sabbia rimettendosi in piedi. Seguito dal corvino che saltò giù dalla nave.
 
-Occupatevi di quelli a bordo- disse agli abitanti della Cittadella, mentre lui continuava a guardare il suo nemico facendo scrocchiare le nocche.
 
-Pagherai per i tuoi crimini, blasfemo- gli disse la scimmia puntandogli contro il bastone.
 
-Crimini?- in risposta il Wukong si lanciò verso di lui. Giran provò a colpirlo con un pungo al volto, ma l’altro eseguì una piroetta schivandolo e colpendolo alla gamba col suo bastone. Ma rimase sorpreso che non fosse caduto in ginocchio.
L’altro si girò provando nuovamente ad afferrarlo, ma la scimmia alzò la mano usandola per deviare il suo braccio, alzando il bastone, colpendo il Brashak sotto al mento.
 
-Che c’è, ti vedo in difficoltà!- lo derise colpendolo con un affondo allo stomaco seguito da una rotazione del bastone per prenderlo in testa.
Ma intuendo questa mossa alzò la mano afferrando l’arma e con uno strattone strappagliela di mano.
 
-Ora sei disarmato- gli disse mentre piegava il bastone come se fosse stato un ramoscello attorcigliandolo e buttandolo via.
 
-Non importa, mi bastano queste- rispose alludendo alle sue mani.
 
A quella risposta Giran capì che stava vaneggiando, ma se era una sfida a mani nude che voleva, di certo non si sarebbe tirato indietro.
 
Nuovamente separò la distanza tra di loro, tirandogli un calciò basso per colpirlo alle gambe. L’attacco però non andò a segno visto che Hétào salto colpendolo al torace con i piedi uniti facendolo indietreggiare.
Il Wukong gli fu subito addosso colpendolo con pugni e calci sui punti di pressione del corpo. Il Brashak sembrava del tutto inerme contro quella raffica di colpi, quando improvvisamente mosse il collo con la bocca totalmente aperta provando ad mordere il suo avversario.
 
“Futile” pensò immaginando che fosse disperato. Tirò indietro il busto evitando il morso ed assestargli una ginocchiata sotto il mento spingendogli la testa verso l’alto.
 
-Alla fine sei tutto fumo e niente arrosto. Eccoti la punizione per aver ucciso i nostri animali sacri- Usando quella piccolo vantaggio saltò ruotando il corpo e colpirlo al lato del collo con un calcio rotante.
Sicuro di avergli spezzato il collo e che fosse solo questione di tempo prima che cadesse al suolo.
 
-Con animali sacri…ti riferisci ai Draghi della sabbia?- domandò scrocchiandosi il collo. Hétào rimase sconvolto, come poteva essere ancora in piedi dopo tutti i colpi ricevuti.
 
-Impossibile! Il tuo collo dovrebbe essere rotto!- Giran si tolse la sabbia di dosso con disinvoltura.
 
-Se fossi una persona normale, si. Sfortunatamente per te le mie vertebre cervicali, sono sorrette da muscoli robusti che creano come un’armatura. Per ciò è difficile farmi un trauma cranico o rompermi le ossa con così poco- gli spiegò lui.
 
Il volto del Wukong assunse un’espressione animalesca di pura rabbia e si scagliò in avanti contro il corvino. Mise la mano a coltello e colpì con violenza inaudita il torace del Brashak per trapassarlo da parte a parte.
 
Un fiotto di sangue macchiò l’aria e Hétào sorrise trionfante. Ma subito dopo avvertì una forte scarica di dolore alla mano che aveva usato per colpire. Quest’ultima era praticamente distrutta con le dita piegate in modo innaturale.
 
Il Wukong la ritrasse indietro urlando di dolore, tenendosela stretta.
 
-Inoltre noi possiamo indurire ogni singola parte del nostro corpo- precisò infine Giran mentre si toglieva il sangue che gli aveva macchiato il torace.
 
Prima che il suo avversario potesse rispondergli gli assestò un calcio alle gambe sentendole rompersi per il colpo e facendolo cadere sulla sabbia.
 
Subito lo afferrò per il collo con entrambe le mani portandolo alla sua stessa altezza per guardarlo negli occhi, lanciando uno sguardo al marchio a forma di una lucertola che formava un cerchio sul lato del suo collo.
 
-Allora, dove sono i vostri animali sacri? Figli delle sabbie?- gli chiese guardandolo. Il Wukong gli sputò in faccia.
 
-Va a farti fottere Bestia…- un secondo dopo si sentì il rumore di ossa che si spezzavano e il corpo dello scimmiotto che smise di muoversi.
 
 
 
Sulla nave intanto l’equipaggio se la stava vedendo con il resto dei Predoni.
Cassandra intercettò un colpo di pugnale, mentre Tosak calava sull’avversario la sua mazza.
 
Keila assestò un calcio alla rossa saltando indietro evitando la mazza. La donna ghepardo si rigirò i coltelli dalla lama verso il basso, per poi scattare in avanti. I due videro solo una figura gialla prima di ritrovarsi un taglio sul braccio.
 
-Che succede non riuscite a prendermi?- li sbeffeggiò muovendosi velocemente come prima ferendo i due nuovamente che si misero sulla difensiva.
Pacifica cercò di puntargli contro la pistola, ma si muoveva troppo velocemente e l’arma gli venne fatta volare via di mano. Strinse i denti mentre cercava di contrattaccare venendo destabilizzata da un colpo che riuscì miracolosamente a intercettare.
 
“E’ troppo veloce!” pensò l’Orco cercando di colpire la sua nemica inutilmente. Quando la nave si mosse di colpo e tutti i suoi occupanti per poco non caddero a terra.
 
Anche Keila fu costretta a fermarsi, la donna ghepardo fece per riprendere la sua corsa. Ma Pacifica si lanciò su di lei tenendo la spada con la lama rivolta verso il basso.
Sgranando gli occhi ebbe il tempo per fletté gli arti per lanciarsi in avanti evitando l’affondo. Ma subito una fitta di dolore la voltò la testa sulla sua coda notando che non c’era più.
 
-Cercavi questa?- gli chiese la timoniera che teneva in mano la della sua coda felina.
 
-Tu la pagherai per questo!- soffiò stringendo i suoi coltelli quando si immobilizzò sul posto. Giran apparve proprio dietro di Felinx che ebbe il tempo di voltare la testa incontrando gli occhi del Brashak.
 
-Il tuo amico è morto. Volete continuare questo gioco, Figli delle sabbie?- chiese rivolto al resto degli aggressori che trasalirono.
Keila strinse i denti per poi gridare.
 
-RITIRATA- si lanciò lungo il ponte saltando fuori bordo e atterrando in groppa al suo Geork, gli altri fecero lo stesso e scapparono via.
 
 
 
-Sono scappati!- ringhiò la Pacifica guardando i predoni che si allontanavano.
 
-Lascia perdere- gli disse il capitano avvicinandosi al corvino.
 
-Tutto bene?- gli chiese e l’altro annuì sospirando. Se non fosse arrivato lui non ce l’avrebbe fatta contro quel Wukong, anche se era più forte fisicamente l’altro aveva più tecnica.
 
-Si, se non fossi arrivato tu- Giran gli poggiò la mano sulla spalla.
 
-Non importa. Vediamo di portare il carico alla Cittadella- disse e tutti furono d’accordo. Quando sentì la qualcosa di appuntito poggiarsi al suo petto all’altezza del cuore.
Abbassò lo sguardo vedendo la punta di una spada, la stessa che Pacifica stava impugnando e che gli stava puntando contro. Il corvino la guardò dritta negli occhi.
 
-Oh…sei tu-.
 
 
 
 
 
 
 
Note dell’autore
 
Ecco il nuovo capitolo per iniziare o quasi il nuovo anno.
 
Qui vediamo che la Cittadella fuori dalle mura deve fare i conti non solo contro la fauna delle Terre dimenticate, ma anche con gli altri esiliati.
Qui vediamo una nuova razza i Felinx che sono un incrocio di uomini e gatti, molto classici nei fantasy. E rivediamo i Wukong i quali erano apparsi anche nell’altra mia storia “The thorn plague: White crow” che precede questa.
L’equipaggio della Cittadella è stato messo in difficoltà ma per loro fortuna è arrivato Giran. E qui abbiamo potuto finalmente vedere la forza del Brashak all’opera in combattimento e scopriamo anche che quei predoni erano membri dei “Figli del deserto”.
 
Il tutto si conclude con Pacifica che punta la sua spada contro Giran.
Chissà come reagirà il nostro protagonista a quella mossa. Lo scopriremo nel prossimo capitolo. Intanto spero che il combattimento vi sia piaciuto.
 
A presto.
  
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