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Autore: __eryn__    07/01/2022    1 recensioni
Edward è un diciassettenne attratto dagli stimoli e dall'adrenalina della vita. Questi ultimi li ricerca in una realtà spericolata composta da skate, uscite notturne, alcol e soprattutto... le droghe.
Edward è accecato da ogni tipo di droga, gli comportano la visione temporanea di un mondo alternativo fatto di desideri e pazzia.
I suoi genitori e gli amici hanno accettato il fatto che non possono più aiutarlo e che staranno solo guardare mentre ogni giorno si lascia morire...
Riuscirà a disintossicarsi e a riprendersi in mano la sua vita?
𝙎𝙏𝙊𝙍𝙄𝘼 𝘼𝙏𝙏𝙐𝘼𝙇𝙈𝙀𝙉𝙏𝙀 𝙄𝙉𝙏𝙀𝙍𝙍𝙊𝙏𝙏𝘼
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CICATRICE

 

Le ansie, le paranoie e le paure sono delle sensazioni che possono apparire all'improvviso, martellano nella tua mente quel chiodo fisso rappresentato dai pensieri superficiali della vita quotidiana che possono provocare terribili mal di testa e nausea.
Dalle piccole cose nasce la tempesta.
I pensieri futili possono accendere improvvisamente una miccia di angoscia che al termine di aver bruciato il filo fino alla fine si entra in uno stato di tristezza, panico e terrore.
Si manifesta all'improvviso, nessuno chiede il permesso di entrare nella sua mente, la paura irrompe come il vento che sbatte sulle finestre ed è talmente forte da spalancarle.
Un turbine di pensieri che ti fanno riflettere sul continuare a vivere la vita calpestata di ansie o di superarle attraverso dei percorsi impegnativi fatti di consigli e costanza.
È quello che succede nella testa di Edward in quel momento, un attimo prima non pensa a nulla se non alla pioggia, sembra tranquillo e un attimo dopo pare terrorizzato ma senza darlo vedere a gli altri.
Pensando a quel futuro invadente, Edward non sa cosa farà dopo il liceo né in che campo lavorerà. Non riesce più a sognare da quando ha iniziato a conoscere la vera e dura realtà che lo circonda.
Quando era piccolo era interessato a diversi lavori creativi, come l'artista, il musicista, l'attore, ma ora non gliene importa più.
Concentra tutto nella sua mente, opprimendola.

È mattino presto, fa freddo e il ragazzo non si è coperto molto, non ha rispetto per il proprio corpo che trema dal vento ghiacciato e dalla pioggia fitta che cade violentemente su di lui bagnandogli i capelli.
Si morde il labbro tirandosi la pelle e si lascia una ferita da cui comincia a scendere il sangue.
Quel sapore orribile entra nella bocca del ragazzo che assume un'espressione disgustata attraverso una smorfia.
Porta le mani sulle braccia fine e se le accarezza dall'alto in basso e viceversa, sono gelate.
Si ferma sulla prima panchina che trova e ci si siede piegando in avanti la schiena.
Poggia le mani sullo stomaco e stringe il tessuto della maglia tra le dita.
In quel momento sente come se le sue ansie si manifestano attraverso un panno all'interno della sua pancia che viene strizzato fortemente.
Nella sua testa c'è solo confusione e aspetta che quella pioggia lo possa confortare.
In quel momento ha bisogno che qualcuno a cui tiene lo scaldi stringendolo forte tra le sue braccia e rassicurarlo dicendogli che va tutto bene e che troveranno una soluzione insieme senza imporgliela.

Quella mattina doveva incontrarsi con Nicholas al bar per fare colazione insieme, ma qualcosa è andato storto.
Gli arriva un messaggio del ragazzo in cui gli scrive che non può venire più a causa di un impegno.
Edward porta il cellulare nella tasca e guarda verso l'alto mentre le gocce di pioggia gli rigano il viso.
Si tira su il cappuccio e si sdraia sulla panchina per poi rannicchiarsi.
Chiude gli occhi e poggia le mani sulle orecchie non appena sente un tuono nelle vicinanze.
Non c'è nessuno lì, così crede, ma non appena apre gli occhi, nota una figura sfocata avvicinarsi a lui.

<< Nic? >> Sussurra confuso cercando di sedersi ma l'individuo di fronte a lui afferra il tessuto della giacca e lo butta a terra.

Edward spalanca gli occhi riconoscendo Jacob con in mano una mazza da baseball.

<< Finalmente ho trovato la cimice >> Dice il ragazzo più muscoloso guardandolo dall'alto.

<< Non ho fatto la spia! Te lo giuro! >> Esclama Ed indietreggiando a terra.

<< Tu sei scappato e guarda caso il giorno dopo sono arrivati a controllarmi le tasche! >>

<< Posso giurarti che non ho detto niente a nessun- >> Edward non finisce la frase che si prende un calcio da Jacob dritto sullo stomaco.

<< E io ti giuro che prima o poi ti faccio fuori >>

Jacob si inginocchia e lo prende dal colletto per poi dargli dei cazzotti sul viso.
Edward riesce a spingerlo e tenta di rialzarsi ma come ci prova, l'altro gli fa lo sgambetto e il corvino si ritrova sdraiato a pancia in giù sul suolo bagnato.
Jacob si avvicina dietro di lui e gli afferra violentemente delle ciocche di capelli e tira indietro la testa del ragazzo.
Ed cerca di liberarsi dalla presa ma non riesce a togliere quelle mani dai suoi capelli.

<< Ti prego smettila! Non sono una spia! >>

<< Supplica quanto ti pare, io non ti credo. Se provi ancora a fare la spia su di me e il Crag giuro che ti faccio fuori per davvero >> Gli dice Jacob con un tono serio facendolo stare ancora a terra e chiude la mano in un pugno.

<< E se ti togliessi la cosa più preziosa che hai? >>

Edward ha il respiro affannoso e tenta di guardarlo di sbieco.
<< C-che cosa? >>

<< La libertà >> Afferma per poi prendere da terra qualcosa che Ed non è riuscito a vedere e non appena vede l'ombra di quell'oggetto sempre più vicino alle sue gambe, riesce immediatamente a schivare l'attacco.

<< Ma tu sei matto! >> Esclama il corvino alzandosi da terra e nota che Jacob ha nuovamente in mano la mazza da baseball.

Non appena vede che il ragazzo gli vuole venire addosso, corre più in fretta che può ma viene raggiunto poco dopo...
Quei minuti con Jacob sembrano non passare mai...

Quando Edward torna a casa, cammina lentamente strusciando la mano sul muro e tossisce.
Sa che non c'è nessuno a casa, i suoi genitori sono a lavoro.
Gli fa male ovunque, ha i capelli fradici e tutti spettinati, porta lividi violacei di diverse dimensioni per tutto il corpo, e sia dal naso che dal labbro continua ad uscire il sangue scarlatto.
Edward si poggia alla parete e si lascia cadere lentamente strusciando la schiena al muro.
Sente ancora l'adrenalina che gli fa tremare tutto il corpo.
Si guarda le nocche insanguinate delle mani e deglutisce quel nodo di la saliva in gola.
Seduto a terra, si rannicchia e si stringe le gambe a sé cominciando a singhiozzare nascondendo il viso nelle ginocchia.

Sente suonare il campanello della porta vicino a lui e Edward si gira verso di essa confuso.

<< Chi cazzo è? >> Sussurra, ha il respiro irregolare e tenta di alzarsi.

Spera che non siano i suoi genitori, forse sua madre o suo padre avevano lasciato qualcosa a casa.
Edward apre piano la porta e guarda fuori.

<< Oliver? >>

<< Amico che hai fatto in faccia? >>

<< Niente, che vuoi? >> Chiede Ed guardando l'amico.

<< In realtà volevo parlarti >> Afferma l'altro.

Edward lo fa entrare in casa.

<< Puoi metterti in sala, io torno tra un attimo >> Dice Ed poggiandosi un fazzoletto sul naso.

<< Vuoi che ti aiuti? >> Chiede Oliver preoccupato.

<< No, tranquillo >>

Edward scappa in bagno per darsi una sistemata e Oliver si siede sul divano in sala da pranzo.

Il corvino si sciacqua il viso togliendo il sangue ma quei lividi violacei restano lì immobili.
Sente vibrare il cellulare, è Nic.

"mi dispiace di non essere venuto stamattina"

Edward legge il messaggio e poi pigia i tasti della tastiera del cellulare.

"Non importa, ognuno ha i suoi impegni"

"Tutto ok?"

Edward fissa quel messaggio.

"No... ho bisogno di te, ho combinato un casino" sta per inviare il messaggio ma Oliver lo chiama dalla sala.

<< Edward sei vivo?? >>

<< Sì! >> Esclama per poi cancellare le parole del messaggio.

"Sì, non sono più uscito. Piove troppo" Scritto così, Edward si cambia i vestiti fradici.
Si reca in sala con due bottiglie di birra.
Edward si siede vicino a lui e gli passa la bottiglia.

<< Perché sei venuto qui? >> Gli domanda Edward bevendo un sorso.

<< Dimmi la verità Edward, è stato il ragazzo con cui sei uscito ieri che ti ha fatto questo? >> Gli chiede Oliver indicandogli il viso.

Ed aggrotta la fronte guardandolo confuso.

<< No. Tu conosci Nic? >> Domanda incuriosito.

<< Ehm... sì. Edward tu devi chiudere i rapporti con lui immediatamente >>

<< Che cosa? E perché? >>

<< È un pazzo, potrebbe farti del male seriamente! Quello non si controlla >>

Il corvino poggia la bottiglia sul tavolino e prende la confezione di sigarette.

<< Non mi farà del male >>

<< Lo credi tu! Possibile che non è mai successo che ti volesse attaccare per farti del male? >>

Edward pensa alla sera di Halloween, poco prima di vedere il film, Nic delirava con delle forbici in mano intento a colpire Ed pensando che stesse ridendo di lui.

<< No >> Mente lui per poi continuare dicendo: << A te ha fatto del male? >>

<< Sì... quel ragazzo è pericoloso >>

Oliver si alza la maglia per fargli vedere una cicatrice lunga per tutto il fianco procurata sicuramente con un taglio profondo.
Edward fissa quella cicatrice completamente confuso e impaurito.

<< No... non lo farebbe mai, mi stai mentendo >> Esclama Edward alzandosi dal divano per poi guardarlo dall'alto.

<< È la verità! Posso raccontarti tutto >>

C'è un attimo di silenzio e Oliver fa cenno al ragazzo di sedersi nuovamente e lui fa come dice.

<< Io e Nicholas eravamo compagni di scuola qualche anno fa. Frequentavamo il quarto superiore... >>

A quella affermazione, gli occhi verdi di Edward si fanno più grandi, sorpresi e fissa l'amico che sta per raccontare cosa è successo quel giorno in cui si procurò quella cicatrice.

 

   
 
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