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Autore: pokas    07/01/2022    3 recensioni
Comprare uno specchio da un mercante palesemente maledetto è un'ottima idea? Sarebbe stato ciò che Michael si sarebbe dovuto chiedere prima di comprarlo e trasportare così i suoi amici: Sveta, Daniel e Riccardo in un universo a loro familiare.
Da quella che sembrava una semplice avventura fatta di allegria e divertimento si trasformerà in un incubo che metterà a dura prova la loro amicizia ( mai ai livelli di Mario Party ma quasi) e il loro legame.
Riusciranno nella loro impresa o il dio dei tuoni avrà la meglio?
Per godere al massimo dell'avventura si consiglia di seguire anche la serie "Blackword's chronicles".
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cutie Mark Crusaders, Le sei protagoniste, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Mi svegliai e girandomi notai che Sveta non c’era

- ma che ore sono? -

mi alzai dal letto e vestendomi uscì dalla stanza. Quel posto era dannatamente immenso, mi limitai a camminare a caso cercando un minimo di vita.
Dopo un po' sentì le voci dei miei amici in una stanza ed entrai

- alla buon’ora! Non è stato facile impedire a questi due di mangiare la tua colazione -

disse Sveta, notai che ci trovavamo in una stanza con un lungo tavolo e varie sedie, come sempre tutto in cristallo celeste, mi sedetti mentre osservai il mio gruppo

- allora, i piani della giornata? -

chiesi stropicciandomi gli occhi e osservando deluso la mia tazza vuota

- dobbiamo aiutare Aj con la raccolta delle mele, poi giornata libera! -

disse Riccardo, sbadigliai ancora rintontito e chiesi 

- ma la mia colazione? -

Sveta sorrise imbarazzata dicendo

- ho detto che ci ho provato non che ci sono riuscita -

guardai con odio Mike e Riccardo dicendo 

- siete pessimi -
- per questo siamo i tuoi migliori amici -

rispose Mike, sospirai e mi alzai verso ciò che mi sembrava una dispensa e la aprì prendendo una bottiglia con ciò che mi sembrava essere sia visivamente che olfattivamente un succo di mela 

- oh beh -

mi sedetti e mi versai il succo bevendo.

Dopo circa una ventina di minuti eravamo già pronti davanti alla porta d’ingresso del … castello? Si poteva definire un castello? Va beh… casa di Twilight, dopo un po' Applejack arrivò trainando un carretto vuoto 

- buongiorno ragazzi, siete pronti e carichi per questa nuova esperienza? -

Mike, Sveta e Riccardo si misero in pose forzute mentre io li osservai tra l’imbarazzato e il confuso, Applejack li osservò divertita e disse lasciando il carretto 

- ok, portatelo voi questo -

Sveta salì sul carretto mentre incitava Mike e Riccardo che lo trainavano

- andate miei prodi! -
- potresti darci una mano! -

disse Riccardo

- nah, fate gli uomini! -

Mike si fermò, la telecamera (?) si concentrò sui suoi occhi seri e disse

- io sono per la vera uguaglianza dei sessi. Non ho nessuna pazienza per chi parla di privilegi femminili quando gli fa comodo e poi si lamenta di una persona che “non è abbastanza uomo” quando gli conviene -

noi lo guardammo confusi, Mike e Sveta si scambiarono uno sguardo di sfida, poi si girarono verso di me dissero all’unisono

- Daniel, chi ha ragione fra noi due? -
- ehm… I… Io… EHI GUARDA LI! -

ma nessuno di loro due si girò, solo Riccardo si guardò intorno

- dove? Oh… Ecco la fattoria di Applejakc, vi aspetto li -

disse partendo, Applejack sospirò e lanciò tutti e tre dentro il carretto trainandolo insieme a Riccardo che pensò 

- ( per fortuna! Non ce l’avrei mai fatta da solo, e Riccardo vince ancora! ) -.

Arrivammo alla fattoria dopo poco tempo, Applejack la osservò fiera e disse 

- benvenuti al giardino dolci mele della mia famiglia -

guardammo terrorizzati l’immensità di alberi presenti, io alzai la mano e chiesi

- ho paura a chiederlo, quanti ettari sono? -

Applejack rise, una risata miscuglio di fierezza e paura

- troppi, dai, prima iniziamo prima finiamo -

scendemmo tutti dal carretto, Applejack ci indicò un gruppo di alberi

- iniziamo da quelli -

la ragazza si avvicinò a un albero e tirandogli un singolo e potentissimo calcio fece cadere tutte le mele, poi si girò verso di noi

- visto? Non ci vuole niente -

noi ci guardammo e deglutimmo.

Mike si era fatto dei guantoni usando dei guanti imbottiti con del fieno, Sveta aveva invece preso un martello, Riccardo li osservò e prendendo in mano un bastone di ferro disse

- CHI NE FA DI PIU’ E’ IL MIGLIORE -

bastarono solo queste parole per accendere la fiamma competitiva di Mike e Sveta, i tre lanciarono un urlo da combattimento e partirono a colpire tutti gli alberi che trovavano, io guardai Applejack e chiesi 

- ma non rischiano di danneggiare gli alberi? -
- nah, sono alberi veramente resistenti, più di quanto tu possa immaginare, però devo ammetterlo, se avessi sempre gente così attiva finirei tutti i raccolti in un giorno e mezzo, va beh… Vedo che hanno preso il via, mi vieni a dare una mano con gli alberi in quella zo… -

non finì di parlare che vide i tre che già passavano in quella zona 

- ma… Come? -
- non sottovalutare il loro spirito competitivo, penso che al momento sarebbe meglio andare a preparare loro qualcosa da mangiare e bere, li conosco molto bene -.

Entrai in casa di Applejack, era veramente grande, quando entrammo in cucina vedemmo un grosso ragazzo palestrato dai corti capelli arancioni e gli occhi verdi, indossava una camicia rossa a quadri e dei jeans, il ragazzo aveva una fasciatura alla gamba

- Big Mac! Che stai combinando?!? -
- ehm… -
- dovresti essere a letto a riposare! -

solo dopo ci rendemmo conto di una dispensa aperta, Applejack sospirò 

- Apple Bloom esci da li! -
- … non ci sta nessuno qua dentro -

disse una voce da bambina che proveniva dalla dispensa, Applejack ci andò davanti e ne tirò fuori una bambina con lunghi capelli rossi e grandi occhi gialli con sfumature arancioni, indossava un lungo abitino giallo

- signorinella, che ci facevi la dentro e perché hai chiesto aiuto a Big Mac? E perché l’hai aiutata? Dovresti riposare -
- già -

disse semplicemente il fratello, la sorellina mi guardò e chiese

- eh lui chi è? -
- mi chiamo Daniel e… -

da fuori passarono i miei tre amici che con versi disumani colpivano gli alberi 

- … eeeeee loro sono i miei amici -

Applejack li guardò spaventata

- ma… Sono già a un sesto di tutto quello che abbiamo, se continuano di sto passo finiranno prima che potremo aver preparato qualcosa -

io aprì il frigo e dissi 

- ed è per questo che dobbiamo sbrigarci -.

Applejack accompagnò il fratello di sopra, io invece iniziai a sbucciare delle mele, Applebloom era lunga sopra il tavolino a pancia in giù mentre si teneva la testa e dondolava i piedi 

- aaaaallora, non ti ho mai visto da queste parti, da dove vieni? -
- da molto lontano -
- che risposta noiosa… Da quant’è che conosci mia sorella? -
- da ieri -
- wooooooowww -

disse girandosi a pancia all’aria

- hai intenzione di rimanere qui a guardarmi mentre sbuccio mele? -
- esattamente, le mie amiche non sono ancora arrivate quindi le aspetto -

la osservai, mi guardava veramente incuriosita

- come mai mi guardi così? -
- non so come mai ho una sensazione di Dejavu, come se ti avessi già incontrato… Mah chissà -

bussarono alla porta, Applebloom si alzò di scatto e scendendo dal tavolo corse verso la porta e aprì, sentì altre due voci di bambine, poi la porta che si chiudeva e i loro passi che si allontanavano.
Dopo poco torno Applejack e non vedendo la sorella chiese

- sono già arrivate Sweetie Belle e Scootaloo? -
- beh ho sentito altre voci di due bambine, quindi credo di si -

si mise a preparare i piatti e i bicchieri dicendo

- spero non ti abbia disturbato troppo -
- no, è una bambina adorabile -
- comunque vi ringrazio per l’aiuto, senza di voi non ce l’avrei mai fatta e sarò onesta… Non avevo bisogno di tutte ste mele, ma ehi… Non mi lamento mica, comunque… Come vi state trovando qui? -
- bene dai, non c’è il caos della nostra città, ci godiamo un po' di pace, dopo che avremmo finito qui visiteremo un po' la vostra città -
- fate bene, non abbiamo moltissimi luoghi caratteristici, ma penso che vi farebbe piacere farvi un bel giretto -
- già, non sarebbe affatto male, comunque… Non sento più versi disumani -
- forse avranno finito -

uscimmo con le bevande e la frutta, li vedemmo tutti e tre a terra sfiniti, Applejack gli porse i bicchieri, dopo aver bevuto mi assalirono prendendo la frutta.

Dopo una decina di minuti si ripresero, erano ancora seduti per terra, poi Riccardo disse

- bene, abbiamo preso ogni singola mela, siamo i migliori!!! anche se il migliore sono io!!! -
- solo perché mi hai tolto il martello di mano per lanciarlo contro Mike e colpire l’ultimo albero! -
- state zitti voi due che se non fosse stato che mi sono distratto ad ammirare quella moneta d’oro avrei vinto io! -

i tre iniziarono a litigare, Applejack li osserò, io sospirai e mi allontanai per poi tornare con un tubo collegato all’acqua, lo aprì e li colpì tutti e tre, mi corsero contro ma aprì ancora più forte l’acqua 

- a cuccia! State boni! Siz! - 

dissi iniziando anche ad allontanarli con un bastone.

Arrivò l’ora di pranzo, Applejack ci offrì un ottimo stufato di patate, mangiammo di gusto e soddisfatti. Dopo aver finito aiutammo a pulire i piatti, Applejack ci ringraziò 

- grazie mille di tutto l’aiuto, per ora me la posso vedere io, voi andate a riposarvi e godetevi la città -.

Michael e Riccardo bussarono alla porta del bagno della casa di Twilight, il primo disse 

- Dai Daniel, so che sei in bagno con Sveta finite di fare le vostre cose, dobbiamo fare la doccia anche noi -

ma Sveta arrivò dietro di loro e chiese

- ma magari fosse cosi! -

i due si guardarono, poi Michael bussò ancora più forte

- Daniel esci dannazione!! è da mezz’ora che sei li dentro -

io uscì dalla mia camera già vestito 

- E’ DA PIU’ DI MEZZ’ORA CHE HO FINITO, VI HO PURE AVVERTITO MA ERAVATE TROPPO INTENTI A GUARDARE IL CULO A TWILIGHT! -

Sveta li guardò con disapprovazione 

- TU NON PARLARE CHE NON LA SMETTEVI DI GUARDARLO AD APPLEJACK! FATEVI STA CAZZO DI DOCCIA!!! -

Riccardo mi guardò 

- ma la porta è chiusa -
- già, abbiamo provato a spingere e tirare, ma nulla -

continuò Michael, io sospirai e dissi 

- avete mai pensato che forse, e seguitemi qui, se non si spinge e non si tira, la buttò li… forse dovete spostarla di lato? -

Sveta eseguì e tutti e tre fecero un “ OOOHHHH”, per poi litigare su chi doveva entrare prima, io sospirai e me ne andai in camera.

Ero disteso sul letto quando Sveta entrò in accappatoio mentre si asciugava i capelli con un asciugamano 

- ehi amò, che fai? -
- fisso il soffitto… Più che altro penso a come mai ho questa strana sensazione di Dejavu -

all’improvviso Sveta si mise sopra di me e mi osservò con sguardo beffardo 

- posso aiutarti a pensare ad altro? -

divenni rosso

- n… Non credo sia il caso, ci potrebbero se...-
- Michael e Riccardo stanno ancora litigando su chi deve fare la doccia per primo, quindi… -

 mi baciò e si tolse l’accappatoio 

- … sei mio -.

Calò il sole, io e Sveta ci eravamo già vestiti per uscire, lei mi guardò fieramente e mi aiutò a sistemarmi la camicia 

- sei adorabile con le camicie -
- a cuccia -
- ti amo -

e mi baciò.
Uscimmo dopo poco e vedemmo Michael e Riccardo che stavano giocando a sasso, carta, forbice mentre Spike teneva il punteggio e Twilight li osservava tenendo in mano un taccuino e penna, li stava studiando

- ancora non si sono lavati? -

chiesi sconvolto, Twilight si sistemò gli occhiali e disse

- allora, hanno prima… -

scrollò le pagine del taccuino e disse

- … fatto a braccio di ferro ma è finita in pareggio, poi corsa intorno al castello ma si sono accasciati a terra ancor prima di partire -
- ah allora è un castello -

dissi io

- già… Poi hanno fatto una partita a briscola ma… Incredibile hanno rage quittato entrambi e ora siamo a questo, ancora pareggio -

Spike sbuffò dicendo 

- è da mezz’ora che sono in pareggio -

li guardai affascinato 

- come cazzo fate a stare ancora qui? -

Twilight aggiunse 

- gli ho pure detto che ho più di un bagno, ma loro hanno parlato di onore quindi, eccoci qui, meglio almeno posso studiarli un po', se state uscendo andate pure, questi qui prima che finiscano… Ce ne vorrà -

sospirai e dissi 

- Mike stiamo andando in un pub -

nemmeno finisco che Michael uscì dalla sua stanza con smocking, capello all’indietro con tanto gel, occhiali da sole ( anche se era notte), scarpetta elegante che TAAAC levati, profumo che non sapevo nemmeno avesse e barba tirata a lucido. Mentre si sistemava i gemelli ci guardò con fare superiore e disse con accento torinese

- sta plebe, ma non mi oso -

poi si avvicinò a Riccardo e lanciandogli dei soldi disse

- ma sei proprio un piciu, fatti furbo! -

e si avviò alla porta, aprì la porta, uscì poco poi si affacciò dalla porta e disse

- Cerea! -

e se ne andò sotto i nostri sguardi scioccati.
   
 
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