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Autore: Lion1997    09/01/2022    1 recensioni
Nami si è appena laureata in Economia & Business e, dato che è riuscita a conseguire il massimo del punteggio con distinzione di lode, ha subito ottenuto un colloquio di lavoro presso la One Piece Inc., una delle più importanti aziende multinazionali di piattaforme online. Riuscirà a realizzare le proprie ambizioni e lavorare nella ditta dei suoi sogni?
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Notando lo stato d’animo di Nami, l’uomo che sedeva al lato opposto del tavolo rispetto alla porta d’entrata, il quale, nonostante una capigliatura bizzarra, aveva un’aria socievole, le rivolse un sorriso e uno sguardo colmi di gentilezza e le disse:
- Accomodati pure!

Eseguì prontamente la richiesta e si sedette in una delle sedie vuote. Attorno al tavolo, infatti, erano presenti ben due posti non occupati: il primo davanti all’uscio, quello scelto da Nami, mentre il secondo accanto all’unico uomo che le aveva rivolto la parola. Proprio quest’ultimo riprese a parlare, o, almeno, tentò di farlo, quando l’anta trasparente della porta si spalancò di scatto e un ragazzo dai capelli neri si precipitò in tutta fretta nella sala e si accomodò sulla sola sedia rimasta libera. Era un tipo di bell’aspetto, vestito con una camicia giallo chiaro e dei jeans neri. A completare l’abbigliamento, portava sul capo un cappello da cowboy e una collana di perle rosse. Era molto giovane, forse qualche anno più di lei, e sembrava molto cordiale: aveva un grande sorriso a trentadue denti stampato sul volto. Il nuovo arrivato rivolse uno sguardo a Nami e si scusò per il ritardo. Dopodiché, l’uomo dalla strana acconciatura tornò a parlare:
- Dunque… Nami, giusto?

La ragazza annuì e l’uomo proseguì:
- Mi chiamo Marco e qui accanto a me sono seduti gli altri 15 capireparto che agiscono sotto diretto ordine di Edward Newgate, presumo che tu sappia di chi sto parlando. Piacere di conoscerti. Vorremmo che ci parlassi un po’ di te.

Finalmente riprese il controllo di sé: aveva scritto, riletto e ripetuto ad alta voce il proprio discorso di presentazione così tante volte da impararlo a memoria. Quindi iniziò il proprio colloquio:
- Ho studiato Economia & Business in uno dei college più pregiati, la Coco University, ottenendo il massimo dei voti e la distinzione di lode. Ho preso parte a quattro anni di tirocinio in divers…
- Sì, abbiamo analizzato attentamente il tuo curriculum vitae, ma vorremmo conoscere altri aspetti di te. Perché non ci parli dei tuoi hobby o di cosa ti piace fare nel tempo libero?

Panico: tra tutti i traguardi scolastici che aveva raggiunto, argomento su cui si era preparata alla perfezione, loro erano interessati a ciò che le piaceva fare.
- Dunque… allora… mi piace leggere e disegnare. Ah sì, mi occupo anche di un piccolo giardino di mandarini.

Marco annuì, per incoraggiarla, rimanendo però in silenzio, in modo da permetterle di continuare il proprio discorso, ma Nami, che non aveva più nulla da aggiungere all’esposizione, si ammutolì di colpo. Allora, capendo prontamente la situazione, l’uomo prese nuovamente la parola:
- Hai preparato una presentazione?

Di bene in meglio! La presentazione, insieme alla sua borsa, ai suoi vestiti e alla sua dignità, era stata completamente annientata dalla sua caduta in quella maledetta pozzanghera.
- In realtà, avevo preparato una presentazione, ma è andata distrutta quando, stamattina, sono finita in una pozza d’acqua.
Tentò di giustificarsi, con un livello di imbarazzo che mai prima di quel momento aveva sperimentato. Poi volse il proprio sguardo ai capi: scoppiarono tutti a ridere fragorosamente, specialmente il ragazzo che era entrato poco prima. A quel punto, se fino a un attimo prima sarebbe potuta essere scambiata per un cerbiatto intimorito davanti a 16 cani da caccia, Nami tirò fuori tutta la grinta che aveva e, sentendosi derisa, quasi umiliata, impose a tutti di fare silenzio, affermando che non ci fosse nulla di divertente nelle sue sventure. Il tutto urlando, naturalmente.

All’interno della sala piombò un silenzio tombale. Ora tutti gli occhi erano indirizzati a Nami, le cui gote si erano fatte rosse e i cui occhi si erano riempiti di lacrime dovute alla frustrazione. Ma la sua furia durò solo un istante, al termine del quale riacquisì la ragione e, infine, giunse alla conclusione di aver appena gettato all’aria l’unica opportunità di intraprendere una carriera lavorativa che la avrebbe soddisfatta a pieno. L’intero meeting, infatti, non sarebbe potuto andare peggio: aveva un aspetto impresentabile, non aveva potuto esporre il meraviglioso discorso che si era preparata, non era stata in grado di formulare neanche una frase di senso compiuto su qualcosa di talmente banale come i propri interessi, non aveva la presentazione che le avevano espressamente chiesto di portare all’incontro e, per concludere in bellezza, aveva inveito contro coloro che avrebbero determinato la sua assunzione. Ormai era cristallino quale sarebbe stato il giudizio finale dei capireparto.
   
 
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