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Autore: Dorabella27    12/01/2022    15 recensioni
Come sa bene chi mi conosce, non ho mai digerito l'episodio 15 dell'anime: mi sembra insensato, soprattutto per quel che riguarda la storia della finta gravidanza di Maria Antonietta (a dir poco impossibile: i parti reali erano pubblici, proprio per evitare rischi di sostituzione del neonato o altri infingimenti); nel finale dell'episodio, poi, la colpa che viene fatta ricadere su Oscar è sommamente odiosa, e sarebbe talmente grave da rendere pressoché incredibile il fatto che nell'episodio successivo nessuno dia segno di ricordare alcunché. Ho immaginato allora uno switch - possibile? probabile? quanto meno, plausibile, si spera - a partire dal rientro di Oscar a Corte. Il racconto si trasformerà in corso d'opera, e da quasi - feuilleton prenderà le movenze di storia di taglio introspettivo e intimista. Questa volta procederò dando la parola, via via, ai singoli personaggi, che si alterneranno come voci narranti, con capitoli brevi e, spero, ravvicinati. Sperando che apprezzerete questo mio ennesimo esperimento .... buona lettura a tutti!
Genere: Avventura, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Charlotte Di Polignac, Contessa di Polignac, Oscar François de Jarjayes, Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Solitude
VERSAILLES
Oscar
Arrivo a corte, nel consueto brusio e bisbiglio di capannelli di dame.
 
Sotto il suo splendore, Versailles è un campo di battaglia; soltanto, si combatte non con spade e pistole, ma con il pettegolezzo, con la maldicenza, persino con la calunnia, a volte.
 
Intercetto la voce della baronessa di La Mole: "Sì, e pare che abbia ottenuto da re il permesso di giocare per altre tre sere..."
 
"Scandaloso!", risponde una vecchia marchesa che le sta accanto. "E poi", rincara la dose, "ci lamentavamo tanto della Du Barry: LEI, almeno, non ha mai contravvenuto a un ordine reale".
"Sì, è vero! La contessa era molto rispettosa del volere del re!"
 
Quello che sento non mi piace; dai frammenti di conversazione che colgo, mi pare di capire che la nostra Regina abbia strappato al re una deroga al divieto di gioco d'azzardo a corte.
"Il re ha bandito la roulette, ma la Regina vuole dimostrare di essere al di sopra delle leggi".
"Sì, ma ora ha perso cifre da capogiro. Come potrà giustificars?"
« Sicuramente sua madre, l’Imperatrice Maria Teresa, non sarebbe stata così indulgente con questi capricci ! »
« Ma certo ! Ho sentito dire che l’appannaggio delle arciduchesse viennesi era infinitamente inferiore a quello di cui la Regina ha goduto a Versailles grazie alla magnanimità del nostro Re » 

"Io scommetto che la regina chiederà una deroga dal divieto di gioco d’azzardo sino a quando non avrà recuperato tutto quel che ha perso", dice una dama con l'aria di saperla lunga, mascherando un sorriso certo malevolo dietro il ventaglio piumato.
"Oh, ma vedrete", aggiunge la baronessa di La Mole, " questa situazione non potrà durare a lungo. Ho il sentore che se entro quest'anno non nascerà un Delfino, la nostra Regina potrebbe passare un guaio".
"Purtroppo il nostro Re è troppo buono e generoso", dice una terza dama.
« Ho sentito dire che in Oriente, se entro tre anni da un matrimonio reale non nasce un erede al trono, si può ripudiare la moglie, mentre la Regina è in Francia da sette anni ormai ! »
« Re Enrico IV riuscì a ottenere l'annullamento del matrimonio con Margherita di Navarra, perché la regina era sterile »
« È vero! E così poté nascere Re Luigi XIII, padre del re Sole!"
« Oh, anche il nostro Re avrebbe meritato un’altra moglie »
« Con tutte le nobili fanciulle francesi a disposizione, proprio a una principessa austriaca è stato necessario ricorrere ! »
« La regina Maria, nonna del nostro re, aveva sette anni più di re Luigi XV, eppure gli diede sei figli in sette anni! E dieci in tutto il corso della loro unione »
 
         Passo con volto impassibile fra i cortigiani ; ma, dentro, mi sento ribollire di sdegno : che covo di serpi ! E sono gli stessi cortigiani che, alle udienze generali, si profondono in inchini sin quasi a toccare con la fronte i grandini del trono, pur di ottenere le cariche e le prebende cui ambiscono.
         Quando arrivo all'appartamento della Regina, ho appena il tempo di inginocchiarmi davanti a lei, e, prima di chinare il volto, vedo i suoi splendidi, grandi occhi azzurri velarsi di lacrime.
 
         "Contessa di Noailles, vi prego, lasciateci sole".  La voce è appena incrinata, ma Madame l'Étiquette deve avere capito che la nostra Regina si trova in un momento critico e si accommiata velocemente, con un sussurro rispettoso.
 
         Appena siamo sole, la Regina perde quel residuo di contegno che aveva assunto con tanta fatica.
"Oh, Madamigella Oscar, grazie per essere venuta non appena vi ho convocata. Io...io...". Gli occhi le si riempiono di lacrime e si copre il volto con le mani. «Mi dispiace molto avervi distolto dai vostri pesanti compiti», continua, «ma avevo tanto bisogno di un viso amico ! Oscar, sono così sola ! Mi sento così disperata!».
 
« Maestà, qualunque cosa vi angusti, io sono al vostro servizio, e a tutto possiamo porre rimedio ».
 
« Purtroppo, nemmeno voi potete fare nulla per me in questo momento, Madamigella. Nessuno può fare nulla ». Il pianto dirotto della Regina Maria Antonietta mi fa stringere il cuore.
 
« La Corte mormora contro di me perché non ho ancora dato un erede alla Francia. Voi sapete che è proprio impossibile », continua. Arrossisce lievemente. «Mi dispiace molto turbarvi con queste tristezze. Oh, voi siete così fortunata, Madamigella Oscar ! ». Mi prende la mani, e mi fa levare in piedi: per tutta la durata di questo sfogo sono infatti rimasta ancora inchinata, un ginocchio piegato, e uno a terra. « Vi invidio tanto, perché voi non dovete conoscere queste miserie. Mia madre... » 
Scoppia nuovamente a piangere, e mi indica con un cenno un foglio posato su un basso tavolino accanto a lei. Lo prendo : è una lettera di sua madre, l'Imperatrice Maria Teresa.
         Non ho mai letto la lettera di una Imperatrice, ma il mio tedesco è ottimo. Un poco imbarazzata, sollevo con riguardo il foglio e scorro velocemente le righe: è evidente che l'imperatrice ritiene Maria Antonietta la sola colpevole del malanimo che la circonda a Corte:
 
"Vi esorto, figlia mia, a porre un rimedio a questa deplorevole situazione ....in ogni matrimonio tutto è da sempre nelle mani della donna:. ....se la moglie è dolce e arrendevole, l'unione andrà per il meglio .... prendete esempio da Vostra sorella Carolina... la sua dolcezza e bellezza hanno subito conquistato il consorte Ferdinando e in due anni ha già partorito due femmine forti e sane e ora aspetta il terzo figlio che tutti auspicano essere un maschio...
Mi sento le tempie in fiamme.
"Madamigella Oscar, solo voi mi potete comprendere! Perché anche voi sapete come si può vivere senza...."... la Regina alza gli occhi, me li pianta in viso, così, pieni di lacrime, e non conclude quella frase, che aprirebbe le porte a un discorso così intimo da essere imbarazzante per me, e anche per lei.
 
Senza che cosa si può vivere?
 In che cosa la mia esistenza è uguale a quella della mia Regina?
Senza amore? Senza un compagno nel letto e un figlio nella culla?
 Oppure senza un confidente, una fedele testimone della propria vita e dei propri affanni?
Resto in attesa. In attesa di una parola, di una chiarezza che non arriverà mai.
 
"Vi avrei chiamata anche per un'altra questione. Come sapete, Sua Maestà il Re mi ha concesso di poter giocare alla roulette", e, mentre pronuncia queste parole, arrossisce lievemente. Poi, ritrova coraggio e continua: "Madamigella Oscar, mi costa fatica confidarvi questo dubbio, e vorrei davvero sbagliarmi, ma.... io temo che la contessa di Polignac stia abusando del favore che le ho dimostrato in questi ultimi tempi". Ancora uno scoppio di lacrime, con la regina che si tiene il volto fra le mani, disperata.
 
 
   
 
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