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Autore: Aladidragocchiodiluce    13/01/2022    1 recensioni
[I Regni del Fuoco]
Ci sono storie che non hanno bisogno di profezie per essere uniche, a volte basta avere un pò di curiosità e spirito di iniziativa per fare la differenza.
Questa è la storia di tre bizzarri draghi, cuccioli scomparsi e un viaggio per il regno di Pyrrhia
Nota: saranno presenti solo personaggi originali, ma ci saranno camei e citazioni
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il tempo resse fino a tardo pomeriggio e la pioggia che iniziò a scendere non era così fitta da impedire il proseguimento del viaggio ma Mantis aveva comunque ripreso a lamentarsi e Pirite giurò di aver sentito Mizerie sussurrare a Yami: “Se non la smette giuro che lo pungo e appoggiami quando dirò che è stato un incidente”.

Probabilmente stava scherzando, ma nel dubbio si assicurò di essere sempre fra il fratellastro e l'ali di sabbia.

Non si accamparono fino a tarda sera e anche il giorno seguente proseguirono senza pause ma quella notte la pioggia divenne una tempesta, costringendoli a trovarsi una caverna per dormire all'asciutto e la mattina dopo il tempo non si era ancora placato e furono d'accordo sul fatto che proseguire in quelle condizioni sarebbe stata una pessima idea.

-Arrivati nel deserto non troverete questo problema dell'acqua.

Anzi, vi mancherà.- Commentò Mizerie.

Durante il cammino non aveva parlato molto, limitandosi ad ascoltare i resoconti di Yami sugli eventi che hanno posto fine alla guerra.

-Cosa facevi prima di finire davanti all'accampamento degli scavanger?- Domandò Selene, curiosa.

-Ero uno dei migliori soldati dell'esercito di Cynere!- Disse con orgoglio per poi guardarla bene.

-Ora che ci penso siete in parte ali di cielo, in battaglia ci saremo ritrovati su fronti opposti.-

-Difficile, Scarlet ci teneva sempre a palazzo.-

-Se avesse vinto Ardent probabilmente ci avresti visto alla sua fortezza... come soprammobili.- Commentò Pirite.

-Dubito: in quel caso col cavolo che mi schiodavo dal mio rifugio.- Rispose con un sorriso forzato.

-Allora siamo tutti d'accordo sul fatto che è un bene che Ardent sia morta, Scarlet scomparsa e che siano le peggiori regine di tutta Pyrrhia.- Aggiunse l'ibrida.

Il rimbombo di un tuono coprì qualsiasi risposta e Iride, che stava dormendo, mormorò qualcosa sul cibo e divenne completamente gialla, in netto contrasto con lo scuro terreno di roccia.

-Riesce a dormire anche con questo casino?- Domandò Mantis.

Yami, che stava guardando fuori, rispose:

-Potrebbe dormire anche in mezzo ad una battaglia.-

-A proposito.- Intervenne Pirite, rivolto a Mizerie.

-Voi tre come vi siete conosciuti?-

Mizerie sforzò un sorriso e disse.

-È una storia abbastanza divertente.-

L'ali di notte borbottò un “parla per te” mentre iniziava il racconto:

Iride stava tranquillante trascinando una rete piena di frutta.

Ormai era a poca distanza dal luogo in cui si era accordata di incontrare Yami.

Mentre pensava allo spuntino che avrebbero fatto, non si accorse della coppia di occhi neri che stavano spiando ogni sua mossa.

Di colpo nell'aria si udì un continuo tintinnio metallico che fece sollevare lo sguardo dell'ali di pioggia la quale, incuriosita dal rumore, decise di cercarne la fonte, senza mollare la rete.

Man mano che si avvicina alla fonte, iniziò a sentire odore di fumo e superato un ultimo cespuglio la vede: una tana di scavanger.

Per la sorpresa e curiosità il suo corpo divenne fucsia a pois gialli e rosa mentre scopriva la fonte del rumore: una torre (o almeno l'equivalente scavanger) con una campana al suo interno.

Troppo distratta ad osservare le piccole creature indicarla e trillare fra di loro, non si accorse di avere qualcuno alle spalle finché non sentì la punta di un pungiglione sul collo.

Immediatamente la paura la immobilizzò e le sue squame divennero verde pallido.

-Mi spiace, non posso lasciati andare. Hai visto troppo.- Disse Mizerie.

-Non ho nulla contro di te! Non dirò nulla!- Rispose con voce tremante dalla paura.

Quella sembrò pensarci.

-Voi ali di pioggia non siete la razza più pericolosa, ma ti ho visto con quell'ali di notte e non posso correre rischi.-

Prima che il pungiglione potesse trapassagli le squame, venne afferrato da una zampa nera come la notte mentre l'ali di pioggia venne spinta via.

Mizerie ringhiò e graffiò il muso di Yami che strinse i denti ma non mollò la presa.

-BASTA!- Stillò Iride mentre il suo amico stava per e mettere una fiammata che avrebbe incenerito la faccia dell'ali di sabbia se quest'ultima non fosse riuscita a mettergli le zampe sul muso per deviare il colpo.

Udì un calpestio e voltandosi vide che dalla tana stavano uscendo dei cavalli con sopra degli scavanger con in mano qualcosa in legno e metallo, non sapeva cosa fossero ma aveva una brutta sensazione.

-HO DETTO BASTA!- Urlò di nuovo stavolta buttandosi in mezzo mentre Yami stava per azzannare l'avversaria fermandosi prima di colpire il collo di Iride, guadagnandosi uno sguardo sorpreso da Mizerie.

-SEI IMPAZZITA? TI STAVA PER AMMAZZARE!-

-Non l'ha fatto! Basta entrambi!- Ribatté.

-Solo se lui mi molla la coda!- Rispose l'ali di sabbia.

Il drago la guardò.

-Se ci pungi, mi assicurerò di strappartelo prima di morire.- Disse prima di mollare la presa.

Una volta libera, si assicurò di allontanarsi dal duo i quali si accorsero solo in quel momento che gli scavanger li avevano circondati.

-Dardi.- Borbottò Yami, per rivolgersi a Iride.

-Non muoverti, possono essere piuttosto pericolosi oltre che dolorosi.-

-Dici bene.

Ora datemi un solo motivo per cui non dovrei ordinargli di attaccarvi.-Annunciò Mizerie.

-Non abbiamo nulla contro di te, davvero!- Rispose l'ali di pioggia.

-E tu cosa hai da dire, orbo?-

-Che hai attaccato per prima.-

Il pungiglione vibrò, ma non scattò.

-Sto solo difendendo il mio territorio da delle spie.-

Un profondo rombo risuonò nella gola del drago, simile ad una risata cupa, guardandosi sguardi interrogativi dalle due draghesse.

-Un ali di pioggia che si fa quasi ammazzare e un ali di notte orbo.

Se fossimo delle spie, chi ci avrebbe mandati?-

Ci furono lunghi attimi di silenzio nella quale i due si guardarono in cagnesco mentre Iride passava lo sguardo da uno all'altra, con certa ansia.

-In effetti siete una copia strana copia.

Ma la prudenza non è mai troppa.- Rispose, con un sospiro di sollievo dell'ali di pioggia, prima che la sua membrana dietro le orecchie si rizzò e divenne gialla.

-Offerta di pace?- Domandò, indicando la rete piena di frutta, rimasta in un angolo per tutto il tempo.”

-Avete sancito la pace con del cibo?

Magari ogni guerra finisca così.- Commentò Selene.

-Semplicemente non avevamo motivo di lottare.- Scrollò le spalle l'ali di sabbia.

-Devo ammettere che parlare a pancia piena evita metà delle discussioni.- Aggiunse Yami.


 

Bastarono altri tre giorni per arrivare al deserto.

Mizerie aveva ragione: iniziava a mancargli la pioggia, nonostante avessero portato con loro borracce in pelle piene d'acqua.

Inoltre, bastarono due giorni fra il caldo del giorno e il gelo della notte per scegliere di cambiare strategia: dormire durante il giorno per avanzare durante la notte. Non fu così facile cambiare il proprio orario sonno/veglia ma in qualche modo ci riuscirono e arrivarono all'Antro dello Scorpione in una sola settimana.

-Adesso dove andiamo?- Domandò Mantis, una volta entrati, pagando con un paio di smeraldi che Yami aveva con sé.

-Prima andiamo a dissetarci, poi mostriamo il disegno in giro.- Rispose l'ali di notte, controllando la sua borsa.

Mentre avanzavano per le strade piene di bancarelle con vari prodotti, non era raro che i draghi si voltassero per fissarli, soprattutto Mantis ma erano più numerosi quelli che si avvicinavano per proporre al gruppo la loro mercanzia come cibo, acqua, gioielli, persino un paio di sicari lasciarono i propri contatti a Pirite e Selene.

Con enorme sorpresa del trio, fra ali di sabbia, ali di fango e persino ali di cielo, adocchiarono persino dei draghi a “chiazze” come loro.

-Gli ibridi qui non sono rari, in particolare quelli fra ali di fango e sabbia sono i più diffusi; per questo guardano soprattutto il grillo qui: è lui ad essere una novità.- Spiegò Mizerie.

Dopo questa affermazione, Iride assunse i colori di Mantis, come a tentare di distogliere l'attenzione da lui.

Arrivati alla pozza e pagato il tributo per dissetarsi, oltre riempire le borracce, e come accordato iniziarono a girare a coppie e chiedere in giro, mostrando copie del disegno di Pirite preparate in precedenza.


 

-Ma perché qui nessuno ha visto nulla?- Si lagnò Mantis, in coppia con Mizerie.

-Odio ripetermi ma ve l'avevo detto, le mie sono informazioni datate.-

-Ma non è possibile che nessuno sappia dire nemmeno come si chiama!-

L'altra lo guardò male.

Era dall'inizio del viaggio che quel drago non faceva altro che lamentarsi, è ora di metterlo in riga.

-Sai cosa succedeva ai soldati che si lamentavano?- Gli domandò di colpo.

-Cosa?-

-Non ne ho idea. Tendevano a sparire.- Rispose, fissandolo con fare inquietante.

Mantis non disse nulla, ma smise di lamentarsi.


 

-Dici che sia stata una buona idea lasciare Mantis con Mizerie?- Domandò Pirite a Iride.

Trovava strano che il fratellastro non avessi voluto mettersi in coppia con lui senza dare spiegazioni, per non parlare dell'ansia se si ricordava dello scambio fra l'ali di sabbia e di notte.

Lei scosse le spalle.

-Non si sono parlati molto, spero che non litighino.

Che carina!- Esclamò, riferita ad una pietra che assomigliava ad uno strano fiore deformato in vendita su una delle bancarelle.

-No, mi spiace non la compriamo.- Intervenne l'ibrido, allontanando la compare prima che il venditore potesse cercare di vendergliela.

L'ali di pioggia era attirata da qualsiasi cosa in vendita, spesso allontanandosi di colpo mentre chiedeva informazioni. Se da una parte la capiva ( da quello che ha capito quella roccia non era stata lavorata quindi come diavolo faceva ad assumere quella forma?) dall'altra era come avere a che fare con un cucciolo con fin troppe energie.


 

-Scoperto qualcosa?- Domandò l'ibrido al duo Mantis-Mizerie appena li videro.

Si erano accordati precedentemente per ritrovarsi vicino all'ingresso, dietro un edificio in un punto dove non davano troppo nell'occhio.

-Macché.- Rispose Mantis.

-Rispetto a quando lo frequentavo io, l'Antro dello Scorpione è diventato più tranquillo e organizzato.- Osservò Mizerie per scuotere la testa.

-Comunque, ho avuto l'impressione che alcuni draghi sappiano qualcosa ma non vogliono o non possono dire nulla-

-Allora non sono l'unico ad aver avuto questa impressione.- Commentò Pirite.

-Sul serio? Non me ne sono accorta.- S'inserì Iride.

In quel momento vennero raggiunti da Selene e Yami; quest'ultimo sembrava pensieroso.

-Trovato qualcosa?- Domandò Mantis.

-Solo un nome: Komodo.- Rispose Selene.

Prima che potesse proseguire, Yami si voltò e ringhiò.

-Esci, so che che sei lì.-

Dall'angolo dell'edificio fece capolino un drago, se ad una prima occhiata distratta poteva sembrare un ali di sabbia, le squame beige con chiazze marroni qua e là, in particolare su metà muso, l'assenza di pungiglione e gli occhi ambrati, rivelavano la sua natura di ibrido ali di fango.

-Ci spiavi?- Ringhiò Mizerie, in posizione e pronta a far scattare il pungiglione.

-No.

Volevo solo dirvi che vi state facendo notare con le vostre domande.- Rispose, sedendosi e iniziando a graffiare il terreno con gli artigli.

-Sono affari nostri.- Intervenne Mantis, non gli piaceva quel tipo.

-Se lo dite voi.

State attenti... molti cuccioli stanno sparendo, alcuni dicono che siano i Fuoriregno di Thora, altri che sono i ladri di cuccioli che hanno colpito le altre tribù. Questo per spiegarvi perché sono tutti così agitati.- Detto ciò, si alzò e se ne andò.

-Quel tizio nasconde qualcosa.- Sibilò Selene mentre Yami sussurrò qualcosa a Iride la quale annuì e scomparve.

Pirite fissò il punto in cui il drago si era seduto e ci si avvicinò, rendendosi conto che non stava solo graffiando il terreno: vi era il disegno stilizzato di una coda.

-Mizerie, tu sai che significa?- La chiamò.

-Mmmm... no, non mi dice nulla.- Rispose dopo un attenta osservazione.

-Fà vedere.-

Appena il drago si avvicinò per osservare, spalancò la bocca dalla sorpresa.

-Cosa significa?- Domandò Selene, preoccupata dalla sua reazione.

-Guai.-


 

   
 
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