Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di
Stefhanie Meyer. Questa storia è stata scritta senza alcun scopo di lucro.
WHEN THE LOVE CHANGES YOUR LIFE
!?...“Quando
l’amore ti cambia la vita”…!?
CAPITOLO
18
COSA MI SUCCEDE?
POV EMMETT
Era da non
credere quanto piccolo fosse il mondo. La famosa cena
a cui mamma e papà teneva tantissimo altro non era che
con gli Swan. Guardando il volto delle ragazze capì che ci ritrovavamo tutti e
sei in un posto in cui non volevamo stare. Quella cena
non era gradita a nessuno di noi, se non ai nostri genitori e a quelli delle
ragazze, eppure adesso che sapevo che avrei passato una serata con loro non ero
più così restio, anzi mi faceva piacere, perché una cosa era certa: mi sarei
divertito. Le guardai attentamente ed erano davvero molto belle, anche stasera
che erano vestite eleganti. Non potei fare a meno di lanciare un’occhiata a
Rosalie e con mio grande piacere notai che lei
ricambiò in pieno, anzi me ne lanciò un’altra così provocante da togliere il
fiato. Quella ragazza non smetteva di sorprendermi, era diversa da tutte le
altre che avevo conosciuto, era come se dentro di lei
ci fosse qualcosa che non voleva fare vedere, come se cercasse di nascondere la
vera Rosalie dietro una maschera di falsa superficialità. Per un momento mi immaginai io e lei come coppia, non c’entrava niente
l’attrazione fisica o il sesso, eravamo una coppia unita dall’amore, quello
stesso amore che vedevo ogni giorno negli occhi di mamma e papà, quell’amore
che non credevo potesse esistere per me. Ma se, invece, esisteva? Se anche a me fosse concesso amare? E
se Rosalie fosse la persona giusta? Quella che poteva farmi perdere
completamente la testa? Ok stavo delirando. Era ufficiale: Emmett Cullen era diventato
pazzo. Cercai di scacciare quelle immagini di me e Rosalie passeggiare mano
nella mano per le vie della città, quelle immagini di
me e Rosalie parlare e aprirci completamente gli uni agli altri, ma mi venne
difficile. Era come se quelle immagini fossero più forti della mia forza di volontà,
non volevano lasciarmi in pace. La osservai e notai che si stava sistemando una
ciocca di capelli dietro l’orecchio e in quel momento volevo essere io a farlo,
volevo essere io ad avere quel privilegio. Ok, era
meglio se smettevo di guardarla. Oggi non stavo molto bene con il cervello.
- Adesso
che siamo tutti, direi che sia il caso di entrare –
disse Renèe.
- Lo credo
anch’io – rispose mamma.
- Ci sono un sacco di sale, qual è la nostra? – chiese Rosalie.
Cavolo
aveva una voce celestiale. Basta Emmett, la vuoi piantare di fare il cretino?
Torna in te.
- Possiamo
scegliere quale preferiamo – gli rispose mia madre.
- Voi che
dite? – chiese papà.
- Una vale
l’altra – risposi io mentre i miei fratelli annuirono.
- Per noi è uguale – continuarono Charlie e Renèe.
- Anche per noi – dissero mamma e papà.
- Ok,
allora scegliete voi – disse mamma riferendosi alle
ragazze.
- Non fa differenza per me – disse Rosalie.
- Secondo
me o la sala dove c’è il pianoforte oppure quella dorata – disse Alice.
- Tu Bella
che dici? – gli chiese mio padre, ma lei non rispose. Sembrava in un mondo
tutto suo.
- Terra chiama Bella, terra chiama Bella – disse Edward
avvicinandosi a lei e scrollandola per le spalle.
- Eh
scusate – disse lei tornando tra noi.
- Bellina
come sono le nuvole? – gli chiesi io ridendo. Sapevo che sarebbe diventata
furiosa chiamandola così.
- Meglio
di come sarà la tua faccia se ti azzardi a chiamarmi
di nuovo così – mi rispose lei minacciosa.
- E dai Bella… – stava iniziando a controbattere Jasper.
- Tu sta zitto – lo interruppe lei.
- Ai suoi ordini comandante -
gli rispose Jasper.
- Vedo che
andate molto d’accordo – ci disse papà.
-
D’accordissimo – rispose Alice.
- Allora
Bella visto che sei tornata nel mondo di noi comuni mortali in quale sala vuoi
andare? – gli chiese Edward.
- Perché devo scegliere io? – chiese lei.
- Perché
per noi è uguale – gli rispose Jasper.
- Allora andiamo in quella con il pianoforte – disse Bella.
- La
ragazza è romantica – gli disse Edward posizionando la
sua faccia a venti centimetri dal suo volto.
Ma dico era impazzito? Si
ricordava che c’era anche il padre di lei qui, o pensava
di essere a scuola? Mi voltai verso Charlie e lo vidi furente, sicuramente era
molto geloso delle sue figlie, del resto mi sembrava normale considerando che aveva tre ragazze e che soprattutto erano di una bellezza
celestiale. Noi avevamo solo una donna a casa e ne eravamo
gelosissimi, mi immaginai lui che poveretto si ritrova con quattro donne, tre
delle quali dagli ormoni in subbuglio e che in subbuglio mettono anche gli
ormoni di chi le vedeva. Tornai ad osservare mio fratello che stasera aveva stranamente
voglia di mettersi nei guai. Avvicinò il suo viso molto pericolosamente a
quello di lei e Bella diventò rossa per l’imbarazzo. Ok stavo impazzendo. Non
era mai diventata rossa nonostante le battutine che gli tiravamo
sempre ed adesso che faceva? Solo perché Edward gli si era avvicinato o gli
aveva detto che era romantica diventava rossa? No, non
era possibile. L’unica soluzione plausibile era la presenza dei suoi genitori
ed il fatto che Edward non stesse assumendo atteggiamenti consoni alla
situazione.
- Non sono
romantica e anche se lo fossi non vedo dove sta il
problema. Comunque credo semplicemente che quella sala
sia la più consona alla serata. Tutto qui – gli rispose lei riprendendosi.
- Bella,
Bella – gli disse lui prima di avvicinarsi pericolosamente al suo orecchio e dirgli
qualcosa che però non ci era dato sentire visto il
volume della voce che aveva usato.
Vidi Charlie
irrigidirsi e lanciare occhiate alla moglie. Edward la vuoi smettere? Ti
ricordo che mamma e papà ci tengono tantissimo a questa cena, comportati bene
per una volta. Ma che faccio? Parlo da solo? Ok, sono
proprio messo male. Se non fosse per il fatto che
avevo la possibilità di vedere Rosalie per tutta la serata, con una scusa me ne
sarei andato rifilato a casa. Ancora con questa Rosalie?
Emmett, basta. Dov’è finito il bastardo che c’è in te?
Ok parlo anche con me stesso, sono proprio nei guai.
- Ok,
abbiamo deciso quale sala usare, quindi entriamo –
disse Charlie cercando di calmarsi.
- Si andiamo – disse Esme.
Tutti e
quattro iniziarono ad entrare dentro, mentre noi sei ci fermammo un attimo
fuori.
- Ti ha
dato di volta il cervello? – disse Bella furiosa rivolgendosi a Edward.
- Perché cosa ho fatto? – gli chiese mio fratello
innocentemente.
- Hai rischiato di farti ammazzare da suo padre – gli risposi
io.
- Non ho fatto niente – si giustificò lui.
- Edward
devo avvisarti che mio padre è piuttosto geloso. Certi comportamenti non li tollera – gli disse Alice.
- Mi fate
capire cosa ho fatto? – continuò lui facendo finta di
nulla.
- Datti
una regolata – gli disse Rosalie, mentre Bella
annuiva.
- Cos’è?
Te la sei presa perché sono riuscito a farti arrossire? – gli disse Edward.
- Ma fammi il piacere. Se tu non ti fossi
comportato così davanti ai miei col cavolo che mi facevi arrossire – gli
rispose lei.
- Ne dubito – gli rispose Edward.
- E’
meglio entrare, non si sa mai che Charlie si faccia strane idee non vedendoci
arrivare – disse Jasper.
- Conviene – gli rispose Alice lanciandogli un’occhiata
provocante.
Entrammo
nella sala e notammo che gli altri avevano già preso
posto. Ci sedemmo anche noi e in poco tempo arrivò una ragazza a prendere le
ordinazioni. I miei e i genitori delle ragazze presero tutte cose sofisticate, non adatte a me.
- E se prendessi una pizza? – chiesi a mio padre.
- In questa sala non facciamo le pizze, ma per
te potrei fare un’eccezione – mi rispose la cameriera,
lanciandomi un’occhiata provocante.
La
osservai e notai che era davvero una bella ragazza, magari chissà c’avrei potuto fare un pensierino. Ricambia lo sguardo
provocante e gli sorrisi, mentre notai che Rosalie la stava
fulminando con lo sguardo. Possibile che fosse gelosa? No, ero io che stasera
sembravo pazzo.
- Emmett,
almeno per una volta cerca di essere più sofisticato.
Ci sono un sacco di cose buone da mangiare – mi disse mamma lanciandomi una sguardo che lasciava poco all’immaginazione.
- Ok, hai ragione – gli risposi solamente.
Guardai il
menù e ordinai la prima cosa sulla lista. Dopo di me anche i miei fratelli e le
ragazze ordinarono. In poco tempo ci furono portate le ordinazioni e mangiammo
tranquillamente, interrotti ogni tanto da qualche battutina mia o dei miei fratelli. Non c’era che dire, adoravamo provocare
quelle tre. Guardai Rosalie spesso e notai che anche lei faceva lo stesso e
ogni volta mi perdevo nei suoi occhi. Emmett torna in
te, mi continuavo a ripetere, anche se la mia testa non ne voleva sapere di
darmi retta. Ma era davvero la mia testa a non volermi
ascoltare, o il mio cuore? Ma che stavo dicendo? Io
che parlavo di cuore? Ok ero davvero fuori. Appena terminammo di mangiare la
cameriera di prima tornò e mentre sparecchiava non
fece altro che lanciarmi sguardi provocanti e Rosalie sembrava furiosa.
- Allora
te la faccio fare questa pizza? Per te faccio tutte le
eccezioni possibili – mi disse la ragazza a bassa voce
per non farsi sentire dai miei e dai genitori delle ragazze. Ovviamente ciò che
aveva detto era stato udito sia da me, sia dai miei fratelli, sia dalle
ragazze.
- Non
abbiamo bisogno delle tue eccezioni. Limitati a fare il tuo lavoro – gli disse Rosalie furiosa, mentre tutti i presenti la guardarono
stupiti.
Io,
invece, gli sorrisi. Non so bene, perché lo feci, ma mi venne spontaneo e lei
ricambiò il mio sorriso anche se la sua espressione
era ancora un po’ furente.
- Cos’è sei gelosa? – gli rispose la cameriera.
Lo sguardo
che gli lanciò Rosalie lasciava poco all’immaginazione.
- Cos’è vuoi essere licenziata? – gli rispose urlando.
- Rose, ma
che ti prende? Sei impazzita? – gli disse Charlie.
Lei
nemmeno gli rispose, continuò a guardare la ragazza
con sguardo furente. Quella situazione mi piaceva parecchio, anche se non
sapevo come spiegarmela. Ad un certo punto arrivò un uomo.
- Ci sono
problemi? – ci chiese, forse avendo sentito le urla di Rosalie.
- Lei è il
proprietario? – gli chiese Rosalie.
- Si, sono io – gli rispose l’uomo.
- Credo
che lei non sappia scegliere bene il suo personale – continuò
Rosalie come se nulla fosse.
- Cos’è successo? – chiese lui.
- Nulla.
Mia figlia è solo un po’ alterata, ha avuto una
giornata no. Mi scuso per lei – rispose Renèe.
- Non ho
avuto nessuna giornata no. Le cameriere qui vengono
pagate per lavorare o per flirtare con i clienti? – gli chiese lei.
- Per
lavorare, ovviamente – gli rispose l’uomo.
- Me lo
auguro. Adesso se permette faccia venire qualcun altro.
Non ho intenzione ne ordinare ne di mangiare con
questa qui tra i piedi – continuò Rosalie.
- Rose la vuoi finire? – gli disse Charlie.
- No,
lasciala stare. Avrà le sue ragioni per comportarsi così. Brad, ti prego fai
venire qualcun altro per servire al nostro tavolo – disse mamma rivolgendosi al
padrone del locale.
Lei aveva
progettato e arredato quel locale quindi conosceva benissimo il proprietario.
Erano diventati anche molto amici.
- Certo
Esme. Provvedo subito e scusate la ragazza da parte mia – disse
l’uomo allontanandosi dal tavolo seguito dalla ragazza.
- Ma sei scema? – disse Renèe rivolgendosi a Rosalie.
- Permetti
che mi dia fastidio dover ordinare mentre una cretina
lancia sguardi languidi al primo venuto? – chiese lei.
- Io non sono il primo venuto – la rimbeccai io.
- Era per dire – continuò lei.
- Non ha
importanza cosa faceva lei. Nessuno ti da il diritto
di fare una sfuriata del genere. Probabilmente quella ragazza si ritroverà senza lavoro stasera – gli disse Charlie.
- Non sono problemi miei – gli rispose lei.
- Io non
riesco a capire perché dovunque andiamo dovete sempre farvi riconoscere – gli disse Renèe.
- Così
siamo, se vi va bene ok, altrimenti problemi vostri – gli disse
Bella.
- Vedo che
le ragazze hanno molto in comune con i miei figli – fece
notare mia madre.
- Dovunque andiamo devono lasciare un segno. Motivo per cui
non li portiamo mai con noi – continuò papà.
- Per
fortuna – disse Jasper.
- Odio fare brutte figure – disse Charlie.
- Sta
tranquillo, con noi è come essere in famiglia – disse
papà.
- E poi ti
sei dimenticato come eravamo noi alla loro età? Ne
facevamo di peggio – disse mamma e iniziò a raccontare di
qualche episodi della gioventù.
Io e gli
altri ci girammo per non ascoltare, non eravamo molti
interessati a questi racconti. Bella e Alice continuavano a guardare
Rosalie stranite.
- Noi tre dobbiamo parlare – esordì Alice all’improvviso.
- Non ne vedo il motivo – continuò Rosalie.
- Io
invece si – disse Bella.
- Andiamo in bagno – disse Alice.
- Si vai
che ti raggiungo – disse Jasper.
- Si, ti piacerebbe – gli rispose Alice.
- Anche a te se per questo – continuò mio fratello.
-
Benissimo allora Alice e Jasper vanno in bagno, Rosalie e
Emmett vanno fuori e io e Bella andiamo in macchina. Abbiamo
un discorso lasciato in sospeso – disse Edward.
- Si come no. Aspettami in macchina che arrivo subito – gli
disse Bella sarcastica.
- Tu che
dici Rosalie? Sei d’accordo con la proposta di Edward?
– dissi io.
- Dico che abbiamo già dato – mi rispose lei.
- Faremo il bis – gli risposi io.
- Ho
sentito dire che di solito te le porti a letto solo
una volta, quindi sarebbe rischioso farlo una seconda volta – mi disse lei
maliziosa, mentre si alzava dal tavolo e si dirigeva in bagno seguita dalle sue
sorelle.
- Emmett
posso capire perché da quando siamo arrivati fissi Rosalie
con insistenza? – mi chiese Jasper.
- Credi di
guardare Alice in modo diverso? – gli dissi io un tantino
agitato, del resto aveva colpito nel segno.
- Ok,
calma ragazzi – ci disse Edward.
- Tu zitto
che non sei mica un santo – gli dissi.
- Emmett,
cos’è? Jasper ha colpito nel segno? – continuò Edward notando come gli avevo
risposto.
- Ok scusate – gli dissi.
-
Ricapitoliamo quello che sta succedendo, perché non è normale – disse Jasper.
- Cioè? – dicemmo all’unisono io e Edward.
- Emmett
come mai non hai battuto ciglio dopo la sfuriata di Rosalie? A quanto ne so non
ti piacciano le ragazze gelose. E tu Edward perché hai flirtato
con Bella davanti ai suoi genitori e ai nostri? – ci domandò Jasper.
- Infatti non mi piacciono quelle gelose, ma non credo che la
sua sia stata una scenata di gelosia. Piuttosto credo che non gli piacesse la
ragazza – dissi io mentendo.
Anche
secondo me era stata una scenata di gelosia, ma non
sapevo spiegarmi perché mi aveva fatto piacere, quindi meglio non dire niente a
loro, magari avrebbero iniziato a costruire castelli in aria.
- Faccio
finta di crederci. E tu Edward? – chiese Jasper.
- Io
nulla. Adoro provocarla e quella mi sembrava la situazione migliore, infatti ci sono riuscito. L’ho messa in
imbarazzo – rispose Edward.
- Sei
consapevole che ci sei riuscito solo perché c’erano i nostri genitori e i suoi?
– gli chiesi.
- Si certo, ma non ha importanza. Finalmente ho visto anche
lei arrossire. Del resto al mio fascino non si resiste – mi
rispose lui.
- Su
questo non abbiamo dubbi, vero Emmett? – disse Jasper
rivolgendosi a me, mentre io annuì.
- E tu, invece che parli per noi perché non ci dici il perché
fissi Alice con tanta insistenza? – dissi riferendomi a Jasper.
- Perché le cose belle si guardano. No? – rispose lui.
- Giusto
fratello – gli disse Edward.
- Non è che ti piace più del dovuto? – chiesi io scherzando
rivolgendomi a Jasper.
-
Impossibile – mi rispose lui.
- Cosa sarebbe impossibile? – ci chiese
Rosalie sedendosi al tavolo seguita da Alice.
- Nulla –
rispose prontamente Jasper.
-
Pensavamo che vi eravate perse in bagno. Ci avete messo mezz’ora - gli dissi io.
- Lo so
che non puoi più vivere senza di me, ma rovina la tua fama da playboy
conteggiare per quanto tempo mi assento – mi rispose Rosalie mandandomi
un’occhiata maliziosa, ma sia nel suo sguardo che in
quello di Alice si poteva scorgere preoccupazione, anche se non sapevo
spiegarmi il perché.
- Sta
tranquilla, è praticamente impossibile che la mia fama
da playboy si rovini – gli risposi mandandogli anch’io un’occhiata maliziosa.
- Dov’è Bella? – chiese Edward.
- Non vedo
perché questo potrebbe interessarti – gli rispose
Alice.
- Ti ho
chiesto dov’è Bella? – ribadì Edward scocciato.
- Se continui così penseremo che sei geloso – lo rimbeccò
Rosalie.
Lui
geloso? Si come no. Se lui è geloso io sono il presidente
degli Stati Uniti.
- Pensa
quello che cazzo vuoi. Voglio sapere dov’è Bella – gli
rispose mio fratello alzando leggermente le voce, per
fortuna non così tanto da farsi sentire dai nostri genitori che a quanto
sembrava continuavano a parlare e a invocare vecchi ricordi di gioventù.
Ok, adesso
iniziavo a preoccuparmi seriamente. Uno Edward si era alterato senza un motivo
apparente, due aveva sprecato un’opportunità d’oro per
provocare Rosalie vista la sfuriata che aveva fatto prima e tre sembrava
realmente interessato a sapere dove fosse Bella. Adesso o io ero impazzito o in
Edward qualcosa non andava. Sia io che Jasper lo guardammo
straniti e lo stesso fecero Alice e Rosalie, che sembravano non sapere cosa
fare.
- Edward potresti
evitare di alzare la voce? – gli chiesi.
- Dove cazzo è Bella? – continuò lui ignorandomi.
- E’ andata un attimo fuori a fumarsi una sigaretta – gli rispose
Alice.
- Grazie –
si limitò a dire Edward alzandosi dalla sedia.
Ok, questa
dovevo segnarmela. Edward che diceva
grazie non era cosa da tutti i giorni.
- Dove vai? – gli chiese Rosalie.
- A fumare
una sigaretta – gli rispose lui.
- Edward
non andarci, aspetta che lei rientri – gli chiese
gentilmente Alice.
Per la
prima volta da quando la conoscevo l’avevo sentita rivolgersi in modo gentile a
qualcuno e adesso che la osservavo bene aveva uno strano sguardo e anche
Rosalie lo aveva. Che fosse
successo qualcosa a Bella? No, era da escludere, altrimenti di sicuro loro
sarebbero rimaste con lei. E allora cos’era che non
andava?
- Ti prego – gli disse Rosalie.
- Vado solo a fumarmi una sigaretta, mica ad ucciderla – gli rispose
Edward.
Loro lo guardarono con occhi supplichevoli, a guardarle non sembravano
davvero loro. Forse Edward e Jasper avevano ragione, quelle tre indossavano
solo una maschera e forse, togliendola avrebbero fatto
vedere il loro vero essere, e forse, avrebbero dimostrato di essere le ragazze
più dolci, ma allo stesso tempo più fragili del mondo.
- Ok, esco
lo stesso. Ma non vado dove c’è lei. Più tranquille
adesso? – gli disse Edward.
Le ragazze
parvero sorprendesi della sua reazione, ma poi gli
sorrisero. In fondo anche noi eravamo umani, stronzi, ma
umani. Un po’ di sensibilità c’era anche in noi.
- Grazie Edward
– gli disse Alice, mentre Rosalie annuiva.
Edward gli sorrise e poi uscì fuori.
- Ma sei cretina? – gli disse Rosalie a
Alice.
- Si
sarebbe messo ad urlare se non gli dicevo dov’era?
Cos’è volevi che lo sentisse mamma e papà? – gli
chiese Alice
- Si scusa, hai ragione. Per fortuna l’abbiamo
convinto – continuò Rosalie.
Io e
Jasper ci guardammo stupiti. Qualcosa non quadrava. Perché tutti quei segreti? Cosa
c’era che non andava in Bella? In effetti Bella è
sempre apparsa ai miei occhi come la più misteriosa, come se nascondesse
qualcosa che la turbasse parecchio. Mi era sembrato come se provasse un rigetto
per tutti i ragazzi, a differenza delle sue sorelle che comunque
non mi sembrava provassero tutto questo disprezzo verso i ragazzi. Sarà stata
una mia impressione, ma comunque qualcosa si strano
c’era. Adesso l’unica cosa che non capivo era il perché Edward si fosse
comportato così. Che forse gli interessava? No, non
poteva essere così, era altamente impossibile. Eppure un dubbio mi rimaneva, dovevo fare una chiacchierata
con il mio fratellino una volta a casa. Non mi andava di fare domande a Rosalie
o Alice perché non volevo sembrare invadente e lo stesso sembrava voler fare
Jasper, infatti cerco di cambiare argomento.
- Allora
fratello la vuoi l’eccezione della cameriera? – mi chiese Jasper ridendo seguito
da Alice mentre Rosalie lo fulminava con lo sguardo.
- A dire
il vero preferisco l’eccezione di qualcun’altro – gli
risposi lanciando uno sguardo malizioso a Rosalie che lei prontamente ricambiò.
Cavolo quanto mi piaceva quella ragazza. Cosa avevo detto? Non potevo
credere di aver detto che quella ragazza mi piaceva,
non era alla Emmett Cullen dire una cosa così. Poi la guardai e la vidi
sorridere ad Alice e in quel momento non mi importò
poi tanto di aver detto qualcosa di poco consono alla mia fama. La volevo e non
come avevo voluto tutte le ragazze fino ad ora, sapevo
solo questo.
Risposte alle vostre
recensioni:
- eMiLy BlOoD: Si,
le ragazze sono molto unite, e ciò dipende anche da tutto quello che hanno
passato da piccole. Comunque diciamo che il capitolo
di Emmett, a parte le sue seghe mentali, non faccia ridere più di tanto, anche perché
si è reso conto di quello che prova per Rosalie.
- bunNyDolcEtestOlinaBuffa: In effetti quelli sono i più semplici, ma nella loro
semplicità sono due dei più belli. Comunque sono molto
contenta che questa sia la tua storia preferita, spero di non deluderti con i
prossimi capitoli.
- nefertiry85: Come vedi, puoi notare che
già Emmett sta facendo chiarezza e per lui questo è ancora niente.
- miss_cullen90: Quello che è successo nell’infanzia
non riguarda solo Rose e Alice, ma anche Bella. E’ una cosa che riguarda tutte
e tre le sorelle. Quello che poi è successo a Bella è solo un’aggiunta a quello
che già tutte e tre avevano passato. Per questo, Bella sembra essere la più chiusa e la più aggressiva,
anche se in fondo è la più fragile. Comunque tra
un paio di capitolo si scoprirà. Una delle tre racconterà la loro storia a uno dei tre maschietti. Anch’io
adoro Esme e condivido con te sul fatto che una storia su Twilight senza di lei
non sarebbe la stessa. Il suo personaggio mi piace troppo,
anche e soprattutto per l’amore che mostra verso gli altri, è così
materna. La adoro, così come adoro Carlisle. Quanto a
Bella, Alice e Rosalie, hai ragione, la loro unione è indissolubile. Si capiscono
al volo. Comunque non è vero che ho pensato di non
risponderti più, anzi è il contrario. Mi fa molto piacere ricevere i tuoi
commenti e spero che continuerai a farmeli.
- Alyce_Maya: Ed eccoti accontentata
con un altro capitolo. Spero ti piacerà.
- G_i_s_y: Ho postato anche quest’altro
capitolo. Mi auguro che sia di tuo gradimento.
- Xx scrittrice88 xX: Si, in effetti ne fa un troppo
di pensieri su Jasper e ancora questo è niente. Si sta sciogliendo e anche alla
grande. Ve l’ho detto la cena cambierà tutto. Ti
anticipo che da dopo la cena diventeranno
inseparabili.
twilight4ever: Si infatti li
hanno conosciuti prima del tempo e si piacciono parecchio. Soprattutto le
ragazze restano affascinate da Carlisle e Esme.
Un grazie di tutto cuore a tutti voi che avete recensito, a quelli che
hanno messo la mia storia tra i preferiti e nelle seguite. Un altro grazie di cuore anche
a:
1 - annatfl [Contatta]
2 - bunNyDolcEtestOlinaBuffa [Contatta]
3 - ciuciu [Contatta]
4 - ClaryCullen [Contatta]
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