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Autore: My Pride    13/01/2022    1 recensioni
~ Raccolta Curtain Fic di one-shot incentrate sulla coppia Damian/Jon + Bat&Super family ♥
» 79. With all my life
Le note di Jingle Bells risuonavano a ripetizione negli altoparlanti del centro commerciale e diffondevano quell’aria natalizia che si respirava in ogni punto della città di Gotham, dai piccoli magazzini, negozi di alimentari e ristoranti ai vicoli che circondavano ogni quartiere.
[ Tu appartieni a quelle cose che meravigliano la vita – un sorriso in un campo di grano, un passaggio segreto, un fiore che ha il respiro di mille tramonti ~ Fabrizio Caramagna ]
Genere: Fluff, Hurt/Comfort, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bat Family, Damian Wayne, Jonathan Samuel Kent
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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A patient diary Titolo: A patient diary
Autore: My Pride
Fandom: Super Sons
Tipologia: One-shot [ 4110
parole fiumidiparole ]
Personaggi: 
Jonathan Samuel Kent, Damian Bruce Wayne
Rating: Giallo
Genere: Generale, Slice of life, Malinconico
Avvertimenti: What if?, Slash, Hurt/Comfort



SUPER SONS © 2016Peter J. Tomasi/DC. All Rights Reserved
.

    [Entry0] 12 Settembre XXXX, Ore 02:32
    【
Sto riversando questo flusso di coscienza nei cristalli mentre kelex si affaccenda intorno a me, ma non ero molto convinto di volerlo fare. Mio padre mi ha visto agitato per tutta la settimana a causa della mia preoccupazione sulle condizioni di Damian e mi ha consigliato di tenere questo diario, confessandomi di averne anche lui uno lì nella Fortezza. Un grosso diario di metallo su cui scrive le sue memorie con la vista calorifica... assurdo.
    Ancora più assurdo è il fatto che io abbia davvero ascoltato un consiglio di mio padre, però... dentro di me, ammetto davvero di averne bisogno.

 
    [Entry1] 14 Settembre XXXX, Ore 01:05
    【
Oggi è andata... non saprei dire con esattezza com'è andata.
    Dopo un intero mese passato alla villa, è stato Damian stesso a chiedermi di tornare a casa. Se devo essere sincero, io ero un po' incerto sul da farsi, viste le condizioni in cui si trova.
    Il signor Pennyworth dice che è normale, che il suo corpo si sta abituando all'arto mancante, ma lui non può sentire quello che sento io. Il battito cardiaco di Damian è alterato, anche se lui si sforza sempre di controllarlo come gli è stato insegnato a fare; ha un tic nervoso ad un angolo della bocca, un movimento davvero impercettibile ad un normale occhio umano, e anche il modo in cui suonano i suoi muscoli e le sue ossa ad ogni movimento fanno capire che non sta bene.
    Ha comunque insisto, e quando Damian si mette in testa una cosa è più testardo di noi kryptoniani. Non ha nemmeno voluto aiuto: è entrato nell'appartamento da solo, zoppicando con la stampella sotto braccio, e si è incamminato verso la nostra camera da letto, dicendo di sentirsi sporco e di volersi fare una doccia mentre rovistava fra la biancheria pulita.
    L'ho aiutato, sembrava il Damian di sempre... fin quando non si è seduto sul bordo della vasca, si è spogliato e ha visto il moncherino fasciato. Per un momento si è completamente dissociato e non ha risposto a nessuno dei miei stimoli, persino quando mi sono abbassato alla sua altezza e gli ho parlato è stato come se non mi vedesse. E quando finalmente mi ha guardato... ha spalancato le palpebre e mi ha chiesto dove fosse finita la sua gamba. Mi è esploso il cuore nel vedere la confusione in quei suoi enormi occhi verdi.
    Non ho saputo che cosa dirgli. Gli ho preso il viso fra le mani, gli ho chiesto cosa ricordasse e ho semplicemente aspettato. Ho aspettato che il suo cuore si calmasse, che il respiro tornasse ad essere regolare e che i muscoli delle sue spalle si rilassassero, poi alla fine ha inspirato a fondo dal naso, mi ha guardato con le sopracciglia sollevate e mi ha detto "Non essere idiota, J. Quella stronza si è presa la mia gamba e tu lo sai."
    Il fatto che sia tornato in sé mi ha rincuorato, ma è stata una sofferenza doverlo lasciare quando la mia presenza è stata richiesta a Star City per contenere un attacco alieno. Io non volevo farlo - sono ancora preoccupato per quello che è successo nel pomeriggio - ma ho dovuto. Damian ha capito, mi ha detto di muovere il culo e si è lasciato cadere sul divano con la fasciatura pulita e il moncherino ben nascosto da una coperta, facendo un cenno verso la finestra per scacciarmi letteralmente nonostante il mio indugiare. Non mi ha guardato nemmeno per un momento, anche se ha ricambiato il mio bacio e ha stretto un po' il mio mantello prima di spingermi lui stesso via.
    Ho sentito la tensione del suo corpo, il battito del suo cuore frenetico come un uccellino in gabbia, il suo chiedermi di restare senza pronunciare una singola parola, e lo avrei fatto... oh, che Rao mi sia testimone, lo avrei fatto. Ma il mio comunicatore si è fatto sentire e io sono dovuto volare via mio malgrado, facendogli promettere che non mi avrebbe aspettato alzato. Sono passato alla Fortezza per darmi una ripulita - sul serio, farsi il bagno nelle interiora esplose di un calamaro gigante alieno non è il massimo - e buttare nei cristalli questo flusso di pensieri, ma è il momento di tornare a casa.
    Spero solo che Damian stia dormendo.


    [Entry2] 02 Ottobre XXXX, Ore 03:45
    【
Sono passate due settimane e oggi posso ritenermi rasserenato di come stiano andando le cose. Procedono lentamente, ma Barbara mi ha assicurato che è normale. Le credo. Lei capisce cosa significa.
    Damian sta affrontando la situazione meglio di quanto tutti noi pensassimo, e anche quando mi chiede di aiutarlo con la sua ferita è meno disgustato delle prime volte. All'inizio aveva paura che potesse farmi schifo vedere il modo in cui era ridotto, che potessi storcere il naso alla vista del moncone, ma adesso sembra... rilassato. O almeno così pare.
    Il battito del suo cuore è lento e costante, ma non riesco a trovare picchi significativi che mi facciano capire che qualcosa non va. Sono abbastanza fiducioso per il modo in cui stanno andando le cose.
    Non si ritrae più quando gli tolgo la vecchia fasciatura e comincio a pulire il moncone, non come le prime volte. Ogni tanto deglutisce e guarda altrove - è in quel momento che il suo cuore batte più veloce, ma cerca sempre di contenersi come gli è stato insegnato... vorrei che mi lasciasse capire come si sente davvero, ma ho paura di pressarlo - si limita solo a porgermi ciò che mi serve come per darmi una mano, e io cerco di essere il più delicato possibile, perché una mia minima pressione potrebbe fargli più male di quanto io stesso voglia. Sono i rischi dell'avere una forza fuori dall'ordinario.
    Oggi almeno è stata una di quelle giornate buone, perché Damian si è rilassato abbastanza da voler provare a fare due passi con la stampella. Non me lo aveva mai chiesto finora, quindi sono stato davvero felice di vedere i suoi sforzi. A volte arriccia il naso e grugnisce dicendo di provare dolore, quindi il signor Pennyworth ci ha portato molti medicinali per calmare la sensazione da arto fantasma o qualcosa del genere. Mi ha comunque raccomandato di non dare a Damian una dose di dolorifici più alta del necessario, nemmeno se lui li richiede, ma finora non mi ha dato problemi in quel senso.
    Anche se vorrei restare al suo fianco, accoccolarmi con lui e tenerlo contro di me finché non si addormenta, mi sento più tranquillo quando sono costretto a lasciarlo solo a causa dei miei doveri da Super.
    Damian sta tornando in forze ed è questo ciò che conta.


    [Entry3] 29 Novembre XXXX, Ore 05:30
    【
Stͭaͣvͮoͦ dͩoͦrͬmͫeͤndͩoͦ quͧaͣndͩoͦ è aͣrͬrͬiͥvͮaͣtͭoͦ iͥl seͤgnaͣleͤ, eͤ hͪoͦ cͨeͤrͬcͨaͣtͭoͦ dͩiͥ noͦn svͮeͤgliͥaͣrͬeͤ aͣncͨhͪeͤ Daͣmͫiͥaͣn mͫeͤntͭrͬeͤ uͧscͨiͥvͮoͦ iͥl piͥù siͥleͤnziͥoͦsaͣmͫeͤntͭeͤ poͦssiͥbiͥleͤ dͩaͣllaͣ fiͥneͤstͭrͬaͣ.
    Oggiͥ seͤmͫbrͬaͣvͮaͣ uͧn poͦ'... peͤrͬsoͦ, noͦn rͬiͥeͤscͨoͦ aͣ tͭrͬoͦvͮaͣrͬeͤ uͧn tͭeͤrͬmͫiͥneͤ mͫiͥgliͥoͦrͬeͤ peͤrͬ dͩeͤscͨrͬiͥvͮeͤrͬloͦ. Haͣ paͣssaͣtͭoͦ uͧn mͫuͧcͨcͨhͪiͥoͦ dͩiͥ tͭeͤmͫpoͦ seͤdͩuͧtͭoͦ iͥn baͣlcͨoͦneͤ aͣdͩ oͦsseͤrͬvͮaͣrͬeͤ laͣ cͨiͥtͭtͭà, mͫaͣstͭiͥcͨaͣndͩoͦ quͧaͣlcͨhͪeͤ paͣrͬoͦlaͣ iͥn rͬiͥspoͦstͭaͣ quͧaͣndͩoͦ gliͥ paͣrͬlaͣvͮoͦ. Hoͦ cͨeͤrͬcͨaͣtͭoͦ dͩiͥ faͣrͬloͦ rͬeͤaͣgiͥrͬeͤ, gliͥ hͪoͦ mͫaͣssaͣggiͥaͣtͭoͦ uͧn poͦ' leͤ spaͣlleͤ quͧaͣndͩoͦ mͫiͥ soͦnoͦ aͣcͨcͨoͦrͬtͭoͦ cͨhͪeͤ aͣvͮeͤvͮaͣ iͥ mͫuͧscͨoͦliͥ aͣcͨcͨaͣvͮaͣllaͣtͭiͥ, mͫaͣ peͤrͬ quͧaͣntͭoͦ mͫiͥ aͣbbiͥaͣ soͦrͬrͬiͥsoͦ noͦn┈𝒟Å𝓉Å⊶∢𝒞𝑜ℛ⧚𝓇ᚢᛈ𝓉𝑒𝒟 ᚠ𝒾𝓁∄⊶ ┈┈𝓛◉Å 𝒟ℐ ℵℊ┈┈𝓛◉Å 𝒟ℐ ℵℊ ⊶ ᚳᚬᛗᛈᛚᛖᛏᛖ🞞🞘🞞🞛🞜🞗🞗🞘🞗🞚🞘
    【
Questa è stata la giornata peggiore.
    Non avevo capito quanto stesse male Damian, non lo avevo affatto capito. Mi ero adagiato sull'illusione di ciò che insisteva a mostrarmi, sulle sensazioni che il suo corpo lasciava che sentissi... ma avrei dovuto capire che era tutta una finzione. Volevo vedere solo ciò che più mi faceva comodo e mi sono accorto troppo tardi del dolore che Damian si portava dentro, di quel peso nel suo petto e del fatto che sono mesi che non si sente più se stesso. Avevo avvertito che qualcosa non andava, ma non sono stato in grado di capire cosa finora. Come ho fatto a non vederlo? Mille tipi di vista diversi, e mi sono fatto sfuggire la cosa più ovvia. Sono stato così cieco.
    Il solo pensiero mi stringe lo stomaco, e mi sento un idiota a tirare su col naso mentre riverso il flusso dei miei pensieri in questi cristalli. Non sono io quello che dovrebbe piangere. Dovrei essere forte per Damian, essere la sua ancora, la sua roccia.
    Pensavo andasse così bene che sono rimasto stordito quando stanotte mi ha urlato contro tutto il suo dolore. Sono tornato a casa un paio d'ore fa - sono qui alla Fortezza solo perché kelex mi ha mandato un segnale di emergenza, ma era un falso allarme -, ho sentito Damian alzarsi dal letto e cadere e... volevo solo aiutarlo, davvero. Non pensavo che provare ad aiutarlo a tirarsi su potesse scatenare la sua rabbia incontrollata e far uscire tutto ciò che si è tenuto dentro finora. Tutta quella frustrazione, quel suo sentirsi inadeguato, il suo credere che lo stiamo solo compatendo...
    Sono un completo idiota per non essermene reso conto prima. I cristalli della conoscenza della Fortezza l'hanno chiamata "crisi identificativa". Damian in questi mesi ha cercato di fingere di essere se stesso, mi ha mostrato ciò che io volevo vedere, e non avevo capito che faticava a riconoscersi quando si guardava allo specchio.
    Mi ha detto tutto. Ogni. Singola. Cosa. Si sente un'altra persona, un peso morto, qualcuno di così debole da non essere degno di essere preso in considerazione... e io mi sono sentito male al solo pensiero di non aver capito subito quel tormento che si è portando dentro finora. Ha pianto, ha lasciato che lo stringessi a me, si è scusato per avermi urlato contro... ma quello che dovrebbe scusarsi con lui sono io.
    Ho capito troppo tardi quanto stesse soffrendo.



    [Entry4] 21 Dicembre XXXX, Ore 02:04
    【
Damian sembra aver passato queste ultime settimane con una nuova consapevolezza, ma non se la sente ancora di andare alla villa per festeggiare il Natale con tutta la famiglia.
    Non lo biasimo, non vorrei farlo neanche io. Da quando mi ha detto come si è sentito in questi ultimi mesi, ho un peso che non riesco a scacciare dallo stomaco. E se provo a mettermi nei suoi panni, neanch'io riuscirei ad affrontare gli sguardi di mamma e papà, di tutti i presenti, i quali magari non lo direbbero ma farebbero benissimo capire quello che provano anche solo guardando di sfuggita la stampella.
    Forse dovrei convincerlo comunque ad andare? Raggiungere gli altri e passare insieme le feste forse potrebbe essere una soluzione anziché un problema, ma so com'è Damian e ho paura che questo possa spingerlo a chiuderlo maggiormente in se stesso.
    Ho chiamato Dick per chiedergli un consiglio, ma mi ha confermato ciò che avevo già pensato io: non devo forzarlo. "Se gli dici A, stai pur certo che Damian farà Z", mi ha detto. E purtroppo so quanto abbia ragione.
    Passerà lui stesso domani nel pomeriggio e porterà la famosa torta di mele del signor Pennyworth, con tutti i saluti della famiglia e relativi regali di Natale. Forse vedere di persona il volto di uno dei suoi fratelli aiuterà Damian a tirarsi un po' su. Dick è quello che gli è sempre stato più vicino, forse non gli farà male la sua compagnia.
    L'ho detto a Damian oggi e, anche se ha sbuffato e ha roteato gli occhi, l'ho comunque visto sorridere. Si è lamentato tutto il tempo dicendo che lo costringerà a guardare una valanga di film Disney, ma il battito del suo cuore è rimasto tutto il tempo lento e sereno, anche quando è arrivato il momento di cambiare la fasciatura e di fare qualche passo per casa. La stampella è ancora un tasto dolente, ma adesso affrontiamo la cosa insieme.
    Mi ha persino invitato a fare un bagno con lui. Sembra una cosa sciocca da annotare, invece significa molto. In questi ultimi mesi, oltre al farmi controllare la gamba per assicurarmi che la ferita non facesse infezione, da quando si è dissociato quel giorno di settembre non ha voluto granché che lo vedessi... nudo, vulnerabile.
    Quando gli ho chiesto cosa gli ha fatto cambiare idea - non voglio più trattarlo come se fosse fatto di vetro, odia sentirsi debole e io avrei dovuto parlare chiaramente con lui sin dal primo giorno -, si è preso un momento, ha corrugato le sopracciglia e poi mi ha guardato, dicendo di essere pronto ad accettare il suo corpo. Non gli ho chiesto se fosse sicuro di volermi in vasca con lui, ma deve averlo capito dal mio sguardo. Ha mosso la testa a destra e a sinistra e quello è valso più di mille parole. Conosco il linguaggio del corpo di Damian.
    Sono contento di vederlo così, non voglio più che mi nasconda le cose. Ho pensato per tutto il tempo che le mie parole potessero ferirlo e non ho affrontato l'argomento finché non è esploso lui stesso, e ho capito il mio errore.
    Non ne commetterò altri.


    [Entry5] 30 Dicembre XXXX, Ore 01:05
    【
Tra tutte le giornate passate durante le festività, questa è stata decisamente la migliore.
    Ci hanno fatto una sorpresa in questi giorni e sono venuti tutti a trovarci, Damian ha cercato di mostrarsi impassibile come sempre, ma ho visto i suoi occhi lucidi mentre parlava con suo padre e Tim. Ha abbracciato anche Barbara quand'era convinto che nessuno lo vedesse, e li ho sentiti parlottare riguardo alla gamba.
    Non volevo sentire, giuro. Avere un super udito a volte ti fa ascoltare cose che non vorresti, quindi ho smesso di farlo non appena Barbara ha cominciato a chiedergli come si sente e come stanno procedendo le cose.
    Lo so come sta andando, non ho quindi avuto intenzione di violare maggiormente la sua privacy. Il recupero fisico sta andando bene, il moncone sta guarendo come si deve - il signor Pennyworth ha dato un'occhiata, ma solo perché Damian stesso gli ha chiesto di farlo per assicurarsi della cosa - e anche la fisioterapia sta andando alla grande, era il recupero psicologico a preoccuparmi... però, poco a poco, sembra che anche quello si stia muovendo nella giusta direzione.
    Dopo tante insistenze da parte di Bruce - e dopo un acido commento su quanto detto da lui fosse ipocrita - oggi Damian mi ha sorpreso e mi ha detto che ha deciso di andare in psicoterapia. Anche se non potrà raccontare il vero motivo per cui ha perso la gamba, ha detto che gli farà bene parlarne con qualcuno completamente estraneo ai fatti. Da lui non me lo aspettavo.
    Voglio dire… i componenti della famiglia Wayne non sono molto famosi per cose del genere, persino Dinah mi ha detto che in passato è stato uno strazio provare a cavare anche una sola parola dalla bocca di uno di loro. E con tutti i fantasmi e i problemi che si portano dentro, non stento a crederlo. Damian è l’esempio perfetto. È stato cresciuto con la convinzione di dover essere un guerriero, di dover ingoiare il dolore e mostrarsi forte per non farsi soggiogare da chi gli stava intorno, e anche se quando l’ho conosciuto era cambiato, c’era sempre quell’aria di superiorità che gli aleggiava intorno.
    Vedersi ridotto così lo ha fatto diventare l’ombra di sé stesso, ha preferito tacere e affrontare le cose da solo - io ero lì, certo, ma non voleva che la sua condizione pesasse sui miei doveri da Super, e quando me l’ha detto sono rimasto sconvolto -, e provare ad aiutarlo ha portato a quella situazione tutt'altro che gratificante per tutti e due. A volte, soprattutto quando si sveglia la notte imbottito di farmaci, dimentica di aver perso la gamba... è successo anche l'altra notte.
    Stavolta mi sono limitato solo ad accovacciarmi al suo fianco, senza aiutarlo a rimettersi in piedi. Ha poggiato una mano sulla mia spalla, si è tirato su da solo con un grugnito e mi ha semplicemente sussurrato "Grazie, habibi" prima di chiedermi di passargli la stampella. È stato... tranquillo. Quindi sono contento di sapere che finalmente vuole lavorare su ciò che prova. Sembra, dopo tutto quello che è successo in precedenza, che stia riuscendo ad aprirsi e a non vedere più la sua condizione come un peso per gli altri.
    Forse sta davvero ritrovando un po' di se stesso.



    [Entry6] 02 Gennaio XXXX, Ore 03:32
    【
Non posso più andare avanti così, non posso farcela.
    Ho tutti i poteri di un dio, posso sollevare un carroarmato con una sola mano e giocare a calcio con la luna, ma non posso fare niente per aiutare la persona che amo. Sono... stanco di essere inutile.
    Damian mi dice sempre che può stare da solo qualche ora e che il mondo ha bisogno di Superman, che è consapevole del peso che porto sulle spalle e che non può essere egoista e tenermi tutto per sé... ma fa male. Fa male sentirgli dire quelle parole, più male di quanto potrebbe farmene un pugnale di kryptonite, anche se non posso dirglielo. Mi ero ripromesso di non trattarlo come se fosse fatto di vetro, ma questo... non posso caricarlo dell'ennesimo peso di cui non ha bisogno.
    Si sta riprendendo, è vero. Ma non avrei il coraggio di dirgli quanto dolore mi provoca sentire il modo in cui si sminuisce e come crede di essere meno importante delle persone là fuori. A volte mi sento persino un pessimo compagno quando sono là fuori a combattere alieni e minacce intergalattiche che mi tengono lontano anche per giorni interi. Non so davvero come faccia papà ad alternare queste due vite. È egoista pensare che per un giorno, un singolo giorno, io voglia essere semplicemente Jon Kent e tenere Damian contro il mio petto, chiudere gli occhi e addormentarmi al ritmo costante del battito del suo cuore… senza dovermi preoccupare di altro se non di lui?
    Due giorni fa abbiamo passato il pomeriggio praticamente così. Siamo stati... bene. Damian non è un tipo molto fisico, sono io che lo abbraccio il più delle volte, ma sembrava desideroso di avere del contatto, di sentirmi al suo fianco, e abbiamo finito con l'addormentarci l'uno stretto all'altro sul materasso, petto contro schiena. Stavamo così bene che abbiamo sobbalzato entrambi quando il mio comunicatore si è fatto sentire con un fastidioso e sonoro bip. È stata la prima volta in cui ho mandato a fanculo Conner prima di raggiungerlo sotto costrizione di Damian. Io non avrei voluto.
    Damian ha... anche ricominciato a dipingere. Bruce dice che non lo faceva da quando aveva tredici anni, che da ragazzino il disegno era sempre stato uno sfogo e che i suoi ritratti erano poco a poco cambiati col trascorrere del tempo lì alla villa, quindi ho sorriso quando mi ha chiesto di comprargli tele e tempere ad olio. Pensavo gli sarebbe stato utile a... esternare quello che prova. In parte avevo ragione.
    Ho letto un po' di libri a riguardo e a quanto pare concretizzare su tela ciò che inquieta la psiche umana ha un effetto catartico, è uno sfogo per affrontare i cambiamenti e renderli meno ansiogeni... e Damian ne aveva davvero bisogno.
    Ho visto ciò che ha dipinto oggi. Sono rimasto a fissarlo dalla soglia per tutto il tempo, ma credo si sia accorto della mia presenza. I muscoli delle sue spalle erano un po' tesi, il suo battito era calmo come non lo sentivo da un po', ma non si è girato nemmeno per un momento a guardarmi. Ha solo continuato a far scorrere il pennello sulla tela, ad intingerne la punta nella trementina prima di prendere altro colore e a rincorrere linee che vedeva solo nella sua testa, e ho quasi rotto la tazza per aver stretto troppo quando mi sono reso conto che il disegno che stava prendendo forma davanti ai miei occhi rappresentava un pettirosso dalla forma distorta con un'ala spezzata. Non sembrava nemmeno un uccello, in realtà. Era una massa informe dalle piume allungate e sporche di rosso che emergeva da una pozza scura, e una parte di quella pozza creava un'onda che sembrava voler ghermire quell'uccello che tentava di volare via.
    Forse ho singhiozzato, non lo so. Credo di essere stato abbastanza discreto. Ma Damian deve avermi sentito, perché mi ha detto di avvicinarmi e di sedermi con lui. Non l'ho fatto. Gli sono direttamente volato contro e lo abbracciato da dietro. Ho sentito le sue mani sulle mie braccia e ho stretto forte. Forse ho persino pianto.
    C'è una sola cosa che posso fare, e nessuno mi toglierà dalla testa questa decisione. Il mondo ha altri Super su cui contare... lui solo me.


    [Entry7] 16 Gennaio XXXX, Ore 01:45
    【
Ho preso la mia decisione e non mi pento di averlo fatto.
    Questo è l'ultimo flusso di pensieri che lascerò qui alla Fortezza, poiché da questo momento in poi non metterò più piede in questo posto. Ho chiuso. Appenderò il mantello al chiodo e farò ciò che avrei dovuto fare quel lontano giorno di settembre.
    Papà ha capito, mi ha abbracciato e mi sostiene, così come la mamma. Anche Damian... beh, Damian non è del tutto contento, ma io non posso più continuare in questo modo. Ho sempre fatto squadra con Damian, abbiamo sempre affrontato le cose più impensabili insieme e ci siamo sempre coperti le spalle a vicenda... non avevo capito quanto fosse pesante questa missione fin quando non mi sono ritrovato a combattere da solo, senza averlo al mio fianco. Adesso sento che sto sprecando il tempo che potrei passare con lui, e non voglio questo. Soprattutto ora che sta tornando il Damian di sempre.
    A volte ha ancora qualche piccola ricaduta, qualche momento di depressione che affronta con la sua psicoterapeuta e di cui mi parla quando si sente in vena di farlo, ma il moncone sta guarendo e la riabilitazione procede a gonfie vele, e l'altra sera mi ha persino detto che forse potrebbe pensare ad una protesi... non ne è ancora sicuro riguardo questa decisione, però, qualunque cosa vorrà fare, io lo accetterò.
    Vederlo camminare per casa con passi più decisi, il modo in cui ha ricominciato a mangiare con gusto senza dare di stomaco e le sue difese immunitarie che hanno finamente smesso di remargli contro, mi riempie il cuore di gioia. E io voglio essergli accanto com'è giusto che sia. Ha bisogno di tutto il sostegno possibile, ha bisogno di sapere che sono al suo fianco e che ci sarò sempre, ha sofferto abbastanza e non voglio che soffra anche nel sapermi lontano quando è richiesta la mia presenza.
    Ormai ho deciso e nulla mi farà tornare sui miei passi. La scatola di piombo con la kryptonite dorata pesa nella mia tasca come un macigno, ma è un peso che sono contento di portare. È il peso di una nuova vita, di un futuro che ci aspetta lontano dalle ombre dei nostri padri e da tutto il dolore che abbiamo vissuto, dai tormenti di questi mesi e dal peso costante che Damian sente nel petto.
    Chiudi il flusso, Kelex... ho capito come poter cercare di guarire il suo cuore. La felicità è fatta di oro e blu.






 





_Note inconcludenti dell'autrice
Gennaio è appena cominciato e il gruppo facebook Hurt/comfort Italia con la sua iniziativa #diariodimalattia mi ha dato una buona scusa per scrivere questo diario clinico, anche chiamato diario di malattia. I diari di malattia, un tempo, venivano usati da medici, infermieri o familiari per tenere traccia dell’evoluzione della situazione psicofisica della persona di cui si prendevano cura. Tutto il diario che avete appena letto è quindi il punto di vista di Jonathan riguardo ciò che succede i primi tempi della saga presente in questa raccolta.
Le prime frasi sono il suo diario d'apertura, ovvero il motivo per cui comincia a tenere un flusso di pensieri. Le storie sono impostate in modo da sembrare delle narrazioni inserite nei cristalli della memoria presenti nella Fortezza della Solitudine, quindi con un po' di roba pseudo computerizzata. Inoltre Jon non è un gran scribacchino, quindi le frasi sono semplici e lineari. L'ultima entry del diario, inoltre, si chiude proprio con il titolo della prima one-shot che apre l'intera raccolta, ovvero Happiness is made of gold and blue
Commenti e critiche, ovviamente, son sempre accetti
A presto! ♥



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