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Autore: ladypink88    14/01/2022    3 recensioni
Laura non è e una ragazza famosa, tanto meno un personaggio importante. Ma quello che si ritrova a vivere è l'incubo di una dipendenza da una droga legalizzata : per risolvere un problema, si ritrova poi a doverne affrontare un altro più grande. Ma questa è anche la storia di un cammino che la porterà verso una silenziosa, ma avvincente vittoria. Intrecci, storie, sentimenti. Un amicizia, un amore, un amante. Due vite che si uniscono in una promessa che sa di eterno.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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L’aroma del caffè appena fatto al mattino per Silvia aveva un odore inebriante. Da sempre aveva avuto il magico potere di farla risvegliare in pochi minuti.
Oramai da anni per lei la routine del mattino era sempre la medesima a seconda del tempo che aveva a disposizione : caffè caldo, corsa mattutina, doccia e colazione.
Con quel caffè mattutino era come se la sua mente si accendesse e facesse clic : un po’ come quando accendi la macchina e pian piano metti la prima per ingranare.

La sua mente era decisamente in subbuglio. Si sentiva come un flipper in evaporazione che non le permetteva di ragionare.

L’unica cosa di cui era certa era che si sentiva euforicamente felice.
Di sicuro non si sarebbe mai aspettata un ritorno di Lorenzo : in un certo qual modo si era ormai abituata alla sua vita da single incallita. Stava bene, non poteva di certo lamentarsi.
E mentiva se avesse detto che non aveva pretendenti. Il punto è che questa cosa nutriva solo il suo ego, ma non aveva mai nutrito un reale interesse per qualcuno in particolare : qualche volta aveva ceduto ed era andata oltre i soliti appuntamenti canonici e si era quasi forzata di creare un approccio.

Ma niente. Nessuna emozione se non noia.
In alcuni momenti era arrivata anche a chiedersi se ci fosse qualcosa di strano in lei. Qualcosa che effettivamente non funzionava.

Ormai da anni era diventata quasi indifferente alle attenzioni maschili, ma il giorno prima era successo qualcosa di imprevisto.
Una parte remota di sé odiava questa sua debolezza : non le piaceva dover ammettere che Lorenzo in un certo qual modo aveva il potere di renderla ancora vulnerabile.

Ma forse, andava bene così.

Le sarebbe anche andato bene lasciarsi andare se in un certo qual modo ci fosse andato di mezzo solo lei. Ma in questo caso la posta da pagare era ancora più alta e aveva un nome ed una chioma bionda: Serena.
Non sapeva come comportarsi con lei. L’unica cosa di cui era certa era che non voleva in alcun modo ferirla.
Le voleva bene come ad una figlia e desiderava comportarsi nel migliore dei modi con lei.

“ Certo  a capirlo il migliore dei modi!”

Pensò al cambiamento straordinario che aveva fatto la ragazza , il tutto in concomitanza con l’amicizia di Laura e il riavvicinamento di Lorenzo alla figlia.
Ripensò a quella brunetta a cui Serena si era tanto affezionata e all’ipotesi che tanto temeva : ossia che potesse essere sua sorella la folle psicologa che aveva peggiorato la sua condizione.
Rabbrividì al pensiero.

Non potè fare a meno di sorridere al ricordo del messaggio della sera prima della sorella : sembrava un segno di riapertura  sicuramente super positivo.
Ma chissà se era realistico.

Ed infine il suo pensiero andò a Manuel, il ragazzo tanto ambito da tutti : da Serena, da Laura e perfino Lorenzo aveva mostrato un certo interesse nei suoi confronti.
“ Che incredibile groviglio di situazioni!” esclamò tra sé e sé.

Bevve tutto d’un sorso il caffè che le restava nella tazzina e si preparò per la sua corsa mattutina, che aveva il potere di farle mettere un po’ di ordine nei suoi arzigogolati pensieri.
***

Erano già quasi le 9 del mattino quando Andrea rientrava a casa dal turno di notte.
Era stata davvero una lunga notte quella in taxi e l’unica cosa che desiderava era riposarsi un po’.

Rientrando a casa notò che l’appartamento era accogliente e silenzioso.
Mamma deve essere già andata in erboristeria “.

Sospirò.

Si sentiva proprio esausto. Ma nonostante gli effetti collaterali della sua attività non aveva alcuna intenzione di cambiare.
Adorava il suo lavoro di tassista notturno : gli permetteva di vedere i luoghi sempre sotto un’altra luce.
Di notte, i luoghi e le persone erano diversi : più intimi, se così si può dire.
Certo, dormire di giorno non era un grande affare , ma per ora riusciva a tenere botta , grazie anche al sostegno di sua madre Barbara.

Entrò svogliatamente in cucina, aprì il frigo quasi controvoglia in preda ad una forte sete.
Diede uno sguardo svogliato a ciò che c’era dentro e afferrò una bottiglia d’acqua fresca.
Ne bevve avidamente il contenuto in pochi sorsi.

“ Ora, va decisamente meglio!”

Senza troppe cerimonie stava per dirigersi verso il suo letto in camera sua quando qualcosa richiamò la sua attenzione, strappandogli un sorriso involontario.

Una fetta di torta di mele era stata adagiata sopra un piattino, protetta da un tovagliolo di carta e accompagnata da una notta scritta in elegante corsivo dalla calligrafia di sua madre.
“ Visto che hai apprezzato tanto i biscotti di ieri, eccoti qua una fetta della tua torta prefeirita. Buongiorno o buonanotte a tua discrezione! La boccettina che trovi a lato è una mia nuova creazione di erbe, dovrebbe aiutarti a dormire meglio!”
Prese il foglietto, lo piegò con cura  e se lo mise in tasca.

Decise di sedersi un attimo e di assaporare il dolcetto preparato con affetto da sua madre. Era proprio incorreggibile : nonostante avesse superato da ormai diversi anni la maggiore età non riusciva ad evitare di viziarlo.
Senza pensarci troppo si gustò la torta alle mele di sua madre Barbara : ciò che adorava della personale revisitazione della torta era che lei solita farcirla anche con un po’ di crema pasticcera che rendeva il tutto irresistibile al palato.
Quando ebbe finito mise apposto il piatto e si diresse in camera sua. Afferrò la boccettina, un bicchiere colmo d’acqua e se lo portò in camera sua.

Si mise comodo e gli venne in mente che si era dimenticato di chiedere a sua madre la posologia, ma non aveva nessuna voglia di mettersi lì al telefono a disturbarla. Più o meno spannometricamente avrebbe assunto le stesse gocce che prendeva di melatonina.
Peccato che ormai da tempo la melatonina gli faceva un effetto quasi nullo.

Ormai da settimane riusciva a riposare poco e male e Barbara si era resa conto di questo.

Il giorno prima , quando era passato dall’erboristeria gli aveva detto che si stava cimentando con una nuova creazione ma di certo non si aspettava che se la sarebbe ritrovato il giorno dopo già bella e pronta per l’uso.
Aprì la boccetta e iniziò a versarne prima 10, poi altre 15 gocce.
Andrea osservò il contenuto ambrato della bottiglietta e lo mescolò con l’acqua.

Erano ormai le 9.30 del mattino.
Si chiese se fosse il caso di mandare un messaggino alla biondina tutta capricci con cui avrebbe avuto un bell’appuntamento galante la sera stessa.

Ma tanto , tra massimo 4 ore sarò di nuovo sveglio, le scriverò per l’ora di pranzo che mi pare più consono!”

Convinto della sua decisione bevve tutto d’un sorso il contenuto del bicchiere d’acqua e si sdraiò sul suo letto.

Aveva molti dubbi sull’effettiva efficacia della nuova creazione di sua madre , ma non fece in tempo a farsi troppe domande che già era stato accolto tra le braccia di Morfeo.

***

Qualcun altro dall’altra parte della città invece si era svegliato da poco e si stava mettendo in ordine per andare all’università.
Serena quella mattina era più agitata del solito! Voleva apparire al meglio per l’appuntamento galante serale, ma non poteva certo mettersi in ghingheri per andare all’università.
E non poteva neanche tornare a casa.

Inoltre , durante l’ora di pranzo avrebbe dovuto andare da Silvia per farsi truccare. Ogni volta che la sua amica truccatrice la sottoponeva ad una delle sue magie si sentiva ellettrizzata, e anche quest’oggi non faceva eccezione.

Non sapendo esattamente cosa indossare decise di andare sul classico : mise nel suo zainetto dei leggins neri eleganti ed un lupetto con brillantini  medesimo colore.
Si trattava di un look che andava bene per ogni occasione.
E come scarpe decise di optare per un paio di stivaletti bianchi che potevano andare bene sia per un’occasione elegante, sia per una casual.
Al trucco e parrucco ci avrebbe pensato Silvia.

Fece un sospiro.

Uff! Speriamo che vada davvero tutto bene!”

Non appena fu pronta uscì di casa e si avviò per prendere la metro.
Fu in quella che si accorse che Andrea non si era fatto vivo dalla sera prima.

Un dubbio le si insinuò nella mente :
E se si fosse dimenticato o avesse cambiato idea?”

Scacciò subito quel pensiero fastidioso. Non voleva iniziare ad arrovellarsi la mente e perciò decise di centrarsi sulle sue lezioni del mattino.
A tutto il resto ci avrebbe pensato dopo.
Cercò di destreggiarsi nel caotico tumulto di gente che intasava la metropolitana milanese di prima mattina e diede inizio a quella che si sarebbe rilevata essere una giornata che non avrebbe più dimenticato.
 
   
 
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