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Autore: kiki0297    15/01/2022    1 recensioni
Che cosa accadrebbe se una maganò acquisisse improvvisamente i poteri?
È quello che è successo a Clare Gordon.
Hogwarts sarà per lei l’inizio di una nuova vita.
Ma sarà l’incontro con Draco Malfoy a sconvolgere per sempre la sua esistenza.
"-Conosci Draco Malfoy? Biondino, occhi chiari, Serpeverde-. Clare si voltò, per essere sicura di chi le stesse chiedendo e lo vide di nuovo, i suoi occhi fissi su di lei. Si affrettò a distogliere lo sguardo.
-Quello seduto proprio dietro di noi?- chiese per essere sicura che si riferisse proprio a lui e la ragazza annuì.
-Perchè da quando sei entrata non ha distolto lo sguardo da te- disse. "
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Il Secondo Trio (Neville, Ginny, Luna), Il trio protagonista, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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Quando Clare scese dal treno non lo cercò, sapeva che l’avrebbe trovata lui una volta lontani da tutti. Draco era tornato nel suo scompartimento poco prima di scendere per prendere le sue cose e adesso la ragazza lo stava aspettando vicino alla fermata degli autobus.
-Aspettavi me?- chiese una voce alle sue spalle, facendola sobbalzare, e quando si voltò si ritrovò di fronte a Draco. Gli gettò le braccia al collo e lui le sorrise.
-Dobbiamo cambiare i soldi dei maghi in soldi babbani- e lui la guardò pensieroso.
-La sola cosa da fare è andare alla Gringott- aggiunse ma lui non ne sembrava molto convinto.
-Potremmo stare al Paiolo Magico- propose invece. Clare non avrebbe avuto nulla da obbiettare, ma era lui ed esser sempre stato convinto che meno si fossero fatti vedere insieme meglio sarebbe stato.
Essendosi reso conto della sua espressione preoccupata, Draco le prese il viso fra le mani.
-Oppure facciamo questo cambio e ce ne stiamo lontani dal mondo magico per un po’. Noi due soli-.
Per fortuna, se così si può definire, in giro per le strade di Diagon Alley, le persone tendevano ad evitare di incrociare lo sguardo di Draco e probabilmente nessuno avrebbe mai detto nulla nel vedere la ragazza insieme a lui. La famiglia Malfoy era temuta più di quanto lei potesse immaginare. Lui sembrava non farci caso, mentre tenendola per mano si dirigeva verso la Gringott, probabilmente ormai ci era abituato.
Entrarono in banca e lui si diresse con sicurezza verso uno dei folletti seduto dietro un’enorme scrivania rialzata.
-Signor Malfoy- disse questo, assumendo subito un’aria servizievole.
-Desidero convertire una certa somma in soldi babbani-. Clare non gli aveva mai sentito usare quel tono con nessuno, era sempre così diverso con lei, ma adesso non c’era dolcezza o comprensione nella sua voce. Stava intimando al folletto di fare quello che chiedeva.
-Signor Malfoy, sarebbe un'operazione irregolare. Il preavviso per una simile transizione...- ma Draco non lo fece finire.
-Mia zia verrà qui fra qualche giorno. E sospetto che non le farà piacere sapere di questa mancanza di rispetto nei confronti della famiglia...- continuò, guardando il folletto con freddezza e Clare gli rivolse un’occhiata preoccupata. Sembrava esser tornato ai primi giorni in cui lo aveva conosciuto, così freddo e distaccato. Se possibile il folletto impallidì ancora di più e gli assicurò che avrebbe fatto tutto il possibile per fargli avere quanto richiesto immediatamente. E fu di parola, perchè nemmeno un quarto d'ora dopo che Draco gli aveva comunicato la cifra che gli serviva si ripresentò con i soldi babbani.
-Grazie molte- disse Clare al folletto, prima di seguire Draco fuori dalla banca. Per un po’ rimasero in silenzio, la ragazza di tanto in tanto gli lanciava qualche occhiata di nascosto, poi ad un certo punto lui si fermò, trascinandola in un vicoletto nascosto. Abbandonò a terra il bagaglio che si stava portando dietro e la strinse fra le braccia, spingendola contro il muro per baciarsi.
-Mi dispiace che tu mi abbia visto così. Ma in questo modo nessuno della mia famiglia verrà mai a saperlo. E tu sarai al sicuro-. Quelle sue parole fecero preoccupare Clare ancora di più.
-Cosa vuoi dire…- mormorò e lui distolse lo sguardo.
-Voglio dire che hanno una certa mentalità. E non approverebbero mai il fatto che stia con te. Sei una Grifondoro, io un Serpeverde. Hanno idee piuttosto precise su questo-. Le sue parole la fecero però anche pensare a una cosa che le aveva detto Hermione.
“Sono cinque anni che Malfoy e i suoi amici mi perseguitano perché sono una mezzosangue”. Clare non voleva nemmeno pensare a cosa avrebbero potuto dire su di lei.
-È perché ero una maganò, vero? Peggio che essere una mezzosangue- disse e lui la guardò sorpreso. Erano stata le stesse parole che il suo amico aveva usato quando l’aveva presa in giro la prima volta fuori dall’aula di Piton.
-No, Clare. A me non importa nulla di questo. Voglio solo te- replicò, prendendole il viso fra le mani e obbligandola a guardarlo.
-Ti prego, credimi- e quando Clare incrociò il suo sguardo, così limpido e sincero, non poté fare a meno di credergli.
...
 
Affittarono una camera in un albergo di Londra in cui Clare mai e poi mai avrebbe pensato di poter andare, non era mai stata abituata a tutto quel lusso. Per Draco doveva però essere diverso però, visto che a differenza sua non stava seguendo la cameriera che li guidava verso la loro stanza con espressione rapita da tutto lo sfarzo che li circondava. Quando entrarono nella camera per poco alla ragazza non venne un colpo al pensiero di quando l’avrebbero pagata ma quando lo fece presente a Draco lui la guardò come se fosse impazzita.
-La mia famiglia ha un mucchio di soldi, pagare questa non sarà un problema- disse con naturalezza, sedendosi di fianco a lei sul letto. A Clare sembrava veramente brutto farsi pagare tutto da lui, ma quando glielo disse lui la guardò con un’espressione ancora più stranita di prima. Probabilmente era abituato a persone che stavano con lui per il suo nome o i suoi soldi, ma non era di certo quello che aveva in mente lei quando gli aveva chiesto di passare le vacanze insieme.
-Clare, ti prego. Lascia che ti faccia questo regalo- disse prendendole il viso fra le mani quando gli spiegò il suo disagio.
-Se ti fa sentire meglio quando usciamo mi potrai offrire una burrobirra- e lei sorrise.
-I babbani non fanno burrobirra- e questo forse lo sconvolse più di tutto il resto. Siccome era ormai tardi decisero di scendere a cena.
Clare vedeva che Draco non era molto a suo agio con i babbani, nel mondo magico in effetti davvero pochi lo erano e la ragazza sapeva che la sua famiglia gli aveva insegnato a odiarli. Il fatto che però ora lui fosse lì con lei diceva molte cose sulla sua volontà di renderla felice.
Dopo la cena lo portò a fare una passeggiata per la città e al posto della burrobirra gli fece assaggiare il caffè, che lo lasciò piacevolmente sorpreso. Tra un paio di giorni sarebbe stato Natale e Londra era decorata come non mai. A dispetto di qualsiasi previsione lei potesse fare Draco rimase molto colpito dal mondo babbano, anche se tentò in tutti i modo di nasconderlo. Clare era davvero felice di essere lì con lui, stava scoprendo un lato del suo carattere che raramente mostrava, soprattutto quando erano a scuola circondati dai loro rispettivi amici. Ora che non doveva dimostrare nulla a nessuno poteva essere se stesso. Erano davvero solo loro due, per la prima volta da quando si erano conosciuti.
Passarono i due giorni seguenti a visitare Londra e insieme si divertirono come non mai. Clare non era mai stata così felice in vita sua, le sembrava davvero un sogno. La mattina di Natale quando aprì gli occhi lui era già sveglio e la stava guardando con tale adorazione da lasciarla senza fiato.
-Buon Natale, Draco- mormorò e lui sorrise.
-Buon Natale, Clare- e si chinò su di lei per baciarla. Per la ragazza fu il Natale più bello della sua vita, in assoluto.
-È stata la vacanza più bella di sempre- gli disse, mentre passeggiavano lungo la riva del Tamigi e lui la attirò a sé, mettendole un bracco attorno alla vita.
-Clare…- mormorò, sfiorandole il viso con le dita.
-Non sono mai stato più felice in vita mia- disse guardandola negli occhi. Sentirlo dire quella frase le riempì il cuore di gioia.
-Nessuno mai aveva fatto una cosa del genere per me- aggiunse.
-Io non ho fatto nulla…- sussurrò Clare ma lui la zittì con un bacio.
-Hai fatto più di quanto pensi, hai dimostrato di tenere a me-.
Alla ragazza sembrava di non aver fatto nulla di speciale, semplicemente aveva seguito quello che le diceva il cuore e aveva agito di conseguenza. Nel sentire quelle parole si rese però conto di quando lui in realtà fosse solo e si sentì davvero felice di non aver mollato, di non aver lasciato perdere quando tutti glielo dicevano. Lui ne valeva la pena.
-Guarda nella borsa- le disse lui all’improvviso e la ragazza, anche se un po’ perplessa, l’aprì. Ne tirò fuori una polaroid bianca. Lo guardò confusa e lui sorrise.
-È babbana. Ma l’ho fatta modificare in modo che le foto fossero come le nostre-. Clare la guardava estasiata, non ne aveva mai avuta una. In casa sua le foto non si muovevano, i suoi genitori negli anni si erano adattati per lei a non usare la magia a meno che non fosse necessario. Da quando aveva acquisito i poteri quella era una delle cose che desiderava di più. Siccome non diceva niente lui aggiunse:
-Per caso ti ho sentita quando ne hai parlato con lo sfregia… con Potter- si corresse, astenendosi dal chiamare Harry “lo sfregiato”, come lei spesso aveva sentito fare dai suoi amici. La sua affermazione se possibile l’aveva stupita ancora di più: aveva parlato di quello con Harry mesi prima, appena la scuola era iniziata. Il discorso era venuto fuori una volta in biblioteca mentre facevano un compito assegnato da Piton e per caso sfogliando il suo libro Clare aveva visto una foto che aveva con i suoi amici. Era talmente presa dalle figure che si muovevano che nemmeno si era resa conto della presenza di Draco.
-Non riesco a credere che tu te lo sua ricordato- mormorò, sollevando lo sguardo fino ad incrociare i suoi occhi.
-Guarda che io sono una persona molto attenta a quello che mi interessa- disse lui, fingendosi offeso.
-Quindi ti interessavo, Malfoy?- domandò Clare con un sorriso.
-Può darsi, Gordon- replicò lui con un ghigno e si chinò a baciarla.
E in quel momento Clare scattò la foto.
...
 
-Sei lenta, Gordon- ghignò Draco accelerando il passo. La loro vacanza perfetta purtroppo era giunta al termine stavano andando alla stazione di King’s Cross per prendere l’Espresso per Hogwarts. In mattinata Draco aveva chiamato qualcuno per andare a prendere il loro bagagli per mandarli direttamente a scuola e i due avevano solo una borsa con le loro divise.
-E tu non sei pre niente un gentiluomo, Malfoy- gli gridò dietro Clare ridendo. Poi lo raggiunse, tirandogli una spallata.
-Come osi colpirmi…- e la afferrò per la vita, caricandola in spalla.
-Mettimi giù!-
-Prima scusati, Grifondoro- disse, continuando a camminare mentre la ragazza vedeva le persone attorno a loro lanciare occhiate divertite.
Sembrava che a Draco in quel momento non importasse nulla che qualcuno di loro conoscenza potesse vederli, era solo felice di stare con lei e stava approfittando di quel momento.
-Mai, Serpe- ribatté lei e lo sentì ridere.
All’improvviso Draco la mise giù, sempre tenendola stretta a sé e Clare lo prese per il bavero della giacca, avvicinandolo a sé per baciarlo.
-In questo caso chiuderò un occhio- sussurrò lui non appena si separarono, guardandola negli occhi e scostandole una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
-Contavo su quello- replicò Clare e lui rise.
Draco poi la prese per mano e insieme proseguirono in direzione della stazione e non la lasciò andare nemmeno quando arrivarono in prossimità della colonna che conduceva al binario nove e tre quarti, che attraversarono insieme.
Si ritrovarono circondati da tutti gli studenti che ritornavano ad Hogwarts dopo le vacanze e Draco individuò gli altri Serpeverde nella calca.
-Devi andare- disse Clare e lui abbassò lo sguardo verso di lei. Non ne sembrava per niente contento.
La ragazza gli lasciò andare la mano e frugò nelle tasche del cappotto fino a che non trovò quello che cercava.
-Tieni- disse porgendoglielo e lui la guardò confuso.
-Voglio che la tenga tu- continuò, abbassando lo sguardo sulla foto. Era quella che aveva scattato il giorno di Natale lungo la riva del Tamigi, circondati dalle luci di Londra.
-In questo modo, quando la guarderai, penserai che ci sarà sempre qualcuno che tiene a te-. Draco rimase ad osservarla in silenzio per qualche istante, poi ignorando del tutto il luogo in cui si trovavano e le persone che li circondavano le prese il viso fra le mani e la baciò.
-Sono piuttosto sicuro di non meritare una come te, Gordon. Ma fino a quando l’universo non si renderà conto del suo errore non ti lascerò andare- mormorò quando si allontanò da lei, guardandola negli occhi.
-Ci conto, Malfoy-


Nota: ecco il quinto capitolo, un raro momento di tranquillità per i nostri protagonisti.
Fatemi sapere cosa ne pensate
   
 
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