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Autore: katyjolinar    16/01/2022    1 recensioni
[OMEGAVERSE] Storia di un giovane guerriero che si imbatte in una sua compagna d'infanzia.
Storia partecipante a "luoghi dell'orrore" indetto dal gruppo Facebook Il Giardino di EFP
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Terminata la cerimonia iniziò finalmente il banchetto, preparato e servito nella stessa sala.

I due sposi vennero sistemati nel tavolo centrale, disposto in mezzo a un sistema a ferro di cavallo, e furono i primi ad essere serviti, come da tradizione.

Intorno a loro i bambini si rincorrevano, ridendo; qualcuno lanciava coriandoli verso i due ragazzi, incitato dagli adulti, altri si infilavano sotto i tavoli o sotto le gonne delle donne, compresa quella della sposa.

Erya sorrise, aiutando l'ennesimo bambino ad alzarsi, e da lui ricevette un dono un piccolo fiore; lo strinse al petto e si voltò verso il marito, il quale le fece una carezza, bevendo dalla sua coppa.

Lo guardò a lungo, chiedendosi tra sé perché non si fosse innamorata prima di quel ragazzo: era gentile, premuroso, rispettoso degli altri… ed era incredibilmente bello!

Abbassò gli occhi sul petto di Danhum e deglutì, pensando ai muscoli celati sotto la camicia, muscoli che da quel momento in poi solo lei avrebbe avuto il permesso di ammirare nella loro interezza, in tutta la loro prestanza.

Danhum si abbassò per baciarla per l'ennesima volta, poggiando una mano sulla sua pancia, delicato.

In quel momento un gruppo di bambini lanciò loro altri coriandoli, scatenando le risa degli adulti e l'ennesimo brindisi venne urlato dagli uomini verso gli sposi.

"Si stanno divertendo tutti." constatò la bionda, stringendo la mano del marito.

"Festeggeranno per una settimana." spiegò l'altro, baciandole la fede "Qui non si celebrano molti matrimoni, per cui quando si può ci si lascia andare… e poi si è sposata la loro Principessa, sono tutti euforici."

"Magari lo sono perché si è sposato il loro leader." lo corresse lei, sbadigliando.

Il moro si alzò in piedi, prendendola in braccio, a sorpresa.

"Sei stanca." sussurrò "Lasciamoli festeggiare, noi andiamo a casa."

"Ehi, dove credete di andare?!" lì fermò Jalehon "Vi dobbiamo scortare fino al talamo nuziale! È la tradizione!"

Danhum alzò gli occhi al cielo ma, senza mollare la compagna, seguì gli altri. Restò sorpreso quando, invece di portarlo alla sua vecchia capanna, lo scortarono fino a una delle case nuove, più precisamente la più grande e con la posizione migliore all'interno del campo.

"Ma… una nuova casa?" domandò Erya, guardando la costruzione "Non dovevate, e poi… avrà almeno quattro camere! È enorme!"

"Il capo e la principessa si meritano una reggia." spiegò uno degli uomini, aprendo la porta e porgendo la chiave agli sposi "Effettivamente ha quattro camere, siamo stati lungimiranti e previdenti, visto che oggi avete reso noto che la famiglia si allargherà. Avanti, entrate! Il letto vi aspetta per una notte di fuoco!"

Danhum sorrise e scosse la testa, superando la porta con la sua sposa in braccio, quindi chiuse la porta con un calcio, lasciando tutti fuori, e la portò verso una delle stanze, azzeccando subito quella patronale, con un massiccio letto in legno, due bauli colmi di nuovi vestiti per entrambi e un tavolo per toeletta, creato apposta per le esigenze di entrambi.

I ragazzi si guardarono intorno per un attimo, prima che il giovane sistemasse la compagna sul letto, la quale lo trascinò accanto a lei, coinvolgendolo in un focoso bacio.

"Buon compleanno, piccola." le sussurrò all'orecchio, dopo essersi allontanato leggermente, seppur con poca voglia.

"Buon compleanno, amore mio." rispose lei, usando quel nomignolo per la prima volta da quando si erano fidanzati. Lo guardò ammiccante e gli sbottonò la camicia "Sai, mi è passato il sonno…" gli riferì all'orecchio, allusiva.

Danhum sorrise sornione e riprese a baciarla, dando inizio alla loro nuova vita insieme.

I giorni seguenti la festa proseguì, ma contemporaneamente Danhum partecipò anche a riunioni con i capi, poiché il lavoro non poteva aspettare.

Erya era coccolata un po' da tutti, perché in quella comunità le donne e gli omega in dolce attesa avevano quasi una valenza sacra, poiché portavano nuove nascite, che incarnavano speranza per il futuro. E poi quella gravidanza fu doppiamente ben vista, perché si trattava del frutto dell'amore tra la Principessa Omega e il Falco della Resistenza, e questo rappresentava un ulteriore motivo per dare alla giovane donna più attenzioni del solito.

Era pomeriggio, il freddo e le giornate corte ormai erano la normalità, e quel giorno aveva anche iniziato a nevicare.

Era iniziato il nuovo anno, Danhum continuava a ricevere notizie dalle sacche di Resistenza sparse per il regno, compresa quella infiltrata a corte, per cui passava molto tempo a discutere con i suoi ufficiali sul da farsi; Erya, dal canto suo, cercava di aiutare con le cose da fare al villaggio, ma di fatto non riusciva mai a fare gran ché, essendo entrata nel quinto mese di gravidanza.

La pancia, superato il primo trimestre, era cresciuta velocemente, lei si stancava facilmente e non riusciva a fare molto.

Entrò nella grande sala, tenendo una brocca di vino sotto braccio, e si avvicinò al gruppo raccolto attorno al marito, il quale stava leggendo una missiva appena arrivata con uno dei falchi di comunicazione.

"Per favore, fate una pausa." disse, poggiando la brocca sul tavolo e prendendo dei bicchieri "Non dovete stancarvi, so bene che volete liberare al più presto il Regno, ma davvero… siamo in inverno, rischiate di morire assiderati prima di fare qualsiasi cosa se organizzate qualcosa adesso, aspettate ancora qualche settimana."

"Anche tu non dovresti stancarti." rispose il moro, avvicinandosi e togliendole i bicchieri dalle mani, prima di poggiarle una mano sul pancione, delicato "Stai tranquilla, qui ce la caviamo, ma ti prego di non fare sforzi, non voglio che ti succeda nulla."

Erya si alzò sulle punte per stampargli un bacio sulle labbra, sorridendo, mentre gli altri si servivano il vino.

"Sto bene." lo rassicurò "Ho solo pensato di passare di qui prima di andare dal dottore… sai, deve visitarmi per vedere come sta procedendo, è preoccupato perché sono minuta e ha paura che il bambino prenda da te."

Danhum sorrise, dandole un altro bacio un po' più profondo.

"Ti amo, Principessa." le sussurrò, beccandosi una gomitata.

"Sai che non sopporto che mi chiami così!" esclamò lei, guardandolo in cagnesco, ma cambiò subito espressione, in una più dolce, sfiorandogli le labbra con le proprie "Ti amo anche io, Falco."

"In realtà qui noi per ora abbiamo finito." riferì il giovane comandante, tenendole una mano sul fianco "Posso accompagnarti alla visita o sono di troppo?"

"Tu non sei mai di troppo, Danhum." lo rassicurò la bionda, trascinandolo fuori dopo aver salutato gli altri.

Arrivati dal dottore, l'uomo fece stendere Erya su un lettino, per poter procedere all'esame, mentre il moro attendeva in piedi in un angolo, per non intralciare.

"Uhm… molto bene." esordì Candal, sfiorandole il collo per controllare la frequenza cardiaca ed esaminando anche il marchio, ormai cicatrizzato ma sempre ben visibile "Tu fisicamente stai bene, ma vedo che la pancia è crescouta, mi sa che avevo ragione a dire che il bambino prenderà dal padre." sorrise, abbassandosi all'altezza del ventre per controllare il bambino, dall'esterno "Ora vediamo come sta lui… o lei. Avete già deciso il nome?"

"A dire il vero non ci abbiamo ancora pensato." ammise la bionda, voltandosi verso il compagno "Ma non è una scelta semplice… ho visto che spesso gli altri usano i nomi dei genitori, ma noi siamo orfani…"

"Mio padre si chiamava Dorhim e mia madre Mathea." riferì Danhum "Secondo Padre Alfar erano delle brave persone che rispettavano tutti a prescindere dal genere. Potremmo prendere in considerazione questi nomi."

"Tua madre si chiamava Yana." si intromise il dottore, continuando con l'esame "Era identica a te, sai? E mi sono sempre chiesto come abbia fatto a finire in quella famiglia: lei ha sempre trattato bene tutti, anche l'ultimo sguattero Omega. Credo che se fosse viva approverebbe quello che state facendo."

"Yana…" sussurrò la ragazza, pensierosa "così abbiamo due nomi femminili tra cui scegliere… ci manca anche un nome maschile… ne ho uno in mente. Danhum, che ne pensi di Candal?"

"Ne sarei lusingato, principessina." la interruppe il medico "Comunque ho una notizia da darvi: voi aspettate due gemelli. Ho percepito due bambini all'esame tattile, credo che abbiate fatto bene a tenere due scelte sia per il maschio che per la femmina."

"Due gemelli?! Sarà un casino per la successione!" esclamò Danhum, sconvolto ma felice.

"Chissenefrega della successione!" lo interruppe lei, sorridendo "Basta che stiano bene!"

"Hai ragione." ammise il ragazzo, riprendendosi e afferrandole la mano "L'importante è che siano sani, il resto viene dopo."

Erya annuì, rimettendosi in piedi. E carezzandosi la pancia.

La sua vita stava davvero prendendo una piega inaspettata, ma non era importante il dove l'avrebbe portata, era più importante con chi stava facendo quel viaggio.

E avere accanto Danhum, l'amore della sua vita, era la cosa più bella che ora potesse desiderare.

 

   
 
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