Anime & Manga > Lady Oscar
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Autore: Pol1709    16/01/2022    1 recensioni
Bentrovati a tutti.
Questa storia è la continuazione de "Il Cavaliere e la Strega", ma si svolge nell'epoca di Oscar. Quest'ultima, dopo aver detto addio alla Guardia Reale, a Conte Fersen ed aver litigato con André (il famoso episodio della camicia strappata...) passa un periodo di riposo in Normandia prima di prendere il comando delle Guardie Francesi di Parigi. Lì viene coinvolta, a causa di una vecchia avversaria, nella caccia a una antica e potentissima arma, inseguita dagli agenti inglesi e affiancata da una antica nemica/amica.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Inghilterra – Anno 1787 d. C.
Lord Baxter sorrise abbassando il braccio – Da quello che sappiamo l’arma è in grado di distruggere un esercito in un colpo solo…Bene! Adesso lo vedremo! –
Oscar tentennò – Come…Come è possibile che quelle pietre…Siano un’arma? –
L’uomo inspirò profondamente – Come vi ho detto, mademoiselle, lo vedremo! In effetti sono molto ansioso di usarla per togliermi dai piedi Giorgio III e la sua dinastia germanica. Poi ovviamente annienteremo Re Luigi e la sua piccola austriaca…E così via…E così via…Fino alla lontana Russia e fino a riprenderci le terre che quei traditori di Washington e Franklin ci hanno tolto con la loro ridicola rivoluzione! E quando dico che noi lo vedremo, vuol dire che voi, mademoiselle, non lo vedrete! Avete esaurito il vostro compito! Voi e questa…Questa cosa a terra, ovviamente…Cosa c’è là sotto, oltre alla chiave? –
Oscar deglutì – E’ la tomba di Boudicca! Immagino che voi, Mylord, sappiate a chi mi riferisco –
Baxter strinse le labbra – La Regina guerriera…Un’altra donna che credeva di poter vivere come un uomo…Bah! Comunque: non sia mai che non vi rendiamo l’ultimo omaggio…Seppellendovi con la Regina…Da viva ovviamente! Così impiegherete i vostri ultimi momenti pensando che si…In fondo sarebbe stato meglio restare in Francia a ballare il minuetto con Maria Antonietta! Harrison! –
Una figura si staccò dal gruppo di uomini e Oscar vide che indossava un lungo mantello nero sotto il quale si intravedevano dei pantaloni bianchi, stivali neri ed una giacca rossa. Lei fece una smorfia – Colonnello Harrison! Dovevo immaginarlo che voi eravate in combutta con questi traditori! –
Harrison sorrise – Si…Forse dovevate immaginarlo…Ma non credo che avrebbe fatto alcuna differenza. Alzate le mani per cortesia –
Oscar obbedì sotto la minaccia degli altri due uomini armati e il colonnello si avvicinò; le mise, senza troppi complimenti, le mani all’interno della giacca e lei fece un’altra smorfia. La bocca di lui si allargò in un altro sorriso: - Una fascia per coprire il seno. Ma siete indubbiamente una donna. Una bella donna – disse e abbassò lentamente il braccio per arrivare al ventre di lei.
Oscar serrò le labbra e chiuse gli occhi; strinse i pugni cercando, come meglio poteva, di sopportare l’umiliazione e preparandosi a colpirlo duramente e violentemente quando la sua mano sarebbe arrivata troppo in basso. Ma fu Lord Baxter a venirle in aiuto: - Basta, Harrison! Ha qualche arma oltre alla sua spada? –
Il colonnello alzò il meno ed estrasse dalla giacca di Oscar una pistola tenendola per la canna – Solo questa, Mylord
Baxter sospirò – Vi farò l’onore di tenere la vostra spada, mademoiselle. Siete pur sempre un nobile di Francia –
Harrison sorrise di nuovo – Avanti! Prendete quella…Cosa a terra e infilatevi là sotto – disse puntandogli contro la sua stessa pistola. Oscar, lentamente, si avvicinò a Morgana e mise un ginocchio a terra. Era mai possibile che Lady Morgana, sorella del grande Re Artù di Britannia, la terribile Fata di centinaia di racconti e di leggende, fosse morta colpita a tradimento da un branco di criminali? E come avrebbe fatto lei a salvarsi? Improvvisamente ebbe un’intuizione: - C’è oro in quella tomba. Molto oro –
Harrison e gli altri inarcarono le sopracciglia e Baxter si avvicinò stringendo al petto la lancia – Con il potere che avremo nuoteremo letteralmente nell’oro. E comunque basterà solo aspettare un mesetto per tornare qui a prendere quello che c’è là. Muovetevi! –
Oscar sospirò e prese il corpo di Morgana sotto le ascelle. Lo aveva già spostato quando era privo di sensi a Glastonbury e lo aveva visto nudo, magro e muscoloso durante il loro viaggio, ma in quell’occasione notò che era più pesante. Sotto la minaccia delle armi lo trascinò lentamente lungo le scale e si fermò guardando verso l’alto la figura di Harrison che si stagliava in cima. Il colonnello appoggiò una lampada accesa a pochi gradini dall’uscita e poi tornò fuori. Si girò un’ultima volta e fece un inchino – Adieu, mademoiselle
Baxter strinse ancora di più la lancia e guardò il colonnello – Togliete la pietra rossa e chiudete la tomba –
 
Oscar vide un’ultima volta il cielo stellato e, dopo qualche istante, sentì un rumore secco e la grande roccia che copriva l’ultimo riposo di Boudicca, la pietra che lei stessa aveva aperto, cominciò lentamente a richiudersi. Dopo poco l’ultimo sprazzo di cielo scomparve e rimase sola nel silenzio e nel buio illuminato solo dalla lanterna.
Prese la fonte di luce e l’avvicinò al volto pallido di Morgana. Sospirò: - Mi dispiace…Mi dispiace tanto Lady Morgana – disse piano e cominciò a pensare freneticamente a come uscire. Gavino era entrato e si era lasciato morire lì dentro, ma sicuramente era stato aiutato dalle sacerdotesse di Avalon, considerato che, del resto, erano loro in possesso della pietra. La luce della lanterna non poteva durare ancora a lungo e quindi doveva sbrigarsi: avrebbe esplorato le due sale alla ricerca di una via d’uscita e persino il soffitto; avrebbe potuto usare materiali della tomba per fare leva sulla lastra di pietra che portava alla superficie, ma prima c’era una cosa che doveva fare. Avrebbe composto il corpo della Duchessa di Cornovaglia accanto a quella di Boudicca, come la guerriera che era stata in vita.
Stranamente si mise a pensare anche ad André. Cosa avrebbe fatto lui non vedendola tornare in Francia? Sarebbe venuto a cercarla? E avrebbe mai trovato il suo corpo? Oh! C’erano tante cose che avrebbe dovuto fare con lui, con il suo cavaliere. Eppure…Tra di loro c’era e ci sarebbe sempre stato il suono sinistro ed assordante di quella camicia strappata…Si mise pollice ed indice della mano destra sugli occhi e tentennò: “Non ora, Oscar! Non ora! Tu devi vivere! Devi vivere! Per la Francia, per la Regina…Per André…Si…Anche per André!” pensò concitatamente.
Appoggiò una mano sul petto di Morgana ed aggrottò la fronte. Si guardò il palmo: non c’erano tracce di sangue, eppure era proprio in pieno petto che l’avevano colpita. Si avvicinò e controllò la veste, l’aprì e vide una camicia bianca con un foro di proiettile, ma nemmeno quella era sporca. Strinse le labbra e strappò il tessuto. Rimase senza parole quando vide una cotta di maglia metallica medioevale, anch’essa forata. Passò la mano sotto la veste d’acciaio e ne trovò un’altra e, questa volta, sentì anche il proiettile che era incastrato nelle maglie. Sorrise e avvicinò il volto a quello dell’altra – Io…Morgana…Morg… - disse, ma non finì la frase perché il corpo della Duchessa fu scosso da uno spasmo.
Morgana annaspò e si mise seduta tenendo una mano al petto. Cominciò a tossire piegandosi in avanti e poi, dopo attimi interminabili, guardò Oscar con gli occhi arrossati e lucidi: - Per…Gli dei dell’Annwn! Cosa…Cosa mi ha colpito!? –
Oscar sorrise e gli gettò le braccia al collo abbracciandola – Dio, ti ringrazio! E’…E’ così bello rivedere ancora la tua faccia da fantasma, dannata strega nera! La…Mia strega! – disse con la voce spezzata.
Morgana inarcò le sopracciglia, tossì leggermente e rispose lentamente al suo abbraccio. Si rilassò e gli accarezzò la schiena. Dopo qualche istante si raddrizzarono e si guardarono negli occhi sorridendo. Oscar, però, strinse le labbra – Cosa ci facevi con due maglie metalliche? –
Morgana socchiuse gli occhi – Quando vado in battaglia ne porto una sotto le vesti. Sono utili per difendersi dai colpi di lama ravvicinati e ne ho un’altra di scorta nella sella. Quando siamo arrivate qui e mi hai mostrato la tua piccola catapulta sputafuoco…Beh! Mi sono accorta che in questo mondo sono molto vulnerabile. Quando ti sei addormentata aspettando la notte, ho indossato anche l’altra in modo da essere più protetta…A ragione devo dire! – disse e si toccò il petto con una smorfia.
Oscar le sollevò lentamente anche la seconda cotta di metallo e vide, sulla pelle candida, un grande segno violaceo grande quasi quanto un pugno. Avvicinò il volto: - Incredibile! La distanza del colpo, la forza del proiettile e le due protezioni metalliche…Ti hanno salvato la vita Lady Morgana. Sei una donna fortunata. E il dolore passerà –
L’altra sorrise debolmente e appoggiò la schiena al muro di pietra – Di certo – disse e inspirò profondamente – Ma cosa è successo!? E dove accidenti siamo? –
Oscar sollevò la lanterna e illuminò il soffitto – Un gruppo di traditori della corona ci ha seppellito dentro la tomba di Boudicca e, a quanto ne so, stanno per attivare la fantomatica arma –
L’altra aggrottò la fronte – L’arma? Ma…La Lancia… -
Oscar strinse le labbra – La lancia è la chiave per attivare l’arma. Un’arma che è stata per secoli sotto gli occhi di tutta la Britannia e dell’Inghilterra, a quanto pare. Il cerchio di pietre è l’arma! –
Morgana aprì la bocca sorpresa – Come è possibile che quell’ammasso di rocce sia un’arma!? E quella lancia…Deve appartenere a Lug in persona –
Oscar sbatté le palpebre perplessa – A chi!? –
Morgana sospirò – Il dio della luce, Lug. So che i romani lo consideravano come il loro Apollo. Egli combatte con la sua rma invincibile che è, per l’appunto, una lancia. E’ uno dei quattro simboli sacri della nostra religione: il primo, la spada, è conservata ad Avalon ed è stata data a mio fratello quando è diventato Re; la lancia era nascosta qui, come abbiamo capito, la pietra del destino è andata perduta, ma immagino che si tratti della pietra rossa che era la mappa e…E non ho mai visto l’ultimo oggetto: il calderone del padre degli dei, Dagda – disse e guardò verso il soffitto – E ora… -
Oscar strinse le labbra – Lasciamo perdere le leggende, per adesso. Ora pensiamo a uscire di qui! Dobbiamo ispezionare la tomba di Boudicca finché la lanterna ha luce, anche se non credo che ci siano vie di uscita. Ci hanno lasciato le spade e possiamo provare a scalfire la roccia, ma credo sia meglio attrezzarci ad usare come leva qualche grande attrezzo che hanno lasciato lassotto…Oppure…L’insegna della Nona Legione è in metallo e andrà più che bene –
Morgana sospirò di nuovo e sorrise debolmente – Come tutti i grandi guerrieri, Lady Oscar, generalmente non riesci mai a vedere oltre il tuo naso! Ti posso garantire che usciremo di qui in modo molto semplice –
L’altra la guardò aggrottando la fronte – Siamo praticamente sepolte vive! Il meccanismo per l’apertura è all’esterno e c’è una lastra di pietra da muovere sopra le nostre teste…E siamo senza gli strumenti adeguati…Ci vorrebbe… - disse, ma non finì la frase perché aveva capito il senso delle parole di Morgana.
La Duchessa si raddrizzò, appoggiò un ginocchio su uno scalino e alzò gli avambracci – Sento il mio potere fluire ancora da questo sacro luogo. Come sento che qualcosa sta cambiando: le correnti di energia sono più forti, più vive, come se esse stesse sentissero che qualcosa sta cambiando –
Oscar si mise al suo fianco – L’arma…Stanno attivando l’arma, qualunque sia il suo potere –
Morgana sorrise a labbra strette – E adesso quei miserabili sapranno cosa significa sfidare la Fata Morgana! –
Dopo qualche istante di assoluto silenzio Oscar sentì la pietra muoversi lentamente sopra le loro teste. Vide le mani di Morgana vibrare e la lastra che le aveva sepolte muoversi lentamente e inesorabilmente. Rivide il cielo stellato e sorrise: - Siamo libere! – disse solo “Oh! André! Se ci fossi qui anche tu con me. Se avessi al mio fianco il mio cavaliere…” pensò.
Morgana soffiò dalle narici come una belva – E ora andiamo! E che gli dei sprofondino nell’Annwn quegli infami – disse alzandosi e avanzando verso l’uscita. Poco prima dell’esterno Oscar la prese per un braccio e l’abbassò – Ferma! Prima vediamo che cosa sta succedendo là fuori –
La Duchessa la guardò nervosa – Posso bloccarli tutti, qui ed ora, se lo voglio –
Oscar annuì – E lo farai! Ma non adesso. Vorrei solo sapere come accidenti fa quell’ammasso di rocce ad essere un’arma distruttiva –
Morgana strinse le labbra – Lo capirai dopo che avrò finito con loro! E adesso lasciami! –
L’altra la guardò negli occhi – E cosa intendi fare? Ucciderli tutti soffocandoli con la tua magia? –
Morgana digrignò i denti – Ti ho detto che li bloccherò! Vorrei ricordarti che volevano ucciderti seppellendoti viva! E che mi credevano morta perché mi hanno colpito con le vostre armi infami da codardi! –
Oscar tentennò – Dobbiamo agire con cautela…Non avere troppa fiducia nella tua magia! Sono in tanti –
La Duchessa – Qui la mia magia è potente! E cosa dovremmo fare, secondo te? –
Improvvisamente, furono distratte da uno strano bagliore. Si affacciarono dalla scalinata e furono investite da una luce accecante. Oscar cercò di proteggersi il volto con l’avambraccio e si alzò lentamente per osservare quello che stava accadendo. Aprì le palpebre poco a poco e vide che, dove doveva trovarsi il cerchio di pietre, c’era un globo di luce.
 
Poco prima, quando Oscar e Morgana stavano discutendo sulle scale con conducevano alla tomba di Boudicca; gli uomini di Lord Baxter si erano radunati all’interno del cerchio formato dai megaliti. Al centro dell’antica struttura alcuni di loro avevano scavato una piccola buca, mettendo alla luce un’altra roccia, posta orizzontalmente sul terreno e con al centro una fenditura orizzontale.
Baxter si mise proprio sopra la pietra appena fatta venire alla luce, si appoggiò alla lancia sorridendo, guardò la fessura sulla pietra e poi alzò il viso per osservare i suoi uomini: – Popolo di Britannia! Il momento è giunto! Quello che i nostri antenati hanno cercato per secoli e secoli è finalmente pronto! L’arma che ci darà la vittoria sui nemici della nostra Patria! E il dominio incontrastato sul mondo! –
In prima fila, tra i tanti assiepati di fronte a lui, Nesby piegò la testa verso Harrison: - Abbiamo trovato l’arma e la chiave per attivarla, ma colonnello…Da militare…Secondo te come accidenti dobbiamo usare queste vecchie pietre? – sussurrò.
Harrison strinse le labbra – Non ne ho la minima idea! E nemmeno Lord Baxter. Ma gli Antichi non hanno costruito quella pietra e quella lancia per nulla…Come non hanno costruito questo complesso senza pensare che avrebbe distrutto i nemici dell’Inghilterra! E’ una questione di fede, mio caro mercenario! Una cosa che a te, evidentemente, manca, ma non preoccuparti, quando toglieremo di mezzo Giorgio III avrai la tua parte di…Gloria e bottino –
Nesby socchiuse gli occhi e strinse le labbra in una smorfia. Aveva sempre trovato noiosi i militari. li giudicava persone dalla mente troppo ristretta e limitata. E troppo idealisti; come Oscar de Jarjayes. Si toccò la tasca della giacca: aveva tolto lui la pietra rossa dal meccanismo, imprigionando la francese nel sotterraneo e, nell’eccitazione generale, nessuno aveva voluto sapere che fine aveva fatto. Sorrise tra sé al pensiero che sicuramente, una volta visto le potenzialità e l’uso dell’arma, gli altri non se ne sarebbero più preoccupati. E, tra molti giorni, sarebbe tornato lì a prendere tutto quello che c’era di prezioso in quella tomba; forse anche la testa della de Jarjayes come ricordo. E poco importava se Baxter e Harrison sarebbero diventati i padroni del mondo; lui, in fondo, era di poche pretese.
Lord Baxter prese la lancia con una mano e la sollevò – Ora, amici miei, vedremo finalmente tutta la potenza che i nostri antenati ci hanno lasciato! Scaraventeremo giù dal trono gli Hannover, discendenti di quei sassoni che hanno profanato l’antica Britannia e le nostre armate avanzeranno come le nostre incrollabili fedi: inarrestabili! –
Gli uomini applaudirono, Harrison più convintamente di tutti. Nesby batté le mani freddamente: nessuno mai aveva visto il potere della fantomatica arma e, a lui, tutto quello che Lord Baxter diceva suonava stranamente fuori luogo. “Avanti vecchio mio! Facci vedere come funziona!” pensò stancamente.
Baxter girò la lancia con la punta verso il basso e la mise sopra la fessura sulla roccia: - E ora guardate! Guardate la potenza degli Antichi! Guardate la potenza della Britannia! – disse e abbassò l’arma.
Tutti i presenti rimasero in silenzio e, dopo lunghi attimi, si sentì un lento ridacchiare. Nesby si passò una mano sulla bocca cercando di nascondere il sorriso – Evidentemente, dopo tanti anni, anche questa strana arma ha esaurito la sua forza! Oh! E’ stata comunque una bella avventura! –
Lord Baxter strinse i pugni e lo guardò digrignando i denti – Tu! Lurido e inutile bifolco! Come osi deridere l’Antico Popolo della Britannia e la sua gloria? –
Nesby fece due passi avanti e allargò le braccia – Non accade nulla! Queste rocce sono rimaste qui per secoli, per nulla! Beh! Mylord… L’Antico Popolo della Britannia poteva usare molto prima questa terribile arma! –
Un mormorio si sollevò dal gruppo e Baxter, deglutendo, fece un passo in avanti, quando, improvvisamente, vide dei piccoli lampi di luce bianca provenire dalla fessura nella quale aveva infilato la punta della lancia. Poco dopo altre saette cominciarono a brillare tra le rocce tutte intorno a loro. Gli uomini si girarono impressionati e nervosi. Baxter guardò Nesby che si moveva guardingo e sorrise – Ecco! Hai visto piccolo e debole uomo? L’arma più potente mai costruita dall’uomo funziona! Ed è nelle nostre mani! E’ nelle mie mani! –
Dopo aver pronunciato quelle parole, una saetta di luce lo colpì facendolo cadere a terra di schiena. Subito dopo altri lampi bianchi cominciarono a colpire alcuni uomini e ben presto si generò il panico. Harrison fu preso in pieno da una saetta e Nesby lo vide scosso dalle convulsioni e diventare rosso, come incandescente, come se bruciasse dall’interno.
Si guardò di nuovo attorno, vide che anche altri stavano letteralmente bruciando e scappò da quel cerchio di pietre che era diventato una trappola mortale. Aa pochi passi dal perimetro delle rocce, anche lui fu colpito da un lampo. Sentì il suo corpo scosso dalle convulsioni e un grande calore irradiarsi dal suo petto. Si girò con la schiena a terra e aprì la bocca per gridare, ma ne uscì solo del lento fumo bianco. Il suo ultimo pensiero andò alla pietra rossa che aveva in tasca, all’oro sepolto nella tomba che lo avrebbe fatto ricco e poi vide solo una grande luce bianca mentre era ormai consapevole che i suoi abiti e la sua carne erano lentamente, ma inesorabilmente, divorati da un fuoco che si era sprigionato dall’interno del suo stesso corpo.
   
 
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