Serie TV > La famiglia Addams
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Autore: j_j_joker90    17/01/2022    1 recensioni
La famiglia Addams non era normale; era risaputo da tutti e dai membri stessi.
La loro diversità era motivo di orgoglio, ma quando questa si trasforerà in un dolore infinitamente peggiore della morte stessa cosa provocherà ai meccanismi che li regge?
Il senso di colpa per essere "diversi" li ucciderà?
Ma sopratutto riusciranno ad essere piu gli stessi o si adegueranno a tutto il resto del mondo?
Genere: Drammatico, Suspence, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Incomprensione:
Assenza di partecipazione nei di esigenze di ordine pratico o affettivo, ovvero mancanza di comprensione, incapacità di comprendere i sentimenti, il carattere, o le necessità, le esigenze di un'altra persona o anche di una categoria di persone.

 

“Dovete andare alla stazione dello sceriffo di Westfield, si chiama Colin Wright, è un po testardo ma saprà aiutarvi se gliene date la possibilità”

Le parole di Robin risuonavano ancora nella testa di tutti, la stessa fautrice non poteva smettere di pensarci. Perché, chissà se lo sceriffo li avrebbe aiutati davvero.

Morticina invece non faceva altro che sperare che fossero scappati di casa, oppure di trovarli in giro, infatti continuava a guardarsi in torno con fare nervoso per intravedere una treccia nera, e ogni volta che una maglietta a righe si palesava davanti ai suoi occhi frenava di botto spaventando tutti quanti. Ma non le importava di ciò, voleva solo trovare i suoi bambini.

Gomez e Fester erano irriconoscibili, entrambi sedevano come un peso morto sul sedile guardando fuori dal finestrino, Gomez sembrava perso a guardare il panorama, con lo sguardo assente osservava la strada e le persone che la percorrevano, non si riusciva a intuire cosa pensasse. Mentre Fester guardava anch'esso il panorama ma ogni tanto senza farsi vedere volgeva lo sguardo verso quella silenziosa e giovane figura all'altro lato del sedile. Era affascinato, colpito e un po stranito dall' insegnante di Mercoledì; non era la tipica persona con cui andrebbe d'accordo, modesta, estremamente buona, dal carattere malleabile e sopratutto rosa fino al midollo, almeno quella era la prima impressione a cui chiunque sarebbe arrivato, ma Fester l'aveva vista dentro in quel piccolo momento di tenerezza e vide qualcosa di oscuro e profondo, come un bel pozzo imbellettato, ma cupo e cavernoso.

La tensione saliva sempre di più mentre si avvicinavano alla stazione, nessuno voleva parlare ed esprimere uno solo di quei pensieri tormentosi.

Girato l'angolo Robin riconobbe la strada e si protrasse in avanti per indicare la strada alla loro destra.

"Dobbiamo fermarci, lì c'è la stazione dello sceriffo." Morticia parcheggiò allora la macchina e tutti scesero di corsa.

"Vi devo avvisare di una cosa prima di entrare." Robin li ammonì fermando la loro corsa verso la stazione.

"Wright non è conosciuto per essere una persona ben disposta, anzi ha una brutta fama, ma se ve lo ingraziate vi aiuterà e vi assicuro che troverà i vostri bambini, o almeno ci proverà con tutto se stesso."

"Ci proverà? È questo tutto ciò che abbiamo? Non ci basta il pensiero, noi troveremo i nostri figli con o senza il suo aiuto." Sembrava più una sentenza, una dichiarazione di vita o di morte se preferite, quella detta da Morticia, e detto ciò i tre familiari si apprestarono a entrare.

"Non è quello che intendevo dire, volevo solo avvisarvi..." Cercò di urlare Robin ma venne ignorata a favore dell'entrata in stazione.

"...di non farlo arrabbiare, ecco cosa volevo dirvi." Finì di dire a se stessa, con uno sbuffo pensò all'ultima volta che vide Colin, forse era meglio se lei non fosse venuta in primo luogo, ma oramai si trovava lì e doveva affrontare l'inevitabile scontro.

Nel frattempo gli Addams entrati nella stazione si trovarono di fronte a uno spettacolo mortificante, c'erano agenti ovunque che correvano, urlavano, lanciavano fogli e articoli di cancelleria varia. Prostitute e ubriaconi adornavano le celle, gente di tutti i tipi invece sedeva su qualsiasi cosa potesse fungere da sedia, come mobili, scaffali, scatole e persino sopra le scrivanie. C'era chi era ammanettato a una sedia, chi alle sbarre della prigione, in pochi sembravano convinti della loro posizione in quel luogo dimenticato dall'ordine. In un angolo si poteva sentire una donna piangere mentre veniva consolata da un'agente e in concomitanza in quello opposto una rissa sembrava stesse per iniziare. Insomma era un macello di luogo, peggio di uno dei gironi dell'inferno dantesco, un paradiso per gli Addams.

Gomez trovatosi in quell'ambiente putrido e fetido, pieno di persone dalla peggiore reputazione, trasse un bel respiro profondo e si rianimò giusto in tempo per essere preso a spallate da un agente che inseguiva un uomo che scappava dalla stazione.

"Guarda dove vai!." Urlò l'agente.

"Guarda piuttosto tu dove vai!" Disse Gomez di rimando, ma con un sorriso sornione aggiunse "buona caccia all'uomo."

Sembrava improvvisamente rinsavito, quella confusione gli dava la vita, i mozziconi di sigaretta a terra, l'odore di piscio, gli schiamazzi e gli stridi gli ricordavano la sua adolescenza.

Robin entrò seguendoli subito dopo e vedendo quel luogo arricciò il naso pensando a quanto non gli mancasse quel circolo.

"Dobbiamo trovare prima il vice sceriffo Hower." Disse Robin agli Addams.

"Non avevi detto che dovevamo parlare con lo sceriffo?" Morticia iniziava a essere confusa.

"Non possiamo parlare direttamente con Colin, non ci ascolterebbe mai, ma darà retta al suo vice, se riuscissimo a trovarlo in questa specie di bordello poliziesco."

"Colin? È il nome dello sceriffo? Lo chiami per nome, significa che lo consoci personalmente, non puoi farci parlare direttamente con lui?." Gomez era speranzoso di poter tagliare un po la lunga strada che lo separava dallo sceriffo e iniziare subito le ricerche.

"Diciamo che non siamo in buoni rapporti, non voglio entrare nei dettagli, ma sappiate che ci aiuterà per certo...almeno lo spero"

"Insomma cos'è tutta questa incertezza, perché un attimo prima dici che ci aiuterà e un attimo dopo ne sembri dubitare, lo conosci tanto da chiamarlo per nome ma poi dici di non andarci d'accordo!" Gomez stava tornando a impazientirsi e questa volta con una ragionevole fetta di ragione.

"Perché abbiamo litigato su una cosa e non lo vedo da quasi un anno, ecco tutto, non volevo dirvelo perché non sarebbero affari vostri" confesso Robin sentendosi alle strette.

"Ma se non siete in buoni rapporti perché allora sei venuta?" Persino Morticia sembrava...non infuriata, ma quanto meno stizzita dalla situazione.

"Io voglio aiutarvi a trovare Mercoledì e il vostro Pugsley, non riuscirei a fare nient'altro se non li so al sicuro" Robin sembrava sul punto di piangere, ma una forza dentro di lei ardeva e si trattenne, una forza sconosciuta ai coniugi, un cuore nero come un carbone si celava in quel piccolo petto, ma si stava lentamente scaldando e accendendo di nuova forza.

Improvvisamente vennero interrotti da un colpo di pistola sparato un aria, Morticia e Gomez erano talmente abituati che non fecero una piega, mentre Robin si spaventò a tal punto da tapparsi le orecchie e stendersi a terra.

Un uomo tarchiato con due grossi baffi e un paio di occhiali da sole attaccati al naso si presentò in quella sala, aveva nella mano sinistra la pistola ancora fumante e in quella destra una ciambella con della glassa rosa che si portò alle labbra per dargli un morso. Il silenzio tombale che si era formato era surreale in confronto al casino che regnava fino a qualche secondo prima, tutti guardavano la nuova figura all'orizzonte con un' immobilità incredula. Tutti tranne gli Addams, gli unici ancora in piedi e per niente spaventati da quelle fattezze.

"TONYYYYYYY!" Un urlo squarcio di la stanza "Dove cazzo è il mio caffè?"

Quello che doveva essere il famigerato Tony uscì da un ufficio chiuso con una tazza in mano, era un ragazzo dalla pelle scura e di bell'aspetto con una postura dritta, perfettamente in contrasto con quella ricurva e storta del suo collega dal facile grilletto.

Tutti si voltarono verso il nuovo arrivato che con un sospiro si avvinava alla fonte di chiasso.

"Quante volte ti devo dire che non sono il tuo segretario? E poi non mi devi chiamare Tony a lavoro, ma vice sceriffo Hower." La sua voce era calda e setosa ed emanava tranquillità, lui stesso era calmo e tranquillo di fronte a quella scena, evidentemente ci era abituato visto la facilita con cui sorvolava la gente stesa a terra e schivava quelli accovacciati.

"Sceriffo Wright, vedi è così che ti chiamo per rispetto e pretendo lo stesso trattamento, visto la figura che mi ritrovo a coprire..." Discorse Tony mentre lo sceriffo gli faceva il verso con la mano destra, una volta messa via la pistola.

Tutti tirarono un sospiro di sollievo, compresi gli Addams che ammiravano quei due uomini, i loro obbiettivi erano a due passi da loro.

Inserirò il prossimo solo quando avrò ultimato il quarto, così da non rimanere mai indietro.

Saluti,
JJ.Joker
Se qualcuno visita anche la mia pagina di Deviantart : http://j-joker90.deviantart.com/
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p.s Per lo sceriffo Wright mi sono spudoratamente ispirato un po allo sceriffo hopper di Strange Things, e un po a quest'uomo a me sconosciuto trovato su pinterest.

  
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