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Autore: Aladidragocchiodiluce    20/01/2022    1 recensioni
[I Regni del Fuoco]
Ci sono storie che non hanno bisogno di profezie per essere uniche, a volte basta avere un pò di curiosità e spirito di iniziativa per fare la differenza.
Questa è la storia di tre bizzarri draghi, cuccioli scomparsi e un viaggio per il regno di Pyrrhia
Nota: saranno presenti solo personaggi originali, ma ci saranno camei e citazioni
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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-Ma che cosa gli sarà preso?- Domandò Pirite.

I due, assieme a Mizerie e Mantis si trovavano sotto uno dei numerosi tendoni stesi per proteggere i draghi dal forte sole del deserto.

Yami e Iride non erano con loro, la prima sparita dopo che l'ali di sabbia-fango se ne era andato e il secondo da quando aveva visto il simbolo non aveva detto null'altro a riguardando, limitandosi a dirgli di aspettatalo nel luogo in cui si trovavano in quel momento; ignorando le domande che gli avevano posto.

Mizarie alzò le ali, apparentemente disinteressata alla cosa.

-Quel tipo è strano.

Sarà il suo sangue ali di notte a farlo comportare così.-

-Ha detto che il simbolo significa “guai”, è se intendesse in maniera letterale?- Propose Mantis

-Non credo, e se fosse il simbolo di un gruppo come gli artigli della pace?- Ipotizzò Selene.

-In ogni caso, quando torna dobbiamo convincerlo a dirci tutto.- Sospirò l'ibrido.

Dovettero aspettare un altro paio d'ore prima che l'ali di notte tornasse.

-Iride sta ancora seguendo qual drago.- Iniziò, prima che potessero aprir bocca.

-Si chiama Snail e poco fa ha incontrato un ali di cielo a cui ha consegnato un dispaccio e gli ha parlato di noi, l'altro drago gli ha ordinato di occuparsi di noi.-

-Che allegria.- Commentò Mizerie.

-Per questo ora riposeremo.

Fra poco sarà sera e dobbiamo essere fuori di qui perché l'ali di cielo partirà per portare il messaggio, se lo seguiamo potremo riuscire a trovare chi è a capo di questa follia.-

-Mi sembri più convinto rispetto a quando siamo partiti.- Notò Selene.

-Perché adesso è una questione personale.-

-In ogni caso.- Intervenne l'ali di sabbia, alzandosi.

-Onestamente non so nemmeno perché mi sono lasciata coinvolgere fino a questo punto; ma è chiaro che sta per partire un lungo inseguimento e non sono proprio la tipa adatta a ciò...- Continuò, mostrando l'ala rovinata.

-Puoi anche dire che vuoi andare a riscattare le possibili eredità. Non ti giudichiamo.- Rispose Yami.

-Ottimo.

Quindi... cercate di non morire, salutatemi anche Iride e se venite a trovarmi portatemi delle angurie.- Disse a mò di saluto, alzandosi.

-Ti ringraziamo del tuo aiuto e stai attenta anche tu.- Ricambiò il saluto Pirite, ignorando quanto fosse strano.

Quando l'ali di sabbia si fu allontanata, Mantis si rivolse a Yami.

-Non ci hai ancora detto nulla sul simbolo.-

-Dopo, ora dobbiamo prepararci per partire.-


 

Il gruppo uscì dall'Antro e si mise in attesa nei pressi della muraglia di confine, con l'accordo che se qualcuno avesse chiesto avrebbero detto di star aspettando qualcuno.

-Basta misteri!- Sbottò Selene dopo mezz'ora di silenzio.

-Hai detto che ci avresti rivelato l'origine del simbolo.-

Per un attimo, Pirite temette che non volesse rispondere, invece domandò:

-Vi ricordate quando ho detto ad Abyss della morte di Galaxy?

Sono stati loro.-

La dichiarazione fece pietrificare il gruppo dalla sorpresa, Pirite gli fece un debole cenno di continuare.

-Non ne so molto, posso dirvi che nelle loro intenzioni c'è di dare una nuova direzione a Phyrria.

Avevo portato Galaxy con me per una caccia ma degli Ali di Mare appartenenti a questo gruppo ci trovarono e la rapirono, forse con l'intenzione di usarla come ostaggio, ma io gli andai dietro.

Riuscii a fare fuori i draghi che dovevano rallentarmi mentre quello che teneva Galaxy capì di non avere speranze e non volendo fare la stessa fine dei compagni fece un gesto ignobile...-

Si interruppe e guardò il deserto prima di continuare.

-Squarciò le ali di mia figlia e la lasciò cadere.

Non fui abbastanza veloce.-

I tre sussultarono allo stesso tempo.

Non immaginavano nemmeno lontanamente cosa doveva aver provato quel drago nel perdere la propria figlia in quel modo.

-Arrabbiato, tornai all'inseguimento dell'assassino ed è lottando contro di esso che ottenni la mia cicatrice.

Quando tornai senza Galaxy, scoprii che mi avevano visto andare con gli ali di mare e mi esiliarono pensando avessi venduto i segreti della tribù.

Da quel momento ho viaggiato fino ad incontrare Iride.-

Terminato il racconto nessuno osò fiatare, limitandosi a guardarsi fra di loro.


 

Quando giunse la sera, come previsto un ali di cielo uscì dalle mura sotto lo sguardo del gruppo.

Pirite avvertì qualcosa atterrare accanto a sé e saltò dallo spavento, ma era solo Iride appena tornata.

-Stai bene?- Le domandò mentre partivano per l'inseguimento a distanza di sicurezza.

-Si.

Stare nel caldo del deserto sembra ricaricami le squame più di un cesto di banane, ma credo che tra un po' avrò bisogno di un pisolino.- Rispose, per l'occasione le sue squame avevano assunto tonalità scure per mimetizzarsi con la notte in arrivo.

-Va bene.

Mizarie ti saluta.-

-Yami dice di fare silenzio.- Sibilò Mantis.

Pirite tornò a guardare davanti a sé.

Aveva scoperto che gli ali di notte avevano una sorta di visione notturna, non perfetta come gli ali di mare, ma ciò avrebbe permesso a Yami di inseguire l'altro drago senza problemi.

Già da tempo aveva maledetto il fatto di non averla, scoprire che avrebbe potuto ereditarla lo aveva seccato più di quanto osasse ammettere.

“No, non ho tempo per rimuginare su cosa non ho! Non devo perdere di vista gli altri.

Certo che li vedrei meglio con la visone notturn... ECCO CHE CI RISIAMO!” Pensò, scuotendo la testa.


 

Intanto all'Antro dello Scorpione, Mizerie stava tranquillamente girovagando fra le varie case, in cerca di qualcosa o qualcuno, addentrandosi sempre più in profondità.

Ignorava completamente che qualcuno la stava seguendo.

Snail si fermò per fingere di guardare una bancarella, ma i suoi occhi non persero di vista il suo obbiettivo.

L'aveva sentita più volte guardare in vicoli ciechi, borbottando qualcosa come “qui c'era una strada” o “e questo da dove spunta?”; probabilmente erano anni che non visitava l'Antro.

La vide imboccare l'ennesimo vicolo e pensò che fosse il momento perfetto, prima agiva, meglio era. Avrebbe cercato dopo gli altri.

Svelto vi si infilò anche lui solo per ritrovarlo vuoto.

-In guerra devi avere occhi dappertutto.- Disse una voce femminile dietro di lui e sentì la punta di un pungiglione sul collo.

Mizerie era alle sue spalle, pronta a terminare il lavoro.

-Oh bhe, ci ho provato.- Disse senza nemmeno tentare di sottrarsi.

-Posso fare un patto: dimmi che sta succedendo e forse mi limiterò a renderti inabile per un po'.-

Il drago fece una risata amara.

-Mi sono unito al gruppo perché promettevano cambiamenti, ma non ne ho visti molti.- Rispose enigmatico.


 

-C'È UN DRAGO SVENUTO QUI! QUALCUNO PORTI DEL SUCCO DI CATUS!-

- È VIVO?-

-NON LO SO!-

Mentre la folla si radunava, Mizarie si allontanò senza dire nulla; aveva svolto il suo ruolo e sventata la minaccia poteva andare a riscattare qualche eredità in pace.


 

   
 
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