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Autore: nemesis_tm    22/05/2005    1 recensioni
Con questa mia seconda ff su EFP, e prima di HP, ho voluto fare deformare la storia in maniera particolare...ma non ve ne accorgerete all'inizio, nei primi capitoli....ma verso la fine...intando se volete farmi sapere se vi è piaciuta mi farebbe piacere qualche recensione....!! ;P
Genere: Comico, Drammatico, Mistero, Romantico, Suspence, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hermione aveva appena finito la lezione di Aritmazia, e con passo annoiato si diresse verso la Sala Grande per il pranzo. Al tavolo di Grifondoro, Harry e Ron dovevano ancora arrivare. Si sedette e prese una bistecca da un largo vassoio d'oro, e prese a mangiare il suo pasto.

Dopo circa dieci minuti, Harry, Ron, Cho, Ginny, Seamus, Dean, e Neville entrarono nella sala, e andarono a sedersi vicino a Hermione.

-Ciao! - la salutò allegramente Ginny - Sei uscita prima? Non ti abbiamo neanche incontrato....-.

Hermione sorrise pigramente. - Scusate ma avevo fame! Le lezioni di Aritmazia stanna diventando insopportabili... -.

Osservò Harry che dava un bacetto a Cho, prima che lei andasse a mangiare al tavolo di Corvonero, e senza volerlo, prese a guardare Ron, come a sfidarlo a fare la stessa cosa con lei.

Ginny sembrò notarlo, ma non fece commenti, azzardò solo un'occhiata in tralice a Hermione, e di disgusto verso Ron.

- Bhè, com'è andato Obside? - chiese Hermione ai suoi due amici.

- Mah sempre quello... - rispose Harry.

- Si niente di nuovo... - fece l'eco Ron.

Seamus li guardò sorridendo - Se continuate così diventerete più forti perfino di Voldemort! -.

- Seamus! - disse Ginny orripilata osservadosi intorno.

- Andiamo Ginny! E' ora che ti abitui a dire il suo nome ora che la seconda guerra è cominciata...-.

Disse Hermione. Ginny la ignorò e cominciò a mangiare la sua bistecca in silenzio.

Neville e Dean stavano discutendo della lezione di Obside, e di alcune tecniche che avrebbero potuto usare contro un mangiamorte.

- Sai, comunque la Divina non credo che io la farei in un caso disperato....-

-....in effetti è difficile da padroneggiare, e fare qualcosa di cui non si è completamente certi saperlo fare....è, insomma, una cosa un po' azzardata non ti pare?? -.

Dall'altra parte del tavolo, Seamus stava baciucchiando Ginny un po' sul collo, un po' sulle labbra, mormorando parole dolci nelle sue orecchie, e facendo arrabbiare Ron.

- Oh insomma - sbottò dopo dieci minuti in cui i due non avevano smesso di fare i romantici - La volete finire si o no?? -.

Ginny lo guardò sempre più disgustata, mentre Seamus gli fece l'occhiolino. - Sicuro - disse. Poi prendendo Ginny per le spalle, e poggiando le labbra su le sue cominciò a baciarla freneticamente.

- Andatevene a fanculo - disse Ron alzandosi di colpo.

Harry rise mentre Hermione lo osservò uscire dalla Sala Grande.

Si voltò sospirando. Harry gli si avvicinò all'orecchio. - Sai, credo che da lui non riceverai mai un invito diretto... - gli sussurrò.

Hermione si girò di scatto. - Non capisco cosa intendi dire - disse.

Harry fece un sorrisetto malizioso. - Oh si che lo sai. Solo che siete due testoline di cazzo, e non sapete neanche riconoscere che vi volete bene reciprocamente, e che vi piacerebbe trombare come dei cani in calore...-.

- Ma smettila! - disse Hermione diventando rossa. La sua epressione era un poema, e Harry credeva proprio di aver fatto centro.

- Quindi - proseguì Harry - Conoscendo la coglionaggine da pensionato che Ron sta sviluppando prima del tempo, ti consiglio di farti tu avanti -.

Hermione alzò un sopracciglio - Ah è così?? Io dovrei provarci con Ron? -.

Ma a risponderle non fu Harry, ma Ginny. - Certo che si! Ma come ha detto Harry, Ron non capisce e non capirà mai un cazzo di queste cose...-.

Hermione la squadrò con espressione vacua. Che rabbia! Tutti vedevano che tra lei e Ron stava nascendo qualcosa. Anzi per la precisione, l'amore era gua sbocciato da parecchio tempo, ma i due erano troppo orgogliosi, e timidi, su quest'aspetto, da dar finta di essere due semplici amici.

Lei si alzò di scatto dalla sedia, e rivolgendosi agli altri in tono freddo disse - Bhè, arriveremo in ritardo a Difesa contro le Arti OScure....dai, veloci, vamos! -.

Harry si alzò dalla tavola, e salutò con un sorriso Cho che stava finendo di mangiare.

Ginny, e Semus li seguirono, mentre Neville borbottò distrattamente che doveva andare un minuto in sala comune del Grifondoro.

Harry disse ad alta voce. - Io credo Hermione, che due imbecilli come te e Ron non si trovano tutti i giorni! -.

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Finita difesa contro le arti oscure, Ron e Hermione si erano diretti in biblioteca, così da poter finire insieme il tema sugli anatemi oscuri, che era lungo e difficile. Harry invece aveva appuntamente con Cho vincino alla sala Grande, dopodiche sarebbero andati a Hosmeade, attraverso il passaggio segreto scoperto da Fred e George con la Mappa dei Malandrini.

Quindi salutò Ron e Hermione, e si diresse sbadigliando verso la Sala Grande.

Era circa al secondo piano, e stava per scendere le scale, quando una voce melliflua dietro le sue spalle lo fece voltare di scatto.

- Salve Potter -. Draco Molfoy.

Imprecando mentalmente, Harry si voltò, la bacchetta stretta sotto il mantello, e lo osservò con sommo disgusto nel volto.

- Ciao Merda, cos'hai da disturbare anche oggi? -.

Draco non si scompose, anzi il suo ghigno aumentò. - Mah così sai.....ogni tanto ho voglia di venirti a rompere le balle....e oh, oggi sei da solo....-.

Harry piegò la testa per niente intimorito. - Appunto - disse - non ti conviene iniziare un duello magico con e Malfoy. Hermione di solito mi trattiene.

Draco sorrise. - Ah davvero? Vogliamo provare? -.

E poi Harry lo avvertì. Un Ignoto, da qualche parte.

La tecnica dell'ignoto, era una tecnica difficile da padroneggiare, che gli era stata insegnata con successo nelle lezioni di Obside con Silente. Consisteva nell'ampliare la propria percezione fisica, così da poter capire se qualcuno stava tendendo un agguato dietro un mantello dell'invisbilità, oppure se c'era un entità nascosta che non voleva farsi vedere.

E in quel momento, Harry percepiva sempre più a presenza di una persona dietro le sue spalle....aveva addosso un mantello dell'invisibilità. Lo sentiva perfettamente. Sembrava ghignare.

Draco intanto gli aveva detto qualcosa ma lui non lo aveva ascoltato stava dilatando i sensi. E poi, percepì tutto.

Di scatto si stese dritto a terra, mentre un raggio di luce blu gli passava sopra la testa, drizzandogli i capelli, e poi aprì il palmo della mano verso il pavimento, e in secondo si librava a mezz'aria.

Goyle gli era dietro le Spalle e sotto di lui, a Malfoy, si aggiunsero Tiger, Pansy, Nott, e Diver.

Senza perdere tempo harry osservò i suoi nemici.

- Pietrificus Totalus! - Pansy cadde a terra rigida.

Draco urlò ordini ai suoi seguaci, che presero a lanciare a Harry incantesimi, uno dietro l'altro contemporeanamente.

Harry vorticò a mezz'aria evitanto il primo. Il secondo lo parò con la mano e con la bacchetta lo fece esplodere. Aprì le gambe, e così evitò un altro raggio blu lanciatogli da Goyle, e abbassò la testa velocemente, e così si fu liberato della prima scarica. Ma gli incantesimi arrivavano ancora. Così Harry decise di rischiare: era una situazione disperata.

Bloccò i primi due incantesimi con la mano sinistra, e li tenne in suo possesso. Poi, si librò nell'aria volando velocissimo e scappando dall'altra parte del corridoio evitando altri due incantesimi, poi con la bacchetta lanciò un getto verde, velocissimo e enorme. I Sperpeverde si protessero con dei controincantesimi: ma caddero nella trappola.

Loro non sapevano distinguere un incantesimo da una finta. Così, il getto non fece altro che creare un gran polverone, mentre Harry atterrava a terra, univa i due incantesimi che erano nella sua mano. Poi, mise la bacchetta nel vortice azzurro che si era creato, e lanciò l'incantesimo contro Malfoy, che fece un volo di qualche metro prima di atterare per terra. Un incantesimo uscì dall nube di che sovrastava i Serpeverde, ma mancò Harry di qualche metro, dato cher era stata lanciata a caso.

Harry non perse tempo. Alzò il braccio della bacchetta in alto, e poi la gettò nel pavimento bucandolo. Poi lei sbucò in mezzo alla nube. Si vedeva un gran fumo grigio, illuminta al centro da un bastoncino di legno, blu incandescente, con delle scariche elettriche che gli vorticavano attorno, e delle sagome dei serpeverde che cercavano di ripararsi gli occhi dalla luce intensa. Poi, ci fu una grande esplosione.

Tutti i serpeverde rimasero a terra tramortiti.

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Dopo, Harry, tremante e incredulo di aver battuto da solo tutti quegli avversari, corse verso la presidenza.

  
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