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Autore: cabin13    24/01/2022    1 recensioni
[Storia scritta per la challenge "10 passi della tua OTP" sul cosmic ocean]
Dieci brevi momenti in una lunga vita cosa possono mai rappresentare? Eppure a volte hanno il potere di cambiare un'intera esistenza. Dieci piccoli passi che hanno portato le vite di Denki e Kyoka a legarsi insieme per sempre.
1. Match {primo incontro}
2. Protezione {incrociare gli sguardi}
3. Gavettoni {primo appuntamento}
4. Sciarpa {primo bacio}
5. Vittoria {tenersi per mano}
6. Abbraccio {farsi le coccole}
7. Musica {fare l'amore}
8. Normalità {conoscere gli amici}
9. Figuraccia {cena in famiglia}
10. Istinto {proposta di matrimonio}
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaminari Denki, Kyoka Jiro
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Figuraccia
[Cena in famiglia]

Forse Denki non avrebbe dovuto dirlo. A giudicare dalle facce sbigottite di Mika e Kyotoku Jirou, non avrebbe proprio dovuto aprire bocca.

La cena stava anche andando bene fino a quel momento. Certo, all’inizio era stato un fascio di nervi, rigido e agitato al pensiero di dover ufficialmente incontrare i genitori della sua ragazza. Ma poi Kyoka l’aveva rassicurato poco prima di entrare nell’appartamento dei suoi, e anche Mika e Kyotoku si erano rivelati delle persone divertenti e cordiali. Nulla a che vedere lo scenario scomodo e imbarazzante che – forse più di una volta da quando si Jirou gli aveva annunciato quella cena – lui si era immaginato.

I coniugi li avevano accolti nella loro abitazione al terzo piano con calore, metaforico e no. Denki aveva lasciato il suo ombrello bagnato fradicio nel portaombrelli sul pianerottolo esterno, mettendo poi piede in un ingresso piccolo ma ordinato, dove aveva lasciato scarpe e cappotto. Il vestibolo si apriva su un open space comprensivo di soggiorno e sala da pranzo, arredati con colori chiari e luminosi. La cucina era invece semi-nascosta alla vista, in una rientranza sull’angolo destro dell’ambiente.

L'ambiente accogliente, però, si era raggelato di colpo quando aveva pronunciato quella frase. Il padre di Kyoka gli aveva fatto una semplice domanda e lui aveva aperto bocca senza riflettere. Una figura di merda più colossale di quella non avrebbe potuto certo farla. Deglutì a vuoto e studiò il fondo del piatto, trovandolo all’improvviso parecchio interessante.

Che cosa aveva appena detto? Sul serio aveva pronunciato quelle parole?

Voleva prendersi a calci da solo. Alla curiosità del padre della propria ragazza se avesse progetti personali per il futuro, nessuna persona sana di mente avrebbe risposto con nonchalance che non sapeva ancora dove sarebbe andata a parare. Era come mettere nero su bianco che non si aveva intenzioni serie con il partner, nonostante fosse – come nel caso di Denki – tutto il contrario.

Kaminari e Jirou erano fidanzati da anni; tra vari alti e bassi stavano insieme sin dalle superiori e più passava il tempo, più il biondo era convinto che vicino a quella ragazza lui ci volesse stare fino alla fine dei suoi giorni. Quello a cui si era riferito nella sua replica era che non sapeva dove sarebbe capitato in termini di agenzia.

– Cosa c... – cominciò Kyotoku, l’espressione visibilmente contrariata, ma per fortuna intervenne Kyoka a placare gli animi.

– Ultimamente ci sono stati parecchi problemi nell’agenzia in cui lavora! – spiegò la violetta, posando la mano sul braccio di Kaminari seduto alla sua destra. – Me l’ha raccontato, non sa dove andrà a parare perché non sa se lasciare la sua agenzia o meno. Nonostante ce ne siano altre a cui potresti unirti. – concluse alla fine, rivolgendogli un’occhiata eloquente.

In effetti, la situazione era grossomodo quella; lui era parecchio confuso sul da farsi, sebbene la fidanzata si ostinasse a ripetergli che poteva rivolgersi all’agenzia di lei. Denki continuava a non esserne del tutto sicuro. Non la smetteva di valutare i pro e i contro che lasciare la sua organizzazione e unirsi a quella di lei avrebbe comportato.

Il biondo si grattò la nuca, imbarazzato. – Prima ho parlato di riflesso senza spiegarmi a dovere, mi spiace. – si scusò, accennando un sorrisetto tirato. – Questa storia dell’agenzia sa essere un po’ frustrante a volte... Comunque, voglio scalare i ranghi e diventare un eroe ancora migliore...

– Non sono tanto diverse dalle mie aspirazioni – commentò Kyoka, con un sorriso rivolto ai genitori.

L'espressione di Kyotoku si rilassò e anche Mika smise di studiarlo con aria sospettosa, mentre l’atmosfera tornava più calorosa. L'uomo tossicchiò, cercando di ridarsi un contegno – nonostante fosse Denki quello che stava morendo maggiormente dall’imbarazzo – e la donna sviò la conversazione domandando chi volesse un altro giro di secondo. Il biondo fu più che contento di offrirsi volontario.

Kyoka, con i suoi modi sarcastici e canzonatori, gli avrebbe rinfacciato a vita la figuraccia di quella sera, ne era sicuro. Ma l’amava anche per questo. E, per sua fortuna, il resto della cena con i suoi futuri – sperava – suoceri proseguì senza ulteriori intoppi.

 

 

 

 

Hola gente

Questo capitolo non mi soddisfa appieno, ma è la versione migliore di tutti quelli che sono riuscita a buttare giù perciò la pubbliico lo stesso. Forse è un po' sempliciotto, ma volevo attuare qualcosa di diverso dal classio stereotipo dei futuri suoceri banali (il padre ostile verso il ragazzo e la madre invece dolce e gentile) quindi mi sono inventata questa specie di malinteso

Non ho molto altro da aggiungere, ringrazio chi recensirà e anche chi leggerà e basta

Alla prossima gente

Adios

   
 
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