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Autore: piratatommy    24/01/2022    1 recensioni
La città dell’immaginazione è un luogo famoso eppure nascosto. C’è chi ci abita e c’è chi non c’è mai entrato, ma sono pochi quelli che una volta fuori conoscono la strada per ritrovarla.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La Landa della Lettura si estende appena fuori dai cancelli della Città dell’Immaginazione, e tutti dovrebbero meritare di avere l’occasione di perdercisi almeno una volta nella vita.

È una regione vastissima e misteriosa, in continua crescita e in perenne mutamento, tanto che nessun uomo può vantarsi di averla visitata tutta nel corso di una sola esistenza.

Per la maggior parte si presenta come una fitta foresta. È un luogo pieno di vita ed energia, che a seconda della zona può apparire più o meno selvaggio e impenetrabile, popolato da antichi alberi millenari o da un fitto e giovane sottobosco; si può passare dalla giungla tropicale ad una distesa di abeti e pini.

In un contesto tanto irregolare è facile smarrirsi, trovando sfide che vanno oltre le proprie capacità e che possono scoraggiare. Immerso nel verde, il viaggiatore viene portato e trascinato da una parte all’altra da venti diversi, che sussurrano promesse di speranza o urlano versi di sventura, tormentano con la fragranza dell’amore e della passione, confondono con pensieri e parole di grandi uomini, intrigano e catturano con storie e racconti più o meno reali o verosimili.

Una volta dentro la selva, il lettore può e rischia di ritrovare o abbandonare se stesso; soltanto dopo un lungo vagabondare può giungere a destreggiarsi nell’ambiente, ad adattarsi per sopravvivere.

Proseguendo il terreno comincia ad elevarsi finché si giunge ai piedi di un’alta e brulla catena montuosa.

Qui, dove le parole incontrano mal volentieri la sistematicità e la razionalità umane, si estendono le Gallerie della Manualistica scolastica.

Affondano le proprie radici nella solida roccia, eppure appaiono sempre ostili e disabitate. Spesso cercano di riprodurre e riportare alla luce ruderi grigi di civiltà ed epoche scomparse, e in ogni caso provano a disciplinare colui che vi si avventura. Per quanto l’intento del loro creatore sia nobile, questi oscuri cunicoli restano privi della luce e dell’aria fresca della spontaneità.

Se con ferrea pazienza e determinazione si riesce a sbucare dall’altra parte del crinale, scendendo la blanda vegetazione si dirada nello sterminato e sabbioso Deserto dell’Erudizione accademica. Le dune si susseguono una dopo l’altra fino al limite dello sguardo e anche oltre, dove i granelli di sabbia e il vento si confondono con il tempo. Il sole picchia implacabile e sempre più rare sono le oasi che possono dissetare il viandante, mentre numerosi sono i miraggi che conducono alla follia.

Questa è forse la zona più complessa ed enigmatica, nonché la più solitaria.

Se si ha la fortuna di giungere ai suoi confini ci si trova di fronte all’enorme mare, che spalancandosi nell’oceano infinito arriva fino alla spiaggia opposta, quella della dura e fredda realtà.

I confini tra le diverse zone non sono mai così netti, si dice che ci siano spazi in cui deserto e foresta confluiscono spontaneamente, scogliere che fanno sprofondare direttamente in mare.

Per quanto riguarda le persone che si possono incontrare durante il viaggio, ce ne sono di tutti i generi.

Personalmente, una volta esiliato dalla Città, ho cominciato le mie peregrinazioni in lungo e in largo. Posso testimoniare: gente smarrita nella foresta, guide che si ostinano ad abitare ed edificare le gallerie in modo insano, spesso ingannando i visitatori.

Alcuni attraversando il Deserto hanno perso la ragione ed hanno deciso di viverci, ritenendolo l’unico luogo degno della propria grandezza: sono figure asciutte e secche, spesso sole, che si ostinano a contare i granelli sotto il sole, mettendo poi in mostra le loro conoscenze di fronte ai viaggiatori assetati. I saggi che consigliano il cammino e sanno indicare la strada per le oasi sono davvero pochi.

Colpito ed inquietato da questo fatto, intimorito dalle difficoltà, ho ritardato a lungo il mio viaggio nel Deserto, limitandomi ad avanzare timidamente di quando in quando, rifugiandomi subito alla prima oasi non appena la sete si faceva sentire.

Tanti, una volta giunti alla fine sulla spiaggia provati dalle fatiche, dal sole e dal cammino partono nel mare senza voltarsi indietro, scordando la Foresta e perfino la strada per arrivarci.

Nonostante tutto questo, nelle notti di luna piena, quando l’aria è fresca, o all’alba quando spira la brezza della speranza, si possono scorgere scure figure che si spostano rapide.

Sono esperti viaggiatori dallo sguardo profondo, avvezzi a tutte le difficoltà, che girano la Landa della Lettura a proprio piacimento, padroni della propria mente e della propria libertà.

  
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