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Autore: kiki0297    31/01/2022    1 recensioni
Che cosa accadrebbe se una maganò acquisisse improvvisamente i poteri?
È quello che è successo a Clare Gordon.
Hogwarts sarà per lei l’inizio di una nuova vita.
Ma sarà l’incontro con Draco Malfoy a sconvolgere per sempre la sua esistenza.
"-Conosci Draco Malfoy? Biondino, occhi chiari, Serpeverde-. Clare si voltò, per essere sicura di chi le stesse chiedendo e lo vide di nuovo, i suoi occhi fissi su di lei. Si affrettò a distogliere lo sguardo.
-Quello seduto proprio dietro di noi?- chiese per essere sicura che si riferisse proprio a lui e la ragazza annuì.
-Perchè da quando sei entrata non ha distolto lo sguardo da te- disse. "
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Il Secondo Trio (Neville, Ginny, Luna), Il trio protagonista, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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I suoi genitori cercavano di lasciare Clare da sola il minor tempo possibile, ma anche loro si rendevano conto che non potevano fare nulla negli orari in cui lavoravano. La ragazza si rendeva conto di avere ormai un aspetto pessimo e un umore ancora peggiore, ma non aveva intenzione di uccidersi, come era sicura che sospettassero. Aveva raccontato poco di quello che era successo a scuola, quando avevano provato a chiederle di Silente era scoppiata in un pianto dirotto e non era riuscita a dire nulla, si erano dovuti accontentare di quello che aveva detto la Gazzetta del Profeta.
Quella mattina Clare si alzò con l’intenzione di passare la giornata sui libri di Difesa Contro le Arti Oscure e Incantesimi. Non si sarebbe mai fatta trovare impreparata un’altra volta, voleva essere in grado di combattere. Passò quasi un’ora sotto il getto caldo della doccia e impiegò lo stesso tempo per asciugare e legare i capelli che ormai le arrivavano fin sotto la vita. Si svestì svogliatamente e andò in cucina per prepararsi una tazza di sé prima di mettesti a studiare. Proprio in quel momento suonarono alla porta e sentì sua madre andare ad aprire. Incuriosita dall’identità dell’ospite si diresse verso l’ingresso, non aveva idea che i suoi genitori aspettassero qualcuno.
-Chi è mamma?- chiese, uscendo dalla cucina.
-Clare- ma a pronunciare il suo nome non era stata sua madre. Quella voce l’avrebbe riconosciuta tra mille.
-Non è possibile- mormorò, entrando in soggiorno. Accanto a sua madre, ancora più bello di quanto non ricordasse, c’era Draco.
Clare percorse la sua figura con lo sguardo, cercando di imprimersi nella mente ogni più piccolo dettaglio, come se temesse di vederlo sparire da un momento all’altro. E in quel momento si rese conto che anche lui era cambiato, anche su di lui per terribile periodo di lontananza e dolore aveva lasciato il segno: sembrava dimagrito, il viso pallido e scavato e le occhiaie scure sotto i suoi occhi di ghiaccio.
Clare rimase immobile, temendo che si trattasse di un sogno e che se solo avesse fatto un passo lui sarebbe svanito.
-Clare- disse lui, muovendosi lentamente verso di lei, quasi come se temesse di spaventarla. E in quel momento la ragazza si rese conto che lui era reale, era davvero lì davanti a lei. Senza aspettare nemmeno un secondo gli corse incontro, gettandosi tra le sue braccia.
-Draco...quanto mi sei mancato- mormorò, sentendosi completa per la prima volta dopo mesi.
-Non sono stato io, Clare, non sono un assassino- disse però lui, come se temesse che lei potesse ritenerlo colpevole di quello che era successo.
-Lo so, Draco, lo so. Non riesco a credere che tu sia davvero qui- riuscì solamente a dire stringendolo forte, aveva paura che se l’avesse lasciato andare sarebbe sparito di nuovo.
-Non potevo aspettare, volevo che tu sapessi la verità…-.
Sua madre, vicino a loro, fece finta di niente e se ne andò, lasciandoli soli.
-Come puoi essere qui?- gli chiese Clare, senza riuscire ad allontanarsi da lui. Dubitava fortemente che questa visita gli fosse concessa. Lo guardò negli occhi e si rese conto di quanto realmente le fosse mancato in quei mesi di lontananza, nei quali non aveva avuto la minima notizia di cosa gli fosse successo.
-Pensano che sia con Blaise. Lui ha tetto che mi avrebbe coperto- rispose Draco con un mezzo sorriso.
-Ma se sapessero che sei qui…-
-Non la prenderebbero bene- ammise, come se in realtà la cosa lo preoccupasse solo in parte. Prima che Clare potesse aggiungere qualsiasi cosa lui le mise un dito sulle labbra.
-Non mi importa. Tu vali qualunque rischio- poi tornò ad abbracciarla.
La ragazza lo guidò fino alla sua stanza che lui osservò con attenzione e interesse.
-È tutto così… normale- e dal tono sembrava una specie di apprezzamento. In effetti Clare non aveva quasi nulla di magico lì dentro, i quadri non parlavano e le fotografie rimanevano immobili. Tutte tranne una.
-Ma questa…- disse infatti lui indicando il portafoto sul suo comodino.
-Era tra le tue cose- e Draco la guardò confuso. La ragazza gli indicò anche la sciarpa ripiegata sul bordo del letto.
-Avevo bisogno di avere qualcosa di tuo… così sono andata nel dormitorio dei Serpeverde- gli spiegò.
-Come sei entrata?- le chiese lui sorpreso.
-Io tuo amico Blaise. Devo avergli fatto pena- rispose Clare, ripensando a quanto fosse distrutta quel giorno, doveva proprio essere stata in condizioni penose.
-Non posso pensare di averti fatto soffrite così- disse Draco prendendole il viso fra le mani e poggiando le labbra sulle sue. Clare si perse completamente nel suo bacio, le era mancato così tanto da non riuscire più ad essere felice e adesso che era lì con lei non poteva pensare di lasciarlo andare un’altra volta. Sapeva però che non sarebbe potuto restare molto e stava cercando di godere della sua presenza il più possibile. Non voleva sprecare nemmeno un secondo del tempo che le rimaneva per stare con lui.
La giornata passò in un attimo, trascorsa tra parole sussurrate, baci e silenzi colmi di significati. La madre di Clare aveva portato loro il pranzo, che i ragazzi avevano consumato in camera senza separarsi nemmeno per un istante.
-Non voglio che tu te ne vada- mormorò Clare, stringendo forte Draco. Ormai la sera stava giungendo inesorabile e lui doveva tornare a casa.
-Neanche io, ma non posso restare, ti metterei in pericolo più di quanto non abbia già fatto- disse lui. La baciò un’ultima volta e la lasciò ansare.
-Ti amo- sussurrò. Poi fece un passo indietro e si smaterializzò, lasciandola di nuovo sola.
-Ti amo anch’io…- mormorò Clare, nonostante ormai lui non potesse più sentirla.
Era stata una giornata bellissima ma colma di tristezza, lei e Draco avevano approfittato di ogni momento che rimaneva da passare insieme perché non sapevano se e quando ce ne sarebbero stati altri.
I suoi genitori erano usciti per lasciarli un po’ da soli, ma la ragazza sapeva che appena fossero tornati l’avrebbero sottoposta a un interrogatorio serrato.
In quel momento Clare sentì la chiave girare nella toppa e i suoi entrarono in casa.
-Ciao- li salutò, e cercò di rifugiarsi nella sua camera per evitare le loro domande, ma non fu abbastanza svelta.
-Clare, vieni dobbiamo parlare- la fermò sua madre con un tono che non ammetteva repliche. La ragazza immaginava di cosa volessero parlarle ma qualsiasi cosa le avessero detto nulla l’avrebbe convinta a desistere. Per nessuna ragione avrebbe rinunciato a Draco, avrebbe combattuto per lui contro chiunque, persino con loro se fosse stato necessario.
I suoi genitori la fecero sedere sul divano e si accomodarono entrambi su quello di fronte a lei. Sua madre trasse un profondo respiro.
-Clare, quel ragazzo era Draco Malfoy?- le chiese. Clare non si preoccupò nemmeno di come avesse fatto a riconoscerlo, nella comunità magica si conoscevano tutti e la sua era una famiglia di cui si era parlato molto negli ultimi tempi. Purtroppo mai in modo positivo. La ragazza si limitò ad annuire, avendo ormai capito dove volesse andare a parare.
-La sua famiglia segue il Signore Oscuro da anni. Con lui sarai sempre in pericolo- intervenne suo padre, guardandola con occhi colmi di delusione, come se proprio non capisse cosa le passasse per la testa. Clare poteva capire le loro preoccupazioni, nessuno che facesse parte dell’Ordine della Fenice avrebbe mai voluto che la propria figlia frequentasse un Mangiamorte, ma loro non lo conoscevano, non potevano sapere come fossero andate le cose tra di loro.
-Lui non è come credete- protestò lei, decisa a non lasciar perdere.
-Clare, può essere pericoloso. Tu non capisci cosa c'è in gioco- continuò lui, e quelle parole la ferirono molto. Clare sapeva perfettamente che c’era una guerra in corso e lei e Draco si trovavano l’uno contro l’altra, ma come poteva modificare quello che provava? Si era resa conto di amarlo molto prima di scoprire che fosse un Mangiamorte, molto prima di avere la certezza che il Signore Oscuro lo stesse controllando. Draco non aveva mai voluto un simile destino e lei non poteva giudicarlo. Sapeva che non sarebbe mai riuscita ad abbandonare del tutto la speranza che lui potesse essere salvato.
-Lui non mi farà mai del male- disse con sicurezza. I suoi si guardarono con preoccupazione evidente, probabilmente nemmeno loro sapevano bene cosa dire per cercare di farle cambiare idea. Per quanto la riguardava avrebbero potuto provare qualsiasi cosa. Non avrebbe mai rinunciato a Draco.
-Da quando va avanti questa storia?- le chiese sua madre, come se proprio non riuscisse a capirla.
-Da un po'- tagliò corto Clare, mettendosi sulla difensiva, e ripensando alla notte in cui l’aveva baciato per la prima volta, alle emozioni che aveva provato.
-Clare, siamo preoccupati per te, cerca di capire-
-Lo capisco, mamma. Ma voi non lo conoscete, io si. Mi avete insegnato a non giudicare mai le persone basandomi sulle apparenze o sulle voci, mi avete sempre detto che dovevo decidere e valutare con la mia testa senza farmi influenzare e così ho fatto. C’è del buono in lui e sono sicura che mi ami davvero- affermò la ragazza con convinzione alzando la voce.
-Quel ragazzo…- tentò di dire suo padre, ma lei lo interruppe.
-Io lo amo. E voi non potete far niente per cambiarlo, nemmeno impedirmi di vederlo-.
-Non vogliamo impedirti di vederlo siamo solo preoccupati per te, e non puoi darci torto per questo- disse sua madre.
-So badare a me stessa, state tranquilli, me lo avete insegnato molto bene voi. Io lo conosco, so com’è e so che non farebbe mai nulla per nuocermi- concluse alzandosi dal divano. Lanciò un’ultima occhiata ad entrambi e poi andò a chiudersi in camera. Non voleva più sostenere quel tipo di conversazione. Loro dovevano capire che lui poteva cambiare, che era diverso, ma purtroppo anche lei sapeva che sarebbe stato difficile. Doveva dare loro tempo di riflettere sulle sue parole, era certa che l’avrebbero capita prima o poi. Non voleva perdere loro per Draco, anche se sarebbe stata disposta a farlo; si augurava di non dover mai fare quella scelta.
Per la prima volta a cena Clare riuscì a finire di mangiare tutto quello che sua madre le aveva preparato e si addormentò presto, dormendo senza incubi per la prima volta dopo mesi.
La mattina dopo aver fatto colazione tornò a concentrarsi sul programma che avrebbe affrontato durante l’anno, nessuno poteva sapere cosa sarebbe successo a scuola e preferiva portarsi avanti.
Era stesa sul suo letto e aveva quasi finito di studiare Incantesimi quando sentì un ticchettio insistente alla finestra. Andò subito ad aprire e appollaiato sul davanzale trovò un piccolo buco con una busta nel becco. Gliela fece scivolare tra le mani e subito dopo volò via. Clare si sedette sul letto e l’aprì, curiosa di sapere di cosa si trattasse. 
 
Cara Clare,
Come stai? Scusa se non ci siamo fatti più sentire, ma prima i preparativi del matrimonio e poi quelli per il nostro viaggio ci hanno tenuti molto impegnati. Ormai io Ron e Hermione siamo partiti per la nostra missione. Vorrei tanto poterti dire qualcosa di più ma meno sai meno sei in pericolo. I Mangiamorte stanno dando la caccia a tutti i membri dell'Ordine, l'altro giorno hanno attaccato al matrimonio di Bill e Fleur e siamo riusciti a sfuggire per miracolo. Sta attenta Clare, possono arrivare ovunque.
So di chiederti molto, ma quest'anno tu e gli altri tenete vivo il nome di Silente, sono sicuro che il suo Esercito sarà pronto non appena verrà il momento e se riesci tienici informati di quello che succede.
Spero che tu stia meglio e soprattutto spero di vederti presto, se non in tempo di pace almeno per combattere insieme.
Harry
P.S. brucia la lettera quando hai finito di leggerla
 
Quella lettera la commosse e le tolse di dosso quel torpore in cui era sprofondata. Nei giorni seguenti scrisse a Ginny e agli altri membri dell’Esercito di Silente. Harry le aveva raccontato tutto non appena si era fidato di lei e Clare era entrata a farne parte sin da subito.
La ragazza non era sicura di cosa avrebbero potuto fare, ma sicuramente non si sarebbero mai arresi senza combattere. Ricevette quasi subito la risposta di Ginny e Neville, Luna invece tardava a mandarle il suo gufo.
 
Caro Harry,
 Spero che ovunque voi siate stiate bene e riusciate a portare a termine la vostra missione il più presto possibile. Ho scritto all'Esercito e sono tutti pronti, non ti deluderemo. Non appena verrà il momento ci troverai preparati a qualsiasi cosa.
Il mondo magico è sull'orlo del baratro, Harry, i Mangiamorte sono ovunque. Da quello che ho saputo dagli altri in molti hanno ricevuto una loro visita ma l'Ordine non si ferma.
Spero di rivedervi tutti presto.
Fate attenzione vi cercano ovunque.
Clare
 
Imbustò la lettera e poco dopo la consegnò al piccolo gufo che, come per incanto, era apparso fuori dalla sua finestra appena in tempo.
Clare bruciò tutte le lettere che aveva ricevuto dagli altri per evitare di lasciare in giro una traccia di qualsiasi tipo e tornò ai suoi libri.
La quiete di casa sua però fu squarciata da violente esplosioni provenienti dal soggiorno. Senza attendere un istante di più la ragazza afferrò la bacchetta e si precipitò nel salone. Quello che vide la sconvolse: la parete che dava sulla strada era completamente sfondata, c’erano mattoni e vetri rotti ovunque. In mezzo alla stanza c’erano i suoi genitori a terra e privi di sensi. Clare si precipitò su di loro, per accertarsi che stessero bene e fece un sospiro di sollievo quando si rese conto che erano solo stati schiantati, si sarebbero ripresi presto. La ragazza sentì un altro incantesimo esplodere a pochi metri da lei e non appena alzò lo sguardo fu accecata da un lampo vermiglio. Poi tutto divenne buio. 

Nota : ecco il nuovo capitolo. Fatemi sapere cosa ne pensate!
   
 
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