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Autore: Aladidragocchiodiluce    03/02/2022    1 recensioni
[I Regni del Fuoco]
Ci sono storie che non hanno bisogno di profezie per essere uniche, a volte basta avere un pò di curiosità e spirito di iniziativa per fare la differenza.
Questa è la storia di tre bizzarri draghi, cuccioli scomparsi e un viaggio per il regno di Pyrrhia
Nota: saranno presenti solo personaggi originali, ma ci saranno camei e citazioni
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Come accordato da Yami, quella mattina partirono presto con River in testa per guidarli mentre il resto del gruppo lo circondava onde evitare fughe improvvise.

Ma l'ali di mare sembrava davvero intenzionato a portarli alla tana in quanto volava con sicurezza e nemmeno chiedeva di fermarsi a riposare, cercava anche di fare due chiacchiere e non era una compagnia spiacevole.

-... non ho ancora capito cosa sei, uno strano ali di pioggia?- Domandò rivolto a Mantis.

-Tocco di animagus su uovo di ali di cielo.- Disse seccamente.

-Non hai chiesto ad un altro animagus di renderti normale?-

-Gli ali di cielo uccidono i propri animagus. Impazziscono per l'uso della magia.- Spiegò Selene.

-Gli ali di mare hanno animagus?- Domandò Pirite.

-Si dice che nella famiglia reale ce ne siano ma non è certo.

Comunque mi pare stupido ucciderli, so che impazziscono solo se usano troppo la magia.-

-A quello che ha incantato me non sembrava importare.- Sbottò Mantis.

-Possiamo fermarci? Sento che sto per...- Stava dicendo Iride con uno sbadiglio quando chiuse gli occhi e iniziò a precipitare.

Pirite, che era più vicino, riuscì ad agguantarla e rallentare la caduta, permettendo a Yami di prenderla e di caricarla sulla schiena.

Non era la prima volta che succedeva e ormai erano tutti abituati ad eccezione dell'ali di mare che si era fermato a mezz'aria per guardare la scena a bocca aperta.

-Ma... avevo sentito che gli ali di pioggia si addormentano in volo... pensavo fosse un esagerazione!- Esclamò, una volta ripreso.

-Infatti, solo Iride è così.- Spiegò l'ali di notte con uno sbuffo.


 

Come promesso, bastò una giornata di volo per arrivare a destinazione ed era ormai sera quando giunsero nei pressi di un fiume con annessa cascata che River indicò.

-Là dietro c'è una grotta, è lì che io e Crab abbiamo atteso la missiva.-

-C'è qualcun altro?- Domandò Yami.

-Una coppia di ali di fango.

Hanno un cucciolo di ali di cielo con loro.-

-Iride, va a vedere perfavore.- Disse Yami.

L'ali di Pioggia annuì e sparì in un battito di ciglia.


 

-Vi sto aiutando.

Posso sapere perché sono legato?- Sbottò River.

Mentre Iride era via, gli altri avevano approfittato per procurarsi la cena per poi legare l'ali di mare ad un albero.

-Questione di sicurezza.- Rispose Sel.

-Rieccomi.- Annunciò Iride, ricomparendo mentre atterrava.

-Erano lì?- Domandò Yami mentre Pirite le offriva qualche frutto che aveva trovato.

-Si.

Stavano discutendo se partire o meno, erano preoccupatati che lui fosse stato catturato.- Rispose, indicando River.

-Alla fine hanno deciso che se non arriva entro domani mattina sarebbero partiti.-

-E il cucciolo?- Intervenne Pirite.

-L'ho vista in un angolo.

Tremava come una foglia mentre guardava gli altri discutere.

Avrei voluto liberarla.- Aggiunse tristemente.

-Hai fatto bene a trattenerti.

Di sicuro la porteranno con gli altri e quando li seguiamo ci porteranno dagli altri cuccioli.-

A Pirite prudevano le zampe, avrebbe voluto volare per liberarlo ma Yami aveva ragione; dovevano avere pazienza se volevano liberare anche gli altri.


 

All'alba fu Selene a svegliarli.

Aveva visto i tre draghi più il cucciolo uscire dalla grotta per appostarsi fra gli alberi, come in attesa.

-Non vogliono brutte sorprese.- Commentò Yami per poi rivolgersi a Iride.

-Essendo in tre la tua presenza sarà fondamentale: volerai davanti a noi in modo che se li perdiamo di vista potrai comunque indicarceli.-

-Potrei far notare che non potrebbe farlo senza farsi vedere anche dagli altri?- Intervenne River.

L'ali di notte non rispose, limitandosi a prendere un ramo da terra per consegnarlo all'amica e rivolgersi all'ali di mare.

-Ora può.-

-Un ramo volante? Che cosa super insospettabile.- Commentò sarcastico.

-Tu scherzi, ma fra queste montagne non si scherza con il vento.- Intervenne Selene.

-Certe volte le correnti aeree sono così forti da trasportare un intero albero.- Confermò il fratello.

-Non me lo ricordare.- Ringhiò Mantis.


 

Il sole era già alto nel cielo quando il rapitori partirono, senza sospettare del gruppo che li inseguiva a distanza e a bassa quota per non venire individuati.

Sorprendentemente, il trio sembrò prenderla molto con calma dato che si fermavano spesso in luoghi riparati, anche a poche miglia di distanza gli uni dall'altra.

“Hanno pur sempre un cucciolo con loro e deve arrivare a destinazione sano e salvo.” Aveva detto River.

La cosa aveva un po' sollevato il giovane ibrido, almeno non erano cattivi al punto di non preoccuparsi del piccolo.

Andò così per due giorni e la seconda sera, quando entrambi i gruppi si accamparono per la notte, sorprendentemente Iride non fu la prima ad addormentarsi; anzi stava chiacchierando con River, nuovamente legato ad un albero per impedirgli la fuga.

-Quindi sei in parte uno di noi!- Esclamò la draghessa, svegliando Pirite.

-Abbassa la voce che gli altri dormono!

E lo sono solo per un quarto.

Non ho nulla contro voi ali di pioggia, a mio padre non dispiace esserlo ma gli sarebbe piaciuto avere le branchie da ali di mare...-

L'ibridò sbuffò; consapevole che sarebbe stato difficile riprendere sonno così si alzò e senza far rumore si allontanò, sfruttando la poca luce offerta dalle lune.

Prima di addormentarsi, avevano individuato un albero da cui osservare gli inseguiti senza essere visti ed era lì che il drago di turno faceva la guardia ed era il luogo in cui era diretto.

A metà dell'arrampicata, riconobbe il guizzare nervoso della coda di Mantis, seduto su un grosso ramo.

-Mantis.- Sussurrò.

-Torna a dormire, non è ancora il tuo turno.

O a parlare con Iride, non stai facendo altro.- Rispose bruscamente.

-Non sta parlando con me, ma con River.- Ribatté.

-Ah...-

I due rimasero in silenzio, poi Pirite si decise e lo affiancò sul ramo.

-Mi spieghi che cos'hai.- Sbottò irritato.

-Non ho nulla!- Rispose, faticando a tenere bassa la voce.

-No che non hai nulla.

Non fai altro che evitarmi da quando abbiamo lasciato la foresta pluviale a prima ancora quando eravamo al regno di fango. Non ho detto niente perché pensato fossi arrabbiato per via della pioggia e del fatto che non potevi volare ma è chiaro che mi sbagliavo.

Poi pensato fosse perché non ti piacesse viaggiare ma non ha senso perché ti sei espresso d'accordo su questa indagine pur sapendo che non ci saremo fermati se non per delle brevi soste.

Quindi stasera e in questo preciso momento mi dirai cosa ti fa arrabbiare, dovessi tenerti sveglio tutta la notte! -

Il drago-insetto non si mosse e per un attimo pensò si fosse addormentato, poi lo vide voltarsi verso gli altri.

Solo allora si accorse di non sentire più né Iride o River, segno che si erano finalmente addormentati.

Un momento... prima lui pensava che...

-È Iride il problema???-

L'altro drago abbassò il muso.

-Dici che ti evitavo.

In realtà eri tu ad evitare me a favore di miss “non mi importa delle tue squame perché posso imitarle e sono belle colorate”.- Dichiarò, assumendo una voce stridula nell'ultima parte.

-Sei geloso di lei?-

-NO!- Rendendosi conto di aver urlato, si mise le zampe alla bocca e entrambi rizzarono le orecchie.

Videro la sagoma del drago di guardia degli inseguiti muoversi e per cinque minuti non mossero un muscolo; ma poi sembrò aver pensato che fosse uno strano gufo o qualcosa del genere poiché tornò al suo posto.

-Non sono geloso.

Mi dà fastidio che tu passi tutto il tempo con lei.-

Pirite lo guardò.

-Sei un idiota.- Dichiarò senza mezzi termini.

-Per forza passo più tempo con lei, che dovrei fare se tu mi eviti?

Con Selene ci parlo già e non dire “Yami”, sai che una foglia parla più di lui.-

L'altro non rise.

-Lo sai che tu e la tua famiglia siete stati gli unici ad accogliermi quando nessuno l'ha fatto.

Non...-

-Apri bene le orecchie.- Disse una voce.

I due si girarono per vedere che era Selene la quale li guardava con aria serissima.

-Sei mio fratello e qualunque cosa accada sei parte della famiglia.

Né io né Pirite ti lasceremo indietro per nulla al mondo.

Quindi levati dalla testa qualsiasi idea che comprenda “mi abbandoneranno” perché non accadrà né ora né mai.

E adesso andate entrambi a dormire che è il mio turno di guardia.-

Mentre i due scendevano, Pirite disse:

-Confermo e sottolineo quello che ha detto nostra sorella.

Pyrrhia dovrà sprofondare nell'oceano prima che ti abbandoni.-

Nel buio della notte, Mantis abbozzò un sorriso e i due si addormentarono fianco a fianco


 

   
 
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